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Autore: Evola Who    06/02/2020    3 recensioni
{SPOILER! DI TROS!}
Ben e Rey arrivarono all'hangar della base, pieno di ribelli e civili intenta a festeggiare la fine della guerra. Camminavano mano nella mano, sotto gli occhi di tutti...
Rey aveva notato questa cosa, ma la ignorò. Non le importava se gli altri la stessero fissando o che stessero parlando alle loro spalle.
Potevano pensare quello che volevano, ma lei sapeva che Ben Solo era tornato e che Kylo Ren era morto per sempre. E lo avrebbero dimostrato a tutto l’universo, anche se fosse stata l’ultima cosa che avrebbero fatto.
[Seguito di "The Strength of Forgiveness"]
[Reylo]
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ben Solo/Kylo Ren, Finn, Kylo Ren, Poe Dameron, Rey
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prologo 

 

Ben e Rey arrivarono all'hangar della base, pieno di ribelli e civili intenta a festeggiare la fine della guerra. Camminavano mano nella mano, sotto gli occhi di tutti.

Lo Jedi notò di avere tutti gli sguardi puntati adesso, e che al suo passaggio i presenti sussurravano tra di loro. Anche Rey aveva notato questa cosa, ma la ignorò. Non le importava se gli altri la stessero fissando o che stessero parlando alle loro spalle.

Potevano pensare quello che volevano, ma lei sapeva che Ben Solo era tornato e che Kylo Ren era morto per sempre. E lo avrebbero dimostrato a tutto l’universo, anche se fosse stata l’ultima cosa che avrebbero fatto.

Camminarono intorno alla base, finché lo Jedi non si fermò, quasi all’improvviso, perché erano arrivati davanti al Millennium Falcon.

E, in quel momento, rivedere ferma e intatta quella nave, che poco prima avrebbe voluto distruggere a tutti costi, gli fece rivivere un sacco di ricordi della sua vita.
Ripensò alla sua infanzia, fino all'adolescenza. Rivide sia i momenti buoni che quelli brutti.

Le risate, le urla, i litigi... ma, soprattutto, pensava a tutti i viaggi che aveva fatto su quella nave con la sua famiglia…

Rey fissava lo sguardo pensieroso di Ben con un velo di preoccupazione. Sapeva che, per lui, questo era un momento emotivamente profondo. E non poteva nemmeno immaginare che cosa stesse provando in quel momento, quali emozioni si agitassero dentro di lui.

Ed era giusto così.

Ma, almeno, gli sarebbe stato accanto.

“Ben” lo chiamò con dolcezza.

Sentendosi chiamare, il flusso dei suoi ricordi si interruppe, riportandolo alla realtà. Lo Jedi girò la testa, incontrando l’aria rassicurante dalla ragazza, intenta a guardarlo negli occhi.

“Va tutto bene?” chiese, stringendogli la mano.

Lo Jedi si era perso nei suoi occhi e nel suo sguardo cordiale, sentendosi in pace con se stesso.

Sorrise, rispondendo: “Adesso sì.”

Rey ricambiò il sorriso, e rimasero fermi, guardandosi a vicenda e dimenticando il tempo che scorreva attorno a loro, non sentendo più nulla.

Almeno, finché una ripetuta serie di “biin” interruppe quel momento.
Entrambi guardarono in avanti, vedendo BB8 che rotolava velocemente verso di loro.

“BB8!” disse Rey, abbassandosi verso di lui e accarezzandolo. “Come stai?”
Il droide emise una numerosa serie di suoni acuti, facendo sorridere la Jedi.
“Sì, sono felice anche io.” E rise.

Ben guardò le scena, con tenerezza e anche con un po’ di tristezza. Si trovò a riflettere che mai nessuno, persona o droide che fosse, gli avrebbe riservato quel tipo di accoglienza, e questo gli dava un po' di dolore.

“Comunque, BB8, ti presento il mio nuovo amico.”

Ben rimase confuso da quelle parole, non capendo a chi si riferisse realmente. Finché Rey non si alzò, prendendo il suo braccio e facendolo abbassare verso il droide.

“BB8, lui è Ben Solo. Ed è con noi” disse lei, invitando lo Jedi ad accarezzarlo.

Ma il piccolo robot, con un moto istintivo, si allontanò dalla mano del ragazzo, riconoscendo in lui il suo vecchio nemico, squadrandolo dalla testa ai piedi.
Ben rimase deluso, ma se lo aspettava. Così, abbassò la mano e la testa con espressione rassegnata.

“No, BB8, no” disse Rey con tono calmo, cercando di rassicurarlo: “Ormai, non è più un nostro nemico. Ora fa parte della Resistenza. Vedi?”

Il droide guardò bene il ragazzo vestito di nero e, con molta attenzione, gli si avvicinò lentamente.

“Visto? Non ti farà niente di male. Tranquillo.”

Rey invitò di nuovo a Ben ad accarezzarlo, così lo Jedi guardò il robot, alzò la mano e gliela avvicinò, finché non riuscì a toccarlo.

