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Autore: Andrea Micky    01/02/2020    0 recensioni
Sebbene io sia un fan della Marvel, mi sono appassionato a Teen Titans Go!.
Nello stesso periodo, la WB rilasciò il trailer cinematografico di IT.
La conseguenza dei due eventi, fu la storia che state per leggere.
TEEN TITANS GO! and relative characters are copyright of DC and WARNER BROS
Genere: Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio, Raven
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~He
 by Andrea Micky

Nonostante l’acquazzone scatenatosi su Jump City, il piccolo George volle uscire a giocare con la sua barchetta di carta.
Fortunatamente, il suo fratello maggiore l’aveva impermeabilizzata con della paraffina, impedendo così alla pioggia di scioglierla.

Protetto dal suo impermeabile, il bambino correva instancabilmente dietro alla sua piccola imbarcazione, che scivolava rapida sull’acqua accumulatasi in strada. 
Ad un certo punto però, la barchetta s’infilò in un canale di scolo, nel quale sparì.
“Oh, accidenti” brontolò George.
“Non dovresti dire certe cose alla tua età” gli fece notare una voce maschile.
Stupefatto, il bambino vide che nello scolo fognario c’era un clown: aveva il viso completamente truccato di bianco, con 2 ciuffi di capelli ai lati della testa calva e il classico naso rosso; indossava una giacchetta rossa, su una calzamaglia bianca, con 2 scarpette a punta e dei pantalone verdi a strisce gialle, simili a quelli degli antichi bardi.
“Ciao George. Io sono He e conosco tutti i bambini della città” si presentò il clown, tenendo in mano un mazzo di palloncini.
“Mi dispiace, ma io non posso parlare agli sconosciuti” rispose il bambino.
“Giusto. Almeno, posso ridarti questa?” chiese il clown, mostrando la barchetta di carta.
“La mia barchetta” gioì George, allungando la mano.
In quel momento, il clown sorrise malignamente, mostrando una fila di denti aguzzi.

Dopo aver udito l’urlo di George, una piccola folla si riverso in strada e trovò il bambino che piangeva davanti ad uno scolo fognario.
“Che succede, piccolo?” chiese gentilmente un poliziotto.
“Un brutto clown cattivo ha strappato la mia barchetta di carta” singhiozzò il bambino, indicando lo scolo fognario.
“Lì non c’é nessuno. Devi aver immaginato tutto” disse il poliziotto, osservando il punto indicatogli.
La folla si disperse rapidamente e George tornò mestamente a casa; ma mentre si allontanava, al bambino parve di udire una malefica risata echeggiare nelle fogne.

Non appena l’ascensore si fermò, i Teen Titans entrarono nella sala controllo e si sedettero sul divano.
“Molto bene, Titans. Anche oggi abbiamo efficacemente combattuto il crimine” dichiarò soddisfatto Robin.
“Quindi, possiamo tenerci il resto della giornata libero” propose Bibi.
Indignato, Robin obbiettò “Niente affatto. Il male é sempre in agguato e noi dobbiamo...”.
Ma prima ancora di finire la frase, il leader dei Titans notò che i suoi compagni di squadra si erano già dileguati e brontolò “E va bene: giornata libera per tutti”.

