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Autore: Dreamer In Love    04/02/2020    1 recensioni
"Tell me somethin', girl
Are you happy in this modern world?
Or do you need more?
Is there somethin' else you're searchin' for?"
(Shallow - Lady Gaga & Bradley Cooper)
Shade si è appena trasferito in una nuova città, in una nuova scuola dove, volente o nolente, è costretto a entrare in contatto con un gruppo di scalmanati. E lui che pensava di passare un anno tranquillo… Tra lezioni, amicizie e amori, scoprirà che a volte non tutto ciò che si vede è la verità. Dovrà scontrarsi con un mondo a volte troppo crudele e inoltrarsi in strade buie e tormentate per riuscire a scorgere la luce dell'amore nell'oscurità.
La RedMoon è vita, ma in un certo senso c'è anche qualche cenno di RXS e RXB e FxB.
Genere: Azione, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Fine, Shade
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cattive ragazze '
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13.
Biblioteca

 - Ripetizioni (di nuovo) e vergogna -
 
Il verso di lamento e il suono dello schianto contro il terreno arrivarono nuovamente alle orecchie del ragazzo. Alzò gli occhi al cielo e si mise a fissare sfinito Altezza, Sophie e Fine che ridevano al video sul telefono. Era la decima volta che lo guardavano e ogni volta si divertivano come la prima.
- Non ne avete abbastanza? -, domandò esasperato Shade e con una pacca sulla spalla Auler cercò di consolarlo.
Anche Bright gli aveva sorriso solidale ma i suoi occhi erano inevitabilmente caduti sullo schermo di fronte a lui. Persino Lione si era allungata per dare una sbirciatina.
- Non ne avremo mai abbastanza. -, rispose Fine mentre per l’ennesima volta premeva play.
Altezza ridacchiò.
- Hai una faccia così buffa. Comunque grazie a te il mio blog ha spopolato. Il video viene continuamente postato dagli utenti. –
- E’ passato un mese, dannazione. Dovrebbe aver perso il suo fascino, no? –
L’arrivo di Mirlo, però, concentrò l’attenzione del cobalto; sorrise raggiante alla giovane che si sedette accanto a lui.
 
Sapendo che Fine non avrebbe mai accettato di stare vicino a Mirlo durante la mensa mi ero spostato io, facendo scalare di conseguenza tutti. La cosa non era stata vista di buon occhio, soprattutto dalla mia amica dai capelli rossi a cui non piacevano i cambiamenti.
 
Poi, si scambiarono un veloce bacio sulle labbra. Fine e Altezza sbuffarono visibilmente e si concentrarono sul cellulare; gli altri almeno facevano finta di nulla.
- Come mai hai fatto tardi? –
- Dovevo consegnare un compito supplementare. Non pensavo che i test per le università fossero così impegnativi. –
Dall’altra parte del tavolo provenne un verso strozzato che li fece voltare. Fine li guardava con gli occhi sbarrati.
- Test dell’università? -, domandò balbettante.
Lione le rivolse un sorriso dolce.
- Sì, Fine. Dobbiamo cominciare a preparare gli esami di fine anno e di ammissione. Il professore ha proposto qualche giorno fa di assegnare compiti aggiuntivi per chi ambisce a università più prestigiose. –
Mirlo annuì di conseguenza.
- L’università di Tokyo ha il test a febbraio, devo già cominciare a prepararmi. -
Shade la guardò ammirato.
- Tokyo, eh? –
- Ma siamo a giugno! -, brontolò la rossa.
- E’ uno dei più difficili della nazione. E’ necessario che mi porti avanti con gli argomenti e a studiare. -, spiegò sbrigativa la castana.
- Ed io non so nemmeno le tabelline! -, si lamentò ancora Fine, accasciandosi sul tavolo.
Poi, un lampo le attraversò gli occhi chiari. Non appena il cobalto notò che lo guardava concentrata, capì cosa aveva in mente la ragazza. Cominciò a scuotere la testa.
- No, non di nuovo. -
- Ti prego! –
- Sei un caso disperato, Fine! –
- Per questo mi devi aiutare. –
Fine sbatteva le sopracciglia su iridi cremisi lucide di lacrime mentre le labbra erano increspate in un dolce broncio; sussurrava un per favore strozzato dalla disperazione.
 
Quanto odiavo quello sguardo da cerbiatta ferita. Era impossibile resistere.
 
A Shade non rimase infatti altro che capitolare.
 
