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Autore: Minako91    06/02/2020    0 recensioni
Tre sorelle in una nuova città, nuovi incontri e i propri segreti da custodire...niente di più facile no?! Una storia comica, romantica e spero diventerà appassionante per chi avrà piacere di leggerla. Buona lettura! :)
Genere: Commedia, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Bucaneve

 

Una bellissima giornata dì fine estate portava la brezza di una nuova famiglia che nello splendido quartiere di Peonia, si stava trasferendo nella bellissima casa che si affacciava sulla costiera frastagliata della città, una casa su un piano ma molto grande con tre camere da letto con ognuna il proprio bagno naturalmente bagno di servizio, cucina e camera da pranzo ben arredata, l'ingresso si apriva con un bell'angolo per sistemare le scarpe e sull'altro lato un attaccapanni per appendere giacche, sciarpe e cappelli in attesa dell'inverno che verrà. In questa bellissima città non nevicava ma l'inverno era abbastanza rigido ed i suoi abitanti lo sapevano bene.

Da una semplice auto a cinque porte bianca, che costeggiava il marciapiede, uscirono tre giovani donne, avevano un'aria stanca data dalle disavventure passate nell'ultimo anno e speravano che questo trasferimento avrebbe portato un periodo di pace e serenità per tutte.

"Asia... non andartene troppo in giro che abbiamo bisogno di aiuto quando arriveranno i nostri bagagli dalla porta magica!"

"Sì sì...rilassati volevo solo fare un breve giro per guardarmi la zona non vado troppo lontano!"

"Cassandra calma dai abbiamo tutto il fine settimana prima che iniziamo a lavorare!"

"Sì...hai ragione ma lei svicola sempre quando si tratta di faticare!"

"Ahahahahaha dai portiamo queste valigie intanto...Scheggia scendi su vai a curiosare nella tua nuova casa!"

"Cassandra riferisci a tua sorella che io non scendo perché me lo ha ordinato lei... Miao!"-zampettò un sinuoso e peloso gatto nero e bianco fuori dall'abitacolo, sollevando la coda in modo fiero, la ragazza che era l'unica che poteva sentirlo sorrideva a disagio per l'irritante affermazione del micio, che si dirigeva verso il cancello d'entrata. Dafne la più grande tra le tre, apriva lo sportello posteriore per prendere le borse e portarle in casa, seguita dal suo fedele cane, un bastardino metà dobermann e metà labbrador che la seguiva ovunque.

"Forza Aima vai a farti un giro!"-sorrise la ragazza prendendo le chiavi dalla borsa, le fissò nella serratura, fece un breve respiro e girò la chiave aspettando il tintinnio metallico della serratura che si sbloccava, entrò e cominciò ad aprire le finestre facendo penetrare la luce all'interno delle stanze, Cassandra intanto portava altre due valigie senza nemmeno toccarle, le fluttuavano intorno fino all'ingresso poi con un gesto della mano le lasciò appoggiare lentamente sul parquet vicino all'arco che divideva l'ingresso dal soggiorno.

"Cassandra! Ehi! Non usare la magia non puoi sapere chi ti sta guardando!"

"Rilassati sorella! Ti assicuro che ho guardato prima! E poi non abbiamo molta visuale dei vicini in questa zona del quartiere...a parte la casa di fronte ma non penso ci sia qualcuno ho visto solo un cane molto carino, più o meno grande quanto Aima."

"Cassandra! Dafne! Questo posto è davvero bellissimo abbiamo anche il mare a pochi passi ci andiamo vi prego!!"

"Ehi ehi! Ragazzina calmati dobbiamo finire di sistemare! Nel pomeriggio ci facciamo un salto...ma poi scusa non ti ricordi che questa casa l'abbiamo presa perché aveva anche la piscina?!"

"AAhh hai ragione! Sono così eccitata! Non vedevo l'ora di venire ad abitare qui!"  

"Asia!! Cassandra venite un momento!"

Le due ragazze raggiunsero la sorella percorrendo un lungo corridoio che sbucava su un salone, la ragazza faceva capolino da dietro una porta invitando le due ad entrare nella stanza, il parquet lucido illuminato dalla luce del sole sbatteva sul bel colore verde acqua delle quattro pareti, le tre giovani donne rimasero affascinate dalla stanza, ma Cassandra che amava i colori così rassicuranti se ne innamorò.

