Crossover
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Autore: PGV 2    04/02/2020    5 recensioni
ATTENZIONE: LEGGETE QUESTA FIC SOLO DOPO ESSERE ARRIVATI AL CAPITOLO 43 DI "THE COMMUNITY - TALES OF AN UNDERWORLD"!!!
Quarant'anni prima che Lorenzo e Danilo giungessero nella Comunità sotterranea sconvolgendo le vite di tutti i suoi abitanti, le cose erano molto diverse in questa società all'apparenza perfetta, ma in realtà contenitore delle ombre più oscure che si possano trovare...
Ripercorriamo insieme, passo dopo passo, le vicende principali che hanno coinvolto la Comunità ed i suoi abitanti partendo dal 1903 fino al 1943, anno in cui i due Grim della Superficie sono giunti sottoterra cambiando il destino dell'intero mondo per sempre!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Anime/Manga, Film, Fumetti, Giochi di Ruolo, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Community!'
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Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Vi rassicuro subito dicendo che, a differenza dell’ultimo Capitolo della fic principale, questo è lungo mediamente come tutti gli altri, e di conseguenza non vi ci vorrà una vita per leggerlo tutto quanto XD ;).
Scusandomi ancora per l’anormale lunghezza di quel Capitolo, vi anticipo che in questo vedremo soprattutto l’inizio di un arco narrativo che non ha ancora avuto conclusione nella fic principale, come anticipato nelle note finali dell’ultimo chap della fic prequel ;).
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). Sono davvero molto contento che ti sia piaciuto molto anche lo scorso Capitolo, e potremmo dire che l’intera fic prequel serve soprattutto a mostrare come si è arrivati all’inizio della fic principale, oltre che mostrare il background di alcuni personaggi che per questione di spazio non posso inserire nella fic principale T_T. Posso però dire che ci sarà un'unica questione che pure all’interno della fic prequel non potrò approfondire più di tanto fino a quando non sarà rivelata una determinata cosa, per capire a che cosa mi riferisco dovrete aspettare e vederlo con i vostri occhi ;). Sulla questione di Schmidt c’è da dire che Xehanort è stato furbo senza saperlo: fin dall’inizio non gli ha mentito, dicendogli effettivamente come erano andate le cose nel magazzino di Fontaine, e quando Johann ha riottenuto la memoria si è ricordato che Xehanort effettivamente non ha approfittato della sua amnesia per mentirgli, e questo è stato importante per lui. E no, Xehanort non sapeva che le pillole rifilate a lui ed a Elsa erano difettose e che avrebbero riottenuto la memoria prima o poi, di conseguenza potremmo dire che è stata una vera fortuna per lui che non abbia pensato di mentire a Schmidt XD ;). Per quanto riguarda il cambiamento di Schmidt, e di conseguenza anche quello di Elsa, è direttamente dovuto al riacquisto di tutte le memorie perdute, che unite a come avevano elaborato l’amnesia in quei mesi/anni ha fatto emergere la loro natura sopita quando sono stati torturati dagli ADAM, quindi potremmo dire che all’inizio della fic principale li abbiamo trovati in una maniera diversa se non avessero riottenuto la memoria, oppure se non l’avessero proprio persa T_T. Ora che finalmente è stato rivelato chi sono sia Alien che Predator posso sistemare la lista dei personaggi nelle note finali aggiungendo la loro età, dato che già all’inizio di questo Capitolo scopriremo chi sono e la loro età, questo posso anticiparvelo perché non è niente di davvero importante o che non sia già stato rivelato nella fic principale ;). Anche se c’è da dire che, dopo averli visti all’inizio di questo chap, un po’ più di magone per le condizioni in cui si sono ridotti nella fic principale ci sarà comunque T_T. Il vero scopo dell’Orfanotrofio Yuei posso confermare che è effettivamente un rimando ad un anime/manga, ma in questo non a My Hero Academia ma a Promised Neverland, dove la Direttrice dell’orfanotrofio, che è la stessa Isabella citata nello scorso chap e che ha accolto Cana bambina nella struttura qualche Capitolo fa, selezionava i bambini da dare in pasto ai Demoni che comandavano segretamente la struttura… potremmo quasi dire che è quello che accade anche qui, anche se vanno sostituiti i Demoni con il Concilio dei Sette T_T. Come ultima cosa, confermo che effettivamente il terzo potere di Xehanort è proprio quello dei varchi oscuri, ed ha salvato i tre Potenziati perché grazie alla spia di Doflamingo aveva finalmente scoperto dove si trova il Magazzino ed ha usato dei mini varchi per far sparire loro tre e la Primeval Rock alle spalle degli ADAM… sì, perché per poter aprire un varco Xehanort deve conoscere sia il luogo di partenza che quello d’arrivo, e già questo potrebbe far capire che Xehanort qualche indagine in Superficie in solitaria l’ha già fatta prima che Schmidt si avventurasse lassù u.u XD ;). Questo potevo dirlo perché non è uno spoiler, dato che non verrà citato nelle due fic, ma era un’informazione aggiuntiva che era giusto dirvi per capire come mai Xehanort ha potuto aprire un varco oscuro davanti al Puy de Sancy ;). Per il resto, ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto, e spero che anche il Capitolo qui sotto alla fine ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall :). Sono molto contento che ritieni interessante lo scorso Capitolo ed anche parecchio succoso, da adesso in poi le cose si faranno ancora più interessanti dato che comincerà una sottotrama che tutti conoscete, ma sono comunque felice che ti sia piaciuto pure lo scorso che bene o male era “tranquillo” *_*. Sfortunatamente Johann è stato “bloccato” da Xehanort appena arrivato in Superficie, e questo ha poi portato il ragazzo ad unirsi ad Hitler per aiutare la Comunità a salvarsi dai Grim, dato che come tutti gli altri è convinto che siano malvagi e stando con i Nazisti sembra aver trovato la conferma che credeva, anche per questo ha accettato di aiutare il Concilio… ed ha dato una grande mano pure il fatto che Xehanort non gli ha mai mentito. Xehanort gli ha sempre detto la verità, anche per quanto riguarda Fontaine, e quando poi Schmidt ha riottenuto la memoria perduta ha capito che è sempre stato sincero con lui, e questo l’ha spinto ancora di più a dargli una mano e ad aiutarlo ;). Dato che questa non è una cosa spoiler, posso anticipartelo già adesso: è solamente una coincidenza che Schmidt ed Elsa abbiano riottenuto la memoria nello stesso momento ;). Dopo essere stati recuperati dalla polizia hanno preso la pillola quasi nello stesso momento, ed entrambe avevano una durata precisa di effetto, per questo hanno recuperato le memorie perdute nello stesso momento, giusto qualche secondo di differenza c’è stato, ma non di più ;). Altair all’epoca, come abbiamo anche visto all’inizio della fic prequel, era fin troppo cocciuto e arrogante, e questo Ezio non lo sopportava proprio, anche per via del fatto che si riteneva al di sopra del Credo, mentre per Altair Ezio era per lo più indifferente e non gli importava di lui ;). Poi come sappiamo la situazione è cambiata dopo lo scontro all’Overlord Beach, però fino a quel momento i due non andavano per nulla d’accordo T_T. Però almeno condividevano l’odio per Bakura e i suoi metodi a dir poco sadici, anzi ritenevano addirittura che Al Mualim stesse facendo un errore madornale a tenerselo tra gli Assassini e a non farlo giustiziare, visto che era un pericolo per tutti quanti… e come abbiamo visto nella fic principale, purtroppo avevano ragione T_T. Era arrivato il momento di mostrare chi fossero i bambini che sono stati poi trasformati in Alien e Predator, ed è davvero deprimente vedere cosa gli è successo T_T (Poverini T_T! N.d. Sakura) (Mi dispiace molto per loro T_T! N.d. Ino) (Non possiamo invitare qui Alien e Predator ora che sappiamo cosa sono? T_T N.d. Misty) (Mi piacerebbe, ma sono dei mostri e farebbero casino. Devo tenerli lontano, purtroppo… N.d. PGV 2) (Lo capisco T_T! N.d. Lucinda) (Quindi l’Organizzazione trasformava in Claymore i bambini, interessante… N.d. Tivan) (Non veniva detto nell’anime, o almeno non che io ricordi… N.d. Lloyd) (Alla faccia, addirittura cose peggiori della morte?! O_O N.d. Sora) (Direi proprio di sì… N.d. Riku) (Appunto, la mia controparte ha ragione!! N.d. Claire) (Dai, non arrabbiarti! N.d. Kairi) (E comunque, la morte più spettacolare l’ho avuta io contro Majin Bu u.u! N.d. Vegeta) (Credici -_-‘! N.d. Piccolo) (Ma ci crede seriamente?! N.d. Zoro) (A quanto pare sì… N.d. Sanji) (Ma andate a quel paese -_-‘! N.d. Vegeta) (Sono curiosa anche io di scoprire chi saranno i nostri avversari nella fic… N.d. Teresa) (Continuo a sperare che non sia tu la traditrice, e neppure io. Un duello tra noi due sarebbe straziante… N.d. Claire) (Però potrebbe essere un buon banco di prova per te, anche se spero pure io che non avvenga mai… N.d. Teresa) (No, non ricominciare Psyko, ti prego X_X! N.d. Gohan) (Uff, ce l’hanno sempre con le sue freddure -_-‘! N.d. Signore delle Ombre) (Non è giusto, odiano tutti le nostre freddure T_T! N.d. Ash) (Chiedetevi perché -_-‘! N.d. Ai) (Grazie del sostegno, a tutti quanti! N.d. Capitan America) (Ben detto, ci vuole sempre garbo per qualsiasi cosa u.u! N.d. PGV 2) (… Ma vai a cagare, Xigbar!! è_é N.d. Xaldin) (Vai a morire ammazzato, stronzo!! è_é N.d. Xigbar) (… Ecco, appunto -_-‘! N.d. PGV 2) (Uhm interessante… N.d. Goten) (A questo punto mi incuriosisce Louvre, vedremo… N.d. Trunks) (Se gli spoiler sono leggeri non li odio neppure io, ma se sono davvero pesanti come la morte di qualcuno li odio abbastanza! N.d. PGV 2) (Non sapete cosa significhi fare silenzio su certe cose con lui -_-‘! N.d. Barbanera) (Un calvario -_-‘! N.d. Madara) (Grazie del sostegno, mia controparte! N.d. Vegeta) (… Wow, hai ragione, nessuno si è lamentato o ha litigato oggi, un miracolo O_O. Meglio interrompere qui il siparietto con i miei pg prima che qualcuno rovini tut… N.d. PGV 2) (A chi hai detto di morire ammazzato?! è_é N.d. Xaldin) (A te!! è_é N.d. Xigbar) (… A parte loro due, giusto T_T. Va beh, fermiamoci qui. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Infine, per quanto riguarda ciò che desideri vedere, posso dirti che sei molto fortunato perché è proprio ciò di cui parleranno i prossimi Capitoli!! Alcuni dettagli non potrò mostrarli troppo approfonditamente perché non ho ancora svelato tutto quanto nella fic principale, ma per il resto posso dirti che sarai accontentato visto che il periodo storico nella Comunità è proprio quello ;). Proprio per questo, spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto, e grazie ancora per tutto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Lelec6: Ciao Lelec6 :). Nessun problema per i suggerimenti sui personaggi, quelli che mi hai portato finora sono stati comunque molto utili e, come ti avevo già anticipato, tra poco ne comparirà uno proprio qui nella fic prequel, dato che saranno tutti introdotti qui prima di comparire nella fic principale ;). Dandoti un indizio su quando comparirà, posso dirti che arriverà al termine della sottotrama che comincerà proprio in questo Capitolo, e che probabilmente sai già quando e come terminerà per le indicazioni che ho dato nella fic principale :). Un altro dei pg che hai suggerito tu è già comparso, ma senza nome e solamente qui nella fic prequel… al momento ti do unicamente questo indizio, altrimenti dovrei rivelarti subito di chi si tratta e desidero che rimanga una sorpresa fino alla fine ;). Ti anticipo anche che questo pg sono due tuoi pg suggeriti in uno… ed anche questo lo capirai quando sarà il momento ;) forse sono un po’ cattivo a darti tanti indizi che significano tutto e niente al tempo stesso, lo ammetto T_T XD ;). Grazie mille poi per la data di nascita di Brainiac!! :) Te l’avevo chiesta in modo da sapere se potessi prenderlo in seria considerazione per un’apparizione in questa fic, ma alla fine, se è nato dopo la Seconda Guerra Mondiale, sfortunatamente non posso T_T. Per quanto riguarda i personaggi sia Marvel che DC, avendo già scomodato la storia “originale” di Capitan America, posso prendere in considerazione solo quelli che erano già vivi nel 1943, quindi di quelli suggeriti da te Marvel/DC posso prendere in considerazione unicamente Wolverine e Wonder Woman, e se compariranno o meno lo scoprirai quando sarà il momento ;). Nel frattempo, ti ringrazio ancora per tutti i tuoi suggerimenti ed anche per il tuo sostegno alle mie due ultime fic, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il quindicesimo Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 15 – IL TRADIMENTO DI BAKURA!