 
- No! Ma che diavolo hai fatto? –
- Non aggredirmi! –
- Non hai capito nulla di quello che ti ho spiegato! -
- Infatti, non fai altro che sgridarmi! –
- Perché non ne azzecchi una! –
I due erano a muso a muso uno di fronte all’altro e s’insultavano a vicenda da diversi minuti. La bibliotecaria sfoderò uno “Sss!” urlato e dovettero abbassare i toni. Shade sospirò tutta la sua frustrazione e cercò di calmarsi. Guardò analitico il foglio degli esercizi e segnò alcuni errori con la biro rossa. Fine lo guardava concentrata, aspettando il verdetto.
- Questo è l’unico passaggio giusto ma almeno lo hai capito, visto che l’hai utilizzato in tutte le espressioni. Prova a fare questi calcoli così. –
Scrisse velocemente le formule accanto alle correzioni in modo da mostrarle come fare. Fine annuì di rimando. Prese un nuovo foglio e, copiando dal primo, cercò di utilizzare i nuovi consigli per risolvere il problema. Shade, intanto, le compilava alcune schede riassuntive. Rimasero così per una ventina di minuti: ogni tanto il cobalto controllava la sua alunna e le indicava cosa modificare. Poi, la voce di Fine ruppe il silenzio.
- Come va con Mirlo? –
Il ragazzo alzò elegantemente un sopracciglio e si mise a scrutare l’amica, scettico. Fine faceva finta di concentrarsi sul foglio.
- Come mai questa domanda così all’improvviso? –
- Per sapere! -, sbottò Fine incrociando le braccia al petto, offesa da quella diffidenza. – Siamo amici o sbaglio? –
Shade sfoderò un ghigno sarcastico.
- Sbaglio o secondo te la mia ragazza è tua nemica?-
Lei sbuffò.
- E’ così ma mi hanno anche insegnato che è bene tenersi stretti gli amici ma ancora di più
i nemici. Comunque ti ho chiesto come va solo per fare un po’ di conversazione. -, rimase
sulla difensiva.
 
Quell’improvviso interessamento era strano ma nella mia mente si era immediatamente formata l’idea che Fine avesse colto qualcosa di cui io avevo solo il sentore. Non mi ritenevo ancora innamorato, la scintilla tardava ad arrivare, ma tutto sommato stavamo bene insieme. Mirlo aveva anche preso in maniera positiva il ricongiungimento con il gruppo dopo l’episodio della banda della Sendagaja e si sforzava di andare d’accordo con tutti senza lasciarsi trascinare dalle sue gelosie.
Nonostante questo, c’era una nota storta, un piccolo dettaglio fuori posto che non mi faceva sentire totalmente tranquillo nei suoi confronti.
 
Il giovane appoggiò il viso al palmo della mano, ora interessato e, improvvisamente, accondiscendente.
- Sono molto affezionato a lei. -, rispose sbrigativo. – E sempre per fare un po’ di conversazione: perché sei così prevenuta nei suoi confronti? –
- Perché dovrei raccontarlo al ragazzo della mia nemica? -, lo rimbeccò lei utilizzando le sue parole.
Shade alzò gli occhi al cielo, divertito.
- I segreti non fanno altro che allontanarti dalle persone, soprattutto da chi vuole starti invece vicino. Perché non hai detto nulla ai ragazzi della Tigre Rossa? -
La rossa si guardò attorno, guardinga, controllando che nessuno avesse sentito quelle parole. La biblioteca era quasi deserta in quel periodo dell’anno e loro si trovavano in un angolino isolato, ma preferiva comunque fare attenzione.
- Non è così semplice. –
- Hai fatto davvero tutte quelle cose? Rissa, spaccio… -, cominciò a elencare Shade, quasi noncurante.
Fine rimase qualche secondo a fissarlo, agghiacciata.
- E anche se fosse così? –
Il Ragazzo di Tokyo non riuscì bene a capire se si trattava dell’ennesima provocazione o di una domanda apprensiva.
 
Sotto quegli occhi cremisi così limpidi e trasparenti, comunque, non potevo fare altro che dire quello che davvero pensavo. Mi ero ripromesso ormai da tempo che non l’avrei mai più delusa.
 
