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Autore: Joy B Cheshire    07/02/2020    0 recensioni
E se Pucca dopo 4 anni a Tokyo incontrasse un fantasma dal passato?
Rating arancione per linguaggio, scene di violenza e si vedrà se aggiungo altro
Questa è una songfic, i diritti delle canzoni citate in questi capitoli vanno ai rispettivi proprietari.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Garu, Pucca
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Presero i posti a un tavolo della biblioteca e, dopo che lei ebbe fatto una veloce corsa a casa per prendere i libri che le servivano, si sedettero uno di fronte all'altra. Presero ognuno un libro e un quaderno diverso e iniziarono a riguardare gli appunti per un po'. Per quanto si sforzasse la ragazza non riusciva a concentrarsi come avrebbe voluto. Erano troppe le domande che voleva fargli e a un certo punto non seppe più trattenersi e disse a bassa voce: «Senti, perché ti sei comportato così con Yomi?» 

Lui alzò lo sguardo e rispose con lo stesso tono pacato: «Ehm, perché se avessi mostrato troppa confidenza con te si sarebbe insospettita, non credi? Non sarai mica gelosa eh?»  

«Non essere ridicolo! - alzò leggermente il tono per poi ricomporsi arrossendo - È solo che non vorrei che lei soffrisse. Ti prego non ferirla. Non credo potrei perdonarti se lo facessi.»

«E come potrei mai ferirla? Certo a meno che...» si fermò a metà frase avendo realizzato cosa la ragazza volesse dire: «Oh...! Merda!» 

«Già...» confermò l'altra un po' a disagio e aggiunse: «In più le hai fatto il baciamano e tutto il resto...».

«B-Beh farò il possibile per non illuderla. Forse ho un po' esagerato...» disse lui mordendosi le labbra. 

"Vuoi vedere che lo ha fatto solo per farmi ingelosire...?" Pensò lei guardandolo contrariata prima di rimettersi a ripassare. Garu lo notò anche se solo di sfuggita e si ricordò che anche lui voleva chiederle una cosa: «Ora che ci penso, posso sapere perché hai tanta paura che "Ryoichi-senpai" ci veda insieme?»  Pucca sbiancò per un attimo. Poi schiarendosi la voce rispose: «Ryoichi è un mio senpai che si è convinto che, solo perché è il ragazzo più popolare della scuola, possa avere qualsiasi ragazza voglia. Il che include... anche me...»

«Oh, e se ci vedesse insieme?» chiese lui incrociando le braccia in atteggiamento di sfida. 

«Beh, essendo io a capo del club di cucina non credo mi darebbe vita facile nel consiglio d'istituto. E inoltre...» si bloccò in tempo, mordendosi il labbro inferiore e abbassando lo sguardo sul libro. "Ma che fai, Baka?! Vuoi davvero raccontare una cosa così imbarazzante proprio a lui? Non l'hai nemmeno raccontata a Yomi, non è giusto che tu glielo dica. Oh, per favore, Dio, fa che cambi argomento!"

«Ehi, va tutto bene?» chiese Garu mettendole una mano sulla spalla, visibilmente preoccupato per lei. Pucca lo guardò negli occhi e sentì calore salirle alle gote. Li vide scintillare alla luce della lampada, quegli occhi così neri e profondi che le avevano sempre dato una sensazione di inquietudine e di attrazione quando non erano altro che ragazzini. Negli ultimi tempi cercava di autoconvincersi che le sue parole valessero poco, anche e forse soprattutto per il nuovo atteggiamento strafottente che aveva assunto. Ma in quel momento non vide nessuna maschera di falsità nella sua espressione: sul suo volto c'era solo sincera preoccupazione e vero affetto.

Lei scosse via i pensieri che si stavano formando nella sua testa e abbozzò un mezzo sorriso: «Non è niente. Però credo che sia ormai tardi, devo lavorare tra mezz'ora.» mentiva, non doveva fare le consegne ancora per un bel po'. «Beh allora penso ci vedremo domani. Cosa faccio con Yomi? E tu come farai con Ryoichi, da ora in poi?»

«Che vuoi dire come farò con Ryoichi?» chiese lei mentre si accingevano ad andarsene.

