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Autore: Minako91    07/02/2020    0 recensioni
Tre sorelle in una nuova città, nuovi incontri e i propri segreti da custodire...niente di più facile no?! Una storia comica, romantica e spero diventerà appassionante per chi avrà piacere di leggerla. Buona lettura! :)
Genere: Commedia, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

Margherita

 

"Buongiorno Clelia!"-disse sorridendo Cassandra attraversando l'ingresso sul piano per raggiungere il suo ufficio.

"Buongiorno Cassandra! Vado a preparare il caffè ne vorresti un pò?"

"Wow mi leggi nel pensiero per caso?"

"Pfffttt sciocchina...te lo porto alla scrivania..."

"Grazie io lo bevo con molto latte! Gentilissima!!"

"Ricevuto!"

La ragazza varcò la soglia della sala dove era posizionato il suo tavolo da lavoro, si guardò intorno non era ancora riuscita a conoscere nessuno dei suoi colleghi, sospirò brevemente, pensò che magari ci sarebbe sicuramente stata occasione ma doveva finire il suo lavoro, poggiò la borsa sotto la scrivania e si rimise subito sul libro che aveva iniziato la sera prima, dopo poco una bellissima tazza bollente fu poggiata sotto il suo naso, pensò fosse un miraggio, un piacevole e caldo miraggio poi alzò gli occhi e la segretaria Clelia era di fronte a lei che parlava, naturalmente non era rivolta a lei ma all'auricolare che era al suo orecchio tramite il quale poteva ricevere chiamate anche non stando alla sua postazione, Cassandra prese la tazza la guardò e sussurrò "grazie", la donna strizzò gli occhi per sorriderle e lasciò la sala tornando alla reception.

La tazza bollente emanava un sentore di latte caldo miscelato al caffè che la risvegliava dal sonno e che le dava la giusta carica, sorseggiava la bevanda in piccole pause e si rimise al lavoro finendo un'ora prima della pausa pranzo, riportò la tazza nella cucinotta per sgranchire anche un po' le gambe. Nel suo percorso incrociò il cammino con una ragazzina che sembrava essere poco più grande di Asia, la ragazzina saltellava allegra facendo dondolare la gonna a pieghe della sua divisa scolastica e Cassandra cominciò a chiedersi perché non fosse a scuola, pensò potesse essere figlia di qualche impiegato, finché non la vide entrare nell'ufficio del capo.

"Ok questo è davvero surreale, avrà più o meno la mia età non penso possa avere una figlia già così grande!!"-mormorò fra se e se, poi si ricordò della tazza e girandosi velocemente sbatté contro un ostacolo.

"Oh mi scusi non stavo guardando..."

"Penso sia un vizio il suo..."-rispose una voce vagamente familiare

"S-Signor Minamoto!"-esclamò Cassandra coprendosi la bocca per lo stupore-"Mi scusi stavo riportando la tazza in cucina e mi sono distratta..."

"Il lavoro che le ho affidato... a che punto è?"

"Ah!? OH...S-sì certo ho finito! Un'ultima revisione e...!"

"Entro 30 minuti li voglio sulla mia scrivania!"-la guardò severo

"AH?! Va bene va bene!"-corse Cassandra nella cucina posò la tazza e corse nel corridoio, lasciando di sasso Ren che la guardava correre per il corridoio.

"Quella ragazza..."

"REEEENN!! Kyaaaa!!"-si sentì un grido sul piano.-"Ren-san! Mi sei mancato!"-gli corse incontro una giovane studentessa con i capelli raccolti in due codini, che alzò gli occhi al cielo riconoscendola, era vicinissima ad abbracciarlo ma Ren con il braccio teso la fermò.

"Che cosa ci fai qui??"-chiese l'uomo irritato

"Che domande sono venuta a farti visita, i nostri impegni ci dividono sempre e mi sei mancato!"

