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Autore: Andrea Micky    02/02/2020    0 recensioni
Dopo quasi tre anni, ho deciso di mollare Teen Titans Go! e questa storia rappresenta il mio commiato dalla serie.
TEEN TITANS GO! and relative characters are copyright of DC and WARNER BROS
Genere: Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: BumbleBee, Iella, Raven, Starfire, Terra
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La più grande avventura delle super ragazze
by Andrea Micky


Parte 1
Nel soggiorno della torre a forma di T, situata sull’isola vicino a Jump City, stava per cominciare una riunione del gruppo dotato di super poteri che vi abitava.
La prima ad arrivare fu Corvina, alla quale si aggiunse presto Bumblebee.
“Dov’é il resto del gruppo?” domandò Corvina.
“Saranno qui a momenti” le rispose Bumblebee.
Infatti, proprio in quel momento, arrivò Stellarubia, in compagnia di Iella, Rose e Terra.
“Bene. Visto che ci siamo tutte, possiamo iniziare la nostra riunione mensile” dichiarò Corvina.
“Non vi sembra che oggi ci sia qualcosa di diverso nel nostro gruppo?” domandò Stellarubia, guardandosi intorno confusa.
“No. É tutto come al solito” le rispose Iella.
“Il nostro gruppo é sempre stato così” confermò Rose.
“Da quando ci siamo unite tempo fa” aggiunse Terra.
Nonostante le risposte ricevute, Stellarubia sentì che qualcosa di diverso c’era, ma ogni suo tentativo per capire di cosa si trattasse le procurava solamente un senso di vuoto alla testa.

Improvvisamente, l’allerta crimine si mise a suonare, costringendo le ragazze a rimandare la loro riunione.
“É Brain. Vuole rubare un generatore sperimentale ai Laboratori S.T.A.R.” annunciò Corvina, dopo aver letto i dati forniti dal computer.
“Fermiamo quel brutto cervello teppistello” incitò Stellarubia, che subito dopo domandò “Non provate anche voi una sensazione di déjà vu?”.
“Sì, ma dipenderà dal fatto che combattiamo sempre gli stessi criminali” ipotizzò Iella.
“Andiamo, allora. Squadra delle super ragazze, go!” incitò Corvina.
“Come ti é venuto in mente un motto simile?” domandò Rose.
“Non lo so” rispose Corvina, a cui parve di aver dimenticato qualcosa d’importante.

Non appena il velivolo di Brain si posizionò sul Laboratorio S.T.A.R., alcuni soldati robot si calarono sul tetto dell’edificio con delle funi d’acciaio.
Dopo di che, usando le loro armi laser, i robot fecero un buco nel tetto, attraverso il quale penetrarono nella sala del generatore sperimentale, che agganciarono con le loro funi, per poterlo issare a bordo del loro velivolo.
Ma prima di poter attuare il piano, un paio di forbici giganti tagliò le funi, mentre una raffica di coltelli si conficcò nelle testa dei robot, facendoli esplodere.
Contemporaneamente, numerosi sassi si sollevarono da terra, per poi colpire ripetutamente il velivolo di Brain, che cominciò a perdere quota a causa dei danni subiti.
E la situazione per il criminale divenne ancora più grave, in quanto un fulmine verde sfrecciò nel cielo, perforando il suo velivolo, che esplose.
 
Vista la piega presa dagli eventi, Brain non poté fare altro che darsi alla fuga, grazie ad una capsula di salvataggio preventivamente preparata.
Ma sfortunatamente per lui, i comandi andarono in tilt subito dopo l’espulsione e la situazione peggiorò ulteriormente quando un insetto s’infilò nel computer di bordo, modificando le coordinate impostate per la fuga, facendo così atterrare la capsula nel cortile del laboratorio, proprio davanti a Corvina e le altre.
“E anche questa é fatta” disse Bumblebee, tornando alle sue dimensioni umane, dopo essere uscita dalla capsula.