"Non so voi ma questa sarà la mia stanza senza dubbio!"-esclamò Cassandra, la ragazza dai lisci capelli biondi girava i suoi grandi occhi bicolore, avevano una nota castana all'interno intorno alla pupilla e un cerchio esterno verde bosco che si notava solo sotto una luce molto intensa.

"Ahh uffi! Perché dovrebbe essere tua questa stanza?"-protestò Asia

"Perché è la stanza che mi ha scelta non il contrario!"-ridacchiò Cassandra

"Pfffttt..."

"Ma che dici? Uffi! Va bene io vado avanti e me ne scelgo un'altra!"

"Ok andiamo Asia sicuramente tra le altre due troveremo quella perfetta per te!"-sorrise Dafne poggiando la mano sulla spalla della ragazzina impaziente, e lasciarono la stanza.

"Questa stanza è perfetta per i miei riposini Miao!"-entrò sinuoso Scheggia-"Manca solo il mio letto!"

"Ehi gatto questa stanza è mia non farti strane idee!"

Lo sguardo indifferente dell'animale mentre si sedeva sul pavimento osservando la giovane affermare una cosa così lontana dalla realtà, lasciava poco da aggiungere, finché non si sentì il campanello di casa suonare.

"Chi sarà mai?"

"Cassandra puoi andare tu noi dobbiamo ancora scegliere!"

"Ok ok...Vado io."

Percorse velocemente il corridoio per raggiungere il salone che affacciava nel salone e raggiunse l'enorme porta di casa.

"Sì?"

"Salve scusate il disturbo sono un vostro vicino..."-disse una voce da dietro la porta, la ragazza aprì e si ritrovò un affascinante ragazzo dalla pelle chiara e dai lineamenti delicati, aveva gli occhi scuri ma allungati, Cassandra non aveva mai visto un ragazzo simile rimase per un po' incantata, finché il ragazzo sorridendo riprese a parlare.

"Mi scusi sono Shou abito dall'altra parte della strada e temo che il mio cane sia finito nel vostro giardino! Ho lasciato il cancello accostato uscendo a correre invece di chiuderlo per bene e..."-dal cortile dietro la casa uscì un bellissimo esemplare di Akita inu, con un collarino viola al collo, tutto festante che correva verso il ragazzo.

"Kiku! eccoti! quante volte ti ho detto di non uscire!"

Dietro la cagnolina, Aima anche lui felice si unì alle feste e leccò il viso del ragazzo scodinzolando.

"!"-Cassandra preoccupata cercò di allontanare il cagnolino-"Aima che fai non prenderti certe libertà!"

"Ahahahaha tranquilla sono abituato...Kiku è un membro della nostra famiglia, in realtà è di mio fratello che è fuori città ma ci siamo affezionati tutti!"

"Oh Cassandra tutto bene?"-intervenne Dafne raggiungendo la sorella

"Dafne sì è tutto a posto...lui è il nostro vicino della casa di fronte!"

"Piacere sono Shou...stavo cercando Kiku...era finita nel vostro giardino!"

"Ah ecco! Piacere io sono Dafne ci siamo trasferite praticamente mezz'ora fa!"

"Oh sì questa casa è stata vuota fin troppo a lungo sono felice che sia di nuovo abitata...Benvenute nel quartiere allora!"

"Grazie!"

"Che ne dite se un giorno di questi vi invitassimo per una cena di benvenuto ecco saremo un po' tutti i residenti della zona così li conoscerete tutti in una volta!"

"Penso sia una grande idea certo possiamo magari aspettare il prossimo fine settimana? Così da poter concludere il trasloco ecco!"

"Certo ovvio...scusate tra un'ora torna mio fratello da scuola e cucino qualcosa prima di tornare a lavoro buona giornata ci vediamo!"

"Buona giornata!"-disse Cassandra sventolando la mano animatamente, seguita da Dafne.

Chiusa la porta Dafne divenne seria e chiamò le sorelle nella cucina.

"Ragazze state molto attente i nostri inseguitori potrebbero nascondersi ovunque...mai abbassare la guardia!"