"Tuo padre è al piano superiore prendi l'ascensore!"-rispose superandola

"Almeno pranziamo insieme...abbiamo tanto da raccontarci!"-riprese imperterrita la ragazzina

"Tiras non ho nulla da raccontarti! Clelia fammi il favore accompagnala fai in modo che trovi l'ufficio del presidente!"-disse tornando nell'ufficio

"Certo venga signorina Blood l'accompagno...se lo desidera le faccio portare qualcosa..."

Pochi minuti dopo alla porta dell'ufficio di Minamoto si sentì bussare, era Cassandra aveva terminato i vari compiti affidati, Ren la fece accomodare e iniziò a controllare il suo operato.

"Resto qui o posso tornare alla..."-balbettò a disagio la ragazza, Ren alzò gli occhi dai fogli e poi tornò a leggere, Cassandra in ansia si guardava intorno in attesa del verdetto, improvvisamente la porta si spalancò, facendo sobbalzare la giovane donna che si voltò velocemente, mentre Ren non distolse lo sguardo.

"Ren!! Io sono venuta esclusivamente per te e tu mi liquidi così??!"-disse irritata-"A quanto pare il tuo lavoro è più importante di me?!"

"Ah....signorina Polis torni alla sua scrivania la richiamerò più tardi per finire la revisione, le consegno intanto il prossimo incarico!"-rispose Ren rivolto alla sua dipendente, poi prese la cornetta del telefono digitando dei numeri.

"Signor presidente...sì sono Minamoto...ecco vede è venuta a trovarla sua figlia ma ha sbagliato piano!"

"Non ho sbagliato piano! Sei così...Ammetto che è anche per questo che mi sono innamorata di te ma a volte mi irrita il tuo comportamento!"-borbottò la ragazzina, Cassandra assistette a tutta la scena. Tiras posò gli occhi su Cassandra e subito si rivolse a Ren-"Spero per te che non sia per lei che mi stai evitando?!"

"...Tiras sta venendo un incaricato di tuo padre a prenderti!"-rispose scocciato

Cassandra riuscì ad alzarsi e facendo l'inchino lasciò l'ufficio, sotto lo sguardo inquisitorio della ragazzina.

"Sarai anche la figlia del presidente Tiras ma non puoi entrare nel mio ufficio quando e come ti pare! Io sto lavorando e tu dovresti essere a scuola!"

"Mi piace quando mi fai la paternale..."

"Scusate l'intrusione...signorina Blood la prego di seguirmi suo padre l'attende per andare a pranzo insieme!"-entrò un uomo sulla quarantina in giacca e cravatta.

"Va bene va bene! Ma ci rivedremo non temere!"-disse la ragazzina lasciando l'ufficio.

"...Ma tutte a me?! Dovrei andare in pensione anticipata!"-sospirò Ren

Cassandra lasciò tutto sulla sua scrivania e prese il pranzo dalla borsa-"Wow che meraviglia!"-il pranzo preparato da Dafne le metteva appetito solo sentendone l'odore.

"Ciao!"-si avvicinò una sua collega

"Ciao..."

"Sono Ling, l'articolista!"-disse sorridendo la ragazza-"Da quanto sei qui?"

"Ieri! Mi sono trasferita lo scorso venerdì ed eccomi qui!"

"Oh wow c'è talmente tanto lavoro che non mi sono accorta di te...La persona che c'era prima di te è andata via dopo una settimana, il lavoro era intenso e non ha retto il ritmo!"-disse tra un boccone e l'altro.

"Oh bè...io devo farcela questo lavoro mi serve assolutamente!"

"Brava questo è lo spirito giusto!"-sorrise la ragazza, dai tratti particolari.

"Ehi Ling già le stai facendo il terzo grado?"

"Malfidato! Vein...Ci rendiamo conto che questa anima è qui da ieri e nessuno di noi le ha dato il benvenuto??"

"Oh che vergogna!"-disse il ragazzo dai modi ambigui-"Tesoro perdonaci siamo tutti un po' esauriti e in vista della nuova uscita della nostra rivista siamo tutti sulle spine!"