Orfanotrofio Yuei, Fantacity, Comunità, 02 Novembre 1934:
Xehanort decise di non perdere tempo e di contattare la direttrice il giorno seguente stesso.
Inutile dire che la donna rispose subito alla chiamata, anche perché dal fatto che il display recitava un numero sconosciuto aveva capito che si trattava di una chiamata da parte del Concilio dei Sette, o addirittura dal leader stesso.
In quel momento la donna si trovava all’ingresso, là dove circa undici anni prima aveva accolto Cana nel suo orfanotrofio, e nel corso di quegli anni era leggermente invecchiata, anche se non era cambiata moltissimo.
Adesso aveva qualche ruga in più sul viso a causa dei cinquantaquattro anni che aveva, aveva i capelli castano scuri raccolti in una coda di cavallo dietro il collo ed indossava quello che sembrava quasi un abito da cameriera, dato che era lungo con maniche e gonna lunghe di colore nero ed aveva anche un grembiule bianco, segno che probabilmente in quel momento era in servizio a differenza della volta precedente.
In quel momento la donna stava tenendo con la mano sinistra il cellulare ed aveva un’espressione molto severa mentre teneva il volto rivolto verso il corridoio alla cui sua destra si stagliava la scalinata che portava al piano superiore.
Essendo una chiamata dei suoi superiori quasi sicuramente, non poteva permettersi di essere sentita da nessuno, specialmente dai bambini che, a quel punto, avrebbero potuto sospettare qualcosa sulla vera identità di quell’edificio.
“Pronto?” domandò a quel punto la donna.
Dall’altra parte si sentì una voce quasi metallica “Isabella, sono il Gran Maestro. Mi confermi che sei da sola?”
Inutile dire che la donna quasi saltò di colpo dopo aver sentito quella voce. Era una delle rarissime volte in cui il Capo degli Illuminati la chiamava personalmente, dato che di solito delegava il tutto ad uno degli altri sei membri, era un vero onore per lei.
“C-Certo, sono da sola…” confermò a quel punto la direttrice, ancora abbastanza scossa da quella chiamata.
Dall’altra parte, quello che lei non sapeva essere Xehanort le spiegò “I tempi sono maturi, la situazione è cambiata e dobbiamo agire adesso!”
Parole in codice che per molti potevano non aver nessun significato, ma non per la castana, che aveva capito perfettamente a che cosa si stesse rivolgendo, dato che si erano già accordati una volta di usare quelle parole in un caso specifico.
A quel punto la donna provò ad affermare “Ne è sicuro? Sono ancora piccoli, e dopo l’incidente dei nipoti di Charlez…”
Non che a lei importasse davvero che cosa succedesse ai diretti interessati, però temeva possibili ripercussioni del Gran Maestro se l’esperimento fosse fallito e i due soggetti che avrebbero adoperato sarebbero di conseguenza morti.
Il Leader però replicò sostenendo “Non temere, non succederà come la volta scorsa. Adotteremo delle misure precauzionali!”
Non che servisse a rincuorarla del tutto, però di sicuro un po’ di sollievo glielo dava. In fondo le possibilità di fallire erano del 2% grazie alla Primeval Rock, e il caso di Nunnally poteva rientrare in quella percentuale, quindi ci sarebbe voluto un altro po’ prima che un'altra delle ricerche fallisse in quella maniera.
Proprio per questo, mantenendo l’espressione severa di prima, Isabella domandò a colui che si trovava dall’altra parte “Quando devo prepararli per il trasferimento?”
“Subito, così il Dr. Raichi potrà lavorarci immediatamente per trasformarli nelle armi da guerra che ci servono!” fu la pronta risposta del figlio di Ansem.
“D’accordo, come desidera…” si limitò a rispondere la donna.
Il Gran Maestro però non aveva ancora concluso, lo fece solo in quell’occasione quando disse “Mi aspetto che per le 18:00 siano tutti e due al Palazzo Presidenziale. Mi raccomando Isabella, non mi deluda…” dopodiché interruppe la chiamata.
Appena sentì che la chiamata era stata interrotta, anche la castana si staccò il telefono cellulare dall’orecchio e premette il bottone per spegnerlo, dato che ormai non le serviva più, per poi rimetterselo in tasca.
Erano le 14:17, di conseguenza aveva tutto il tempo per preparare i due esperimenti e mandarli all’edificio principale della Comunità in tempo, sapeva che il suo Capo non avrebbe ammesso alcun ritardo e di conseguenza non voleva farlo aspettare.
Isabella a quel punto iniziò a guardarsi attorno, in modo da essere sicura che nessuno la stessa spiando in quel momento, e solo quando se ne fu resa conto… fece un sorrisino a dir poco diabolico in volto!!
Era ora che si sbarazzasse di quei due bambini che erano un grosso pericolo sia per lei che per tutti gli altri soggetti sperimentali che il Concilio teneva in quell’orfanotrofio per osservarli da vicino mentre crescevano.
Gli orfani potevano costituire una seria minaccia per gli Illuminati qualora fossero diventati troppo instabili, proprio per questo Charlez stesso aveva deciso di fondare quell’edificio in modo da radunare tutti coloro che avevano perso i genitori nella stessa struttura.
All’inizio serviva solo a permettere a tutti loro di controllarli e fare in modo che nessuno di loro indagasse troppo a fondo sulla società a causa del vagabondaggio, ma con l’arrivo di Xehanort tutto era cambiato anche lì.
Aveva avvertito la direttrice di tenere d’occhio ogni singolo bambino lì presente in modo da prepararlo per “il prossimo passo dell’evoluzione umana”, e da quando aveva commissionato a Raichi le ricerche sul DNA quei bambini erano diventati carne da macello.
Mucche catalogate e numerate pronte solamente per entrare nel mattatoio e divenire così cibo in scatola da servire sul piatto degli Illuminati che ne avrebbero fatto quello che volevano gustandoseli pezzo dopo pezzo.
Tuttavia, dopo quanto accaduto a Lelouch e Nunnally la situazione era leggermente cambiata ed avevano dovuto mettere una pausa momentanea al progetto… almeno fino a quel momento, a quanto pareva…
Isabella non poteva che essere contenta di questa cosa. Odiava quel lavoro e, soprattutto, odiava quegli orrendi mocciosi che sbavavano, dormivano e sputavano tutto il giorno, ed attendeva solamente il giorno in cui sarebbero spariti dalla sua circolazione.
Ammetteva che c’erano momenti in cui avrebbe addirittura ucciso ad uno ad uno tutti i bambini presenti nell’orfanotrofio, ma sapeva che il Concilio gliel’avrebbe fatta pagare visto che tutti loro erano dei futuri agenti dell’organizzazione.
Se non altro adesso si sarebbe sbarazzata dei più pericolosi, ed era sempre meglio di niente. Con questa convinzione, iniziò ad avviarsi sempre con quel sorrisetto maligno attraverso il corridoio, per arrivare alla prima porta alla sua sinistra.
Era lì dove si trovava la sala principale dell’orfanotrofio, ed era lì dove tutti i bambini ospitati nella struttura si trovavano in quel momento, anche perché era venuta a trovarli un'ospite molto speciale per loro.
Appena fu arrivata vicino allo stipite, dette uno sguardo all’interno della stanza e, in questo modo, poté vedere che tutti i trenta piccoli che in quel momento vivevano lì erano radunati attorno ad una ragazza con dei lunghi capelli bruni…
Si trattava di Cana Alberona!!
La giovane, avendo ormai quindici anni, era cresciuta rispetto a quando aveva varcato quella soglia per la prima volta, ed adesso era diventata una ragazza a tutti gli effetti, ed indossava anche gli stessi abiti che avrebbe avuto nove anni più tardi.
L’unica differenza era che i capelli erano leggermente più corti e, soprattutto, le curve non erano ancora del tutto sviluppate, anche se erano comunque sufficienti per permetterle di svolgere il lavoro che aveva.
Già, perché purtroppo a quindici anni terminavano le medie e cominciava il liceo, e questo implicava la necessità di avere qualche soldo in più per pagarsi gli studi, e proprio a tale scopo si era dovuta “umiliare” nel modo peggiore che poteva esserci…
Andando a lavorare al Crown Brothel!!
Aveva bruttissimi ricordi di quella struttura, era il luogo dove suo padre aveva speso la maggior parte della sua vita, ignorandola completamente e portandola così a girare tutte quelle case famiglia a vuoto, ma non aveva avuto scelta.
Senza un titolo di studio nessuno di davvero importante l’avrebbe presa, e non aveva neppure un talento che le avrebbe consentito di aderire al programma che prevedeva di andare a lavorare già terminate le medie. Non aveva nulla.
L’unica cosa su cui poteva ripiegare era proprio quel luogo orribile, ed anche se aveva un anno in meno rispetto a quelli previsti dalla normativa per entrare in quel luogo, sperava che facessero uno strappo alla regola per lei.
In fondo era pur sempre la figlia di Gildarst, che in quel luogo aveva ancora una grossa reputazione, e sperava che fosse sufficiente per convincere la proprietaria a darle una chance per un piccolo lavoro.
Fortuna voleva che la direttrice, Irina, fosse un membro del Concilio dei Sette e, dato che l’organizzazione la stava tenendo d’occhio da quando aveva rischiato di sgamare i traffici della sua baby-sitter, accettò con immenso piacere.
Volevano assicurarsi che non fosse un pericolo per nessuno, ed il modo migliore per esserne certi era stroncarle lo spirito sul nascere nel modo più umiliante possibile ed immaginabile, per questo Jelavic le assegnò come lavoro quello di spogliarellista.
Era ancora una minorenne, non aveva l’età sufficiente per esibirsi, ma nel suo locale poteva fare ciò che voleva e, considerando che la ragazza era comunque vicinissima a compiere l’età minima per quel posto, poteva fare uno strappo alla regola.
Fu così che la povera Cana si trovò obbligata a lavorare al Crown Brothel per racimolare qualche soldo in più, e fortuna voleva che Bulma, l’anno precedente, le avesse comprato un appartamento per rimediare in parte al non averla potuta adottare all’epoca, altrimenti avrebbe dovuto convivere con dei bambini nonostante il peso che si portava sulle spalle.
Se non altro entro dieci giorni al massimo da quella giornata avrebbe compiuto i tanto agognati sedici anni, e non sarebbe più stato illegale l’esibirsi come spogliarellista in quel night club, altrimenti avrebbe rischiato il licenziamento ed a quel punto sì che avrebbe passato guai seri.
Comunque fosse, Alberona non aveva mai dimenticato quel posto e coloro con cui aveva condiviso gioie e dolori, per questo ogni tanto andava all’Orfanotrofio Yuei per trovare i piccoli che vi risiedevano, e quello era uno di quei giorni.
Per intrattenerli, aveva deciso di raccontare loro una piccola favola, una che si raccontava nella Comunità e che narrava di due suoi abitanti che finivano in Superficie e dovevano combattere dei Grim spietati e crudeli.
La favola però finiva bene e, dopo aver sconfitto i Grim, i due tornavano nella Comunità, consapevoli che nessun posto era come casa. Si poteva dire che fosse una fiaba creata proprio per loro, nonostante fosse solo una coincidenza.
“Bellissima!!” fu quello che disse uno dei bambini che erano seduti in cerchio attorno alla ragazza. Lei, che era seduta con le gambe incrociate al suolo ed entrambe le mani poggiate ai talloni, dichiarò sorridendo “Ma è la stessa storia che vi racconto ogni volta, non siete stufi di continuare a sentirla?”
“Assolutamente no!!” intervenne allora una delle bambine “Ogni volta che la racconti c’è sempre qualcosa di più bello nella favola!”
Un terzo bambino intervenne, stavolta lui con il broncio, ed affermò “Bah, a me non è mai piaciuta…”
“Le storie non devono piacere a tutti, anzi è bello sapere che ogni tanto c’è chi ha un parere contrario!” esclamò allora la bruna, quasi in difesa di quest’ultimo.
Loro tre erano gli unici che erano intervenuti, tutti gli altri si erano limitati ad esultare ed a battere le manine rapidamente, alcuni avevano pure iniziato a saltellare sul posto come se avessero appena sentito la storia più bella del mondo.
Guarda caso, erano anche gli unici tre che erano più caratteristici rispetto agli altri, dato che a differenza loro avevano delle espressioni e dei tagli di capelli diversi, quasi anomali per dei bambini di quattro anni come loro tre.
Indossavano la stessa divisa dell’orfanotrofio che avevano tutti quanti, che comprendeva una camicetta a maniche corte bianca con quattro bottoni al centro ed un colletto, dei pantaloncini corti che arrivavano fin sopra alle ginocchia dello stesso colore e, infine, delle scarpe bianche con dei lacci sempre di quel colore.
L’unica bambina dei tre si chiamava Emma ed aveva dei corti capelli arancioni tutti sparpagliati, con anche qualche ciuffo che puntava verso l’alto, oltre che degli occhi verdi ed un sorriso sgargiante.
Il primo che aveva parlato si chiamava Ray ed aveva anche lui dei capelli corti, solo che i suoi erano neri ed aveva anche un lungo ciuffo sul suo lato sinistro del volto che andava a coprirgli gli occhi color nero.
Infine, quello con il broncio si chiamava Norman ed aveva dei corti capelli bianchi molto pettinati, a parte un ciuffetto insolito a sinistra che andava da parte a parte del quasi caschetto sempre a sinistra, e dei grossi occhi azzurri.
La piccola, dopo aver sentito quello che aveva detto il compagno, si voltò verso di lui facendo il broncio ed affermò “Uffa, ma perché devi sempre lamentarti tu?!”
“Perché la storia non mi piace, semplice!” fece allora Norman.
Fu allora che, con uno sguardo quasi malizioso, Ray intervenne e, avvicinandosi rapidamente a lui, provò a dirgli “Non è che per caso ti piace Cana e vuoi fare colpo su di lei?”
Quasi come se fosse stato colto in fragrante, il bianco divenne rosso come un peperone su entrambe le guance, assumendo anche uno sguardo quasi allucinato, e si voltò subito in direzione dell’amico con un’aria parecchio arrabbiata.
“Non è assolutamente vero!!” provò a controbattere.
“Sei tutto rosso, allora è vero!” disse Emma indicandolo con l’indice destro anche lei con il sorriso. “Non è vero!!” insistette Norman.
Però sembrava che ormai si fossero autoconvinti non solo loro due, ma anche tutti gli altri bambini, al punto tale che si alzarono tutti in piedi e, dondolandosi a destra ed a sinistra, iniziarono a cantare un piccolo motivetto per prenderlo in giro.
“Norman ama Cana! Norman ama Cana! Norman ama Cana!” si stavano divertenendo tuti e ventinove mentre cantavano.
Però il piccolo imbronciato non ci stava e, alzandosi in piedi anche lui, provò ad insistere che non era vero niente gridando quasi a squarciagola “NON È VERO NULLA! PIANTATELA DI DIRE BUGIE!!”
Alberona dovette ammettere di ritenere davvero divertente quel loro comportamento, al punto che dovette trattenere a stento le risate mentre si copriva la bocca con la mano destra. L’innocenza dei bambini, magari avesse potuto sperimentarla anche lei all’epoca…
Quando però riteneva che si fossero divertiti abbastanza, la bruna cercò di intervenire con entrambe le mani avanti ed affermò “Suvvia bambini, ora basta. Non è carino prendere in giro i propri compagni!”
Allora Emma si rivolse a lei e le disse “Norman avrebbe voluto avere la tua età, così adesso vi sareste sposati ed avreste vissuto qui insieme a noi!”
“NON È VERO!!!” continuò il diretto interessato, che nel frattempo era diventato sempre più paonazzo in volto.
“Wow, si era fatto pure il programma vedo…” scherzo allora la ragazza sempre più contenta.
Quelle visite all’Orfanotrofio Yuei riuscivano a rasserenarla, erano l’unica cosa che riuscivano a mandarla avanti in quella sua vita buia ed oscura da cui non sembrava esserci alcuna via di uscita, a parte loro ed una ragazza che aveva conosciuto in quel periodo al Crown Brothel…
Isabella nel frattempo era rimasta in disparte ad osservare tutto con il suo classico sorrisetto perfido sul volto. Nessuno aveva badato a lei nella confusione, e di conseguenza nessuno aveva badato all’espressione che aveva assunto.
La sala principale dell’orfanotrofio che era costituita soprattutto da alcuni banchi marroni a destra con tanto di sedie dello stesso colore, a sinistra una grande finestra per permettere ai piccoli di guardare fuori e in parallelo rispetto alla porta un grosso armadio marrone chiaro. Le pareti erano verde chiaro, il soffitto bianco ed il pavimento in parquet sempre color marrone chiaro, inoltre il centro era completamente vuoto, forse per permettere ai bambini di correre liberamente quanto volevano.
Ritenendo che ormai si fossero divertiti abbastanza, la donna entrò nella stanza e si avvicinò al gruppetto, dopodiché, con entrambe le mani unite all’altezza della vita, si rivolse ad Alberona cercando di essere più gentile che poteva.
“Scusami Cana, so che non dovrei disturbarti, ma avrei bisogno un momento di loro due, se non ti dispiace!” esclamò col tono più gentile che aveva.
La ragazza a quel punto si voltò verso la donna inizialmente sorpresa “Oh, Signora Isabella…” poi però, cambiando subito in un sorriso, affermò “Ma certo, li prenda pure!”
Alla fin fine era sempre contenta di rivederla, nonostante non fosse la migliore in termini di simpatia. Era lei che l’aveva accolta nell’orfanotrofio quando era giunta la prima volta, e lentamente aveva cercato di aiutarla come poteva, anche se rimaneva sempre distaccata da tutti i bambini, forse anche per motivi personali…
Comunque fosse, i due diretti interessati, un maschietto ed una femminuccia, si voltarono subito ad osservare la Direttrice con un musetto misto tra il confuso ed il curioso, dato che non sapevano che cosa volesse da loro.
Nessuno degli altri bambini sembrava essersi accorto di nulla, evidentemente erano ancora troppo impegnati a prendere in giro Norman per badare alla piccola discussione che stava avvenendo, forse anche a causa del chiasso che stavano facendo.
“Che cosa c’è, Isabella?” domandò la piccola.
Nessuno dei piccoli usava il termine Signora perché alla nera non piaceva, dato che la faceva sembrare quasi una donna di mezz’età, anche se di fatto lo era davvero, per questo solo gli esterni, come ormai era diventata Alberona, usavano quel termine con lei.
Dall’altra parte, Isabella doveva inventarsi una scusa per convincere i due piccoli a seguirla senza battere ciglio, e fortunatamente aveva già ideato la bugia perfetta, quella che avrebbe usato fin dall’inizio qualora fosse stata chiamata per quello scopo.
Proprio per questo, continuando a sorridere dolcemente, si inginocchiò con il destro alzato e, osservandoli entrambi, disse loro “Ho saputo che ci sono un paio di famiglie che vogliono incontrarvi per l’adozione, di conseguenza devo farvi belli per i vostri possibili futuri genitori. Siete contenti?”
… Siete contenti?!
In verità non c’era bisogno di porgere quella domanda, era ovvio che entrambi i piccolini fossero al settimo cielo a quella notizia, al punto tale che entrambi, dopo aver fatto un largo sorriso, iniziarono a saltellare addirittura sul posto.
“Verremo adottati!! Verremo adottati!!” fu ciò che urlarono entrambi colmi di gioia.
Naturalmente anche la spogliarellista era davvero orgogliosa di loro, al punto tale che unendo entrambe le mani a pugno poco sotto al mento esclamò “Ma che bella notizia!! Sono davvero fiera che due di voi forse ce la faranno!”
Ultimamente le adozioni erano iniziate a calare drasticamente rispetto a quando Cana era giunta sul posto, forse per via della pessima reputazione di quest’ultima che teneva alla larga i possibili genitori, comunque fosse ce n’erano sempre meno di interessati…
Proprio per questo, sapere che forse due piccoli sarebbero finalmente usciti da quell’orfanotrofio la rendeva molto contenta, forse loro sarebbero riusciti là dove anche lei, sfortunatamente, non ce l’aveva fatta se non con l’aiuto economico di Bulma.
Solo allora anche gli altri bambini si accorsero di quello che stava accadendo e, sentendo ciò che stavano urlando i due bambini, cominciarono a saltellare anche loro tutti intorno ai due diretti interessanti, contenti per loro.
“Evviva!!” gridavano la maggior parte dei presenti.
Emma fu più diretta ed esclamò “Congratulazioni, amici!”
Anche Ray sembrava della stessa opinione, dato che affermò “Almeno voi riuscirete ad andarvene di qui!”
“Tsk, andrà male…” dichiarò invece Norman, forse anche per via di quanto era accaduto poco prima e del fatto che anche loro l’avessero preso in giro.
Insomma, sembravano davvero tutti contenti della probabile adozione dei due bambini di tre anni, e per questo stavano quasi festeggiando, assaporando magari un momento in cui tutti loro alla fine sarebbero stati adottati…
Peccato solo che nessuno di loro poteva sapere che in verità era tutta una montatura e che non c’era nessuna adozione, era solamente una scusa per poter allontanare i due che possedevano il Genoma che il Gran Maestro desiderava.
Proprio per questo, dentro di sé, Isabella aveva continuato a tenere quel sorriso quasi diabolico che aveva fatto dopo la telefonata di Xehanort, quasi come se stesse godendo per quello che sarebbe successo di lì poco.
Anzi no, stava effettivamente godendo per questo…