"Ma avevi detto che qui saremmo state al sicuro!"-intervenne la piccola Asia

"Sì lo siamo! Ma non mi fido di nessuno e quel ragazzo mi ha dato una strana sensazione!"

"Di solito sono io quella sospettosa...ma a me sembra un bel-...volevo dire...bravo ragazzo!"

"Sì sembra Cassandra ma...non conosciamo nessuno qui...e io sono un vampiro, tu una maga e Asia una sirena se qualcuno avesse cattive intenzioni non ci penserebbe due volte a farci del male!"

Le due sorelle annuirono a quell'affermazione, dopo tutto quello che avevano passato nelle loro rispettive terre d'origine la parola fiducia non sembrava avere significato se non circoscritta tra solo loro tre.

"Bene allora Cassandra controlla se ci sono novità con il resto dei bagagli e intanto quello che abbiamo sistemiamolo per bene!"

"Ricevuto vado subito!"

"Io porto Aima a passeggio dopo il lungo viaggio penso debba sgranchire le zampe!"

"Aspetta Asia dammi una mano a mettere in ordine questa stanza poi te ne potrai andare in giro!"

"Uff..."


 

Nel pomeriggio stanche si riposarono tutte e tre sui divani del salone, il resto dei bagagli sarebbero arrivati il giorno dopo mentre i mobili erano già posizionati in ogni stanza. In serata Cassandra uscì a portare il cane a passeggio, e pensò anche di visitare un po' il quartiere per cominciare ad orientarsi.

"Bene Aima andiamo a sgranchire le zampe che ne dici!"

"Bau!"

La sera era scesa e le luci dei lampioni mettevano a fuoco gli angoli bui della strada, d'un tratto Aima puntò in una direzione e improvvisamente cominciò a correre trascinando Cassandra che era costretta a correre.

"AIMAAA! Che diamine hai sentito!?"-urlò la giovane-"Se non ti fermi sarò costretta ad usare la mag-"

La brusca frenata la interruppe dal finire la frase, finì a terra sbattendo contro una persona e lasciò il guinzaglio, Aima festante leccò il viso della ragazza e poi tornò soddisfatto dall'oggetto del suo desiderio, era Kiku quella che aveva fiutato e non aveva esitato a raggiungerla, Cassandra essendo molto stanca non era riuscita a fermarlo o perlomeno a trattenerlo essendo anche un bel cane di taglia medio-grande e così ripresasi dallo scontro subito si alzò per scusarsi, di fronte a lei un ragazzo davvero molto carino che si spolverava i pantaloni e la maglia per togliere la polvere della terra volata nella caduta sui suoi abiti.

"M-mi scusi il mio cane mi ha preso alla sprovvista e non l'ho..."-La ragazza imbarazzata si stava scusando quando posò gli occhi sul ragazzo e si bloccò.

"Diamine se non sa tenere il suo cane lo faccia portare a qualcun altro!"

"..."-l'affermazione sgarbata la portò alla realtà, nonostante fosse di bell'aspetto aveva davvero una boccaccia

"Capisco di averle procurato disagio ma mi sto scusando...non per giustificarmi ma è stata una giornata molto impegnativa e sono molto stanca può immaginare come possa tirare un cane di quelle dimensioni no?!"

"UH?"-il ragazzo sollevò il sopracciglio ascoltando la ragazza parlare, era alto almeno un metro e ottanta, spalle larghe nonostante il buio appariva molto chiara la pelle e aveva gli occhi verdi coordinati a dei capelli castano scuro.

"Non sembrano delle scuse per avermi fatto cadere!"

"...grrrrr lei è davvero....!"-si irritò Cassandra-"Aima forza vieni torniamo a casa, chiamò il cane guardando il ragazzo negli occhi-"Aima...ehi!"

Cassandra si girò nella direzione dove sentiva abbaiare il cane e riconobbe la cagnolina del vicino, Shou-"Oh...ma è per lei che mi hai trascinato per la via."-disse avvicinandosi ai due cani che giocavano allegramente.

"Kiku andiamo forza..."-si avvicinò il ragazzo prendendo il guinzaglio-"Spero che metta un po' di muscoli su quelle braccia tisiche!"