"Oh ma tranquilli! Ieri mi sono subito messa a lavorare e non ho avuto il tempo di conoscervi...spero di passare molto tempo con tutti voi...piacere di conoscervi!"

"Bella...bella ed educata...sei davvero il mio tipo!"-s'intromise un altro ragazzo che dava l'idea di essere un farfallone.

"Lasciala stare sicuramente sarà già impegnata con un ragazzo...e poi tu sei l'ultima persona da presentarle!-rispose Ling

"Che brutta pubblicità che mi fai! Non credere a tutte le voci che sentirai sono solo invidiosi!"-bisbigliò il tipo curioso, Cassandra si sentiva meglio la tensione della mattina era svanita condividendo l'ora del pranzo con quei suoi buffi colleghi. Al ritorno dalla pausa si rimise alla scrivania per cominciare il nuovo incarico ma venne chiamata dalla segretaria.

"Clelia mi dica!"

"Minamoto ti vuole nel suo ufficio e a me serve una firmetta sul registro delle presenze prima!"

"Oh certo."

La tensione saliva ad ogni passo verso la porta dell'ufficio, pensava di vomitare tutto il pranzo, ma fortunatamente si riprese, chiuse gli occhi e fece un grande respiro, ripetendosi nella testa frasi di incoraggiamento, poi bussò finalmente alla porta prendendo coraggio.

"Avanti!"-il cuore le balzò in gola.

"Salve!"

"Siediti!"

La ragazza rigida come una colonna raggiunse la sedia, Ren scrutava ancora i fogli l'ansia la stava uccidendo, finché il capo posò i fogli sul tavolo.

"Polis quanto tempo hai usato per revisionare questo libro?"

"Uh?"-lo guardò sorpresa la ragazza-"Quanto tempo... circa mezza giornata, ne ho visionato uno ieri e uno stamane per non confonderli e l'articolo l'ho lasciato per ultimo...lo so ci ho messo troppo ma il primo libro era molto concentrato e..."

"Pensavo lei fosse una sprovveduta all'inizio...ma le sue correzioni sono ponderate e aggiunte nei punti giusti...Ha fatto un discreto lavoro! Ma non ammetto che mi si presentino dei fogli con macchie!"-disse Ren sollevando uno dei fogli con un cerchio di caffè sul fondo della pagina.

"Oh!! Mi scusi...lo rifaccio immediatamente!"-disse riprendendo il foglio.

"Ha tempo fino alle 15.00!"

La ragazza annuì e lasciò frettolosamente l'ufficio.

 


"Tiras hai novità per il tuo papà?"

"Uh?...Non dovrei visto che hai interrotto il mio incontro con Ren...comunque... sappiamo dove è la porta d'entrata! Ma ha un incantesimo di protezione stiamo provvedendo a trovare un modo per spezzarlo."

"Molto bene quei maghetti assaggeranno la nostra forza! Non la passeranno liscia dopo l'affronto che ci hanno fatto!"

"Padre...Credo che nell'ufficio di sotto ci sia una donna con una strana aura!"

"UH? Chi è?"-rispose il presidente

"Non so come si chiama ma voglio prima accertarmi della sua natura!"

"Fai come meglio credi!"

La ragazzina annuì-"Se dovesse rappresentare un pericolo non esiterò ad eliminarla!"

---

"Cassandra giusto?"

"Uh? L-Ling!"

"Hai da fare in questo momento?"

"Ah io ho un nuovo libro da revisionare prima della pubblicazione e da rifare questa revisione, se è una cosa veloce ti aiuto volentieri!"

"Guarda mi serve solo un piccolo e veloce consiglio!!"

Cassandra si alzò per raggiungere la collega, nella sala entrò una ragazzina che non avrebbe dovuto essere lì, si girò intorno per scrutare bene le postazioni trovò una scrivania vuota e notò il foglio che Ren aveva in mano durante il loro incontro nell'ufficio, proprio quello con la macchia di caffè.