Fu questione di tre ore al massimo.
Dopo che la donna fu riuscita ad allontanare i due bambini dall’Orfanotrofio Yuei, li sedò con del tranquillamente più velocemente che poteva, in modo che non strillassero troppo attirando l’attenzione di qualcuno.
Una volta addormentati, non fu difficile per lei affidare i due bambini ad un paio di esponenti della malavita che li condussero al Palazzo Presidenziale nel giro di poco tempo, evitando di attirare sguardi indesiderati.
Appena furono a destinazione, i due bambini ancora addormentati vennero condotti nel Reparto Scientifico dell’edificio, per la precisione là dove c’era il laboratorio nascosto e dove conservavano i tre Potenziati.
Questi ultimi, Jack Frost, Nina ed Alice, li svegliavano raramente, solo quando erano certi che sarebbero stati stabili e per poter dar loro possibilità di respirare aria fresca prima di tornare sotto anestesia dentro le capsule, ed anche per testare i loro poteri.
In fondo per loro il Concilio era composto da brave persone, dovevano dimostrarlo anche con i fatti mostrando loro che avevano compassione della loro situazione e che gli permettevano comunque di vivere come persone normali per poco tempo.
La stessa cosa non sarebbe accaduta ai due bambini, in quanto sapevano tutti che nel loro Genoma era nascosto qualcosa di davvero mostruoso, qualcosa di atroce che un essere umano comune non avrebbe neanche potuto assimilare a dovere.
Entrambi i piccoli nascondevano nel loro DNA il potere di mutare definitivamente in mostri assetati di sangue, e visto quanto accaduto con Elsa e Schmidt recentemente il Gran Maestro riteneva che fosse arrivato il momento di risvegliarli.
In quell’istante, alle 18:00 proprio come stabilito dal bianco, i due bambini erano già dentro la loro capsula, addormentati e sospesi all’interno del liquido verde che riempiva l’interno dei contenitori senza lasciare neanche una piccola parte scoperta.
Di fianco a loro c’erano le altre tre capsule contenenti Jack Frost, Alice e Nina, i quali erano leggermente cresciuti rispetto a quando erano stati rapiti da Fontaine ed erano addormentati nella loro stessa maniera.
Davanti ad esse si trovavano Xehanort stesso, il quale aveva entrambe le mani dietro la schiena mentre osservava con il sorrisino i giovani, e il Dr. Raichi, che si trovava alla console e stava digitando sulla tastiera.
Essendo stati ibernati per la prima volta, doveva controllare che le funzioni vitali fossero stabiliti, dato che il primo impatto poteva essere devastante, soprattutto considerando che aveva perfezionato il liquido dopo l’incidente con Madame Boss.
Alla fine, dopo aver controllato, l’anziano asserì “Tutto è andato come da programma, sono addormentati come ghiri!”
“Eccellente…” fu quello che disse il Gran Maestro allora.
Il dottore era già stato informato del piano che aveva in mente l’albino, del fatto che intendeva trasformare entrambi in dei mostri, privandoli così non solo della loro innocenza da bambini, ma addirittura della loro umanità.
Non essendo più un membro del Concilio non aveva diritto di decisione su un argomento tanto delicato come quello e lo sapeva bene, ma ciononostante non poteva fare a meno di essere molto preoccupato, soprattutto dopo il precedente di Lelouch e Nunnally.
Anche loro erano stati sottoposti ad esperimenti, ed il risultato era stato che avevano perso la loro umanità, lei divenendo storpia e cieca, lui divenendo assetato dall’odio e dalla vendetta, ed ai due sarebbe capitato qualcosa di molto peggio…
Proprio per questo, anche se sapeva che sarebbe stato completamente inutile, si rivolse al suo superiore continuando comunque a rimanere voltato verso la tastiera dicendo “… Gran Maestro, ne è sicuro?”
Il figlio di Ansem allora si voltò ad osservarlo e gli domandò “Di che cosa?”
Il vecchio si fece più chiaro “… È certo di voler andare avanti con questo esperimento fino alla fine? Di trasformarli in quelle… creature?”
Non sapeva neanche se dargli una definizione vera, sapeva che il Concilio aveva ribattezzato i Genomi dei due bambini rispettivamente Alien e Predator per via delle caratteristiche che avrebbero avuto una volta trasformati, ma per lui non erano adatti come nomi…
Come ci si poteva immaginare, la risposta del bianco non tardò ad arrivare, dato che tornando ad osservare le capsule rispose sorridendo “Naturale che ne sono sicuro. Dopo quello che ha combinato Fontaine, è necessario che otteniamo altri due Potenziati al di fuori dei membri del Concilio da usare come armi!”
Fontaine era stato uno sciocco secondo Raichi, aveva cercato di usare la Primeval Rock nel modo sbagliato per risvegliare i poteri sopiti in quei cinque bambini, ed il risultato era stato che la maggior parte di loro non sapeva controllare i suoi poteri.
Il problema era che adesso stava pagando lui il prezzo della stoltezza di quel gangster, meno male che lui ed L si erano ammazzati a vicenda, così almeno non avrebbe più fatto del male a nessuno da quel momento in più.
Xehanort però non aveva ancora finito, dato che si voltò ad osservare lo scienziato con un’espressione severa e gli disse “E comunque non si dimentichi che parte della colpa di tutto questo è anche sua!”
Già, Raichi lo sapeva bene, proprio per questo aveva abbassato il volto sconsolato, mentre continuava a rimanere sospeso a mezz’aria sopra quella sfera che non poteva abbandonare pena la morte immediata.
“Se avesse creato meglio quelle caramelle cancella-memoria, Schmidt ed Elsa non avrebbero riacquistato la memoria così rapidamente, ed adesso noi non saremmo obbligati ad usare quei due bambini per ottenere l’Alien ed il Predator!”
… Già, ne era consapevole…
“Se adesso stiamo per fare questo esperimento è anche colpa sua, Dr. Raichi. Non lo dimentichi mai, né ora né mai!”
Il fatto che non avesse mal di testa stava a simboleggiare che fino a quel momento non aveva ancora pensato di andare contro il Concilio, e di conseguenza la sua era solamente curiosità, per questo il figlio di Ansem non c’era andato troppo pesante con lui…
Inoltre, sapeva bene quanto fosse emotivo quando si parlava di bambini, e proprio per questo era consapevole che si stava già struggendo per i fatti suoi riguardo ciò che stava per fare a due orfani innocenti.
Se stavano per diventare dei mostri era anche colpa della sua fretta nello sviluppare quelle caramelle, ma in fondo che colpa poteva avere se gliele avevano chieste rapidamente perché volevano agire di corsa?
Fortuna che aveva conservato una caramella cancella-memoria e ce l’aveva ancora, però nessuno gli aveva ancora chiesto di analizzarla e migliorarla, forse perché erano convinti che non sarebbero più servite e, anche se fossero servite, di sicuro da quel momento in poi non gliele avrebbero più richieste…
Ma in fondo non doveva sorprendersi, era un reietto negli Illuminati, il Gran Maestro aveva raccontato il suo tentativo di tradimento a tutti e per questo non era visto di buon occhio da nessuno, neanche dagli agenti normali.
Era ovvio che in caso di problemi la colpa sarebbe ricaduta su di lui, ci doveva fare l’abitudine e pensare che quella sarebbe stata la normalità da quel momento in poi… se si poteva continuare a chiamarla normalità ovviamente…
“… Lo so bene, Gran Maestro…” dichiarò a quel punto.
“Molto bene…” si limitò a rispondere Xehanort.
Passarono alcuni secondi in cui l’albino continuò ad osservare le capsule molto soddisfatto ed il vecchio continuava a digitare sulla tastiera sempre per controllare che non ci fosse nessuna anomalia nei due neoarrivati prima di iniziare gli esperimenti.
Alla fine, però, consapevole che aveva altri incarichi essendo ormai il Vice Presidente della Comunità, il leader decise che era arrivato il momento di andarsene, e lo fece subito sapere allo scienziato.
“Io ora vado, devo sbrigare alcune faccende da Vice Presidente. Lascio tutto nelle sue mani, dottore…”
Quel tono non faceva presagire nulla di buono, come se stesse facendo capire che non avrebbe accettato nessun altro fallimento da parte sua, e proprio per questo un brivido percorse la schiena dell’anziano.
Dopodichè, senza più rivolgere nessuna parola a Raichi, Xehanort si voltò e si allontanò dal laboratorio a passo svelto, come se effettivamente avesse fretta di andarsene e stava riponendo la sua fiducia nello scienziato.
Certo, lo faceva solo perché sapeva che grazie al dispositivo che aveva in testa non l’avrebbe mai tradito, ma a lui bastava questo per essere certo che non avrebbe tentato scherzetti poco piacevoli sia a lui che alla sua organizzazione.
Ed in effetti egli aveva le mani legate, proprio per questo, appena il capo se ne fu andato via, iniziò a venire un terribile mal di testa al dottore, al punto tale che dovette piegarla e toccarsela con la mano destra mentre digrignava i denti dal male.
In quel momento stava pensando al piano suo e dei due nipoti di Charles, per questo il dispositivo gli stava provocando quell’emicrania quasi insopportabile, e se ci stava pensando era perché era consapevole che era la sua unica possibilità.
Purtroppo, era consapevole che ci sarebbero serviti alcuni anni prima che il loro piano si mettesse in modo, a causa delle macchine con cui l’albino lo controllava in pratica non potevano neanche erigere un piano vero e proprio.
Però al tempo stesso era consapevole che loro tre erano gli unici che potevano fare qualcosa contro gli Illuminati, la Scuola di Hokuto era compromessa a causa di una spia al suo interno e la Grande Sacerdotessa non poteva aiutarli… o non voleva aiutarli, dipendeva se la nuova, Saori, sapeva o meno…
Comunque fosse, il tempo stringeva e, ora che il Concilio si sarebbe appropriato di due armi estremamente pericolose come i cosiddetti Alien e Predator, doveva sperare che succedesse qualcosa che ribaltasse le carte in tavola.
Gli andava bene qualcosa, qualsiasi cosa…