Con fare allegro, Cyborg si diresse verso il negozio di elettronica, pensando “Chissà se é uscito qualche nuovo videogioco”.
In quella, il ragazzo passò davanti una sala giochi appena aperta e decise di fare una deviazione.
Ma non appena entrò nell’edificio, Cyborg scoprì che il posto era completamente deserto e approfittando della situazione, si mise a gironzolare, in cerca della macchinetta per i gettoni.
Improvvisamente, la saracinesca si abbassò e le luci si spensero, avvolgendo Cyborg in una fitta oscurità, leggermente indebolita dalle luci degli schermi dei vari cabinati.
“Ciao, Cyborg. Sei pronto a giocare?” chiese una voce gutturale.
“Chi sei?” domandò il ragazzo, leggermente a disagio.
Per tutta risposta, dai cabinati cominciarono ad uscire i più svariati tipi di mostri; e ad ogni mostro che usciva, uno schermo si rompeva, col risultato di rendere l’oscurità ancora più fitta.
In preda al panico, Cyborg sfoderò tute le sue armi, chiuse gli occhi e si mise a sparare a casaccio e quando riaprì gli occhi, il ragazzo si ritrovò al centro di un campo pieno di erbacce, vicino alla riva di un lago.
Dall’acqua emerse un clown che sghignazzò “Game over. Ho vinto io”.
“Sarò cresciuto per i clown, ma non mi sono divertito affatto” protestò Cyborg.
Con voce cavernosa, il clown replicò “D’ora in poi esisterà solo la paura. D’ora in poi, esiterò solo io”.
E senza aggiungere altro, il clown s’inabissò, emettendo uno strano gorgoglio, mentre l’acqua intorno a lui ribolliva minacciosamente.

“Ecco, ho finito: adesso tutto é pulito” annunciò Stella Rubia, mettendosi sull’attenti.
“Grazie per averci aiutato a pulire il nostro ricovero per animali abbandonati” disse il direttore.
“Grazie a voi per aver permesso a Silkie di giocare coi vostri ospiti” sorrise l’aliena, mentre alle sue spalle, con le fauci spalancate, Silkie inseguiva 2 gatti.
Poco dopo, mentre riponeva secchio e spazzolone nel ripostiglio, Stella Rubia sentì una strano gorgoglio provenire da un lavandino poco distante.
“Che succede?” domandò la tamariana, chinandosi sul lavandino, da cui uscì uno strano sibilo.
“C’é qualcuno?” chiese Stella Rubia, mentre dallo scarico emergeva quello che sembrava un palloncino rosso.
Stupefatta, l’aliena tocco con un dito l’oggetto misterioso...che esplose, inzaccherando lei e l’intero piano con della vernice rossa.
“Glorpnarg! Avevo appena pulito” sbraitò infuriata Stella Rubia.
In quella, qualcuno rise e  fuori da una finestra, seduto sul ramo di un albero, un clown sghignazzava divertito.
“Hey Stella, ti é piaciuto il mio scherzo?” domandò con fare provocatorio.
Stella Rubia stava per colpire quell’impertinente coi suoi raggi ottici, quando il direttore del centro arrivo di corsa, domandando “Che sta succedendo?”.
“Quello stupido clown ha sporcato tutto” rispose Stella, indicando  l’albero fuori dal centro.
“Veramente qui mi sembra tutto a posto e fuori non c’é nessun clown” disse perplesso il direttore.
Allora Stella Rubia si guardò intorno, constatando che la vernice rossa era sparita e che il clown era svanito nel nulla.

Bibi stava gironzolando senza una meta precisa, quando un edifico chiamato “Il paradiso del vegetariano” attirò la sua attenzione.
“Penso che farò una capatina” disse Bibi, entrando.
Il negozio era deserto, ma sopra un tavolo destinato agli assaggi, c’erano dei vassoi su cui dei bocconcini di tofu e delle verdure crude facevano bella mostra.
Con un movimento rapido, Bibi afferrò uno dei bocconcini di tofu, ma questi gli si incollò alla mano, bloccandolo; contemporaneamente, le verdure crude cominciarono a vibrare, rivelando delle bocche piene di denti.
“Hey, che succede?” domandò sorpreso Bibi, mentre i boccini di tofu diventavano dei lunghi tentacoli, che lo immobilizzarono completamente.
“Tu hai mangiato noi per anni e adesso noi mangeremo te” sentenziò spietatamente una carota, mentre lei e gli altri ortaggi si lanciavano sul ragazzo verde.
Bibi sentì i tentacoli di tofu allentarsi in alcuni punti, su cui le verdure si avventarono per consumare il loro pasto.
Quando sentì gli aguzzi denti degli ortaggi penetrargli nella carne, Bibi lanciò un urlo di dolore...per poi ritrovarsi libero, al centro di un edificio abbandonato.
“Hey Bibi, ti sono piaciuti i miei assaggi gratuiti?” gli domandò una voce beffarda alle sue spalle.
Stupefatto, Bibi si voltò e a pochi metri da lui vide un inquietante clown ghignate.
“E tu chi sei?” domandò sorpreso il Titan.
Con fare minaccioso, il clown rispose “Io sono il peggior incubo che voi e questa città abbiate mai avuto. Presto, tutti vivranno nella paura, avvolti da una nebbia impenetrabile di terrore”.
“Amico, per essere un clown non fai ridere. Anzi, a dire il vero, sei piuttosto inquietante” ammise Bibi, grattandosi la testa.
“La tua beata stupidità non ti servirà a molto stavolta” promise il clown, diventando sempre più pallido, fino a svanire completamente.
“Questa era offensiva, amico” protestò Bibi.