"Deve essere la scrivania di quella biondina dall'aria stupida! Ihihihihi vediamo se prenderle questo foglio possa creare qualche disguido!"

Cassandra, finito con Ling, tornò alla postazione, si sedette per riscrivere il foglio che aveva la macchia, e notò improvvisamente che era sparito, agitata sbiancò e cominciò a rovistare su tutta la scrivania, guardò a terra e anche nel corridoio, alzò lo sguardo per rimettere le idee in ordine e capire se lo avesse messo in un posto specifico ma la memoria non le era di aiuto, poi vide di nuovo la ragazzina di fronte l'ascensore con in mano un foglio bianco piegato su se stesso, dovette guardare bene aguzzando la vista per rendersi conto che il foglio lasciava intravedere una macchia a cerchio proprio come quello che stava cercando.

"Ehi ragazzina scusami! dove hai preso quel foglio??..."-si apprestò a raggiungere la ragazzina con i codini, la quale si girò verso di lei sorrise malvagiamente entrando velocemente nell'ascensore che si richiuse un secondo prima che Cassandra riuscì a raggiungerla.

"Quella piccola viziata!!!!"-esclamò Cassandra premendo ripetutamente i tasti dell'ascensore, notò che la ragazzina stava scendendo-"Clelia scusami le scale per scendere dove sono??"

"L-le le scale?!"

"Sì è urgente!"

"Di Là"- le indicò la donna con la mano, stupita dalla richiesta, Cassandra raggiunse la prima rampa-"Diamine non riuscirò a scendere senza morire tutte queste rampe sono al 70° piano!"

Intanto nella sala entrò Ren per parlare con Vein e Ling, notò che Cassandra non era alla scrivania, chiese se l'avevano vista.

"Cassandra? Ah l'ho chiamata per un consulto e poi credo fosse tornata alla scrivania..."

"Io l'ho vista uscire agitata credo stesse cercando qualcosa di importante, stavo per chiederle un favore ,ma è uscita di corsa!"

"UH...Quella donna!"-esclamò Ren irritato, uscì nel corridoio e si interfacciò con Clelia-"Cleia hai visto la nuova passare di quì?"

"La signorina Cassandra? Sì eh, mi ha chiesto dove fossero le scale..."

"Le scale??!!"

"Anf anf anf ma quante sono queste  anf anf scale??!"-disse ansimado mentre scendeva scalino per scalino-"Non posso nemmeno usare la magia diamine..."-poi guardò in alto-"Le telecamere inquadrano sempre in un punto...forse nascondendomi potrei saltare qualche piano...anf anf quel foglio mi serve assolutamente!!"-si fermò fra due rampe studiò bene la visuale nella quale non poteva essere sorpresa dalla telecamera e concentrò le sue forze chiudendo gli occhi-"Teletrasporto!"-un flusso dorato di energia la circondò e la fece svanire nel nulla.

"Signorina prego da questa parte, la macchina è pronta!"

"Devo prima passare da una parte prima di andare a casa!"

"Certo come lei desidera!"

Cassandra un po' stremata raggiunse la porta che affacciava al piano terra e sbucò nella hall dell'edificio, intravide i codini lunghi e lisci della ragazzina e sbraitò come una pazza ansimando-"Ehi tu ragazzina fermati!"-corse a fatica raggiungendola a pochi passi.

"Ah sei tu la donna nell'ufficio di Ren! Cosa vuoi?"

Goffamente si teneva il fianco-"Tu hai anf anf qualcosa che anf mi appartiene! É importante davvero importante! anf anf"

"Di che parli?!"-la guardò sarcastica-"Bada a cosa dici potrei farti licenziare!"

"Non so anf se lo hai preso per sbaglio ma quello è mio! Anf Anf Mi serve per il mio lavoro!"-indicò il foglio piegato nella mano di Tiras.