Fantacity, Comunità, 05 Marzo 1935:
Senza neanche farlo apposta, sembrò che diversi mesi dopo qualcuno avesse ascoltato il povero Raichi, visto che dopo quanto stava per accadere la Comunità non sarebbe più stata la stessa per due anni…
Quel giorno, alle 16:00, c’era parecchio traffico nella via principale della metropoli primaria della Comunità, ed essendo l’ora di punta si poteva immaginare come mai era così affollata e piena di gente che faceva avanti ed indietro.
Tuttavia, questi ultimi non erano da soli, in quanto sui tetti in quel momento si trovavano due individui che, ben appolaiati in modo da non essere visti da nessuno, stavano osservando la situazione sottostante, aspettando il momento migliore per entrare in azione.
Si trattava degli Assassini, per la precisione erano Ezio e Bakura!!
Il primo ormai aveva trentaquattro anni e, mentre gli abiti erano rimasti uguali, la barba aveva iniziato a crescere sul suo volto, al contrario il secondo, che aveva ventotto anni, era rimasto identico a diversi anni prima pure nel vestiario.
Entrambi erano in missione, e dato che Altair si era rifiutato di svolgere un’operazione insieme a qualcuno come Ryou era toccato al suo collega accompagnarlo ed assicurarsi che tutto procedesse come da copione.
Ultimamente difatti la loro organizzazione doveva fare molta attenzione, a quanto pareva nell’ultimo anno gli avvistamenti degli Assassini erano aumentati tra i civili, e quello che doveva essere un segreto stava iniziando lentamente ad emergere.
L’esistenza stessa della gilda doveva rimanere celata agli occhi della Comunità, ma a causa dei troppi adepti avvistati ormai le persone avevano iniziato a parlare, a speculare, a redigere un identikit dei vari membri della “setta”.
Girava voce tra le persone comuni dell’esistenza di un misterioso gruppo che uccideva i nemici della società in gran segreto, e se alcuni sembravano favorevoli alla loro esistenza altri erano molto più scettici.
Sembrava solamente che stessero aspettando la loro occasione per smascherarli davanti a tutti, per questo dovevano fare molta attenzione ed assicurarsi non solo di non essere visti, ma anche di portare a termine la missione.
Il compito che gli era stato assegnato da Al Mualim era di uccidere un membro di una gang criminale rivale a quella di Doflamingo, che quel pomeriggio sarebbe passato per quella strada, probabilmente era solo questione di minuti…
I due in quell’istante erano poggiati al cornicione del tetto, piegati verso il basso con le ginocchia alzate ed entrambe le mani poggiate al bordo, il tutto mentre osservavano la strada sottostante, composta da un marciapiede proprio sotto di loro ed un altro dall’altra parte della strada, oltre che altri edifici sempre in quella direzione.
Mentre aspettavano però, Auditore ci tenne a sottolineare “Mi raccomando Bakura, con discrezione!”
Di tutta risposta il bianco, mantenendo il suo sorrisetto maligno, replicò dichiarando “Lo so bene, anche se adoro il sangue non sono uno stupido…”
“Mi permetto di dissentire!” specificò tuttavia il nero, osservandolo anche severamente “Non ho dimenticato la discussione che abbiamo avuto con Altair. Ricordo la “creatività” che avevi accennato… vedi di lasciarla perdere anche stavolta, d’accordo?”
“Ed ecco che ci risiamo!” asserì allora Bakura, che anche se stava usando l’ironia nascondeva comunque una punta di amarezza nelle sue parole “Mi frenate ancora una volta, come se non lo faceste già abbastanza…”
“Dobbiamo farlo perché tu esageri!” specificò allora Ezio “E ricordati che se l’altra volta non ti fossi esposto troppo, forse adesso saresti in missione da solo!”
“D’accordo, ho capito…” si limitò a replicare Ryou, con un’aria abbastanza contrariata.
Difatti uno dei circa sei avvistamenti degli Assassini che c’erano stati nell’ultimo anno era suo, e ogni volta che accadeva Al Mualim mandava colui che era stato scoperto con qualcun altro, in modo che lo tenesse d’occhio e si assicurasse che tutto procedesse liscio.
Anche per il bianco valeva, anche se lui era contrario ad andare in missione con qualcuno, specialmente se fosse stato uno dei due preferiti del Maestro, loro avrebbero fatto quello che volevano e lui era tenuto al guinzaglio, che orrendo paradosso…
Tuttavia, senza neanche accorgersene, litigando avevano finito per esporsi troppo al di fuori del tetto, e se prima erano ben nascosti adesso erano piuttosto visibili, e sfortunatamente non passò inosservata la loro presenza…
“Ma che…”
Una voce proveniente dalla strada, e detto ad un tono piuttosto alto, finì per attirare l’attenzione dei due uomini, che a quel punto dovettero abbassare lo sguardo verso il basso… accorgendosi che la loro paura si era realizzata.
Un passante, quello che loro definivano un innocente, aveva sollevato lo sguardo, ed aveva finito così per incrociare lo sguardo con quello dei due Assassini che si trovavano lassù, anche a causa della posizione insolita in cui si trovavano, secondo il passante naturalmente.
Sembrava un uomo di mezz’età con una camicetta azzurra, un paio di occhiali, pochi capelli in testa e la mano destra sollevata quasi a volersi coprire gli occhi dalla luce e poter vedere meglio chi c’era lassù, il tutto mentre i passanti sembravano ignorarlo e proseguire per la loro strada.
Ezio si allarmò subito appena vide quel tipo “Dannazione, siamo stati beccati anche se siamo in due!!”
“L’avevo detto che sarebbe stato inutile andare in due, ma come al solito non vengo mai considerato da voi cocchini del Maestro…”
Sembrava star cercando di provocarlo per l’ennesima volta, ma il diretto interessato non cascò nel suo tranello e, voltandosi a guardarlo abbastanza ferocemente, replicò “Fai silenzio ed allontaniamoci di qui, prima che…”
“Troppo tardi…”
Le parole di Ryou suonarono abbastanza strane all’orecchio dell’uomo, ma appena ebbe voltato lo sguardo verso il basso, là dove stava guardando il compagno, poté accorgersi che sfortunatamente aveva ragione.
I passanti, alla fine, sembravano aver iniziato a notare quell’uomo che aveva sollevato lo sguardo incuriosito, e mentre c’era chi gli stava domandando cosa avesse notato, qualcun altro pareva aver iniziato a sollevare lo sguardo.
Per fortuna, appena si erano accorti di essere stati notati, entrambi gli Assassini avevano indietreggiato quel che bastava per non essere visti troppo, anche se dovevano continuare per forza ad osservare la strada.
Già, la missione per cui erano stati mandati lì… rischiavano di essere scoperti e non potevano abbandonare la zona, potevano spostarsi ma con gli occhi puntati sarebbero stati visti prima di trovare un luogo sicuro dove osservare.
“Che brutta situazione!” se ne uscì Auditore digrignando i denti dal furore “Questa non ci voleva per niente, se continueremo così la Gilda degli Assassini sarà scoperta… che cosa facciamo? Abbandoniamo la missione? No, il Maestro non ci perdonerebbe mai, ma non possiamo neppure rimanere qui fermi a non fare nulla…”
Ezio stava iniziando a diventare paranoico, nonostante tutta l’esperienza che aveva accumulato come Assassino si stava facendo prendere dal panico, ma in fondo era una situazione del tutto nuova per lui ed era normale…
Per Bakura tuttavia non lo era, e dopo avergli lanciato un’occhiataccia a sottolineare che non condivideva il suo comportamento tornò a guardare verso il basso, là dove stava iniziando a radunarsi una folla sempre più nutrita.
Anche se erano ben nascosti, con così tanta gente con gli occhi puntati verso di loro non avevano molte speranze, sarebbero stati scoperti in un modo o nell’altro, ed il Maestro di sicuro non avrebbe preso bene questa negligenza…
Ma in fondo cosa cambiava ad Ezio?!
Era quasi sicuro che tanto non sarebbe stato punito, la colpa sarebbe ricaduta tutta su di lui, e di conseguenza si sarebbe preso la responsabilità dello smascheramento della Gilda agli occhi dell’intera Comunità…
Beh, se proprio dovesse finire così, almeno sarebbe finita nel modo che piaceva a lui!!
Immediatamente un sorrisino a dir poco diabolico si stampò sul volto di Ryou, si era accorto solo in quel momento che quella era l’occasione che stava aspettando da una vita, per troppo tempo era stato tenuto a freno, era ora che la sua sete di sangue venisse fuori…
In fondo, se erano spacciati in qualunque caso, era sempre meglio divenire ciò che era veramente, ed abbandonare in questo modo quella “setta” che l’aveva tenuto bloccato fino a quel momento!
Con quella consapevolezza, Bakura si voltò ad osservare Auditore, che era ancora abbastanza impanicato per quello che poteva fare, ed esordì sostenendo “Per favore Ezio, di' al Maestro che non c’è niente di personale…”
Parole abbastanza criptiche, che finirono in questo modo per attirare l’attenzione dell’uomo che si voltò ad osservarlo abbastanza confuso, oltre che leggermente spaventato per quello che sarebbe potuto succedere.
A quel punto, Ryou sollevò il braccio destro e, piegando l’avambraccio, estrasse la lama celata che aveva nascosto lì, e mantenendo il sorriso diabolico di prima concluse la frase dichiarando “… Ma questo è il mio divertimento, e da oggi voi non mi controllate più!!”
Neanche il tempo di far capire al compagno che cosa avesse detto, che l’assassino si dette uno slancio pazzesco in avanti e si lanciò in questo modo verso il basso, portando all’indietro il braccio dove teneva la lama appena estratta!!
Solo a quel punto Ezio si accorse davvero di che cosa stesse per fare e, senza neanche accorgersi che aveva alzato la voce di colpo, urlò a squarciagola “NOOOO!! FERMO, BAKURA!!!” distendendo pure il braccio sinistro quasi a voler prendere l’aria.
Se prima era impanicato, adesso era davvero terrorizzato. Con quell’azione il bianco rischiava davvero di compromettere non solo l’identità segreta degli Assassini, ma addirittura l’esistenza stessa della Gilda!!
Purtroppo però, avvenne tutto nel giro di un attimo e, circa otto secondi dopo che Bakura si era buttato dal palazzo, l’assassino era già a terra e, con notevole rapidità, aveva ficcato la sua lama dritta nel collo del primo passante che li aveva notati!!
La povera gente che aveva sollevato lo sguardo per capire che cosa ci fosse lassù si incuriosì nel vedere qualcosa che si stava avvicinando rapidamente, ed anche loro si accorsero di quello che era successo solo quando l’arma aveva già fatto il suo effetto.
Il pover’uomo, colpito là in mezzo al collo dalla precisione da Assassino di Ryou, venne stroncato all’istante e il suo carneficie “accompagnò” letteralmente il cadavere a terra con la mano sinistra, quasi a volersi assaporare anche di più il momento…
Perché sì, se lo stava assaporando eccome!!
Erano anni che stava aspettando quel momento, un’uccisione naturale e senza impedimenti, solo perché era lui a volerlo e non perché gli era stato ordinato, e la lama bagnata del sangue di un povero innocente… mamma mia, che immensa goduria!!
*Non mi sono mai sentito così vivo!!*
Ryou fu sul punto quasi di eccitarsi, dato che sollevò il volto al cielo e tirò addirittura fuori la lingua mentre teneva gli occhi chiusi e si assaporava quel momento… quello in cui si era liberato dalle catene che lo tenevano bloccato!!
Nell’esatto momento in cui l’albino finalmente terminò di esaltarsi per l’azione che aveva compiuto, la gente che si trovava attorno a lui finalmente si rese conto di quello che era successo, o per meglio dire metabolizzò il tutto.
Lentamente, tutto il gruppo che si era formato attorno all’uomo che si era fermato ad osservare in alto abbassò lo sguardo, indirizzandolo là a terra dove si trovava il corpo esamine dell’uomo e Ryou, il quale aveva mollato la presa dalla sua vittima.
“AAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHH!!!!”
Neanche il tempo di vedere bene che venne lanciato un urlo disumano, ma non proveniente da un'unica persona, no, a gridare furono quasi la metà degli uomini e delle donne presenti in quel gruppetto di sfortunati testimoni.
“L’ha ammazzato!!!” urlò qualcun altro invece in preda ad un attacco isterico.
In quel momento furono davvero pochi a mantenere davvero il sangue freddo, ed uno di loro riuscì ad indicare l’ormai ex Assassino, il quale stava sorridendo malignamente quasi soddisfatto della reazione ottenuta, e sembrò riconoscerlo.
“Quegli abiti… sono identici a quelli degli Assassini avvistati in quest’ultimo anno!!” urlò a quel punto cercando di farsi sentire anche dagli altri.
“Allora era vero, gli Assassini esistono!!” “Non ci credo, credevo fosse solo una leggenda…” asserirono quasi all’unisono tutti gli altri che erano riusciti a rimanere abbastanza calmi nonostante la situazione…
Beh, calmi si faceva per dire dato che dentro di loro erano comunque parecchio agitati per quello che era successo e ciò che avevano visto, ma se non altro non si erano fatti prendere dal panico come gli altri lì presenti.
A quanto pareva la copertura della gilda era davvero saltata in via definitiva, ma all’ex Assassino in quel momento non importava. Si era liberato degli impedimenti ed aveva soddisfatto temporaneamente la sua sete di sangue, si riteneva soddisfatto in quell’istante.
Proprio per questo, dopo aver fatto un ultimo sorrisino maligno, decise di congedarsi… ma non prima di aver detto davanti a tutti “Il mio nome è Ryou Bakura. Ricordatevelo bene, perché è il suono raggelante della vostra morte!!”
Appena ebbe terminato quell’unica frase, il ragazzo fece uno scatto in avanti incredibile, sfruttando anche il fatto che era rimasto in ginocchio fino a quel momento, e si fece largo tra quelle poche persone che aveva davanti a sé, scostandole anche con la forza se necessario.
A quel punto, egli corse anche in mezzo alla strada, evitando tutte le macchine che rischiavano di finirgli addosso, ed arrivato all’altro marciapiede sparì all’interno di un piccolo vicoletto che era lì vicino, scomparendo in questo modo dall’udito e dalla vista.
Anche se la sua presenza non c’era più, il suo segno l’aveva lasciato. Aveva ucciso un innocente davanti a tutti, facendo sì che la Comunità scoprisse la reale esistenza dell’organizzazione, aveva distrutto tutti e tre i punti del Credo… per un tornaconto personale!!
“Q-Quello è pazzo…” biascicò una delle persone che si era fatta prendere dal panico poco prima. Una donna concordò con lui, affermando “U-Un Assassino… ed è a piede libero!!”
“Credevo uccidessero solo i criminali, ci sbagliavamo…” esclamò uno di quelli che, nonostante tutto, aveva mantenuto il sangue freddo prima.
Inutile dire che, vedendo e sentendo tutto, Ezio era rimasto a dir poco di stucco!!
Era rimasto lassù, fermo ed immobile ad osservare Bakura che mandava all’aria anni ed anni di copertura e che comprometteva l’esistenza stessa della loro organizzazione… e non aveva fatto nulla per impedirglielo!!
Inizialmente aveva un’espressione a dir poco sotto shock, non riusciva ancora a credere a quello che era appena accaduto, e gli ci volle quasi un minuto abbondante per metabolizzare tutto e comprendere la gravità della situazione.
Difatti, digrignando i denti e stringendo i pugni contro il bordo del cornicione, affermò “Quell’idiota, ha distrutto la nostra reputazione… come ha potuto farlo, dannato…”
Avrebbe voluto inseguirlo ed ucciderlo con le sue mani, avendo violato tutte e tre le regole del Credo degli Assassini era diventato un reietto, e proprio per questo aveva l’autorizzazione di ucciderlo a vista…
Ma non poteva, almeno non ancora.
La Gilda era stata compromessa, e doveva tornare indietro a fare rapporto, anche se sapeva che così avrebbe lasciato in circolazione un uomo pericoloso che sapeva tutto su di loro, e di conseguenza sapeva anche come evitarli.
Doveva informare assolutamente Al Mualim, dirgli che ormai gli Assassini erano esposti agli occhi della Comunità, che qualcuno per la prima volta aveva violato tutto il Credo, che avevano fallito la missione…
E, soprattutto, che un pazzo omicida si aggirava per la Comunità, pronto a mietere altre vittime innocenti, e stavolta senza freni!!
Bakura era libero… e pronto ad uccidere di nuovo!!