Parte 2
Quella sera, dopo aver festeggiato la vittoria con un giro di frullati, le ragazze tornarono alla loro torre a forma di T, per poi addormentarsi, facendo i sogni più svariati.
E il sogno di Iella finì con l’essere il più importante per tutte loro.

Nel sogno, Iella  era seduta nel suo caffè preferito, a studiare il menù, quando il flash di una macchina fotografica l’abbagliò.
Sorpresa, la ragazza sbirciò nel tavolo dietro il suo, dove un ragazzo di colore con il corpo da robot stava fissando con aria sognante la foto appena scattata.
“Ciao, chiunque tu sia” lo salutò acidamente Iella.
“Ops!” disse il ragazzo, nascondendo frettolosamente la foto.
E senza aggiungere altro, la ragazza saltò sul tavolo, che funzionò come una leva, colpendo il mento del ragazzo, che venne scagliato sul tetto dell’edifico.
E nel tempo che lo spione impiegò per riprendersi, Iella lo raggiunse con un balzo, atterrandogli a pochi metri di distanza.

“Chi sei? E perché mi spii?” chiese Iella, sprigionando energia dalle mani.
“Dovevo darti una cosa” rispose spavaldamente il ragazzo, mentre trasformava il suo braccio destro in un cannone, con cui sparò un proiettile contro la ragazza.
Ma il proiettile, anziché andare a segno, atterrò davanti a Iella, per poi aprirsi, rivelando al suo interno una fetta di torta dal colore violaceo.
Incuriosita, Iella assaggiò il dolce e disse “Torta di mirtilli. La mia preferita”.
“Lo so” rispose il ragazzo, con l’aria di chi la sa lunga.
“M’insospettisce” aggiunse diffidente Iella.
“Lo so” ripeté il ragazzo, sudando vistosamente.
“Ma…é così romantico” ammise Iella, avvicinandosi a lui.
E seguendo il suo istinto, Iella baciò il ragazzo sulle labbra…ricordandosi all’improvviso il suo nome.
“Cyborg!” pensò Iella, prima di svegliarsi.

Nel momento stesso in cui Iella si svegliò, la altre ragazze irruppero nella sua camera.
“Ragazze, mi sono appena ricordata di un ragazzo di nome Cyborg” spiegò Iella.
“Anche noi. E pure di Robin e Bibi” disse Bumblebee.
“Fino ad oggi, io, Corvina e per un po’ anche Bumblebee, insieme ai tre ragazzi che avevamo scordato, facevamo parte di un gruppo di supereroi chiamato Teen Titans” ricordò Stellarubia.
“Ma perché ce ne eravamo scordate tutte?” chiese Terra.
“E dove sono finiti quei tre ragazzi?” chiese Rose.
“Ma sopratutto, perché noi tutte abbiamo preso il loro posto alla difesa di Jump City?” chiese Bumblebee.
“Scopriamolo” decise Corvina.

In cerca di una traccia per risolvere il mistero, le ragazze riesaminarono il filmato del loro scontro con Brain.
“Niente. In questo video non c’é nulla che possa aiutarci” brontolò Corvina, dopo aver visionato varie volte il filmato.
“Un momento. Guardate il lì” intervenne Stellarubia, indicando qualcuno che le spiava da una finestra del laboratorio.
Guardando più da vicino, le ragazze videro che si trattava di un tipo piuttosto grasso, coi capelli rossi, che tutte loro conoscevano bene.
“Hey, ma quello é Control Freak” disse Iella.
“Una volta, organizzò una miniserie in cui fece naufragare i Titans su un’isola deserta, col fine di cambiare il contesto delle loro avventure. Probabilmente, ha fatto qualcosa di simile anche stavolta” ipotizzò Rose.
“Troviamolo e scopriamolo” incitò Terra.
“Anche se, riportando le cose alla normalità, rinunceremo alla nostra efficiente squadra in cambio di una composta da dei degenerati?” chiese perplessa Bumblebee.
“Purtroppo” risposero in coro le altre, annuendo rassegnate.