"Non credo che questo mi riguardi...tutto ciò che vedi è della mia famiglia, mio padre è il presidente e tu sei solo uno dei suoi dipendenti...questo vuol dire che non puoi rivolgerti a me in questo modo..."

"Conterò fino tre anf...se il fiato me lo permette...anf e se non mi darai quel foglio...io ti staccherò quei codini...anf a morsi!"

"Mi stai minacciando?"

"No! Ti sto facendo una promessaAnf!"-rispose Cassandra irritata-"Nessuno ti ha insegnato che anf...mamma che faticata...che non si prendono le cose altrui?"

"Quì quello che vedi è tutto mio! Anche tu sei di mia proprietà Donna!"

"Brutta piccola...."-inveì Cassandra tentando di toglierle il foglio ma fu prontamente immobilizzata dalle sue due guardie del corpo, due giganti in nero che le bloccarono le braccia, sollevandola da terra.

"Ehi!!"

"Polis che cosa stai facendo?"-intervenne Ren appena uscito dall'ascensore

"S-signor Minamoto?!"-disse scioccata Cassandra-"I-io..."

"Questa strana donna mi sta accusando ingiustamente!"-disse quasi piangendo la ragazzina.

"Spiegami Polis cosa è successo?"

"Il foglio dell'articolo che ho revisionato...glielo devo consegnare nuovo e pulito ma quando sono tornata alla scrivania non l'ho trovato e cercando l'ho visto in mano a lei..."-riferì abbassando lo sguardo, Ren si girò verso Tiras-"É quello il foglio?"

"No questo foglio è mio..."

Senza nemmeno ascoltarla glielo prese dalla mano e lo aprì, il foglio aveva la famosa macchia di caffè e l'articolo con gli appunti della revisione, Cassandra si sentiva umiliata ma era il suo lavoro di un paio d'ore e non aveva intenzione di rinunciarci.

"Signori mettetela giù, assicuratevi che la ragazza torni a casa e che non si metta nei guai."

I due energumeni annuirono accompagnando un'irritata ragazzina che protestava animatamente-"Ren pensavo fossi dalla mia parte!"

"Polis...tenga!"

La ragazza si aggiustò la maglia e prese il foglio-"Grazie signor Minamoto!"

"É qui da due giorni e già da spettacolo?! La prossima volta non macchi il foglio...lo riscriva subito al computer e me lo consegni per tempo eviteremo questo tipo di situazioni..."

"Uhn..."-annuì educatamente, anche se dentro voleva esplodere.

"E ora torni immediatamente a lavoro!"-disse chiamando l'ascensore, lei lo raggiunse e salirono entrambi sullo stesso abitacolo, non proferirono parola per i primi venti piani, sostanzialmente Cassandra non sapeva cosa dire ma poi Ren esordì con la sua paternale.

"Avrebbe potuto perdere il lavoro lo sa?"

"...Mi dispiace...io ho agito in preda all'agitazione...Non accadrà più!"

"Lo spero! Le teste calde non durano molto qui dentro!"

"..."

"Volevo anche mettere in chiaro che...il fatto che abitiamo nella stessa via non comporta un rapporto di confidenza ne qui ne fuori...ma soprattutto qui!"

Quelle parole la irritavano molto ma almeno erano d'accordo sul fatto di non avere rapporti nemmeno come vicini, lui non era come suo fratello Shou lui sì che era gentile, Cassandra non lo avrebbe voluto conoscere fuori dall'ambito lavorativo.


"Ciao Asia...faccio una doccia e...Uh?"-stava per finire la frase appena entrata a casa quando posò gli occhi su un foglietto all'ingresso, era un messaggio della sorella sarebbe tornata più tardi.

"Oh bé...allora siamo solo io, Skeggia e Aima! Facciamo festa!"-disse scherzando, si fece una calda doccia e preparò una deliziosa cenetta che lasciò in caldo si buttò sul divano consumando una porzione di carne con contorno di broccoli.

