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Autore: NotAdele_    31/01/2020    1 recensioni
Dopo solo quattro settimane al campo di addestramento, Eleanor Maxers assaporava
la libertà.
Si era sentita felice, dopo solo quattro settimane la sua richiesta di una camera privata era stata accolta, in barba alla sua famiglia che credeva la loro fede un ostacolo per la carriera militare.
Peccato si trattasse solo di una grossa incomprensione.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il racconto di Fred aveva chiuso la sua presentazione, e adesso la stanza era avvolta da un triste e vuoto silenzio.

Al contrario del ragazzo, che era apparentemente tranquillo, Nora sentiva una strana agitazione dentro, e intanto che pensava alla sua routine quotidiana, continuava a chiedersi come avrebbe potuto condividere la stanza con un ragazzo, decise di mettere in chiaro un po’ di cose.

 

-Come avrai sicuramente notato, c’è un solo letto, neanche molto grande, quindi data la situazione, penso sia giusto che a prendere il pavimento sia io. 

Inoltre pe...-

 

Nuovamente la voce del ragazzo la interruppe.

 

-Senti, non farti un’idea sbagliata di me, perché credimi non ci guadagno niente a metterti in difficoltà.

Però penso che lo scopo di questo provvedimento, sia che tu superi questo tuo problema,  posso capire che la situazione per te possa essere shockante, quindi se per un periodo iniziale vorrai rovinarti la schiena, non farò rapporto.-

 

La ragazza gli sorrise fiduciosa facendogli segno di continuare, c’era sicuramente un “ma”.

 

-Mi aspetto però da parte tua dei piccoli progressi, altrimenti dovrò costringerti.

Diciamo che ogni settimana ci dovrà essere la caduta di un tuo tabù, d’accordo?-

 

Nora annuì, e subito un pensiero guizzò nella sua testa.

 

-La doccia! L’acqua calda funziona per soli tre minuti al giorno... Come pensi di fare? Ci alterniamo?-

 

Il ragazzo si morse un labbro osservandola, e Eleanor non poté far altro che pensare a quanto il suo sguardo fosse stranamente inopportuno.

Il problema della doccia era probabilmente il più concreto ed immediato considerando che Nora era particolarmente affezionata ai suoi tre minuti di acqua calda giornaliera, ma se Gesù si era fatto crocifiggere, lei avrebbe potuto anche prendersi un bel raffreddore per non mettersi letteralmente a nudo.

Prima che Fred potesse commentare, lei esplicitò i suoi pensieri attendendo ansiosa l’approvazione del suo superiore.

 

-Sai, penso che tra il dormire sul pavimento e le docce fredde avrai vita corta, però come ti ho già spiegato, devi fare qualche progresso, quindi per questa settimana scegli una qualsiasi delle cose che non vorresti fare e partiamo da li okay?-

 

Il suo consenso venne espresso da un leggero movimento del capo, e le rotelle del cervello iniziarono a ragionare su tutte le opzioni che aveva a disposizione, nulla di quello che le veniva in mente era lontanamente vicino a qualcosa che sua madre avrebbe approvato, ma neanche il servizio militare andava a genio alla sua cara madre, quindi era evidente che il treno per la sua approvazione era già stato perso.

Fred era stato più comprensivo del dovuto, forse perché rivedeva in lei una delle sue sorelle, in ogni caso il suo sguardo impertinente attendeva una risposta.

Eleanor distolse gli occhi dal ragazzo e li posò sul crocifisso attaccato al muro, pensò che infondo non ci vengono mai date sfide che non siamo in grado di affrontare, e che Dio l’avrebbe perdonata, perché stava facendo tutto questo per una buona causa, se avesse superato questa prova, avrebbe potuto avere la possibilità di salvare molte vite.

 

-Va bene Fred, penso che potrei iniziare con il togliermi la divisa per infilarmi il pigiama, pensi che possa andare bene?-

 

Il ragazzo accennò un sorriso e si avvicinò alla porta.

 

-Penso che sia un perfetto inizio, vado ad avvisare i miei superiori che hai accettato, tu intanto sistema la tua roba, ci vediamo tra qualche ora soldato Maxers.-

 

 

Aveva sistemato le sue cose, lavato il bagno e detto dieci volte il padre nostro, erano state le tre ore più lunghe della sua vita, prima di iniziare la sua undicesima preghiera decise di fare mente locale, ripassare le cose la aiuta ad affrontare l’ansia.

Tutto sarebbe successo dopo la cena, probabilmente sarebbero rientrati insieme e lei avrebbe ceduto il suo posto doccia, successivamente sarebbe giunto il momento della prova.

Passati circa dieci minuti il suo superiore sarebbe stato pronto, lei avrebbe semplicemente fatto quello che faceva di solito, sfilare la divisa, indossare l’accappatoio e dirigersi nella doccia, successivamente sarebbe tornata in camera e avrebbe indossato il pigiama.