In quel momento, il televisore si accese da solo e sullo schermo comparve il volto di Control Freak.
“Brave, ragazze. Avete risolto parte del mistero” si complimentò il criminale, applaudendo ammirato.
“Control Freak. Dicci che cos’hai fatto ai nostri amici. E a Robin” gli ordinò Corvina.
“Per quanto mi dispiaccia ammetterlo, questo piano non é opera mia. Io ho solo agito per conto di altri” confessò Control Freak.
“Gli altri chi?” domandò Stellarubia.
“Dei potenti signori oscuri, contro cui neppure voi, nonostante le vostre capacità, potete competere” rispose Control Freak, sogghignando diabolicamente.
“E chi sono questi signori oscuri? Zod? Lex Luthor? Darkseid?” domandò Rose.
“Pensate più in grande” rispose Control Freak, indicando qualcosa alle sue spalle.
Sorprese, le ragazze videro che il criminale stava indicando un logo a forma di scudo, con la sigla WB al suo interno.
“Oooh!” esclamarono stupite Corvina e le altre, capendo il significato di quel simbolo.
“Esatto: io sto lavorando per conto di alcuni produttori della Warner Bros, che ha finalmente deciso di chiudere PER DAVVERO Teen Titans Go!” confermò Control Freak.
“È una notizia terribile, ma definire i produttori dei signori oscuri mi pare eccessivo” notò Terra.
“Serviva per fare più atmosfera” spiegò Control Freak.
“E il perché hai riunito tutte noi in una nuova squadra?” volle sapere Stellarubia.
“Perché i produttori per cui lavoro hanno deciso di sostituire la serie originale con uno spin-off su voi super ragazze” spiegò Control Freak, allargando le braccia.
“Ed é per questo che ci hai cancellato i ricordi?” domandò con tono accusatorio Bumblebee.
“No. Quello é un piccolo effetto collaterale dovuto al cambiamento di serie in corso” spiegò Control Freak.

In quel momento, un cellulare si mise a squillare e Control Freak rispose, rimanendo poi di stucco per via di ciò che udì.
“Che succede, Control Freak? Il tuo piano é già fallito?” domandò beffardamente Corvina.
“No. I miei capi vogliono vedervi subito. Nel loro mondo, oltre la quarta parete” rispose con tono serio il criminale.
“Bene. La battaglia finale si combatterà nella realtà, allora” disse Rose, eccitata da quella situazione.
“E così sia” decise Corvina.
“Ma come superiamo la quarta parete?” domandò Iella.
Indicando un punto davanti a sé, ossia verso voi lettori, Corvina rispose “Dobbiamo oltrepassare tutte insieme quel punto davanti a noi”.
E così, le ragazze si strinsero fra loro e dopo un breve conto alla rovescia, corsero tutte insieme verso il punto indicato, attraversandolo poi nello stesso istante.
“Sono così brave. Perché vogliono ripristinare quell’orribile serie originale?” si chiese indispettito Control Freak.

Una volta attraversata la quarta parete, le ragazze si ritrovarono all’interno di uno studio televisivo, sulle cui pareti erano appesi numerosi disegni che le raffiguravano.
“Wow! Inquietante” disse Iella, visibilmente a disagio.
“Sì, le prime volte fa quest’effetto” concordò Corvina.
“Spacchiamo tutto ed andiamocene” disse Rose, sguainando le sue spade.
“Aspetti, signorina. Non sia precipitosa” le disse una voce maschile, parlando con tono pacato.
Colte di sorpresa, le ragazze assunsero la posizione di combattimento, salvo poi accorgersi che a parlare era stato un uomo vestito da cameriere, che fece loro un garbato inchino.
“E tu chi il sei?” gli domandò Stellarubia.
“Mi chiamo Mel e ho il compito di condurvi dai gestori di questa operazione” spiegò l’uomo, facendo cenno di seguirlo.
“Va bene. Verremo con te, per ora” accettò Corvina.
“Ma se ci giochi qualche scherzo, te la faremo pagare” avvertì Rose, riponendo le sue spade.
“Di questo non dovete preoccuparvi” assicurò Mel, sorridendo calorosamente.