In televisione trasmettevano un film romantico-"Guarda Skeggia la vita dovrebbe essere semplice e facile, vedi loro si amano tutti sono felici e poi...titoli di coda!"

"Tu stai vaneggiando Miaoo!"

"Dammi corda una volta tanto!"

"...Umani! Miao"-esclamò scendendo dal divano

"Gatto non puoi capire...il mio capo è un tiranno, arido e freddo come il marmo...e...un-...!"-si fermò improvvisamente-"...Nonostante tutto oggi mi ha in qualche modo difeso?! Poteva licenziarmi ma non l'ha fatto!"

Din doon

"Uh??!"-Cassandra si girò verso la porta seduta sul divano-"Magari è Shou per allietarmi un pò la giornata!"-si alzò felice e sorridente aprì la porta e tutta la sua illusione svanì in un colpo.

"S-Signor Minamoto?!"-lo guardò stupita

"Avrei mandato mio fratello ma non c'è... credo sia uscito...il mio cane è di nuovo nel suo giardino..."-disse irritato, portandosi nervosamente i capelli indietro con la mano.

"Uh...pffft...OK ok...venga le faccio strada!"-ridacchiò senza pensare a chi avesse davanti.

La tensione un po' si era abbassata, forse perché non erano in ufficio, o forse perché entrambi erano stanchi dopo una lunga giornata; arrivati entrambi nel giardino trovarono Kiku e Aima giocare come due cuccioli, rotolavano sull'erba e si ringhiavano a vicenda tirando e mollando una doppia corda.

"Kiku...sei incredibile!"

"Pffftt come sono buffi...Aima vieni cucciolo!"

I due smisero di giocare e Aima corse festoso dalla ragazza leccandole il viso insistentemente, Kiku corse anche lei e si unì al suo amico facendo cadere la ragazza che si era solo accovacciata.

"Ahaahhahahha ehi ve ne state approfittando eh?!"-si dimenava Cassandra cercando di non farsi leccare, la scena era davvero buffa, Ren così freddo e serio stava quasi per ridere, si tratteneva appena.

"Va bene Kiku...adesso possiamo andare!"-disse Ren allontanando la cagnolina per il collare, Cassandra riuscì ad allontanare Aima e tentò di rialzarsi quando sentì una mano prenderle il braccio, si sentì tirare su in un attimo, alzò lo sguardo e capì che Ren l'aveva aiutata, i due si ritrovarono faccia a faccia, ma velocemente Cassandra si allontanò, Ren attaccò Kiku al guinzaglio.

"Va bene...Andiamo...A domani Polis..."

"...Uhn...Ah! Minamoto...signore! So che potevo metterla nei guai ma la ringrazio davvero per il suo aiuto di oggi!"

Ren la guardò senza rispondere, poi si voltò per raggiungere la porta d'ingresso fermandosi sulla soglia-"Polis la prossima volta venga direttamente da me!"

"Uh...certo!"

"E' appena arrivata e già si mette nei guai...aaah..."

Non riusciva a sopportare quel suo tono di sufficienza, l'unica cosa che la tratteneva dal rispondere a tono era il bisogno di quel lavoro, ma nella sua testa lo aveva già strangolato...metaforicamente chiaro, era pur sempre il suo capo.


Il ristorante dell'hotel Gardenia era gremito di ospiti e la cucina era in continuo movimento, le voci si sovrapponevano e le comande aumentavano senza sosta.

"Capo ma come mai il pienone in mezzo alla settimana è un po' strano non trovi?"

"Marcel non distrarti la salsa che ti ho chiesto è pronta?"

"Sì Chef!!"

"In effetti c'è molto movimento lassù da quello che so, il proprietario dell'hotel ha organizzato un gala di beneficenza e tutti i ricconi...Pardòn i benestanti di Peonia sono stati invitati per farsi svuotare il portafogli"-aggiunse il Capo cuoco-"Dafne ti farò sgobbare stasera eh!"