Infondo Frederick stava solo svolgendo gli ordini e sicuramente non avrebbe approfittato della situazione per vili scopi personali.

Le sembrava una persona per bene.

 

Come previsto, la cena era stata consumata velocemente da entrambi, Nora aveva scoperto che il suo nuovo coinquilino era celiaco quando gli aveva offerto la sua razione di pane giornaliera, ricevendo però un educato declino.

 

Tornati alla stanza che condividevano, Fred si era avviato silenziosamente verso il bagno, e qualche secondo dopo, il rumore di quelli che erano i tre minuti più belli della giornata si infrangevano sul pavimento.

 

La ragazza non finì di disporre gli indumenti che avrebbe indossato dopo la sua personale discesa nel gelido polo nord, che il soldato usci dal bagno portando dietro di se una piacevole aria calda, probabilmente derivante dalla condensa.

Nonostante fosse girata, poteva sentire la presenza del giovane, e quando lui chiamò il suo nome dovette girarsi.

Certo non si aspettava che vedere un ragazzo seminudo fosse così piacevole, cercò di rammendare le parole di sua madre, e nonostante il suo cervello la stesse implorando di dare un’occhiata un pò più approfondita, lei si sforzò di guardare il collega in volto cercando di intavolare una conversazione.

 

-Beh, la tua fidanzata cosa pensa di questo incarico così particolare?-

 

Tenne lo sguardo alto mentre Fred si liberava dalla spugna bianca che lo avvolgeva, lui si fermò un’istante per guardarla, poi sorrise e infilandosi la biancheria subito seguita da un paio di pantaloncini di cotone, continuando a guardarla iniziò a parlare.

 

-La mia ragazza mi ha lasciato, quasi sedici mesi fa, so che può sembrare patetico, ma la amavo veramente.

Purtroppo non ha retto la distanza, e ha trovato conforto nelle braccia di un certo Josh, il suo insegnante di crossfit.-

 

Aveva uno sguardo triste dipinto in volto ma era chiaro che avesse accettato la faccenda. 

Non si può chiedere a qualcuno di fare una vita del genere.

Nora non aveva mai pensato molto al suo futuro, ma era certa che il suo futuro marito, lo avrebbe trovato tra i tanti soldati che riempivano d’onore il suo paese.

Era l’unico modo per essere compresi.

 

-Capisco, mi dispiace di aver chiesto, non volevo essere indelicata.-

 

Tutto d’un fiato, e prima di sentire la risposta del suo interlocutore si era fiondata in bagno, dove ovviamente un modo per chiudere la porta era inesistente.

Liberatasi dei vestiti in tempo record, si era posizionata sotto il soffione della doccia preparandosi al peggio, ma rimase piacevolmente sorpresa nello scoprire che l’acqua non era ghiacciata ma tiepida come ogni altra sera.

Velocemente chiuse il rubinetto e si insaponò per bene, riuscì a lavarsi via il sapone prima che l’acqua iniziasse ad essere fredda.

Sorrise.

Fred le aveva lasciato quasi due minuti di acqua calda.

Era evidente che cercava di aiutarla nel limite delle possibilità, respirò profondamente e si disse di essere coraggiosa.

 

Quando uscì dal bagno trovò il suo nuovo compagno sdraiato sul letto, mentre trafficava con quello che sembrava un nodo molto elaborato, pensava che le corde fossero una cosa dedicata ai Marines, ma forse era una specie di hobby, senza internet si rischiava di impazzire al giorno d’oggi.

Tossicchio leggermente per attirare l’attenzione, e infatti in mezzo secondo ebbe due occhi incredibilmente verdi su di se.

 

-Grazie per l’acqua, sei stato fin troppo gentile.-

 

Il riccio annuì abbozzando un sorriso.

 

-Tra soldati dobbiamo aiutarci no? Però mi aspetto che alla fine del nostro periodo insieme, entrambi useremo i nostri 3 minuti contemporaneamente chiaro?-

 

Quel ragazzo aveva la capacità di ricordarle costantemente il motivo per cui era li, decisamente ansiogeno.

 

Prima di cambiare idea e scappare in bagno, Nora si avvicinò alla sedia che ospitava i suoi indumenti, si tampono velocemente il collo, una gocciolina ribelle le solleticava la pelle.

Chiudendo gli occhi per qualche secondo, ricercando il coraggio che sembrava aver perso, si sfilò di dosso il morbido indumento, sentendo fissi su di se gli occhi di qualcuno che non sarebbe dovuto essere li.

Se solo sua madre avesse saputo!

 
 
 
Hello, it's me! Not Adele!
 
ancora una volta sono qui con un nuovo capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate e se avete qualche suggerimento!!
 
grazie per essere passati.
  
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