"M-ma come si permette! Lei è davvero un maleducato!! E poi perché ha il cane di Shou?"

"Tsk Il cane è mio!...Ma vedo che ha conosciuto mio fratello?! Dove abita?"

"Fratello?"-chiese sorpresa-"...Mi sono trasferita stamane con le mie sorelle nella casa in vendita."

"Ah capisco...per come mi è venuta addosso non dovrei nemmeno disturbarmi a farlo...ma visto che apparentemente è una ragazza! Le do questo piccolo consiglio...non esca troppo tardi la sera, il quartiere non è così sicuro come può sembrare!"

"Tsk So cavarmela benissimo da sola! Grazie del consiglio!"-esclamò irritata, e poi prese la strada del ritorno, il ragazzo le era dietro diamine se non fossero stati dirimpettai lo avrebbe messo K.O. con la magia, non vedeva l'ora di varcare la soglia del cortile.

Il ragazzo rientrato anche lui in casa sciolse dal guinzaglio Kiku e si diresse in salone dove Shou e il giovane Kai si godevano un film in prima serata.

"Ren! Eccoti! Ti unisci a noi?"-chiese Shou girandosi

"Uh?...No vado a riposare sono tre giorni che non dormo in un letto decente!"-attraversò il corridoio che portava alla scala ma si fermò prima di salire-"Shou sono venuti ad abitare nella casa di fronte?!"

"Uhn...sì sono tre ragazze le ho conosciute stamane Kiku era finita nel loro giardino...Perché?"

"Non hai notato un'aura strana intorno a loro?"

"...Non l'ho notato...tu sì?"

"Ho incontrato una di loro fuori che portava il cane e non sembrava una semplice donna mortale...potrebbe essere che me lo sia sognato per la stanchezza però..."

"Non preoccuparti le conosceremo meglio alla festa del vicinato che terremo il prossimo sabato!"-disse sorridente Shou

"Uh? No...non ci tengo...scontrarmi con la bionda mi è bastato...Buonanotte!"

"PFFFT...Buonanotte"

"Shou...cosa intendeva Ren?"-chiese curioso Kai.

"Non ne sono sicuro...ne vedremo delle belle però!" 

 

L'indomani Asia si presentò alla nuova scuola, naturalmente essendo la nuova studentessa aveva gli occhi di tutti addosso, che la scrutavano quasi come per farle i raggi x, Asia raggiunse la sua aula indossava la divisa come di consueto e di fronte la porta fece un bel respiro, e aprì.

"Buongiorno!"

"Buongiorno! Tu devi essere la nuova ragazza vieni entra senza timore!"-disse l'insegnante, sprizzava positività e allegria da tutti i pori, sorrideva talmente tanto da abbaiare di luce propria Asia che a disagio riusciva a rispondere appena a quella specie di interrogatorio di presentazione.

"Bene puoi sederti a quel banco laggiù accanto alla finestra...vai cara!"

Asia fece un inchino e si guardò timidamente intorno, sperando che quell'imbarazzo iniziale svanisse entro la prima settimana.


 

"Dafne io sto andando all'ufficio, ah odio i primi giorni! Devo ancora conoscere il mio nuovo capo!!"-sbuffò Cassandra indossando le scarpe sull'uscio della porta. 

"Ok ci vediamo stasera! In bocca al lupo!"

"Grazie anche a te per il ristorante!"-disse chiudendo la porta, poi corse verso la stazione.

L'ufficio si trovava nel quartiere industriale della città, erano tutti palazzi alti non meno di 100 piani, quello dove stava andando Cassandra era un grattacielo completamente di vetro di colore blu che non era mai toccato dal sole, si diresse velocemente all'interno e usò il badge per superare i tornanti, prese il foglio che aveva in borsa per capire quale fosse il piano giusto, sbarrò completamente gli occhi alla vista del numero.

"Cavoli non ricordavo che fosse al 70°! Devo prendere l'ascensore assolutamente!"-disse raggiungendo la cabina dell'ascensore, con lei salirono altre dieci persone che la schiacciarono contro la parete dell'ascensore, che si liberò solo al 65° piano dove rimasero solo 5 persone oltre a Cassandra che controllò se fosse ancora tutta in ordine.