Parte 3
Camminando con fare signorile, Mel condusse le ragazze davanti ad una grande porta a vetri.
“Siamo arrivati” annunciò l’uomo, mentre abbassava la maniglia, per poi farsi da parte.
Muovendosi con circospezione, Corvina e le altre varcarono la soglia della porta, ritrovandosi in uno spazioso ufficio, dove tre uomini erano seduti ad un’imponente scrivania, affiancata da alcuni schermi televisivi.
“Siate le benvenute” le salutò il primo uomo, che si chiamava Aaron.
“Noi siamo i produttori esecutivi di Teen Titans Go!” spiegò il secondo uomo, che si chiamava Michael.
“Ed ora, abbiamo deciso di realizzare una serie su di voi” concluse il terzo uomo, che si chiamava Peter.
“Non così in fretta: come prima cosa, dovete dirci dove sono Robin, Cyborg e Bibi” stabilì Corvina.
“Sono qui” rispose Aaron, accendendo uno degli schermi, mostrando così i tre ragazzi intrappolati all’interno di quella che sembrava una buca.
“Ragazzi! State il bene?” domandò loro Stellarubia.
“Sì, ma non riusciamo a capire dove siamo” rispose Robin.
“Siete in buco della trama della nuova serie” spiegò Michael.
“Quale nuova serie?” chiese Cyborg.
Facendosi serio, Aaron spiegò “Noi tre abbiamo prodotto Teen Titans Go! per anni. Ma nonostante la sua longevità, lo show non é mai stato amato.
“Cosa? E perché?” domandò Beast Boy.
Consultando un tablet, Peter rispose “Secondo il sito Watchmojo, le ragioni sono: aver rimpiazzato Young Justice, niente combattimenti epici, molti personaggi non sono caratterialmente sviluppati, animazione di bassa qualità, molte trame sono scritte male, le critiche e i feedback vengono ignorati, ci sono troppi salti temporali, insegna cose sbagliate ai bambini, si beffa continuamente dei fans della serie originale, humor nero fuori luogo, sottotrame romantiche forzate, troppi cliché narrativi e sopratutto, avere ridotto i protagonisti ad un branco di degenerati”.
“Così, abbiamo chiesto ai fans come potevamo migliorare le cose e seguendo il suggerimento di uno di loro, abbiamo deciso di chiudere la serie, per realizzare uno spin-off sulle super ragazze, vista le loro performance nella terza e quinta stagione” spiegò Michael.
“Come avete potuto scegliere un’idea così bislacca?” domandò indispettito Robin.
“Era l’unica proposta che avevamo ricevuto, visto che tutti gli interpellati ci chiedevano di chiudere la serie e basta” spiegò Aaron.
“Così, abbiamo iniziato a lavorare sull’idea. E visto che ci serviva qualcuno per monitorare la situazione nel vostro mondo, abbiamo ingaggiato Control Freak, che é un esperto di televisione” aggiunse Michael.
“E l’idea si é rivelata vincente, visto che i test screening sono andati benissimo” concluse Peter.
“E noi tre che fine faremo, allora?” domandò Beast Boy.
“Praticamente, rimarrete dove siete, fino a quando non decideremo di riutilizzarvi” rispose Peter.
“Ma non sarà tanto presto, visto che gli autori stanno pensando di
usare l’episodio “Notte brava fra super ragazze” per spiegare l’origine del nuovo gruppo ed ignorare tutto quello che é successo dopo, per facilitare le cose al pubblico” ammise Aaaron.
“Ci sarà giusto qualche scena riciclata in forma di flashback per giustificare la presenza di Bumblebee, definita da molti l’unico membro decente dei Titans” precisò Peter.
“Cioé, lo spin-off che realizzerete non terrà conto della nostra esistenza” riepilogò Cyborg.
“Praticamente…sì” confermarono i produttori, annuendo seri.
“Mi sembra una cosa il ragionevole” disse Stellarubia, facendo altrettanto.
“Hey!” protestò Robin.
“Stavo solo il scherzando” assicurò la tamariana.