Crown Brothel, Fantacity, Comunità, 23 Agosto 1935:
Parecchi mesi erano passati da quando gli Assassini erano stati esposti alla Comunità intera.
Anche se si sospettava da quasi un anno della loro esistenza, scoprire che erano reali e che di conseguenza erano in giro ad uccidere spaventava alcuni degli abitanti della società, dato che il primo che avevano visto chiaramente aveva ucciso un passante che non aveva fatto nulla.
Nessuno sapeva come funzionava quell’organizzazione, ed era soprattutto questo a gettare nel panico la massa.
I giornali ed i servizi televisivi tenevano come notizia principale questa da ormai settimane, anche considerando che Bakura era ancora in circolazione e, proprio recentemente, aveva mietuto un'altra vittima.
Questa volta l’aveva uccisa a Palecity, e considerando che si era spostato per le metropoli senza farsi vedere da nessuno molti erano ancora più spaventati da lui, perché poteva colpire quando e come voleva ed era come un’ombra sfuggente.
Si poteva di conseguenza dire che il panico la faceva da padrone nella maggior parte degli abitanti, ma nonostante questo non volevano rinunciare alla loro vita e, proprio per questo, continuavano a lavorare e soprattutto a divertirsi.
Quella sera, alle 23:00 di sera, il Crown Brothel era effettivamente pieno, molti erano accorsi lì sia per lo spettacolo degli spogliarellisti e delle spogliarelliste che degli incontri nella gabbia d’acciaio esclusiva di quel posto.
La minaccia di un assassino non aveva frenato la loro voglia di divertimento, e questa poteva essere una cosa positiva per alcuni… ma per altre questo era negativo, soprattutto per una ragazza che lavorava proprio lì.
Cana, che era in “divisa da lavoro” che avrebbe avuto anche quando il gruppo di Lorenzo e Danilo sarebbe finito lì otto anni dopo, era già seduta al bar con un’aria abbastanza tetra, dato che aveva entrambe le mani poggiate al bancone ed un viso parecchio triste.
Ormai aveva sedici anni, e proprio per questo aveva l’età giusta per poter svolgere quel lavoro che non era più “illegale” per lei… nonostante questo continuava a odiarlo, ma era necessario per pagarsi gli studi e non dover dipendere da Bulma, che l’aveva già aiutata abbastanza.
Avendola notata, il barista le domandò subito “Ciao Cana, tutto a posto?”
Egli era cambiato rispetto a quando lei era bambina, e sembrava essere un ragazzo di trentadue anni con dei corti capelli rosa che arrivavano fino al collo e con gli occhi azzurri. Indossava un abito elegante comprendente di frack senza maniche nero sopra ad una camicia a maniche lunghe bianca con colletto tirato in alto e maniche tirate all’indietro, dei pantaloni neri e delle scarpe dello stesso colore.
Sentendolo parlare, Alberona replicò sostenendo “Come al solito, Marluxia…”
A quanto pareva il ragazzo al bar era proprio il futuro Nessuno. All’epoca lavorava come barista nel Crown Brothel, tuttavia alcune voci, sia tra gli agenti del Concilio che non, circolavano sul fatto che quando Irina sarebbe morta o si sarebbe ritirata avrebbe consegnato il locale proprio a lui.
Si poteva dire che era il suo preferito… ma nonostante questo non voleva venire meno al suo lavoro, al punto che domandò alla giovane “Posso darti qualcosa?”
“Un whisky doppio, come al solito…” rispose la bruna, ripetendo senza volerlo la stessa espressione adoperata poco prima.
Avendo ricevuto l’ordinazione, il rosa cominciò subito a preparare, solo che… “Dammene uno anche a me, grazie!”
Qualcun'altra arrivò al bar e si sedette sullo sgabello a sinistra della figlia di Gildarst, attirando in questo modo l’attenzione di entrambi, che rimasero tra l’altro abbastanza sorpresi nel vederla avendola riconosciuta…
O almeno, Cana inizialmente lo fu, dato che poi sorrise dolcemente ed affermò “Mirajane!!”
La neoarrivata, che indossava la sua divisa da combattimento comprendente di top e minigonna nera ed aveva i capelli legati a coda di cavallo con un nastro viola, le stava sorridendo dolcemente mentre la osservava.
“Sorpresa di vedermi? Ho qualche secondo libero prima del mio incontro, e quindi eccomi qui!”
Nonostante avesse solo ventidue anni, aveva iniziato la sua carriera nella gabbia circa cinque anni prima e, ciononostante, riusciva a vincere ogni singolo combattimento, anche contro adulti e adulte, dimostrando una potenza ed una tecnica fuori dal comunque per una ragazzina della sua età.
Da quando Clive era morto, nessuno era più riuscito ad imporsi come sovrano indiscusso della gabbia, le battaglie andavano avanti ma le vittorie erano sempre alternate, non c’era una vera e propria “attrazione” e questo spingeva sempre meno la gente a guardare i combattimenti…
Almeno fino a quando non era arrivata Strauss, la quale aveva attirato l’attenzione su di sé sia per la sua giovane età e sia perché fino a quel momento era imbattuta, nessuno riusciva a batterla o anche solo a tenerle testa, al punto che ben presto il titolo di campionessa della gabbia fu riassegnato a lei.
Alberona l’ammirava per questo, ed alla fine le due avevano finito per parlarsi e fare amicizia, al punto tale che erano diventate migliori amiche accorgendosi che avevano molto in comune. Tra l’altro da quando Cana aveva iniziato a lavorare lì l’albina le dava anche qualche lezione di lotta, in modo che sapesse difendersi qualora ne avesse avuto bisogno…
Strauss però, dato che Marluxia la stava ancora osservando, rimarcò “Se possibile in fretta, tra non molto toccherà al mio incontro!”
“Come desidera!” ribatté allora il rosa, preparando un doppio whisky per entrambe.
Subito dopo, la lottatrice tornò a guardare la sua migliore amica e le chiese “Come va? Hai iniziato ad abituarti a questo posto?”
“Beh, insomma…” anche se era contenta che fosse riuscita a trovare un momento per parlarle, la castana non poteva nascondere il rammarico di dover comunque lavorare in quel posto che lei odiava profondamente.
Difatti aggiunse “Il Crown Brothel è il luogo che ha portato via mio padre, eppure anche io ho cominciato a lavorarvi… dimmi te se questa non è ironia…”
La combattente dovette ammettere che non aveva tutti i torti, ma ciononostante non perse il suo buonumore e dichiarò “Questo è vero, ma guarda il lato positivo: per te sarà solo una situazione temporanea. Quando avrai terminato gli studi, potrai andartene di qui!”
“Se li terminerò…” la ragazza continuava ad essere parecchio pessimista.
Proprio per questo, stavolta la migliore amica non ci stette e, assumendo un’aria contrariata ed al tempo stesso ironica, rimarcò “Suvvia Cana, basta con questo malumore, devi essere positiva. Se non lo sei a quest’età, quando potrai esserlo?”
Anche se le aveva detto cose che pensava davvero, aveva cercato anche di tirarla un po’ su di morale facendo quell’espressione un po’ strana… e sembrò riuscirci, dato che Alberona trovò parecchio buffa quella faccia che aveva.
Al punto tale che non seppe resistere e scoppiò a ridere quasi a crepapelle, seguita a ruota ovviamente dall’albina, il tutto mentre Marluxia aveva preparato il whisky doppio e l’aveva servito ad entrambe.
Continuarono con questa risata per trenta secondi abbondanti, fino a quando Cana riuscì a calmarsi e, prendendo con la mano destra il bicchiere pieno, le domandò “Te invece come va? Ti diverti a combattere nella gabbia?”
“Quello di sicuro!” ribatté praticamente subito Strauss, tornando a sorridere “Anche se non è un lavorone, è comunque umile e mi permette di arrivare a fine giornata, anche perché combattere mi fa sentire viva e mi diverte molto!”
“Beata te, almeno fai qualcosa che ti diverte…” ed ecco che ricominciava con la depressione.
Stavolta però Mirajane la bloccò all’istante sostenendo “Però non credere che sia tutto rose e fiori. A parte mio fratello, nessun altro avversario riesce a tenermi testa. Se avessi più rivali che riescono a rivaleggiare con me, sicuramente mi divertirei molto di più!”
Dato che l’aveva citato, alla bruna si accese quasi una lampadina in testa e le chiese “A proposito, come sta tuo fratello? Non lo vedo da un po’…”
“Giudica tu stessa!”
Appena ebbe pronunciato queste parole, la bianca, che reggeva con la mano sinistra il bicchiere ancora pieno, indicò con la destra dietro di loro, là dove si trovava la gabbia al cui interno due omoni si stavano picchiando.
La spogliarellista si girò, e poté dire di aver riconosciuto Elfman, il fratello minore della sua migliore amica.
Nonostante avesse tredici anni, era già un omone parecchio sviluppato fisicamente, complice anche la palestra in cui si allenava circa cinque ore ogni giorno, con dei folti capelli bianchi e degli occhi dello stesso colore. Indossava una giacca viola con i bordi bianchi che gli lasciava il petto muscoloso scoperto, oltre che dei lunghi pantaloni neri con una cintura marrone con fibbia grigia e delle scarpe marroni con suola bordeaux.
In quel momento era in vantaggio lui e, dopo aver parato un cazzotto del suo avversario, che sembrava essere un uomo molto alto con indosso solo dei pantaloncini bianchi e la testa rasata, gli assestò un cazzotto dritto contro il mento che lo costrinse ad indietreggiare di qualche passo.
“Se la cava bene…” dovette ammettere Cana.
“Eh già, lui è l’unico che può tenermi testa. Scommetto che neanche quello psicopatico di Bakura potrebbe farci qualcosa!” esclamò allora Mirajane, forse presa dall’eccitazione.
Dato che era stata lei la prima a citarlo, la castana ne approfittò e, tornando ad osservare esclusivamente l’amica, provò a domandarle “A proposito, hai saputo dell’omicidio di qualche giorno fa?”
“Purtroppo sì, non si parla d’altro ultimamente…” dovette confessare la diretta interessata, il tutto incupendosi all’improvviso.
Aveva scherzato fino a quel momento, ma stavolta aveva tirato in ballo un argomento molto delicato che stava tenendo in ansia l’intera Comunità, era normale che avesse deciso di fermare il tono scherzoso che aveva fino a quel momento.
Pure Marluxia, che era rimasto in disparte fino a quel momento, decise di provare a dire la sua mentre puliva con uno straccio bianco uno dei bicchieri “Ormai siamo arrivati al terzo omicidio nel giro di sei mesi, oppure sbaglio?”
“No, purtroppo è vero…” dovette confermare l’albina.
“Non avrei mai pensato che avremmo vissuto un'altra situazione analoga a quella di Fontaine, solo che stavolta saremmo stati tutti in pericolo!” rivelò allora il rosa, mentre riponeva il bicchiere sulla mensola.
“Hai ragione, perché in questo caso siamo tutti in pericolo, nessuno escluso…” asserì Alberona a confermare quanto aveva appena detto.
Ryou aveva minacciato l’intera Comunità alcuni mesi prima, durante il suo primo omicidio, di conseguenza erano tutti dei possibili bersagli, e considerando che gli Assassini da quello che avevano potuto vedere colpivano all’improvviso e quando meno ce lo si aspettava poteva succedere di tutto…
Nonostante questo, Mirajane, dopo un iniziale momento in cui si era incupita, cercò comunque di trovare il lato positivo della cosa, dichiarando mostrando il pugno destro “Beh, che si faccia avanti. Si troverebbe un bel pugno dritto contro il naso da parte della sottoscritta!!”
Quasi a voler stare al gioco, la castana replicò “Di sicuro sarebbe spacciato se avesse la sfortuna di incappare in te!” il tutto ovviamente con il sorriso.
Anche Marluxia sembrò scherzare su questo, al punto da affermare “Allora lo lascerò volentieri a voi, signorine. Ora scusate, ma ci sono altri clienti!” e, dato che era stato chiamato da altri due ospiti, si allontanò da loro per servirli.
Le due però non terminarono la loro discussione, visto che la spogliarellista disse “Però è anche vero che tu puoi difenderti, ma ci sono tante altre persone che invece non sanno combattere, e per questo sono bersagli molto più facili per lui…”
“Anche questo è vero, purtroppo…” dovette confermare la stessa lottatrice tirando giù il pugno.
La tensione sembrava starsi alzando immediatamente, al punto tale che poteva quasi essere tagliata nell’aria. In fondo stavano parlando di un potenziale serial killer che era ancora in circolazione e nessuno riusciva a trovare…
Però da un altro lato non volevano di certo permettergli di impedirgli di vivere adeguatamente, proprio per questo Mirajane, cercando di sorridere nel modo più dolce che conosceva, le disse “Credo però che almeno per il momento non ci sia da preoccuparsi. Tutti gli omicidi si sono svolti a mesi di distanza, per cui credo che ci vorrà un po’ prima che attacchi di nuovo…”
Forse aveva ragione, in fondo erano passati minimo due mesi tra un attacco e l’altro, ed a meno di cambi di “itinerario” dell’ultimo momento probabilmente ci sarebbero voluti minimo altri sessanta giorni prima che attaccasse di nuovo.
“Credo sia così, ma non ce n’è la certezza…” specificò difatti Cana osservandola.
Strauss però, senza perdere il sorriso, replicò dichiarando “In attesa di scoprirlo, direi di fare un piccolo brindisi!” e, sollevando il bicchiere che reggeva con la mano sinistra in alto, esclamò “Alla nostra vita, sperando che ci regali soddisfazioni!”
Un brindisi alquanto strano, al punto che Alberona si sorprese leggermente visto che, tecnicamente, lei aveva una vita che le piaceva… però forse era indirizzata più a lei che a sé stessa, le stava augurando di avere un futuro migliore del presente.
Un pensiero molto dolce da parte sua, al punto che la castana sorrise dolcemente e replicò la sua azione, sollevando il bicchiere che reggeva con la mano destra e dicendo “Alla nostra vita!” a quel punto seguì un piccolo brindisi ed una scolata del whisky che si erano fatte versare.
Le due si divertivano molto insieme, e la spogliarellista doveva ammettere di essere molto grata a Mirajane anche solo della sua esistenza, se non fosse stato per lei sarebbe caduta ancora più in depressione di quanto non fosse già.
La sua vita le faceva schifo, e nonostante tutto non vedeva ancora uno spiraglio di salvezza, ma Strauss l’aveva convinta che doveva andare avanti, che valeva la pena di continuare a vivere, e di questo le era infinitamente grata.
Era la sua migliore amica, e non l’avrebbe cambiata per nulla al mondo!!