«Considera che adesso siamo un duetto nel club di canto, e lo sai che le voci gireranno in fretta e in men che non si dica...» rispose l'altro.

«Oh, hai ragione. Beh con Yomi potresti inventarti una scusa. Dopotutto sei lo studente nuovo, nessuno a parte me sa chi tu sia veramente.» disse prendendosi un momento per pensare. «Per quanto riguarda Ryoichi... ecco, io credo che mi servirà un po' più di tempo.»  Detto ciò distolse lo sguardo scostandosi una ciocca di capelli dal volto, che poi cominciò a passarsi tra le dita, mostrando il suo imbarazzo riguardo all’argomento.

Nonostante volesse sapere di più al riguardo, si trattenne osservando quanto ogni fibra del suo essere gli stesse implorando di lasciar cadere l’argomento. Rischiò di rimanere incantato a guardarla, perché, mentre lei era lì tutta chiusa a riccio, lui la trovò incantevole e tenera come un tortino al cioccolato. Sentì un calore diffondersi dal petto e gli venne un sorriso spontaneo sul volto. Le diede una lieve carezza sulla testa, facendola sussultare per la sorpresa, e le disse con un sorriso dolce: «Tranquilla, mia Hime! Sono qui anche per far sì che tu ti senta a tuo agio e al sicuro. Perciò prenditi tutto il tempo di cui avrai bisogno. Io aspetterò e non ti farò pressioni di alcun tipo. È una promessa!» 

Pucca sentì le guance diventare incandescenti e gli occhi sgranarsi mentre fissava il brunetto che le sorrideva così tranquillamente e spontaneamente. Poi si schiarì la voce distolse lo sguardo e balbettò agitata: «O-Ok. O-Ora però, s-se non ti dispiace, i-io dovrei a-andare a lavorare. A domani J-Jakishido-kun.» e dicendo ciò raccolse tutte le sue cose in fretta e furia e camminò velocemente verso l'uscita della biblioteca.

Una volta arrivata a casa si mise sul letto con il portatile a fare ricerche per il prossimo test di storia, che si avvicinava sempre di più, con il principale intento di distrarsi. Per un po' questo tenne la sua mente impegnata, ma non aveva pensato al fatto che, come al solito, nel fare i compiti era velocissima e che quindi nel giro di un'oretta e mezza aveva già finito di fare tutto. Quando si rese conto di aver completato tutto, guardò l'orologio del computer e vide che si erano fatte le 20.15. Decise quindi di prepararsi un panino leggero da mangiare e poi farsi un bagno caldo per distendere un po' i nervi. 

Mentre stava a mollo nella vasca la sua mente cominciò a vagare. Pensò a tutto quello che era successo durante la giornata e a tutte le cose che rimanevano irrisolte con Garu. Povera Yomi, si sentiva terribilmente in colpa a sapere tutto di Garu e non poterle dire nulla. Magari questa situazione si sarebbe risolta entro il fine settimana. 

Quando finì di fare il bagno lanciò un'occhiata al telefono e vide che stava vibrando per l'arrivo di nuovi messaggi e una volta sbloccato vide che erano di Yomi:

YomiOOK: Ehi Pucca-chaaan!!!

PuccaFunLove: Yomiii, come stai? Mi dispiace non averti salutato a fine lezioni!

YomiOOK: Tranquilla, ho avuto degli allenamenti piuttosto intensi e alla fine sono anche dovuta tornare a casa a piedi, perciò una volta arrivata a casa sono letteralmente collassata sulla sedia davanti alla mia cena, che per fortuna era abbastanza abbondante da farmi riprendere.

PuccaFunLove: Sono contenta che tu ti sia ripresa. Avevi qualche cosa in particolare di cui parlare?

YomiOOK: Beh in realtà volevo solo invitarti a uscire sabato dopo la scuola per andare a fare un po' di spese, sempre se non hai impegni con Jakishido-kun *emoji arrabbiata*.

Pucca sbiancò appena lesse quel messaggio. 

PuccaFunLove: Che??

YomiOOK: Non fare la finta tonta, vi ho visti uscire dall'auditorium insieme!

PuccaFunLove: Ma non eri ad allenarti?