In quel momento, Mel entrò nella sala con in mano un vassoio, sopra cui c’era un telecomando color oro con due tasti di colore diverso.
“Signori, é l’ora” annunciò il cameriere, porgendo il vassoio ai tre produttori.
“L’ora di cosa?” chiesero i Titans e le ragazze.
“L’ora di ufficializzare la nuova serie che sostituirà Teen Titans Go!” rispose Aaron.
“Come potete vedere, su questo telecomando ci sono due tasti: uno rosso ed uno verde” fece notare Michael.
“Quello rosso serve a bloccare la realizzazione della nuova serie, mentre quello verde a confermarla” spiegò Peter.
“Inutile dire che sarà il tasto verde ad essere premuto” aggiunse Mel, prendendo in mano il telecomando.
“Non cancellerete la nostra serie” obbiettò Robin.
E fissando un punto davanti a sé, il leader dei Titans si lanciò in avanti e attraversò la quarta parete, rimanendo però bloccato a metà, con solamente il busto fuori dallo schermo.
“Dammi il telecomando! Dammi il telecomando!” piagnucolò Robin, allungando le braccia verso Mel, che però era distante parecchi metri da lui.
“Davvero patetico” commentò il cameriere.
“Con scene come questa, la cancellazione di Teen Titans Go! non sembra una cosa così sbagliata” sentenziò Rose, incrociando le braccia sul petto.

“E va bene, Robin. In virtù delle “procedure” di voi supereroi, vi concederemo una possibilità per evitare la cancellazione” decise Aaron.
“Grande. E che dovremo fare?” chiese il leader dei Titans.
“Voi niente. Saranno le ragazze a combattere al posto vostro contro un personaggio scelto per l’occasione” stabilì Michael.
“Questo non é contraddittorio? Se vinciamo, perdiamo l’occasione di avere una serie nostra” notò Bumblebee.
“No, perché, in realtà, si tratta del test finale delle vostre potenzialità” ammise Peter.
“E se durante il combattimento rimaniamo ferite? In quel caso, non potrete realizzare la serie su di noi” notò nuovamente Bumblebee.
“In quel caso, posticiperemo la vostra serie di qualche mese. E nell’attesa, terremo occupati gli spettatori con il reboot di una qualche serie Hanna-Barbera” rispose Michael.
“Che sono il motivo per cui la Disney ci sta prendendo a calci nel sedere” si lasciò sfuggire Peter.
“Ma anche la loro serie di punta é un reboot” ricordò Beast Boy.
“Si vede che si sono impegnati di più nella realizzazione” ipotizzò Cyborg.
“O semplicemente, si sono impegnati e basta” intervenne perfidamente Rose, dando il cinque a Corvina.
“Spiritosa” sbottò Peter.
“Comunque, adesso stiamo divagando. Voi ragazze accettate la nostra proposta?” domandò Aaron.
“Per noi va bene” accettò Corvina, dopo aver scambiato uno sguardo d’intesa con le sue compagne.
I produttori annuirono e a quel punto, uno degli schermi si accese e risucchiò la ragazze al suo interno, trasportandole nel luogo dello scontro da cui dipendeva il destino di Teen Titans Go!.