Parasyte Park, Fantacity, Comunità, 24 Agosto 1935:
Anche il giorno dopo i giornali continuavano a parlare di Bakura.
Si vedeva che l’intera società era rimasta sconvolta dalle azioni perpetrate da quell’ex Assassino, ed i media continuavano a rimarcare che fosse ancora a piede libero e fosse pronto a colpire in qualsiasi momento.
Non che stessero aiutando a tranquillizzare la popolazione in questo modo, era vero che doveva essere messa al corrente di quella che era la situazione, ma un po’ di tatto in certe situazioni non guastava mai.
Ciò era quello che pensava Kushina, la quale alle 14:45 di quel giorno stava camminando sul marciapiede di una strada di Fantacity con il giornale in mano, mentre leggeva l’articolo in prima pagina dedicato proprio al Ryou.
Ormai aveva trentasei anni e di aspetto non era cambiata più di tanto, giusto i capelli le si erano allungati molto di più, per gli abiti invece indossava gli stessi che avrebbe avuto addosso otto anni dopo quel giorno.
Mentre leggeva l’articolo sembrava anche abbastanza preoccupata. Finalmente la sua vita aveva iniziato a prendere la direzione giusta, e l’ultima cosa che voleva era fare una brutta fine per colpa di un invasato del genere.
*Non riesco a credere che un individuo del genere sia ancora in circolazione… ma nessuno riesce a fermarlo?!* era ciò a cui stava pensando in quel momento.
Solamente che i suoi pensieri vennero interrotti quando qualcuno le chiese… “Mamma, è tutto a posto?”
Naturalmente la donna uscì fuori dai suoi pensieri appena ebbe udito quelle parole, e così si voltò alla sua destra… vedendo in questo modo il figlio che stava camminando al suo stesso passo e le stava sorridendo dolcemente!
Alla fine, Uzumaki aveva partorito il figlio di Xehanort proprio come gli aveva preannunciato, e nel corso degli anni l’aveva cresciuto con quei pochi soldi che aveva così come aveva deciso lei stessa, e per fortuna fino a quel momento erano stati più che sufficienti.
Fortuna voleva che negli ultimi anni la situazione si fosse sbloccata, perché la metà dello stipendio che il figlio di Ansem mandava alla rossa le era servito anche per iscriversi ai test delle Rocket Foundation, il suo desiderio lavorativo, ed alla fine l’aveva superato.
Ora lavorava nell’azienda di Giovanni da ormai svariati anni, e secondo alcune voci anche lei era destinata a fare carriera, alcuni parlavano addirittura di una possibile promozione a Vice Direttrice entro qualche anno, ma per altri era ancora troppo presto per parlarne…
Comunque fosse, grazie allo stipendio che le garantiva la società Kushina era riuscita a trovare il modo per badare a sé stessa ed al bambino senza dover per forza dipendere dall’albino, e proprio per ciò quest’ultimo aveva smesso di sostentarli proprio come pattuito all’epoca.
Ormai il figlio, che aveva deciso di chiamare Naruto, aveva dodici anni ed aveva dei capelli biondi tutti sparati verso l’alto, oltre che un viso sbarazzino ed i tre “graffi” per ogni lato della guancia. Come abito indossava una maglietta a maniche corte nera sopra ad una giacca arancione aperta davanti, dei pantaloni sempre arancioni e delle scarpe blu scure aperte sulle dita.
A guardarlo non si sarebbe mai detto che era il figlio di Xehanort, evidentemente aveva preso di più da lei rispetto al padre, e sotto un certo punto di vista forse era meglio così, almeno non rischiava di essere scoperto…
Il ragazzo però rifece la domanda di prima “Allora? Tutto a posto?”
Era talmente sovrappensiero la donna che per un momento si era dimenticata del quesito del figlio, così chiudendo il giornale e reggendolo solo con la mano sinistra gli rispose semplicemente “Sì tutto a posto, stavo solo leggendo di Bakura…”
“Intendi l’Assassino che da alcuni mesi sta uccidendo abitanti della Comunità a caso?” chiese ulteriormente il biondo.
A quel punto la rossa si limitò semplicemente ad annuire con la testa, non le piaceva rimembrare troppo che uno psicopatico poteva essere addirittura lì ad osservarli in quel momento, pronto ad approfittare del momento migliore per colpire…
Tuttavia, ci pensò Naruto stesso a tirarla su di morale sostenendo “Non devi avere paura mamma. Lo cattureranno prima che possa fare del male a qualcun altro, ne sono sicuro!!”
Dopo aver pronunciato queste parole, il biondo le prese anche la mano destra con la sua sinistra e, chiudendo gli occhi, le rivolse il sorriso migliore che poteva farle in quel momento, quasi a dimostranza che credeva fermamente in ciò che diceva.
Inizialmente, Kushina ammise di essere rimasta abbastanza perplessa dal suo ottimismo, ma poi si ricordò che era ancora un ragazzo di dodici anni e di conseguenza era normale che vedesse i lati positivi delle varie faccende.
Forse proprio per questo era riuscito a tirarla un po’ su di morale e, così, finì per esclamare “Hai ragione, lo acciufferanno di sicuro!”
“Esatto!” si limitò allora a replicare Naruto continuando a sorridere.
Quel sorriso era davvero contagioso secondo Uzumaki, proprio per questo anche lei aveva finito per non abbandonarlo mentre continuava a camminare insieme al figlio mano nella mano per le strade di Fantacity.
Nonostante la paura che la Comunità aveva per Bakura, le strade erano lo stesso affollate e per questo molti avevano camminato di fianco ai due, anche se non avevano udito ciò che avevano detto perché troppo impegnati a badare ai fatti loro…
Ma in fondo era meglio così, ed anche se erano quasi “circondati” per Kushina era comunque se fossero solo lei e il figlio.
Lui era la sua luce, il motivo per cui andava avanti e si era spronata ad andare avanti più che poteva nella sua vita, e se aveva coronato il suo sogno di entrare nelle Rocket Foundation era anche per merito suo.
Scegliere di tenerlo era stata la decisione migliore che poteva prendere… anche se c’era chi ancora aveva i rimorsi per quanto accaduto quel giorno, ma cercava lo stesso di non pensarci!!
Naturalmente si trattava di Xehanort, che in quel momento si trovava seduto sulla panchina che si trovava di fronte al Parasyte Park, quella dove molti anni prima Goku aveva ricevuto la notizia che sarebbe divenuto il nuovo Presidente della Comunità.
Di aspetto ormai era identico a come si sarebbe presentato otto anni più tardi, anche perché aveva trentatré anni ed era cresciuto abbastanza.
Aveva entrambe le braccia poggiate sulle ginocchia, la gamba sinistra posizionata in verticale sopra a quella destra ed il volto basso e pensieroso, difatti stava riflettendo sulle “novità” degli ultimi mesi.
Era inutile dire che anche lui era rimasto molto infastidito da quanto era saltato fuori, gli Assassini dovevano rimanere un segreto, ed invece quell’idiota di Bakura li aveva esposti al resto della Comunità, e come se non bastasse se ne andava in giro ad uccidere innocenti ogni due mesi circa per il momento.
La situazione era grave, dato che per quanto ne sapeva poteva pure attentare alla vita dei suoi stessi agenti, ed aveva ordinato ad Al Mualim di risolverla, ma né lui né Raoul, che aveva messo l’intero corpo di Polizia alla sua ricerca, avevano ottenuto gli effetti desiderati.
Stava provando a riflettere sul modo migliore per risolvere quella situazione, ma almeno momentaneamente non riusciva a venirne a capo, e questo non lo gradiva per nulla, anzi dentro di sé lo faceva imbestialire.
Difatti, digrignando i denti e stringendo i pugni dalla rabbia, pensò subito *Bakura… maledetto bastardo, ci hai incasinati tutti. Dove diavolo ti stai nascondendo?!*
Neanche il tempo di terminare il pensiero che l’albino sollevò lo sguardo in alto e guardò dall’altra parte della strada… notando in questo modo che Kushina e Naruto stavano passando proprio in quel momento su quel marciapiede!!
Una visione a dir poco inaspettata, che bloccò all’istante Xehanort che rimase quasi come pietrificato. Era talmente assorto nei suoi pensieri su Ryou che non si era neppure accorto di essere esposto fin troppo.
Difatti era una vita che non vedeva Kushina, si poteva dire da quel dialogo che avevano avuto alla Scuola di Hokuto, avevano avuto solo qualche discussione a distanza tramite lettera o telefono e null’altro, ed era inutile dire di conseguenza che non aveva mai visto Naruto, pur conoscendo il suo nome.
Già, quella era la prima volta che poteva vedere suo figlio dal vivo…
Le sue sensazioni? Un blocco assoluto!!
Non sapeva neppure lui cosa pensare, ad una parte di sé non gliene importava nulla del ragazzo e pensava solo che tanto quel giorno sarebbe morto pure lui… ma un'altra non faceva altro che pensare a come sarebbe stata la sua vita se in quel momento ci fosse stato anche lui a tenergli la mano…
Una vita sposato con Kushina a crescere il piccolo Naruto…
No, quella era un’utopia, una possibilità che non si sarebbe mai realizzata, era inutile continuare a pensare ad un futuro che non sarebbe mai arrivato. Aveva il peso di un intero popolo sulle sue spalle, tutte quelle “sciocchezze” erano assolutamente secondarie.
Il passato era passato, doveva solo guardare avanti verso il futuro.
Fortuna voleva tra l’altro che nessuno dei due sembrava essersi accorto che dall’altra parte c’era Xehanort, e per quest’ultimo era molto meglio così. Sarebbe stato troppo sconveniente un incontro tra loro tre, ed anche abbastanza imbarazzante.
Naruto era convinto che suo padre l’avesse abbandonato, e doveva continuare a pensarla così fino alla fine!!