Fluttuando, Corvina si ritrovò a passare davanti ad un maneggio, quando qualcuno la chiamò.
Sorpresa, la mezza demone vide che nel maneggio c’era una pista, dove Fagiolina e Scintilla dello show Pretty Pretty Pegasus galoppavano allegramente, in compagnia di un terzo pony.
Quest’ultimo le disse “Vieni, Corvina. Vieni a correre con noi”.
Sorridendo eccitata, Corvina scavalcò il recinto e si avvicinò ai cavalli; ma ad un certo punto, la ragazza s’incupì e col suo solito tono neutro disse “Questa é solo un’illusione”.
“Sei sveglia” ammise il terzo pony, mentre mutava forma, diventando un clown dall’aspetto inquietante.
“Oh, tu sei un’entità che genera illusioni e si nutre delle paure altrui. Che originalità...se fossimo in un romanzo degli anni 80” commentò Corvina.
Con un ghigno spaventoso, il clown annunciò “Presto Jump City...”. “...sarà vittima dal terrore, bla bla bla. Tutti ti temeranno, bla bla bla. Roba già sentita” lo interruppe Corvina.
“Ti sgranocchierò con estremo piacere, Miss So-tutto-io” sbottò il clown, prima di svanire dietro a dei palloncini apparsi dal nulla.

Una volta arrivato alla biblioteca pubblica, Robin disse solennemente “I libri sono i migliori compagni che una persona possa avere. Perciò, andrò a passare un po’ di tempo insieme a loro”.
“Entra e fa’ silenzio” gli ordinò una vecchia bibliotecaria.
“Sissignora” rispose impaurito il leader dei Titans.
 
Poco dopo, Robin era seduto ad un tavolo, intento a leggere un romanzo del genere cappa e spada...e sopratutto, ad immaginare se stesso come l’eroe e Stella Rubia come la damigella in pericolo.
Nella sua fantasia, Robin aveva sbaragliato ben 15 avversari in un colpo solo e stava per ricevere il bacio di Stella Rubia.
Chiudendo gli occhi, Robin disse solennemente “Oh, meravigliosa principessa, é stato un onore per me mettere la mia spada al vostro servizio”.
“Lo immagino, ma non bacerò mai un perdente come te” replico disgustata Stella.
“Cosa?” domandò sorpreso Robin, riaprendo gli occhi e ritrovandosi così davanti ad un clown dal sorriso perfido.
“Buh!” disse lui.

“Aaaah!” esclamò Robin, cadendo dalla sedia.
“Sssht!” intimarono diverse persone, mettendosi un dito sulle labbra.
Robin si rialzò e nello stesso momento, una voce gli disse “Essere un perdente nella realtà é brutto, ma esserlo anche nella fantasia é il colmo”.
Indispettito, Robin alzò lo sguardo e vide che, a cavalcioni di uno scaffale, c’era il clown della sua fantasia.
“Hey, scendi di lì e ripeti quello che hai detto, se ne hai il coraggio” ordinò il ragazzo.
“Con chi parli?” gli chiese la bibliotecaria, mentre passava di lì.
“Con quel clown lassù in alto” rispose Robin, indicando la cima dello scaffale.
“Là sopra non c’é nessuno. Perciò, siediti e sta’ zitto” ordinò l’anziana, prima di allontanarsi.
Stupefatto, Robin realizzò che il clown era veramente sparito, ma  la sua voce promise perfidamente “Ci rivedremo presto, Robin. Insieme ai tuoi amici”.