Parte 4
Una volta effettuato il teletrasporto, le ragazze si ritrovarono al centro di un’arena, sulle cui gradinate erano seduti numerosi spettatori della Warner Bros, fra i quali c’era anche Wally T, l’unico fan di Teen Titans Go!, con in mano una bandierina delle super ragazze.
“Wally T. Anche tu sei il qui a tifare per le noi?” gli domandò Stellarubia.
Il ragazzino annuì, alzando entrambi i pollici.
“Bene arrivate, ragazze. Direi che possiamo cominciare” disse Control Freak, seduto nel posto riservato ai VIP.
“Sei tu quello contro cui dobbiamo combattere?” domandò Iella.
“Certo che no. Io sono solo il coach. É contro il mio pupillo che dovrete lottare” rispose il criminale.
“Se lo hai addestrato tu, avremo finito in un paio di minuti” ghignò Rose.
In quel momento, accanto a Control Freak si sedette un robot con la testa sostituita da uno schermo televisivo, in cui si vedevano le facce dei produttori esecutivi. 
“Che il combattimento inizi” ordinarono contemporaneamente i tre uomini.
“Agli ordini” rispose Control Freak, battendo le mani, per richiamare il suo pupillo.
Subito dopo, ringhiando come un animale feroce, nell’arena entrò un gigantesco quanto muscoloso alieno grigio, con il corpo pieno di escrescenze affilate e gli occhi rossi come il sangue.
“É Doomsday!” esclamò Corvina, riconoscendo l’avversario.
“L’alieno che ha mandato il Superman sottoterra” ricordò attonita Stellarubia, con gli occhi sgranati dallo stupore.
“Rrrroooaaar!” ruggì Doomsday, iniziando ufficialmente le ostilità.

Avanzando minacciosamente, Doomsday si diresse verso le ragazze, che assunsero la posizione di combattimento.
“Una di noi deve distrarlo, mentre le altre gli danno addosso” suggerì Rose, brandendo entrambe le sue spade.
“Rrrroooaaar!” ruggì il feroce alieno, ormai a pochi passi di distanza.
“Ci penso io” si offrì Terra, facendosi avanti.
E usando i suoi poteri geocinetici, la ragazza ricoprì il suo corpo di solide rocce, assumendo la sua forma di Terrarizer, per poi attaccare Doomsday, colpendogli la faccia con un sonoro pugno. 
Ma il colpo non causò molti danni all’alieno, che rispose a sua volta con un pugno, che, grazie alle escrescenze ossee sulla mano,
lacerò il rivestimento roccioso dell’avversaria.
Seppur in difficoltà, Terra tentò di attaccare nuovamente, ma Doomsday fu più veloce e le afferrò il braccio, strappandoglielo.
In quel momento però, intervenne Bumblebee, che, dopo essersi miniaturizzata convocò uno sciame d’api, che si mise a ronzare intorno alla faccia di Doomsday, impedendogli di vedere.
Approfittando della situazione, Terra usò i suoi poteri per costruirsi un nuovo braccio ed attaccare nuovamente Doomsday, evitando i colpi che l’alieno sferrava alla cieca.
Nel frattempo, optando per un attacco alle spalle, Rose piazzò una serie di esplosivi sul terreno e quando Doomsaday indietreggiò a causa dei colpi di Terra, li calpestò tutti, barcollando.
Contemporaneamente, Iella usò i suoi poteri per fondere il terreno, riducendolo ad una poltiglia fangosa, in cui Doomsday cadde per via del barcollamento, restandovi impantanato.
A quel punto, Corvina fece ricorso ai suoi poteri magici, grazie ai quali generò dei tentacoli demoniaci, con cui bloccò gli arti di Doomsday, impedendogli di attaccare.
Capendo che la sua amica non avrebbe resistito a lungo, Stellarubia immagazzinò quanta più energia poté e la usò per creare una gigantesca sfera, che scagliò contro Doomsday, colpendolo in pieno.
Ma nonostante la perfetta esecuzione, l’attacco combinato non sortì l’effetto sperato, in quanto Doomsday si liberò con uno strattone, per poi scagliarsi contro le ragazze.
La prima a cadere fu Terra, la cui corazza venne distrutta da un singolo pugno, per poi essere seguita da Bumblebbe, respinta con un semplice soffio.
Vedendo la sue compagne in difficoltà, Stellarubia intervenne sparando i suoi raggi energetici, per poi essere abbattuta da un veloce schiaffo dell’alieno, che quasi la fece svenire.
Fortunatamente per la ragazza, Rose la prese al volo, per poi andarsi a rifugiare dietro Corvina, che protesse tutte le sue amiche generando uno scudo gigantesco.
Ma a Doomsday bastarono pochi pugni per frantumare lo scudo e sebbene le ragazze non vennero direttamente colpite dall’alieno, fu sufficiente il semplice spostamento d’aria per scagliarle dall’altra parte dell’arena.