Masyaf, Comunità, 25 Agosto 1935:
“COME SAREBBE A DIRE?!”
Non c’era neanche bisogno di dire che tutto ciò che aveva combinato Bakura per la Comunità non era andato a genio agli Assassini, che stavano attraversando la loro più grande crisi da quando l’organizzazione era stata fondata.
Uno dei loro li aveva traditi, aveva infranto tutte e tre le regole del Credo ed aveva esposto la loro gilda rivelandone così l’esistenza alla società, e come se non bastasse ora se ne andava in giro ad uccidere vittime innocenti a distanza di mesi.
Al Mualim non aveva gradito per nulla quanto accaduto, motivo per cui aveva deciso di mandare i suoi allievi migliori, Ezio ed Altair, alla ricerca di Ryou per stanarlo ed ucciderlo, vendicandosi così di quanto accaduto.
Tuttavia, non avevano considerato che l’ex Assassino un tempo era uno di loro, e di conseguenza conosceva i trucchetti per nascondersi alla loro vista e non essere così localizzato dai suoi ex compagni di organizzazione.
A causa di ciò, i due non erano riusciti a stanarlo, e proprio per questo l’anziano aveva preso una decisione… una decisione che a quanto pareva Altair non gradiva.
“Calmati…” cercò di tranquillizzarlo Auditore.
I due si trovavano in quel momento dentro il castello di Masyaf, proprio davanti al mentore che sedeva alla sua scrivania al piano superiore, e mentre colui che era irritato era proprio davanti ad essa, il compagno era poco più indietro.
Altair a quel punto, voltandosi leggermente alla sua destra per osservare l’amico, disse osservandolo malamente “Vuoi dire che a te sta bene così?!”
Dopo aver sentito la decisione di Al Mualim, l’allievo aveva battuto violentemente i pugni contro la scrivania urlando a squarciagola quella frase, per questo il collega era dovuto intervenire sia per calmarlo che per avvisarlo che era la decisione migliore.
“… Sì, è la cosa giusta da fare…” rimarcò difatti Ezio con un tono serio.
“MA E’ RIDICOLO!!!” sbottò però di nuovo Altair, voltandosi del tutto verso il compagno.
A quel punto Al Mualim dovette intervenire e spiegargli “Voi due da soli non siete riusciti a trovarlo nel giro di sei mesi, è del tutto normale che decida di mettere sulle tracce di quel bastardo tutti i nostri uomini migliori. Prima lo troviamo e meglio è!”
“Ma questa è la MIA missione!!” rimarcò allora l’allievo, tornando ad osservare il maestro “Lei ha affidato questo compito a noi due separatamente, è compito nostro trovare quel bastardo ed ucciderlo. Non permetterò a nessun altro di prendersi la sua testa!!”
“Questa non è una gara!” lo rimproverò a quel punto Ezio “Non dobbiamo competere su chi lo ucciderà per primo. Dobbiamo solo trovarlo ed ucciderlo, per il bene della nostra gente e della Comunità intera…”
Il capo degli Assassini allora aggiunse “E fidati, non c’è nessuno che desidererebbe vederlo morto più di me. Dovresti anche sapere il perché…”
Sotto questo punto di vista Altair sapeva di non poter dire nulla. Al Mualim aveva trovato Bakura e l’aveva preso con sé, si poteva quasi dire che lo considerasse un po’ come un figlio, anche se preferiva i due che aveva di fronte come allievi ed Assassini.
Lui avrebbe dovuto essere quello più ferito dal tradimento dell’albino, eppure continuava a parlare molto freddamente, come se la cosa non gli importasse, e la sua ultima espressione stava ad indicare proprio che in quel momento lui doveva essere l’unico arrabbiato, ma non lo era.
“Grrr…”
Altair non seppe neanche più come replicare, iniziò a stringere i pugni ed a digrignare i denti dal furore. Avrebbe voluto replicare, ma sapendo cosa in teoria doveva significare Ryou per l’insegnante come poteva?!
Inoltre, non escludeva neppure che ciò che lo mandasse più in bestia in quel momento fosse proprio il fatto che per sei mesi non era riuscito a trovare Bakura e, per questo, era solo colpa sua se la missione era stata allargata e non era più solo sua.
Proprio per questo, dopo qualche secondo in cui rimase così, Altair non replicò in nessun modo e si limitò a girare i tacchi ed andarsene da lì, imboccando così la strada alla sinistra della scrivania guardando da Al Mualim per prendere le scale ed uscire dal castello.
I due finirono per rimanere lì ad osservarlo, quasi come se volessero attendere che se ne fosse andato prima di ricominciare a parlare… e difatti Auditore si voltò a guardare il mentore solo quando Altair fu arrivato del tutto al piano di sotto.
“Lo perdoni. Altair è molto arrogante e si crede al di sopra del Credo, ma in fondo non è cattivo…” provò a dirgli.
Al Mualim replicò subito “Lo so bene. Altair è un bravo allievo ed uno dei migliori, ma manca di disciplina. Spero solo che questo suo temperamento non lo porti a fare qualche sciocchezza in futuro…”
Già, in effetti quello era un bel pericolo, e lo sapevano entrambi. Ma fino a quando l’allievo sarebbe stato fedele al maestro non correvano nessuno rischio, almeno secondo entrambi dato che avevano tutti e due fiducia in lui.
Auditore però ci tenne a sottolineare una cosa, e difatti specificò “Comunque vada, sappia che anche mettendo a disposizione tutti i suoi uomini migliori, sarà difficile trovare Bakura…”
“Lo so bene, purtroppo!” rispose l’anziano, che aveva entrambe le mani davanti al volto e i gomiti poggiati sulla scrivania, quasi come se stesse riflettendo.
“Subito dopo voi due, Bakura era il migliore, soprattutto negli attacchi furtivi e nel nascondersi. Conoscendo tutti i nostri trucchi e come muoversi senza dare nell’occhio, anche per noi sarà dura stanarlo ed ucciderlo…”
“Se solo avessimo l’Occhio dell’Acquila…”
Auditore si era lasciato scappare quell’uscita, e difatti si accorse solo all’ultimo di quello che aveva detto, al punto tale che per poco non si coprì la bocca con la mano destra, come se avesse appena detto un'enorme eresia.
Per sua fortuna però, il vecchio rimase comunque abbastanza tranquillo, al punto che gli disse semplicemente “Ne abbiamo già parlato. L’Occhio dell’Acquila è stato bandito definitivamente dal mio predecessore, e per una buona ragione!”
“Sì, so dei ciechi…” si limitò a rispondere Ezio.
Un tempo la setta poteva disporre dell’Occhio dell’Acquila per identificare i nemici e gli innocenti, lo stesso che Altair avrebbe acquisito otto anni più tardi, tuttavia poco prima della fine dell’Ottocento era stato bandito del tutto quel “superpotere”.
Chiunque lo possedesse, vedeva la sua vista calare sempre di più, fino a perderla totalmente, e per un Assassino la vista era essenziale, per questo avevano dovuto bloccare ogni allenamento per acquisirlo e dichiarare quella tecnica “proibita”.
Per Auditore era un vero peccato, dato che un abilità del genere avrebbe permesso loro di scovare Bakura abbastanza facilmente, ma conosceva i rischi di ottenerla e l’ultima cosa che voleva era contraddire alle leggi della gilda.
Dato che era calato un silenzio quasi imbarazzante per diversi secondi, Al Mualim provò a dirgli “Se non hai altro da dirmi, puoi andare…”
“Eh? C-Certo, mi scusi Maestro!” Ezio per un momento aveva viaggiato con la fantasia e solo allora aveva sentito le parole del mentore.
Così, dopo un leggero inchino con anche la mano sinistra poggiata al petto, anche lui fece dietrofront e si allontanò dalla scrivania dell’insegnante, in modo da tornare alla ricerca di Ryou insieme a tutti gli altri…
Senza sapere che le sue parole avevano sortito un effetto spiacevole!!
Nonostante esternamente Al Mualim era rimasto calmo, dentro di sé si era agitato parecchio nel sentire l’Occhio dell’Acquila, in fondo nessuno sapeva il vero motivo per cui era stato bandito, e nessuno avrebbe mai dovuto scoprirlo.
A causa di quell’abilità, gli Assassini avevano scoperto l’inganno del Maestro degli Assassini, da sempre alleato del Concilio, e per questo il predecessore di Al Mualim aveva dovuto simulare una morte in missione per tutti coloro che avevano scoperto il segreto.
E non solo, dato che accecò chiunque possedesse l’Occhio dell’Acquila e non aveva ancora scoperto il suo segreto tramite una polverina ideata da un allora giovanissimo Raichi ed ingurgitata dopo averla mescolata nel bere.
Dopo aver compiuto tali atti, bandì ufficialmente l’Occhio dell’Acquila ritenendolo pericoloso, così nessun altro Assassino avrebbe mai scoperto l’inganno e tutta la gilda sarebbe stata più manovrabile dal Concilio dei Sette.
Al Mualim non aveva mai avuto motivo di abrogare una legge del genere, soprattutto considerando che aveva come allievi all’epoca ragazzi come Altair e Bakura, e così sarebbe stato fino a quando gli Assassini sarebbero esistiti.
L’Occhio dell’Acquila era fin troppo pericoloso, e nessuno avrebbe mai dovuto scoprire il segreto del Maestro.
L’unico problema era che, se gli Assassini della gilda poteva controllarli ed assicurarsi che nessuno trasgredisse a quel decreto, la stessa cosa non la poteva dire per Bakura, che li aveva abbandonati ed era una testa calda.
Niente gli vietava che si allenasse per ottenere l’Occhio dell’Acquila e, una volta ottenuto, per divertirsi avrebbe deciso di smascherare alla Comunità chi era un agente del Concilio e chi invece era “pulito”.
In fondo aveva già smascherato la loro gilda per capriccio personale, niente gli vietava di pensare che non avrebbe compiuto la stessa cosa, e per questo Ryou era ancora più pericoloso di quanto non lo fosse già normalmente.
Doveva essere ucciso a tutti i costi, aveva promesso al Gran Maestro Xehanort che se ne sarebbe occupata la sua organizzazione, in modo da non scatenare una nuova crisi nella Comunità com’era avvenuto qualche anno prima con Fontaine.
Fortuna voleva che i cittadini fossero spaventati solo fino ad un certo punto, dato che Bakura attaccava una volta ogni due mesi per il momento, ma probabilmente non avrebbe continuato così a lungo, proprio per questo dovevano affrettarsi.
Dovevano trovare Bakura… ed ucciderlo!!