"É il mio lavoro Chef!"-disse concentrata sulle varie pietanze

"Mi piaci piccoletta...continua così!"

"Ragazzi le portate sono pronte mandatele su e passiamo alle altre!"

Il corpo dei camerieri si caricò dei piatti e salì tramite l'ascensore, subito dopo la cabina riscese giù e aperte le porte dell'ascensore uscì una persona vestita molto elegante che salutò felice il personale della cucina.

"Chef Carlo buonasera come procede?"

"Minamoto Shou! Da quanto non la vedevo varcare quella soglia!"

"S-Shou?!"-bisbigliò Dafne alzando la testa dal piatto

"Procede tutto bene?"

"Sì il cibo è perfetto! Come lo fai sempre Carlo!"

"Ben detto capo, ben detto!"

Shou sorridendo a tutto lo staff, scorse Dafne, la riconobbe ma non ebbe reazione e lasciando le cucine uscì tornando alla festa.

"Bene ragazzi al lavoro!"-richiamò tutti il capo chef

Dafne aveva una decina di domande per cominciare, sicuramente era la coincidenza più strana del mondo, come poteva essere possibile che lui un proprietario di hotel, vivesse in periferia in una villetta, modesta e non mostrasse alcun tipo di lusso?!

Il gala finì e le pietanze erano state servite tutte, tutti stavano riordinando e pulendo la cucina, sopra invece il corpo di pulizie stava provvedendo con l'aiuto dei camerieri a riordinare la sala, si finì molto tardi e lo staff cominciava a lasciare l'hotel, Dafne si cambiò e uscì dalla cucina per raggiungere il parcheggio, salì con il piccolo ascensore attraversando la Hall, alla reception Shou firmava dei documenti, e si accorse della ragazza.

"Signorina Polis..."

Dafne si fermò guardandosi alle spalle-"Signorina Polis, mi scusi potrebbe aspettarmi finisco velocemente vorrei parlarle!"

"uh?..."

Dafne appoggiata alla ringhiera della strada che portava al parcheggio dello staff dell'hotel, attendeva il gestore del lussuoso albergo, che fece capolino dopo appena una decina di minuti, le si avvicinò e sorridendo cominciò a parlare.

"Mi è dispiaciuto non poterla salutare come si deve ma ho una politica a lavoro, "trattare tutti allo stesso modo per non creare asti e competizioni"!"

"Non deve giustificarsi, capisco...sono solo rimasta sorpresa di scoprire che tecnicamente lei è il mio capo tutto qui!"

"Ah be sì nemmeno io sapevo che il nuovo aiuto cuoco fosse lei! Ma penso che stia facendo un ottimo lavoro...Carlo non si è venuto a lamentare nemmeno una volta!"

"Ahaha mi fa piacere!"

"Dico sul serio! Ogni leva che finisce sotto l'ala di quell'omone se ne va disperato o disperata!"

"Nemmeno le donne?!"

"Ahahahaha nemmeno una donna era riuscito a non far scappare... è una persona davvero in gamba Dafne!"

"Ah! Grazie!"-sorrise la donna

"Ma perché non ci diamo del tu? É molto giovane in più siamo vicini di casa!"

"Oh! EhEh..."

"Ah proposito Sabato il vicinato sta organizzando una festa di quartiere e spero che vi unirete anche voi!"

"Uh...ahh certo perché no?!"

Il cellulare nella tasca di Shou iniziò a vibrare-"Oh scusami ti lascio andare a casa buonanotte!"

"Buonanotte..."-rispose Dafne, che raggiunse la macchina e partì per tornare a casa.

Data l'ora tarda la strada di ritorno era molto buia, ciò che rifletteva gli ostacoli erano le luci dei fari della macchina-"cavolo questa strada mi sembra davvero sempre più lunga, forse sarà la stanchezza..."

Improvvisamente inchiodò e lo stridio dei pneumatici risuonò nella via.