Ben iniziò a provare una sensazione di conforto, toccando quel droide a cui aveva cercato di dare la caccia.

BB8 fece vari suoni di approvazione, mentre lui sorrise entusiasta, rispondendo: “Sì, anche io sono felice di conoscerti.” E rise.

Rey fissò la scena con serenità e tenerezza, sentendosi contenta per lui e felice di rivederlo sorridere.

“Oh! Padron Rey! Padron Rey!” disse una voce metallica, che si stava avvicinando.

I due Jedi si alzarono da terra, vedendo C-3PO, R2 e Chewbe che gli venivano incontro.

Ben si sentì paralizzato. Rivederli, dopo tutti quegli anni, durante i quali erano stati divisi dalle parti opposte della guerra… non sapeva che cosa pensare. E non sapeva neppure che cosa stessero pensando loro.

Ma, di certo, nulla di buono.

Il trio si fermò. C-3PO, riconoscendo il ragazzo, esclamò il suo solito: “Oh, cielo!” R2 fece qualche suono, mentre Chewbe lo fissò per qualche istante, per poi girare la testa dall’altra parte, senza aprire bocca.
E questo non era un buon segno.

“Signorino Solo?” disse il droide protocollare, stupito.

Il ragazzo rimase colpito da quelle parole. Di certo, non si aspettava di sentirsi chiamare “Signorino Solo”, dopo tanti anni.

“È proprio... lei?”

“Sì, C-3PO.  Sono io” ammise fermandosi davanti a lui: "E ora sono qui per restare e aiutare.” E fece un mezzo sorriso sicuro.

Rey assistette alla scena, decisa a non intervenire. Era un momento solo di Ben, il suo passato, la sua vita, che riemergevano dal nulla in cui li aveva relegati, e ora doveva affrontare tutto questo da solo. Lei poteva fare solo da spettatrice.

Ed era giusto così.

“E grazie per essere sempre stato accanto a mia madre. Anche il resto della squadra. Hai sempre dato il tuo contributo, nonostante fossi contrario a certe cose.”

“Confermo.”

“Ma, nonostante tutto, sei sempre rimasto. E te ne sono davvero grato.”

“Ma… io sono programmato per obbedire a ciò che mi viene ordinato, ovvero seguire gli ordini di padron Leia e dare il mio contributo alla squadra e ricordare a tutti i protocollo e le procedure da prendere. Come droide protocollare e relazioni umani-cyborg. Perciò, non so se mi merito dei riconoscimenti. Ma la ringrazio per le sue parole, signorino Solo.”

Ben fece un mezzo sorriso, abbassando la testa e dandogli una piccola pacca sulla spalla metallica. Si sentiva parecchio impacciato e non sapeva cos'altro fare o dire. Finché,  a trarlo d'impiccio, non risuonarono una serie di bip arrabbiati. Lo Jedi fissò a terra, notando un agitatissimo R2, che imprecava contro di lui.

Lo Jedi rise divertito, rispondendo: “Sì, non mi sono dimenticato di te. Come potrei mai farlo?”

Si inginocchiò davanti a lui, questa volta con un sorriso amaro. Ripensò a tutte le storie e le avventure che Luke aveva vissuto insieme a lui, e tutte le volte che gli aveva giocato insieme da bambino.

E ora era così difficile essere davanti a lui, dopo essere stato la causa della morte del suo più grande compagno di avventure.

“Come va? Sempre così arrabbiato e insolente, dopo decenni?”

Il droide rispose con i soliti bip irritati.

Lo Jedi guardò l’astrodroide con aria malinconica, ripensando a tutto ciò che aveva fatto.

“Mi dispiace che ti abbiano tenuto spento per così tanto tempo. È solo per causa mia” disse Ben. “Ho fatto del male a un sacco di persone, soprattutto alla mia famiglia… se Luke non c’è più, è solo colpa mia...”

R2 fece un piccolo suono di tristezza, nel sentire queste parole.

“E non so se un giorno potrai riuscire a perdonarmi. Ma posso assicurarti che ora è tutto finito. Sono qui per rimanere, cercando di rimediare ai miei errori. Certo, non potrò mai riportarlo in vita, però posso assicurarti che lui sarà sempre con noi, in ogni momento”.

Sorrise, anche se i suoi occhi erano tristi.

“La sua anima intorno a noi. E tu, sarai sempre il miglior droide più ribelle e insolente di tutta la galassia. Restando sempre il più grande eroe che io abbia mai conosciuto.”

Appoggiò una mano sulla testa del robot, ricevendone in cambio un piccolo suono dolce da parte sua.

“Spero che, un giorno, riuscirai a perdonami.”

Ben fissò R2-D2, finché non sentì alcuni versi animaleschi risuonare accanto al robot; era Chewbe, con il muso girato dall’altra parte, l'aria irritata.

Ora arrivava la parte più difficile: cercare di farsi perdonarsi da uno dei membri più importanti della sua famiglia, nonché il migliore amico di suo padre.

Chewbecca era lì, vicino all’essere che aveva ucciso Han Solo. Ed era suo figlio. Il figlio che lui, in preda alla rabbia, aveva cercato di fermare sparandogli addosso.