YomiOOK: Il coach mi aveva mandato a prendere altre borracce e asciugamani dall'infermeria che è vicina allo stesso corridoio dove voi due stavate camminando uno vicino all'altra! 

PuccaFunLove: Yomi, non è come pensi! L'ho trovato in auditorium e stava cantando, io mi sono messa a fare pratica con lui e il maestro di canto adesso ci ha fatti diventare un duetto!

YomiOOK: Tranquilla non ce l'ho con te. Ce l'ho con me stessa.

PuccaFunLove: Perché dici così? 

YomiOOK: Perché di te si innamorano tutti, Pucca! Prima il nostro cestista Nagatsuka, poi Ryoichi-senpai e adesso anche Jakishido-kun. Ma che cosa ho che non va?!

 PuccaFunLove: Yomi… *emoji triste* non ne avevo idea… Tu non hai nulla che non vada! Sei solo diversa da quello che i ragazzi stupidamente cercano o pensano di trovare in una ragazza. 

YomiOOK: Cosa intendi? Non capisco…

PuccaFunLove: Ascolta questa, te la dedico perché mi fa pensare alla situazione in cui ti trovi *emoji ammiccante*.

E detto ciò Pucca decise di mandare un messaggio audio a Yomi con dentro la sua voce che cantava:

Boys seem to like the girls
Who laugh at anything
The ones who get undressed
Before the second date

Già un po’ come Ryoichi… Pucca sentiva che questo particolare brano forse avrebbe potuto mettere Yomi di buon umore anche perché inquadrava in pieno la sua situazione, oltre che la propria…


Girls seem to like the boys
Who don't appreciate
All the money and the time that it takes
To be fly as a mother
Got my both eyes out for Mr. Right
Guessing I just don't know where to find 'em
But I hope they all come out tonight

Le piacerebbe tanto sapere se Garu è tra i bravi ragazzi, di quelli che si nascondono, nel suo caso sotto un velo di arroganza e eccessiva sicurezza. 

Hey!

Where do the good boys go to hide awayhide away?
I'm a goodgood girl who needs a little company
Looking high and low, someone let me know
Where do the good boys go to hide awayhide away?

 

Boys seem to like the girls
Who like to kiss and tell
Talking them up about the things they do so well
But I'd rather find a boy
Who is down for the chase
Putting in the time that it takes
To be fly as a mother (Hey!)
To supply all of my heart's demands

Suit and tie cause under cover
He's gonna save my life like superman

 

Parte di lei voleva che Garu fosse veramente un salvatore come prometteva, anche se non era certa di quale fosse il pericolo in cui lei doveva trovarsi per dover essere salvata. In ogni caso voleva lei stessa proteggere Yomi da un’altra delusione…

Hey!

Where do the good boys go to hide awayhide away?
I'm a goodgood girl who needs a little company
Looking high and low, someone let me know
Where do the good boys go to hide awayhide away?

 

Tell me where the good boys go
Tell me where the good boys go
Tell me where the good boys go
Won't somebody tell me, tell me
Tell me where the good boys go
Tell me where the good boys go
Tell me where the good boys go
Tell me where the good boys go
Hey!

Where do the good boys go to hide awayhide away?
I'm a goodgood girl who needs a little company
Looking high and low, someone let me know
Where do the good boys go to hide awayhide away?
Hey!

Hide awayhide away
Hide awayhide away

Looking high and low, someone let me know
Where do the good boys go to hide awayhide away?

 

Aspettò che Yomi finisse di ascoltare il messaggio. Passò qualche minuto di totale e assoluto silenzio in 

cui c’erano solo lei e la schermata della chat che rimaneva invariata. Yomi alla fine si decise a rispondere:

YomiOOK: Pucca apprezzo lo sforzo, e come al solito adoro sentirti cantare, ma attualmente penso di aver solo bisogno di stare da sola. Non credo di essere più arrabbiata, ma ho bisogno di un po’ di tempo per digerire la cosa. Ci vedremo domani a scuola. Ciao Ciao.

 

Pucca sospirò. Poteva dirsi tranquilla per il fatto che Yomi non le avrebbe portato rancore, ma non poteva fare a meno di pensare al fatto che in parte poteva essere colpa sua. In sostanza Garu era rientrato nella sua vita da qualche giorno e aveva già sconvolto tutto: la scuola, le sue amicizie, il suo club ... il suo cuore.