"Che diamine era quello?"-disse scendendo dalla macchina, nel buio qualcosa si muoveva lentamente, Dafne aguzzò la vista per scrutare meglio ed improvvisamente una presenza le si parò davanti, in successione altre 3 sagome si disposero intorno alla ragazza.

"Sei una di noi...Cosa ci fai qui?"

"Chi siete e cosa volete da me?"

"Ah sei quella che non si nutre di sangue che scorre nelle vene e nelle arterie dei mortali!"

"Che vaneggi non è possibile lei è una vampira!"

"Sì ma non ha la forza per combattere vedete la sua aura vampiresca? Si nota a malapena!"

"Fatevi vedere almeno oppure andatevene!"

"Un essere che rifiuta la sua natura non è accettabile tra noi! Dobbiamo mettere fine alle tue sofferenze!"-aggiunse uno di loro

"Non vi conviene scherzare! To-glie-te-vi-dai-pie-di!"-digrignò i denti la giovane cuoca.

"Ahahahahahah ci sta minacciando! Sola contro quattro...sei in svantaggio bellezza."

"Suvvia ragazzi! Questo è il benvenuto riservato ai nostri fratelli?"

"Capo noi..."

Dall'oscurità i quattro presero forma, erano tutti vampiri purosangue, dall'aria strafottente e poco inclini a lasciare andare Dafne, tra loro però si fece strada il loro capo, un affascinante Vampiro della casata reale che conosceva molto bene la giovane.

"Strauss!"-esclamò Dafne perplessa.

"Brava! Ti ricordi di me che onore!"

"Sei tu che mi hai trasformata in un mostro...come potrei dimenticare la tua faccia!"

"Ragazzi lasciateci soli grazie!"

I quattro si dileguarono, Dafne si girò per tornare in macchina era troppo stanca per avere a che fare anche con lui, soprattutto non riusciva a credere che nonostante il trasferimento l'avesse trovata, improvvisamente lo sportello fu bloccato da una forza schiacciante e Dafne si ritrovò appoggiata con la schiena contro la portiera con Strauss che la tratteneva in quella scomoda posizione.

"Dove credi di andare?! Non ho ancora finito con te!"-le bisbigliò il vampiro nell'orecchio

"Lasciami andare hai fatto abbastanza danni..."-si dimenava la ragazza

"Non ti piacerebbe tornare ai vecchi tempi? Lascia che ti rinfreschi la memoria!"-aggiunse il vampiro mordendole il collo, Dafne si ribellò e con violenza lo colpì alla gola e allo stomaco liberandosi dalla sua presa.

"Ugh..."-si tocco il lato del collo dal quale sentì fuoriuscire il sangue, poi riaprì lo sportello e ripartì con la macchina a tutta velocità, Strauss si riprese dai colpi e la seguì raggiungendola senza problemi, piombò sul tetto della vettura cercando di scoperchiarlo, Dafne prontamente iniziò a sterzare sbandando l'auto cercando di liberarsi del vampiro.

"Mi dispiace bellezza non ti lascerò andare!"

"Mi lascerai eccome!"

Quando arrivò nei pressi del ponte blu sterzò contro il guard rail e saltò fuori aprendo in corsa lo sportello, rotolò con forte velocità sull'asfalto, la macchina rimase appesa tra il recinto di contenimento della strada e il vuoto, Dafne si alzò dolorante e iniziò a zoppicare lontano senza perdere tempo, naturalmente il vampiro era prontamente saltato giù dal veicolo e sghignazzando si avvicinava alla donna.

"Ahahahaha! Mia cara Dafne...non puoi scappare da me!"

L'aveva quasi raggiunta quando venne investito da un auto scura che si fermò di fronte a Dafne, la quale spaventata si teneva il collo e guardava terrorizzata i fari dell'auto, dalla quale uscì un uomo dal viso familiare.

"Cosa ci fai qui?"-balbettò scioccata

 

Continua....

 

   
 
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