Il campanello segnalò il 70° piano e la giovane donna uscì dall'abitacolo, si guardò intorno quando scorse la reception.

La donna seduta alla scrivania era presa da diverse telefonate, con la mano dominante scriveva diversi appunti e fece cenno alla ragazza di aspettare. Dopo cinque minuti la invitò a parlare-"Buongiorno mi dica pure!"-sorrise

"Buongiorno sono la nuova trasferita dalla sede di Iris, dovevo incontrare il dirigente dell'editoria su questo piano ecco ho un appunto..."

"Oh si la new entry Cassandra Polis accomodati pure ti chiamo subito il signor Minamoto, serviti pure c'è la cucina di la!"

"Oh grazie...no non ce n'è bisogno ho già fatto colazione! Molto gentile!"-sorrise a sua volta Cassandra e si sedette sul divano posizionato di fronte una grande vetrata che affacciava sulla città lasciando la donna tornare alla presa con il telefono, si soffermò a guardare il panorama, rimase impressionata dall'altezza, la precedente agenzia nella quale lavorava era un semplice ufficio posizionato su due piani, non aveva mai visto una mastodontica costruzione come quella.

Dopo mezz'ora si avvicinò alla gentile segretaria, un giovane uomo ben vestito che le passò un biglietto dando una chiara direttiva di inserirlo nei suoi appuntamenti, poi la donna indicò verso Cassandra riferendo all'uomo, che girandosi la fissò, Cassandra osservando la scena si impietrì.

"Non è possibile!"-esclamò Ren, era Minamoto Ren il ragazzo ben vestito incontrato due sere prima e che mai si sarebbe sognata di vedere lì.

"Minamoto san la ragazza trasferita che deve iniziare oggi si ricorda?!  Gliel'ho scritto sull'agenda!"-aggiunse la donna

Cassandra non riusciva a farsene una ragione, doveva essere un segno della sua sfortuna che bussava alla sua porta, anzi che la stava proprio sfondando questa sua porta.

"Venga signorina Polis mi segua..."-si girò Ren percorrendo il corridoio, molto luminoso e arricchito da progetti editoriali ed eventi immortalati in foto incorniciate. Il giovane aprì la porta del suo ufficio molto pulito ed ordinato, la scrivania in legno lucido sembrava molto costosa come anche i particolari che caratterizzavano la stanza, fece accomodare Cassandra su una delle sedie poste di fronte lo scrittoio e lui si accomodò alla sua poltrona.

"Allora si chiama Cassandra vedo...Polis Cassandra!"

La ragazza annuì, imbarazzata dalla situazione che sembrava assurda, quasi uno scherzo di pessimo gusto della dea bendata.

"Ho letto la sua scheda... naturalmente la foto non è pervenuta con la cartella della sua documentazione, comunque nell'altra sede ha fatto grandi cose ed ha iniziato due grandi progetti..."

"Sì...l'agenzia dell'altra sede mi ha indirizzata verso la scrittura creativa e dopo una gavetta di articoli e presentazioni il responsabile mi ha convinta a scrivere un libro con collaborazione che ha avuto un gran successo in città e..."-era stata presa dalla foga e l'entusiasmo dei ricordi del suo vecchio lavoro poi si accorse che davanti a lei non c'era una persona interessata alle sue chiacchiere e si ammutolì.

"In questa sede sarai indirizzata alla stesura ed al controllo di tomi e saggi...sei sotto la mia sezione per cui farai ciò che ti dirò come voglio io e senza obbiettare, i tempi qui sono ristretti e stressanti sei sempre in tempo a rinunciare...in caso contrario la cosa certa è che non avrai nemmeno il tempo di respirare!"-concluse Ren con aria severa.

"Pensa di scoraggiarmi? Non sono intenzionata a mollare facilmente! Mi dica cosa devo fare sono pronta!!"-rispose la ragazza indispettita dal tono del suo nuovo capo.

 

All'hotel prestigioso della città, Dafne aveva varcato la soglia trovandosi una grande entrata ed un salone con a fianco la reception, che raggiunse per capire dove sarebbe dovuta andare per parlare con il responsabile della cucina, attraversò la piazza tutta in marmo lucido color corallo e interpellò un addetto presentandosi come la nuova aiuto cuoca. 