“CHEE? No! Non è possibile! Mi rifiuto di dargli tutto questo peso! Non l’avrà vinta così facilmente!! Parliamo dello stesso Garu che mi ha spezzato il cuore e costretto a cambiare completamente vita! Non posso essere di nuovo...! No! Mi rifiuto anche solo di ammetterlo nella mia testa! NO NO NO NO ...” pensava Pucca mentre malediceva le sue guance per essere diventate così rosse. Si lasciò sfuggire un lamento di frustrazione mentre si gettava sul letto e si nascondeva il viso sotto il cuscino. 

Che stava facendo? Perché si preoccupava così tanto per una cosa del genere? Finalmente era riuscita a distaccarsi dal suo passato, perché si tormentava dalla paura di tornare alla sua vecchia vita? Si disse “A me piace questa vita a Tokyo. Ma i miei ricordi di Sooga ogni tanto riaffiorano e sento nostalgia. E se poi scegliendo di tornare dovrò dire addio a quello che ho trovato qui? Non voglio rinunciarci, ma non vorrei neanche precludermi la possibilità di rivedere tutti quanti: gli Zii, Ching, Abyo, che cavolo perfino quella gattamorta di Ring Ring.”

Mentre ci rimuginava il PING di una notifica del suo cellulare la distolse da questi pensieri: era una mail del suo professore di canto. 

“Goh-Rong-chan,

Le scrivo per informarla che la performance di oggi mi ha dato un’idea per il concerto di fine anno. Come avrà potuto notare non si sono iscritti molti studenti al club di canto, questo perché non tutti hanno il talento, l’interesse o il coraggio di cantare in pubblico; inoltre tutti i veterani dell’anno scorso si sono diplomati. Stavo pensando già da tempo di rinnovare l’immagine del club per dargli un po’ più di attrattiva: avevo pensato di trasformarlo in un glee club dove fare musical, ma purtroppo esiste già il club di teatro per quello. Quello che invece ho pensato di fare è di renderlo un club musicale a tutto tondo, dove gli studenti possano formare delle band con i loro compagni e a fine anno potersi sfidare a una battaglia delle band. Per quest’anno vorrei rendere la cosa accessibile a tutti gli studenti per vedere se può funzionare. Se la cosa dovesse andare in porto dall’anno prossimo chi vorrà partecipare alla competizione o al semplice concerto dovrà iscriversi da noi. La invito come senpai del club ad incoraggiare i suoi compagni a partecipare. Chi vincerà la battaglia delle band riceverà crediti extra alla fine dell’anno che potrebbero salvare la media a qualcuno, non che lei ne abbia bisogno considerati i suoi risultati. Domani affiggerò un avviso sulla bacheca della scuola per avere delle audizioni. Chi fa già parte del club non ne avrà bisogno in quanto valutati in precedenza e questo vale anche per il suo amico Jakishido. Insieme avete un’energia e un talento invidiabili! Siete due animali da palcoscenico, e mi deluderebbe molto se non lo considerasse per la competizione. 

La ringrazio per la gentile attenzione e le auguro una buona serata.

Prof. Hyosuke”

 

Pucca rilesse la mail più volte per essere sicura di aver letto bene. “UNA BATTAGLIA DELLE BAND?! Il professore deve aver battuto la testa! Va bene che non abbiamo molti membri ma rivoluzionare il club in questa maniera... dev’essere disperato... magari gli hanno detto che se non avesse fatto qualcosa avrebbero chiuso il club. Ma soprattutto io che canto con Garu? Cheeee? Siamo seri? N-non ci penso proprio! NOnoNOnoNonOnoNO NO!” 

La brunetta di nascose la faccia sotto il cuscino mentre sentiva che le guance le diventavano bollenti. Sospirò e si disse: “Beh ormai siamo in ballo e bisogna ballare. Amo il club di canto e se questo è quello che serve per mandarlo avanti farò tutto ciò che è in mio potere per aiutare. Per prima cosa conviene girare questa email a Garu. Mi ha dato il suo numero quindi magari potrei semplicemente chiedergli l’indirizzo email e inoltrarla.”