Quella sera, quando rientrò alla torre, Robin trovò tutti i suoi compagni di squadra seduti sul divano.
“Come é andata la vostra giornata, ragazzi?” chiese il ragazzo, con fare impacciato.
“Così così” risposero all’unisono i 4 membri dei Titans.
“Avete incontrato qualche faccia nuova?” chiese Robin.
Prima che una qualsiasi risposta potesse essere data, l’ascensore si aprì e il fattorino di una pizzeria annunciò “Pizza per i Teen Titans, da parte di un loro grande fan”.
“Grazie. Dia pure a me” disse Robin, che lanciò i cartoni ai suoi compagni, che li afferrarono tutti al volo.
Ma quando aprirono le scatole, i Titans emisero un verso disgustato, perché non solo le pizze erano marce, ma sopra c’erano anche dei resti umani putrefatti.
“Hey, che scherzo é questo?” brontolò Corvina.
In quella, il teschio marcito sulla pizza di Robin disse “Tremerete. Tutti tremeranno. Il terrore sta per cominciare”.
Urlando, Robin gettò via la scatola e l’immagine su di essa, che raffigurava la via di una città di inizio 900, si animò improvvisamente; e al centro dell’immagine, c’era il clown di quel pomeriggio, che minacciò “Io sono He. Sono più potente di quanto possiate immaginare e non potete fermarmi. Lasciate la città o non sopravviverete alla paura”.
E detto questo, il clown allungò il suo braccio fuori dall’immagine, ma uno dei pugni magici di Corvina schiacciò la scatola, ponendo fine al maleficio.

“Quello era il clown di oggi” notò Bibi.
“Allora lo hai visto anche tu” realizzò Robin.
“Tutti noi lo abbiamo visto” ammise Cyborg.
“E ci ha tormentato coi suoi scherzi” brontolò Stella Rubia.
“Quello non é un semplice clown, ma un’entità malvagia che vuole diventare più potente assorbendo le paure dei cittadini di Jump City” spiegò Corvina.
“Ma non ci riuscirà, perché noi lo fermeremo” dichiarò solennemente Robin.
“Ma come faremo a trovarlo?” chiese Bibi.
“Sulla scatole di quelle pizze schifose, l’immagine é cambiata: adesso c’é una specie di vecchia torre” notò Cyborg.
“Quella é una delle vecchie entrate alla rete fognaria della città” notò Stella Rubia.
“Allora, é lì che andremo” stabilì Robin, mentre cercava una mappa delle fogne sul computer della torre.

Poco dopo, i Teen Titans erano davanti alla vecchia costruzione, raffigurata sulle scatole delle pizze.
“Siete tutti pronti?” chiese Robin.
“Si” risposero all’unisono i suoi compagni di squadra.
“Allora, andiamo. Teen Titans Go!” ordinò Robin.
E così, i Titans entrarono nel vecchio edificio, ignari di essere stati visti dagli HIVE.
“Perché i Titans vanno nelle fogne?” chiese Iella.
“Probabilmente, vanno ad affrontare qualche criminale” ipotizzò Coso.
“Li seguiamo e li cogliamo di sorpresa?” chiese Mammuth.
“E finire come quei bulli che, per cogliere di sorpresa le loro vittime, finiscono divorati da un mostro? -obbiettò Coso- Lo faremo un’altra volta”.
“D’accordo” concordarono gli altri HIVE, alzando le spalle.