Ben si alzò in piedi, fermandosi davanti a lui e ai suoi oltre due metri di altezza.
“Chewbe…” iniziò a dire il ragazzo. Ma il Wookiee non rispose, senza mai guardarlo negli occhi.

Questa cosa non rassicurò affatto il giovane Jedi. Ma prese lo stesso il coraggio a due mani e iniziò a parlare: “So che quello che ho fatto è stato imperdonabile. Ma, in quel momento, non ero in me…” Abbassò la testa con aria rassegnata.

“L’ho fatto solo perché mi era stato ordinato e volevo raggiugere un obbiettivo che pensavo di volere sopra ogni cosa. Ma, in realtà, non era così… e mi dispiace.”
A quel punto, Chewbe si girò a fissarlo con attenzione, senza mai abbassare la guardia.

“Ho fatto una cosa orribile e non potrò mai perdonarmi per questo. E rivivrò quell'istante davanti ai miei occhi per il resto della mia vita. E, se solo potessi ritornare indietro per impedire tutto questo…” e ripensò alla morte di suo padre.
“Ma ora sono qui!” aggiunse, alzando la testa con aria convinta.

Il Wookiee lo guardò con stupore, osservando il volto determinato, il mezzo sorriso appena accennato e gli occhi scuri e luminosi di Ben. E per un momento, per un solo istante, rivide il volto di Han Solo. E questo lo fece commuovere dentro.

“E sono qui per restare.” continuò il ragazzo. “Chewbe, finalmente, sono a casa.”
A quel punto, lo storico co-pilota del Falcon fece un verso di gioia e abbracciò il nipote acquisto stringendolo con aria commossa.

Ben non si aspettava un gesto del genere. Così, all’improvviso, da parte dello Wookiee. Ma lo strinse, ricambiando l’abbraccio, perdendosi nel mare dei ricordi: come da bambino si divertiva a tirargli il pelo quando lo prendeva in braccio, quando imitava la sua lingua, come giocasse con lui dentro al Falcon, quando restava rapito ad ascoltarlo raccontare le sue avventure con suo padre e il resto della sua famiglia... e come si rifugiasse sempre da lui, dai litigi e le urla dei suoi genitori… o quando faceva un incubo o semplicemente paura di se stesso…
C'era sempre stato lui al suo fianco, nei momenti peggiori e difficili della sua crescita. Proprio come adesso.

Chewbe fece un verso quasi strozzato, come se stesse piangendo, stringendolo come se fosse ancora un bambino.

“Anche tu mi sei mancato…”

Rey guardò la scena con il cuore traboccante di gioia. Dopo tanti momenti di sconforto, finalmente Ben poteva godersi un po' di felicità. E se lo meritava. Era tanto contenta di vederlo così in pace con se stesso.

Ben sciolse l’abbraccio, scambiando uno sguardo sereno con il Wookiee, capendo che l’aveva in un certo senso perdonato.

Ed era molto più di quello che avrebbe potuto desiderare in quell'istante.
Chewbe assicurò che il Falcon era ancora in ottime condizione e che lui poteva ancora pilotarlo. In fondo, era suo per diritto di nascita.

Ben rise, rispondendo: “Grazie per la proposta. Ma so che il Falcon, in questo periodo, è stato pilotato e gestito da ottimi piloti.” E guardò Rey con un dolce sorriso.

La ragazza non si aspettava quelle parole da parte sua: in fondo, non aveva pilotato la più grande astronave di tutti i tempi così a lungo. Però, doveva riconoscere di essere grata di aver ascoltato quelle parole e ricambiò lo sguardo.

“E hai ragione” disse una voce maschile in lontananza. “Il Falcon, in questo periodo, è stato pilotato da uno dei migliori piloti di sempre.”

Ben si girò all'indietro, rimanendo con gli occhi spalancati dallo stupore.

Con movenze eleganti, si stava avvicinando Lando Calrissian, in tutta la sua eleganza e carisma. Nonostante l’età e il bastone, aveva il solito sorriso da canaglia in volto.

“Tipo me.


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Note:

E come ho già annucato della mia ultima storia,
ecco il seguito della mia prima Reylo! :D
(E se non avete ancora letta, si chiama "The Strenght of Frogiveness",
Ed è importante leggera, se volete capire meglio questa storia) 
Dove ci questa storia si concenterà dei rapporti di Ben con la Resitenza,
il ruolo di Poe come generale, come è mense la galassia, i duppi di Rey e...
i casini creati da Finn... ;)
Ma vi avverto! La storia è ancora
in fase di corezzione, qundi i capitoli uscirando
pian, piano... 
Spero che abiate pazienza e speranza <3 
Grazie a tutti quelli che sono arrivati fin
qui e spero che il resto vi piaccia!
Rigrazio mille al mio amico

IndianaJones25 per il suo aiuto
con le corezioni e la sua infinita pazienza!
Sappi che ti adoro! <3
Qundi, alla porssima!
Evola 


 

   
 
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