Si sentiva un po’ nervosa a scrivergli, ma ricordandosi che si trattava di scuola riuscì a vincere il nervosismo e assunse un atteggiamento perfettamente professionale.

 PuccaFunLove: Buonasera Jakishido-san, mi occorre il tuo indirizzo email per poter inoltrare un messaggio che riguarda anche te. Per favore rispondi il prima possibile.

Firmato Goh-rong Pucca.

 

Quando Garu sentì la vibrazione della notifica non era esattamente un buon momento. Si trovava a qualche isolato da casa di Pucca, katana alla mano, ansimante e con il labbro sanguinante. Davanti a lui c’era il risultato di un combattimento appena finito: 15 ninja a terra privi di sensi, nessun morto, sarebbe stato contro il suo codice, infatti colpiva solo con il lato piatto della lama per non uccidere. Gli unici ancora in piedi erano Garu e il misterioso mandante dei suddetti ninja. Era un uomo alto, distinto in parte avvolto nell’oscurità. Indossava un completo gessato nero simile a quello che avrebbe indossato un capo mafioso e fumando una sigaretta disse al giovane guerriero davanti a lui: «Notevole… Lo ammetto ero davvero sorpreso quando mi hanno detto che il  guerriero prescelto per proteggere la nuova Asahi Hime (Principessa del Sol Levante) fosse un ragazzino. Ma devo ammettere che ti ho sottovalutato Jakishido. Strano però che un ninja usi l’arma e i modi dei samurai. Non va un tantino contro il tuo cosiddetto Onore?» Garu alzò la testa e guardò quell’uomo che stava a pochi metri da lui dritto negli occhi, che sembravano diamanti nell’oscurità. Prese un bel respiro e con risolutezza rispose: «Non sono più un ninja da molti anni. Non credo di essere un samurai perché ancora non ho un padrone. Questa missione l’ho accettata senza che Asahi Hime sapesse nulla perciò anche se volessi considerarla la mia padrona, ufficialmente non potrei chiamarmi tale. Sono solo un ronin, un guerriero senza padrone, senza clan e che non ha più un onore da difendere. Mi sono liberato della mia ossessione di mantenere l’onore intatto nel momento in cui mi è stato affidato questo cammino. Non vedo nessuno di voi come veri nemici, ma farò qualsiasi cosa in mio potere per proteggere Asahi Hime da quelli come voi che vogliono il suo potere per il male e che non rispettano l’equilibrio di questo mondo. Stia molto attento ad avvicinarsi ancora a lei, Shiroi Akuma…»(Demone Bianco) e mentre diceva questo strinse nella mano sinistra un ciondolo dorato che portava al collo e la sua lama e il suo occhio sinistro si infiammarono con del fuoco blu intenso. «… perché se c’è qualcuno a questo mondo che proteggerò anche con la mia stessa vita, quella è la mia Hime.» e, detto ciò, Garu sparì in una nuvola di fumo. L’uomo fece un ghigno e schiacciando la sigaretta sotto la scarpa rise e commentò: «Vedremo chi l’avrà vinta, Jakishido…» e schioccando le dita ordinò ai suoi uomini di recuperare i corpi svenuti sulla strada e si girò per andarsene. Su quel vicolo non rimase alcuna traccia di quello scontro se non un piccolo biglietto da visita nascosto in un angolo, impossibile da vedere su cui c’era scritto Aijima Inc.

 

Tornato a casa, Garu si mise una borsa di ghiaccio sul labbro e sprofondò sul divano del soggiorno. Ricordandosi del telefono lo controllò e vide il messaggio di Pucca. Nonostante il dolore non riuscì a trattenere un sorriso e rispose al messaggio con il suo indirizzo email. Poi aggiunse:

JakishidoG: Buonanotte Hime, a domani <3.

 

Angolo d'autrice:

Salve a tutti, benvenuti nel 2020. Wow ne è passato di tempo da quando ho pubblicato l’ultimo capitolo. Mi dispiace tanto per l’attesa. Ho avuto molti problemi a decidere dove portare questa storia e finalmente sono riuscita a decidere come concludere questo capitolo. Spero di non dover far passare altri 3 anni prima di pubblicare il prossimo capitolo. 

Un bacio da Wonderland

Joy the Bloody Cheshire

  
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