Sugli spalti, gli spettatori emisero un mormorio di preoccupazione.
“Le ragazze stanno per essere sconfitte” gemette una bambina, con gli occhi pieni di lacrime.
“No, se noi fans le aiutiamo” disse Wally T, alzandosi in piedi, mentre il suo corpo cominciava a risplendere di luce dorata.
Capendo il significato di quelle parole, tutti i presenti si alzarono in piedi, mentre iniziavano anch’essi a risplendere, illuminando l’intera arena.
“Guardate. Tutti gli spettatori stanno brillando” notò Iella.
“Perché sono nostri fans” realizzò Stellarubia. 
E proprio in quel momento, tutti i presenti tesero il palmo della mano verso le ragazze, sprigionando una luce accecante, che ridiede loro le forze, rendendole splendenti come stelle.
“Mi sento piena d’energia come non mai” disse Rose.
“Anche io” disse Iella.
“Pure io” disse Bumblebee.
“Persino io” disse Terra.
“Tutte noi siamo diventate più forti grazie al supporto e all’ammirazione dei nostri fans -spiegò Corvina- Perciò, chiudiamo questa storia tutte insieme”.
E dopo aver recitato la formula magica “Azarath Metrion Zinthos”, Corvina generò un’aura magica a forma di corvo, che assorbì al suo interno le altre ragazze, posizionandole nel suo petto.
“Rrrrooooaaaarr!” ruggì Doomsday, lanciandosi all’attacco.
“Kraaaaa!” gracchiò l’aura magica, facendo altrettanto.
E quando le due entità si colpirono a vicenda, l’arena venne scossa da una violenta esplosione, a cui seguì una fitta nuvola di fumo, che avvolse l’intera zona di combattimento.
E quando il fumo finalmente si diradò, gli spettatori videro Doomsday giacere svenuto a terra, mentre le ragazze torreggiavano sopra di lui, nelle loro pose di vittoria.
A quel punto, con il terribile alieno sconfitto, tutti i presenti esultarono fragorosamente, per poi mettersi ad applaudire energicamente.
“Yeeeh! Evviva le super ragazze!” esultò Wally T, insieme a tutti gli altri spettatori.

Dal loro ufficio, i produttori avevano seguito l’intero combattimento grazie al loro robot, con cui comunicarono le loro decisioni in merito allo spin-off di Teen Titans Go!.
“Molto bene. Le cose sono andate ben oltre le nostre previsioni” disse Aaron.
“Perciò, lo spin-off sulle super ragazze verrà realizzato” annunciò Michael.
“Evviva!” esultò il pubblico nell’arena.
“Cosa? Ma i patti non erano questi” obbiettò Robin, ancora intrappolato a metà in uno degli schermi dell’ufficio.
“Vero, ma sarebbe uno sbaglio non realizzare una serie che ha già una schiera così nutrita di fans” replicò Peter.
“Comunicherò subito le vostre decisioni” intervenne Mel, apprestandosi a premere il pulsante verde del telecomando dorato.
“Noooo!” urlò Robin, dandosi un’ultima spinta.
“Non vogliamo restare qui per sempre” aggiunsero Cyborg e Beast Boy, facendo altrettanto.
E grazie a quello sforzo decisivo, i Titans maschi riuscirono a superare la quarta parete, avventandosi poi sul cameriere, riuscendo facilmente a strappargli di mano il telecomando, di cui Robin s’impadronì.
“Ci siamo. Si torna alla normalità” disse il leader dei Titans, mentre si apprestava a premere il pulsante rosso.

