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Autore: Nena Hyuga    07/02/2020    1 recensioni
Tsukishima non è un gran chiacchierone, ma quando si trova di fronte a Kuroo inspiegabilmente tutto cambia.
Una raccolta che ha il mero pretesto di raccogliere slice of life di Kuroo e Tsukishima incentrandosi sul modo che hanno di comunicare l'un l'altro ♡
[...] “Tsukishima Kei. Dobbiamo parlare.” asserì serio sventolando le riviste di geologia, storia del periodo giurassico, illustrazioni di dinosauri ed affini.
“Cosa significa quest’aria da interrogatorio genitoriale che non ti si addice e ti dà un’aria più ridicola del solito?”
Tsukishima temeva dove quella domanda l’avrebbe portato.
“Pensavo nascondessi dei porno!” esordì senza mezzi termini, gesticolando con le mani ricreando forme di seni prosperosi e sagome discutibili.
“Pensavi o speravi di trovarne?”
“Entrambe!”
Sospirò esasperato, nemmeno tanto sorpreso dal nuovo ed imbarazzante tema.
“Non ne troverai.”
“Sei sicuro di essere un normale adolescente in via di sviluppo?” [...]

Questa fanfic ha partecipato al Writober 2018 indetto da Fanwriter.it ~
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kei Tsukishima, Tetsurou Kuroo
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Day 2 - Nuvole
 

“No, questa cosa necessita di essere discussa in privata sede.” 
Un concitato Kuroo stringeva nella mano il cellulare del primino della Karasuno mentre attraversava il vialetto esterno con il proprietario alle calcagna.
“Ti prego, Kuroo-san, ti ho già detto che puoi chiamare quelle cose come diavolo vuoi, basta che chiudiamo questo discorso scemo e mi ridai il telefono!”
A differenza dell’emozione trapelante dal più vecchio, Tsukishima sembrava sul punto di buttarsi dal tetto della terza palestra della Shinzen.
“Assolutamente no, ora ho bisogno di riunire il consiglio. E’ una cosa per cui potrei non dormire la notte, lo sai?”
“Stiamo parlando dello screensaver del mio cellulare, te ne rendi conto?” sbottò esasperato, troppo spossato anche solo per allungarsi e recuperare lo smartphone tenuto in ostaggio.
“C’è bisogno di indire un’assemblea cittadina!”
“Santo cielo no.”
A nulla servirono le suppliche di Tsukishima di ridargli il telefono: era anche disposto a proporre ben dieci minuti di allenamento extra sui muri pur di riottenere il maltolto e andarsene a letto.
Kuroo attirò l’attenzione con un caratteristico “Oya oya?”, richiamo al quale Bokuto non seppe resistere ed esplose in un altrettanto rumoroso “Oya oya oya!”. 
“Ehi, gente, voi come le chiamate queste?” Kuroo mostrò lo schermo del –non suo- cellulare sul quale svettava l’immagine di una succulenta shortcake alle fragole a più strati, decorata con sapienti ghirigori di soffice panna montata ed un piatto di cioccolato temperato in cima.
Il dito di Tetsurou, però, puntava a qualcosa di specifico della foto rappresentante il dolce ed in particolare gli abbellimenti superiori.
“Sono dei ciuffi di panna montata.” rispose pacato Akaashi che rivolse uno sguardo confuso a Kuroo come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Nemmeno l’alzatore della Fukurodani capiva il motivo di tanto fomento per un argomento così futile, ma realizzò che si trattava del migliore amico del suo capitano, e se viaggiavano sulla stessa lunghezza d’onda non vi erano risposte razionali a tale comportamento.
“Chi se ne frega di come si chiamano? Sembra squisita! Kuroo, ora ho fame per colpa tua!” esplose Bokuto con la sua semplicistica visione dell’argomento.
Tsukishima non si aspettava nulla di meno e ancora si chiedeva perché Tetsurou avesse fomentato i loro animi per un banalissimo screensaver.
“Bokuto-san, tu hai sempre fame, non è di certo colpa di Kuroo-non-so-cosa-sono-le-priorità-san se ora hai voglia di un dessert.” li freddò entrambi in un colpo solo, una singola frase bastò a placare i due capitani, ma ciò portò di nuovo l’attenzione sul soggetto della conversazione.
“Beh, Tsukki, dì loro come li chiami tu.” incalzò il moro con un broncio stampato in faccia a causa dell’appellativo appena affibbiatogli da Akaashi.
“Kuroo-san, a nessuno interessa sapere come il sottoscritto chiami quelle cose.” sbuffò il biondo, non capendo nemmeno lui cosa vi era di tanto ridicolo in ciò che aveva pronunciato pochi minuti prima in presenza del capitano della Nekoma.
“Io sono curioso.” intervenne di nuovo Keiji come a volerlo spronare a finire quella sceneggiata sciocca, concludere gli allenamenti ed andare a dormire. E solo per quel motivo Tsukishima acconsentì a porvi una fine.
“...nuvole. Nuvole di panna.” bisbigliò.
“E’ carino!”
“Romantico.” commentò Akaashi con un sorriso vezzoso che fece avvampare Kei.
“Capite?! Non si addice per nulla al nostro Tsukki!”
“Grazie, Kuroo-san, apprezzo molto questo tuo commento. E non sono di vostra proprietà, a malapena il mio cellulare mi appartiene...” rimbrottò ormai allo stremo delle forze.
Le sue lamentele non vennero accolte né ascoltate, sentì solo un braccio poderoso attorno al collo che lo obbligò ad avvicinarsi alla rete per iniziare gli allenamenti extra e per una volta fu grato a Bokuto di aver dato un senso logico alla serata.
“E’ stato più sfiancante dei tuoi allenamenti a muro.” esordì alla fine Tsukishima il quale doveva ancora riavere indietro il proprio telefono e fu così costretto a prolungare l’agonia della socializzazione con il capitano avversario oltre l’orario consentito.
“Oh, vuoi dire che preferisci i miei massacranti nonché utilissimi allenamenti piuttosto che una chiacchierata tra amici?”
“Ti prego, non farmi mai più questa domanda o potrei urlare.”
Kuroo scoppiò a ridere di gusto, si tenne la pancia e diede un affettuoso colpo sulla schiena di Kei che si lasciò uscire uno sbuffo dalle labbra appena pronunciate.
“Kuroo-san.”
“Uhm?” 
Il moro sembrò essersi calmato una volta distanziatosi dal suo compagno di combriccola.
Lo sguardo sinceramente curioso di Kuroo ricordò a Tsukishima il motivo per cui era tanto difficile parlare a quattrocchi con lui.
“Perché ti interessava tanto sapere i dettagli di quella torta? E' solo uno stupido salvaschermo...”
“Sei davvero curioso di scoprirlo, Tsukki?”
Kei tacque, mordendosi le labbra nel tentativo di non sparare qualche frase aspra ad effetto sul ricredersi ed il non voler più sapere niente.
Kuroo interpretò il suo silenzio come un incitamento.
“Perché vorrei che la tua torta di compleanno fosse perfetta, sei già un musone di natura e sbagliare il dolce per tale occasione sarebbe un peccato. Sarebbe bello tu fossi felice per quel giorno.” rispose gentile, con un caldo sorriso a solcargli il viso.
Fu solo allora che Tetsurou gli allungò il cellulare facendolo scontrare contro il petto di Tsukishima e ricordandogli il vero motivo per cui era lì. Oltre a rimembrargli di respirare e di non rimanere impalato in mezzo al vialetto.
 
   
 
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