- Mi sorprenderebbe che un’adolescente abbia creato tanto scompiglio sia in città sia nella società criminale. Di sicuro ti sarai ritrovata a fare cose spiacevoli ma non sei cattiva. Stento a credere che sia tutto vero. –
Fine scoprì di aver trattenuto il respiro solo quando Shade finì di parlare. Chiacchierare con lui, discutere, ridere, confrontarsi era così semplice da non poterne più fare a meno. Si era affezionata e il Ragazzo di Tokyo era diventato talmente importante da farle desiderare di essere una persona migliore; che lui la pensasse una persona migliore.
- Come hai detto tu, non vado fiera di tutto quello che ho dovuto fare. Ho conosciuto persone orribili ma anche gente che non ha esitato ad aiutarmi, a offrirmi del cibo o un tetto sulla testa. Ho impiegato poco tempo a capire come muovermi in quegli ambienti e la prima cosa che ho imparato è che la reputazione è tutto. Più i giornali parlavano di me, più gli altri mi temevano e più mi lasciavano in pace. Non potevo immaginare che avrei anche attirato l’attenzione… -
La rossa s’interruppe colta dalla consapevolezza di aver detto più di ciò che era sua intenzione. Le iridi cobalto di Shade la scrutavano con preoccupazione.
- Hai paura. –
Non era una domanda.
- Non posso coinvolgere nessun altro in questa storia, men che meno te o i ragazzi. Non voglio mettervi in pericolo. –
- Lo siamo già Fine. I teppisti del mese scorso ne sono la prova, anche se non ho ben capito che intenzioni avessero. Comunque, pensi che ti abbandoneremmo se le cose dovessero peggiorare? Ti devo ricordare che Lione, Altezza, Sophie, Bright e Auler ti hanno cercata per mesi nella speranza di saperti viva? –
- Lo so ma… -
La giovane si rigirò una ciocca tra le dita, nervosa. Shade attese paziente che trovasse le parole giuste.
- Sapevo che mi stavano cercando e non hai idea di quante volte sono stata tentata di ricontattarli, anche solo per fargli sapere che stavo bene. –, ammise.
La ragazza sospirò rumorosamente e le iridi cremisi cercarono la finestra aperta che dava sul cortile. Chiuse per un secondo le palpebre, godendosi la brezza leggera che riusciva ad entrare nell’edificio. Spostò la ciocca di capelli dietro l’orecchio.
- Mi domandavo se sarebbero mai riusciti ad accettare quello che ero diventata e la vita che avevo deciso di vivere. Mi vergognavo e mi vergogno ancora oggi di ciò che ho dovuto fare ma è stato necessario per sopravvivere e ritrovare una serenità che mi permettesse di tornare. Mi sarei persa se non mi fossi aggrappata al loro ricordo e al desiderio di tenere al sicuro mia sorella. –
- Anche se sei tornata, sei però inevitabilmente cambiata. Non puoi più fingere di essere quella che non sei. –
Fine tornò a guardare il Ragazzo di Tokyo che le rivolgeva un’espressione dolce. Lui allungò il braccio e le prese una mano, stringendola teneramente per infonderle coraggio.
- Se sono stati così importanti in quei giorni così bui e difficili perché non possono esserlo ora che sei tornata ad una vita normale? Loro vorrebbero esserti ancora più vicino, vorrebbero che ti fidassi ulteriormente di loro. –
Le iridi cobalto la incatenavano. Non aveva via di fuga da quegli occhi e il suo tocco caldo era confortante. Fine sapeva che stava per sciogliersi, lo suggeriva il battito del cuore accelerato. Shade era sempre riuscito a trasmetterle serenità e senso di protezione, sensazioni rare nella sua vita anche se era sempre stata circondata da amici, amici veri. Si era accorta fin da subito che lui era diverso e che le cose sarebbero cambiate. Forse era davvero giunto il momento di fidarsi e lasciarsi andare, tornare a godersi una spensierata libertà e smettere di avere segreti.
- Ci penserò. -, promise solo e le sue labbra si aprirono un sorriso.
Shade sorrise a sua volta.
- Ciao ragazzi. –
La voce di Lione li fece sobbalzare entrambi e subito le loro mani si separarono. Lei e Mirlo si avvicinarono velocemente al tavolo. Bright procedeva un passo dietro di loro e salutò con un cenno. Mirlo scrutava guardinga, invece, i due e Shade le rivolse un ghigno imbarazzato.
- Come procedono le cose? -, chiese il biondino accostandosi a Fine e guardando cosa aveva scritto sui fogli.
La rossa gli mise una mano tra i capelli e gli diede uno scossone.
- Non pensare di copiare i miei appunti, signorino. –
Bright rise di rimando.
- Mi hai beccato. –
- Fine è la solita alunna disattenta ma pian piano sta cominciando a capire le cose. -, spiegò invece Shade rivolto alle due ragazze.
- Mentre vi raggiungevamo abbiamo pensato una cosa. -, annunciò Lione entusiasta.
- Sentiamo. –
Il tono scettico di Fine fece sorridere tutti. Lione drizzò le spalle un po’ offesa. La ragazza dai capelli arancio era famosa per le sue proposte assurde che si rivelavano dei buchi nell’acqua. Bright si divertiva spesso a raccontare della volta che erano finiti in un parco di divertimenti a tema sessuale per colpa sua.
- Questa domenica andiamo in piscina! -, dichiarò ad alta voce e lo “Sss” urlato della bibliotecaria arrivò puntuale.
 





Ah, so bene di avervi fatto venire voglia di estate ora! 
Questo è un capitolo forse un po' poco significativo, sicuramente di passaggio, ma che non manca di darci parecchie informazioni, sulla sua storia. Che idea vi siete fatte?
Il legame tra Fine e Shade si rinsalda ogni giorno di più, mentre il nostro protagonista comincia ad avere dubbi su Mirlo. Che centri qualcosa l'incontro fatto con i ragazzi della Sendagaja? 
Comunque giusto per darvi qualche informazione in più: i nomi che ho scelto delle scuole fanno riferimento ad istituti realmente esistenti ad Osaka. Mi sono divertita molto a spulciare da google maps le strade e la conformazione della città per dare maggior realtà alla storia. 
Il prossimo capitolo sarà ambientato in piscina per cui preparatevi a farvi parecchie risate. 
Fiera della mia puntualità e eccitata per il futuro aggiornamento, vi saluto. 
Ci vediamo a metà marzo e mi raccomando, lasciate una recensione. 

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