“Un momento. Siete proprio sicuri di volerlo fare?” chiese Mel.
“Che cosa vorresti dire?” chiese accigliato Robin.
Parlando con tono enfatico, Mel ricordò “Voi Titans siete supereroi e come tali dovete fare ciò che é meglio per gli altri. Anche se questo vuol dire sacrificare ciò che si ha, per quanto poco sia”.
“Già. Inoltre, non ci siamo di mezzo solo noi, ma anche delle persone a cui teniamo” disse Cyborg, posando lo sguardo su Iella.
“E se si vuole bene a qualcuno, bisogna lasciarlo libero di sfruttare la sua occasione. Anche se farà male” aggiunse Beast Boy, guardando Corvina e Terra.
“Voi credete davvero che noi possiamo essere la squadra di supereroi di cui il mondo ha bisogno?” chiese sorpresa Corvina.
“Sì. Tu e Stella siete sempre stati gli elementi più validi dei Titans e se per esprimere il vostro massimo potenziale dovete lasciarci…così sia -disse Robin, con le lacrime agli occhi- Perciò, andate ragazze. Tutte insieme. E siate ciò che noi cinque non siamo riusciti ad essere”.
“Oooh, Robin. Grazie” disse commossa Stellarubia.
“Quindi, lascerete che Teen Titans Go! venga cancellata?” chiese Mel, profondamente toccato da quella scena.
“No di certo!” risposero in coro i Teen Titans, mentre il loro leader premeva il pulsante rosso del telecomando.
“I Titans sono sempre i Titans” sospirò Iella, alzando le spalle.
Subito dopo, l’intero studio venne illuminato da una luce abbagliante.

Epilogo
Seduto davanti alla televisione, Wally T stava aspettando la nuova puntata del suo show di supereroi preferito.
“Go!” annuncio un’energica voce fuori campo.
Subito dopo, con una musichetta in sottofondo, alcune sagome colorate sfrecciarono davanti ad uno sfondo nero, prima di essere inquadrate singolarmente: Corvina che genera un’aura magica, Stellarubia che spara raggi dalle mani, Bumblebbe che si rimpicciolisce, Iella che sprigiona fulmini dalle mani, Rose che fa mulinare le spade e Terra che fa lievitare le rocce.
“Super-ragazze! Super-ragazze! Super-ragazze, let’s go! Super-ragazze! Super-ragazze! SUPER-RAGAZZE, LET’S GO!” cantò la voce fuori campo, mentre sullo schermo compariva il logo della serie.
“Questo spin-off é anche più bello dell’originale” dichiarò soddisfatto Wally T.

Nel loro ufficio, Aaron, Michael e Peter stavano osservando compiaciuti il programma, mentre Mel serviva loro dello champagne.
“Poveri, prevedibili Titans. Dovevano immaginare che, con tutte le loro trollate del passato, avremmo preso delle precauzioni” disse Aaron.
“E il trucco degli allacci invertiti nel telecomando ha funzionato alla perfezione” si compiacque Michael.
“Così come quello di mascherare la vera mente dell’operazione da cameriere” aggiunse Peter.
“Che devo dire? Lavoro per la Warner Bros da decenni e ci tengo alla qualità dei suoi cartoni animati” rispose Mel.
E pronunciate quelle parole, il finto cameriere si portò le mani al volto, che era una maschera e se la sfilò, rivelando di essere in realtà Bugs Bunny.
“Che c’é? Il finale a sorpresa é il modo migliore per concludere una storia” disse il coniglio, rivolgendosi direttamente ai lettori.

FINE

Ancora intrappolati nella buca, Robin, Cyborg e Beast Boy erano in attesa dei soccorsi.
“Ma quanto ci mettono per venirci a tirare fuori?” domandò spazientito Cyborg.
“Saranno qui a minuti. Dopotutto, noi siamo i protagonisti di uno dei cartoni più famosi della Warner Bros” lo rassicurò Robin.
MOLTO TEMPO DOPO
Robin, Cyborg e Beast Boy sono ancora in attesa dei soccorsi, anche se sono diventati dei vecchi decrepiti.
“A questo punto, comincio a spazientirmi anch’io” brontolò il vecchio Robin.
“Sarà meglio che qualcuno arrivi presto, perché me la sto tenendo da cinquanta anni e non ho intenzione di continuare” disse il vecchio Beast Boy.

   
 
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