Una volta entrati, i Titans stavano per imboccare un cunicolo che li avrebbe condotti sottoterra, quando Corvina, in preda ad un tremore improvviso, si fermò.
E sbirciando sotto il suo mantello, la ragazza vide che la sua mano destra era diventata rossa e mostruosa.
“Oh,no! Non adesso” bisbigliò la mezza demone.
“Hai detto qualcosa?” le chiese Stella Rubia.
“No, va tutto bene” assicurò Corvina, nascondendo la mano sotto il mantello.
“Da che parte dobbiamo andare, Cyborg?” chiese Robin.
“A destra” rispose il titan, consultando la mappa scaricata poco prima dal computer.
“Per trovare He, possiamo benissimo usare il mio fiuto” propose Bibi, mentre assumeva le sembianze di un segugio...che svenne subito dopo aver annusato un paio di pestilenziali zaffate.
Cyborg allora si caricò l’amico sulle spalle e il gruppo si rimise in marcia.

Bibi si risvegliò proprio quando il gruppo raggiunse un punto in cui confluivano diverse tubature, che scaricavano i loro liquami in un grosso foro al centro del pavimento.
Improvvisamente, dal terreno cominciò ad alzarsi una fitta nebbia, mentre la voce di He disse “Benvenuti nel mio regno, Teen Titans. Potevate andarvene dalla città sani e salvi, ma visto che avete osato sfidarmi, adesso proverete il vero terrore”.
I Titans si strinsero in cerchio e assunsero la posizione d’attacco, mentre la sagoma di He faceva capolino nella nebbia, sempre più fitta.
“Eccolo” avvertì Robin, indicando un punto verso cui i Titans scaricarono i loro attacchi più potenti.
“Mancato” li schernì il clown, allontanandosi con una serie di capriole.
Corvina tentò allora di disperdere la nebbia con la sua magia, ma un tremito improvviso le impedì di eseguire correttamente l’incantesimo.
Notando l’avversaria in difficoltà, He le si avvicinò per coglierla di sorpresa, ma un raggio ottico di Stella Rubia lo colpì sul lato sinistro del viso, ferendolo.
Quei secondi di distrazione fecero diradare la nebbia, così che i Titans poterono vedere chiaramente il loro nemico; e Cyborg, che era il più vicino, attaccò il clown con la sua motosega, mutilandogli il braccio destro.
In preda al dolore, He indietreggiò fino al foro nel pavimento, in cui si gettò, mentre emetteva un verso animalesco.

“Titans, abbiamo vinto” esultò Robin.
“Evviva” gioirono Stella, Cyborg e Bibi.
“No, non é finita” obbiettò Corvina.
“Ma che dici? Abbiamo sconfitto He” ribatté Robin.
“Non é così” disse risoluta Corvina.
In quella, la terra tremò e dal buco nel pavimento emerse un muscoloso braccio marrone, con una mano dotata di 3 lunghe dita artigliate.
“Ok, avevi ragione tu” ammise sottovoce Robin.
E dal buco emerse un essere mostruoso, con le sembianze di un gigantesco ragno, con un busto umanoide ed una schiena irta di punte aguzze.
“Ragazzi, mi sa che siamo nei guai” gemette Bibi.

Emettendo una serie di ruggiti animaleschi, il grosso ragno si avvicinò minacciosamente ai Titans.
“Se queste sono le sue vere sembianze, capisco perché He ha assunto l’aspetto di un clown” ammise Cyborg.
“Ragazzi, mantenete le posizioni” ordinò Robin, brandendo il suo bastone.
I Titans fecero ciò che era stato detto loro, ma He mostrò ai suoi nemici il ventre, da cui si sprigionò una luce abbagliante.
“Ragazzi, non guardate quella luce” avvertì Corvina, proteggendosi gli occhi col suo mantello.
Ma il consiglio arrivò tardi, perché Robin, Stella, Bibi e Cyborg erano erano stati ipnotizzati dalla luce demoniaca di He, che si avvicinò a loro con fare minaccioso.
“Giù le mani dai miei amici” gli ordinò Corvina, sferrando un violento calcio ad una delle zampe del gigantesco ragno.
Infastidito, il mostro si avventò su di lei e l’afferrò con le sue braccia umanoidi, anche se così facendo cessò di emettere luce, facendo uscire i Titans dalla trance.
“He ha preso Corvina” urlò Stella, una volta risvegliatasi.
Sibilando, il ragno gigante avvicinò le sue mandibole da insetto al collo di Corvina.