"Buongiorno...attenda un minuto solo... Trei sapevi della nuova aiuto cuoco?"

"Uh?...Aspetta, la chiave della sua stanza eccola...prego e buon soggiorno!"-disse l'altro addetto cedendo la chiave magnetica ad un cliente, poi si abbassò a cercare qualche appunto sulla enorme agenda aperta sotto la facciata del bancone-"Ecco sì allora il capo cuoco l'aspetta nella cucina!"

"Perfetto potrebbe indicarmi la strada verso la cucina?"-chiese Dafne, il ragazzo quasi scocciato indicò la porta scorrevole verso il corridoio.

"Grazie tante..."-sospirò la giovane donna, sventolando il caschetto nero lucido da una spalla all'altra, aveva gli occhi castano chiaro. Raggiunse velocemente la porta che la portò ad un ascensore, il piccolo ascensore saliva solo fino a quel piano e scendeva, per cui le restava solo di scendere,  arrivata al piano la porta si aprì su una cucina immacolata, Dafne entrò nel suo paradiso, nonostante la sua natura vampiresca amava il cibo umano e la sua sete di sangue riusciva a placarla solo grazie ad un frutto che cresceva solo da una specifica pianta. 

"Buongiorno sei un'avventuriera o una nuova leva per questo mio regno?"-disse una figura mastodontica con indosso la giacca da chef che probabilmente l'avevano fabbricata usando la stoffa di almeno quattro giacche da chef per coprire il suo girovita. 

"Sono Dafne la nuova aiuto cuoco! Devo iniziare oggi!"-rispose la giovane 

"Bene bene vieni ti presento il mio staff!"-disse spingendola più dentro nelle cucine.

"Ragazzi lei è la nuova aiutante! Trattatemela bene!"-gridò allegramente, forse era un po' sordo visto il volume della sua voce, pensò Dafne che si chinava per salutare.

"Sono Dafne e spero di collaborare senza problemi con tutti voi!"

 

Intanto alle 15.00 la campanella segnava la fine delle lezioni, Asia usciva un pò stanca, la tensione e le lezioni l'avevano stremata e non vedeva l'ora di buttarsi sul letto, aveva la testa bassa e non guardava propriamente dove andava, improvvisamente si scontrò contro un ragazzo che invece correndo guardava dietro di se e non davanti, fortunatamente non caddero a terra sorreggendosi tra loro.

"Auch...che botta..."-si toccò la fronte la ragazza guardando in alto, trovò di fronte a se un ragazzo dalla chioma bionda e gli occhi azzurri che invece si teneva lo stomaco.

"Oh scusami! Mi dispiace! Stavo guardando a terra e non ho fatto caso a...!"

"Ugh tranquilla tranquilla...neanch'io stavo guardando!"-disse il ragazzo tutto agitato, da lontano si sentivano delle grida minacciose-"Ehi ragazzino te la faremo pagare se scappi ci arrabbieremo ancora di più...prima ti fai prendere prima soffrirai!"

"Oh cavolo!"-prese la ragazza per un braccio e la trascinò con se correndo senza sosta, si rifugiarono in palestra uscendo sul cortile e dileguandosi tra la folla riuscendo a prendere il primo bus che passava.

"Anf anf anf!"-respirava a fatica Asia e non capiva come fosse finita in quella situazione.

"T-Ti anf starai chiedendo perché ti ho trascinata con me?!"

"Sì...anf non ci conosciamo neanche..."

"Quei due bulli mi stavano raggiungendo e non c'era tempo per scusarmi dello scontro...così ho pensato di offrirti un frullato!"-disse il ragazzo sorridendo, Asia lo guardò sorpresa pensò che avesse davvero un bel sorriso e non riusciva a distogliere lo sguardo. 

"S-scusami ma cosa vogliono da te quei bulli?!"

"Mi hanno preso di mira...sai io sono quello strano senza un passato e un presente incerto e senza genitori un facile capro espiatorio per scaricare tutta la frustrazione accumulata!"

"...Mi dispiace!"-abbassò lo sguardo la ragazzina lasciando cadere i suoi castani e folti capelli sulle spalle.