Mentre il Dr. Raichi ha iniziato gli esperimenti su due bambini per ottenere le armi denominate “Alien” e “Predator”, nella Comunità è scoppiata una nuova crisi. Bakura ha tradito gli Assassini ed il loro Credo ed ha smascherato l’organizzazione davanti a tutti, iniziando ad andare in giro per la società a mietere vittime innocenti. Sia il Concilio che i civili normali desiderano fermarlo, ma riusciranno a farlo prima che mieta un'altra vittima?

PERSONAGGI APPARSI:

Isabella da “The Promised Neverland”


Emma da “The Promised Neverland”


Ray da “The Promised Neverland”


Norman da “The Promised Neverland”


Elfman Strauss da “Fairy Tail”


Naruto Uzumaki Giovane da “Naruto”



Vi è piaciuto questo quindicesimo Capitolo della fic prequel?
In questo chap non succedeva moltissimo e sono il primo a dirlo, diciamo che è servito soprattutto come introduzione al nuovo evento che terrà con il fiato sospeso l’intera Comunità da adesso e per i prossimi Capitoli, ossia la vicenda di Bakura ;).
Nel Capitolo di oggi, come avete potuto vedere, ci sono stati ben quattro nuovi personaggi inediti nella storia, per la precisione quattro pg provenienti tutti dallo stesso manga/anime: “The Promised Neverland”.
Oltre a loro, sono stati introdotti anche una versione più giovane di Naruto ed Elfman da “Fairy Tail”, finora solamente accennato, e con la loro aggiunta la lista si è aggiornata così come segue:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni, Deceduto);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni);
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni, Deceduta);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (20 Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarst Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni, Deceduto);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni, Deceduto);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni, Deceduto);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni, Deceduto).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L / Sherlock Holmes (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Deceduto).

32) Alien:
- Xenomorfo / Alien (3 Anni).

33) Predator:
- Yajuta / Predator (3 Anni).

34) The Promised Neverland:
- Isabella (63 Anni);
- Emma (13 Anni);
- Ray (13 Anni);
- Norman (13 Anni).

Naturalmente, l’aggiunta di Isabella e dei tre bambini ha aumentato il numero delle opere presenti nella fic a trentaquattro, numero considerevole considerando da dove eravamo partiti :).
Parlando del Capitolo, ora sapete come hanno fatto i due bambini che sarebbero poi diventati Alien e Predator a finire dentro quella capsula criogenica… e considerando che avevano solo tre anni la cosa è stata a dir poco terribile T_T.
Inoltre, come vi avevo promesso, questo chap ha dato inizio ad un nuovo “arco narrativo” che deve ancora trovare risposta nella fic principale, e che si tratta di conseguenza di quello di Bakura, Winry e la vicenda che li ha coinvolti, anche se per ovvi motivi non potrò svelare tutto, ve lo dico subito T_T.
Già che c’ero però ho voluto approfittare della situazione creatasi nella Comunità con Bakura per mostrarvi alcuni personaggi che non avevo ancora avuto occasione di farvi vedere ed anche delle piccole sottotrame che poi si collegheranno alla fic principale o ad eventi della fic prequel che si verificheranno più avanti ;).
Ed ora sappiamo anche come mai gli Assassini non hanno più l’Occhio dell’Aquila ed essa è stata bandita dalla Gilda… confermo anche che quello che ha pensato Al Mualim è vero, l’Occhio dell’Aquila è l’unica abilità del Genoma che si può sbloccare allenandosi, e lo possiede ogni singolo membro degli Assassini Al Mualim compreso ;).
Credo di aver detto tutto quanto con questo, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo per tutto il vostro supporto alle mie due ultime fic e ci risentiamo martedì 03 Marzo per il nuovo Capitolo della Fan Fiction Prequel dove scopriremo cos’è accaduto a qualcuno che non c’è nella fic principale!! :)
   
 
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