Improvvisamente, Corvina ebbe un violento tremore, che le fece scivolare giù il cappuccio, rivelando una metamorfosi incredibile, in quanto, oltre ad avere 4 corna sulla fronte, la sua pelle era diventata completamente rossa, i suoi capelli totalmente bianchi e i suoi occhi interamente gialli.
Con fare minaccioso, la mezza demone domandò “Come hai osato rivelare il mio lato oscuro a tutti?”.
A quel punto, dal mantello di Corvina uscirono 3 arti magici: i primi 2 liberarono la ragazza, mentre il terzo diventò un pugno gigante, che si abbatté varie volte (e con eccessiva violenza) su He, facendolo sprofondare nel terreno.
Il mostruoso ragno tentò di rialzarsi, ma ogni volta veniva colpito dal pugno gigante, i cui colpi erano tali da far tremare l’intera stanza; così, ad un certo punto, He riassunse le sue sembianze da clown ed ansimò “Ok, mi arrendo”.
“Troppo facile” ringhiò Corvina, afferrandolo per la giacca.
E dopo aver recitato la formula magica “Azarath Metrion Zinthos”, la mezza demone materializzò un nuvolone nero, che scaricò sul clown una serie di potentissimi fulmini, che lo accesero come una lampadina.

Da lontano, gli altri Titans osservarono attoniti la scena.
“Oh, che puzza di carne bruciata” disse Bibi, tappandosi il naso.
“Non dovremmo fermare Corvina? -chiese Stella Rubia- Dopotutto, He si é arreso”.
“Effettivamente...” ammise Robin.
In quella, un fulmine si abbatté su He, che emise un acuto verso di dolore.
“Io passo” avvertì Cyborg.

Ghignando, Corvina annunciò “E adesso, la mossa finale”.
“Oh, grazie al...cooosa?” urlò He.
“Mossa finale?” chiesero all’unisono Robin e Stella Rubia.
“Mossa finale! Mossa finale!” incitarono Cyborg e Bibi, agitandosi come 2 tifosi di wrestling.
Generando un nuovo pugno gigante, Corvina afferrò He per le caviglie e lo fece ruotare a folle velocità, per poi scagliarlo verso il soffitto, che il clown sfondò, per poi scomparire in cielo.
E quando He precipitò verso il suolo alla massima velocità possibile, Corvina creò una colonna di roccia che gli scagliò contro a tutta potenza.
Lo scontro dei 2 corpi fu devastante, ma per capire meglio, i lettori sono pregati di immaginare la classica esplosione seguita da una nuvola a forma di fungo.

Completamente rilassata, Corvina disse “Adesso posso liberarmi del mio lato oscuro”.
E dopo aver recitato nuovamente la formula “Azarath Metrion Zinthos”, la mezza demone generò un varco, che risucchiò fuori dal suo corpo tutte l’energia negativa accumulata, espellendola in un’altra dimensione.
La potenza del varco fu tale che i Titans dovettero ancorarsi a qualcosa per non essere risucchiati, mentre il malridotto He non fu così fortunato e sparì nel varco.

Trigon stava incollando alcune anime dannate in un album, quando He gli precipitò accanto.
“E tu che ci fai qui?” domandò sorpreso il potente demone.
“Chiedo scusa per l’intrusione, ma ho avuto un piccolo battibecco con sua figlia” spiegò il clown, sputando un paio di denti.
“Oh, la mia piccolina é di nuovo in balia del suo lato oscuro” disse Trigon, con gli occhi luccicanti per la contentezza.

FINE

   
 
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