"Non rattristarti per me, io sto bene! Ti porto in un bar dove fanno il gelato più buono del mondo! così potremo conoscerci meglio...non credo di averti mai vista a scuola!"

"Sono nuova è il mio primo giorno, mi sono trasferita con le mie sorelle venerdì nel quartiere Sol..."

"Davvero? Anch'io abito lì con i miei fratelli!"

"Oh non mi dire che abiti nella casa di fronte alla mia?!"

"La casa che era in vendita fino ad una settimana fa?!"

"Si...!"

"Grande!! faremo la stessa strada per tornare a casa!"-esclamò felice il ragazzo, poi la prese per la mano scendendo dal bus.


La postazione di Cassandra era piena di fogli tenuti a numero dalla graffetta della spillatrice, aveva tre libri da correggere e revisionare un articolo da riscrivere e una presentazione, il suo primo giorno era diventato un incubo, il suo nuovo capo era un tiranno dal bell'aspetto ma dai modi irritanti, chiamò a casa per avvertire che avrebbe fatto tardi, nell'ufficio rimasero due persone oltre a lei che se ne andarono l'ora successiva, lasciandola sola.

La porta dell'ascensore si aprì improvvisamente e dei passi raggiunsero la ragazza che si girò di scatto.

"Sei ancora qui?"-esclamò la segretaria che era tornata per recuperare il cellulare.

"Ah ehm sì vanno finiti per mercoledì ma se non faccio il grosso oggi domani sarebbe una corsa contro il tempo!"-disse sbadigliando Cassandra.

"Uh...capisco...Non affaticarti troppo è solo il tuo primo giorno, il signor Minamoto può sembrare una persona fredda..."

"..."

"Non affaticarti però..."

"...Pensavo ci fosse un ma..."

"Pffft sciocchina, non c'è un ma...è freddo e calcolatore, ha licenziato una persona lo scorso mese solo per aver fatto una pausa in più! Non è tenero nemmeno con le donne! Ma io spero che tu non ti arrenda!"

"Grazie! Ce la metterò tutta!"-sorrise la ragazza, la donna canticchiando prese il cellulare e lasciò il piano, Cassandra restò ancora e arrivò ad un buon punto due libri erano stati attentamente appuntati e riscritti il terzo lo aveva iniziato e la presentazione era da controllare, il sonno stava prendendo il sopravvento e decise così alle 23.00 di lasciare l'ufficio e andare a casa.

"Diamine ho fatto troppo tardi..."-borbottò sbadigliando Cassandra mentre raggiungeva la stazione per prendere l'ultimo treno.

In lontananza sul tetto di un palazzo una oscura presenza osservava la città, venne raggiunta da una ragazza dagli occhi rossi-"Mio signore la soffiata di quel traditore del suo popolo era fondata l'entrata del regno magico è stata trovata...ma c'è un potente sigillo che la protegge!"

"Tsk...quei maghi sono previdenti..."-rispose nel buio girando i suoi occhi celesti sulla vista della città-"Riferirò il tutto al Conte...puoi andare!"

"Mia signora...un'ultima cosa...mi aveva chiesto di contattare quel mezzosangue ma non ne ha voluto sapere di fissare un incontro con voi!"-concluse lasciando la figura incappucciata.

"Tsk mezzosangue!! Non sono mai riuscita a farti innamorare di me...sembri immune...ma troverò il modo di farti unire alla mia famiglia!"-digrignò i denti e poi svanì in una nube nera.

 

"Cassandra! Come mai a quest'ora?"

"Lascia stare ti prego...sono stremata!"-rispose la ragazza buttandosi sul divano.

"Hai mangiato?"-chiese Asia 

"...Solo un pacchetto di patatine...Ma non ti scomodare vado dritta a letto, farò una bella colazione domattina!"-si rialzò e raggiunse la camera da letto, finalmente il carico di bagagli che mancavano era arrivato nel pomeriggio e la casa era piena di scatoloni in ogni stanza, Asia si mise a studiare, mentre Dafne quella sera tornò alle 02.00 di notte, fu un primo giorno stancante per tutte.

Il trasferimento in quella città avrebbe dovuto portare tranquillità alle tre ragazze ma qualcosa nell'aria non prometteva nulla di buono.

 

Continua.... 

 

 

 

   
 
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