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Autore: Mave    07/02/2020    0 recensioni
Un pugno e l'amicizia tra Bright e Colin sembra irrimediabilmente compromessa. Dietro quel pugno però si nascondono paure, fragilità, errori, incomprensioni...E forse anche la chiave per affrontare insieme un futuro incerto.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Bright Abbott
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non è stato facile per Bright stamattina, il primo giorno del suo ultimo anno di scuola, restare attaccato ala coda del suo sogno più colorato.

All’orizzonte sembra essere nato un giorno al contrario, con il cielo color lavagna gonfio di nuvoloni e un vuoto nel cuore che non riesce a riempire.

Gli manca Colin.

Amy, nell’incompiutezza e nello smarrimento che li accomuna, si stringe solidale e comprensiva a lui perché sa che devono essere uniti come non mai per farcela davvero.

Soltanto la voce gracchiante, anonima ma di compagnia, di una frequenza radio a caso rompe il silenzio del viaggio verso scuola.

“Andrò alla Notre-Dame. In ogni caso!”

Bright la butta lì dal nulla, epilogo di una riflessione lunga tutta un’estate.

Propositi che ha messo nero su bianco durante le notti insonni. Un sogno da portare avanti.

Afferra saldo il volante come se fosse un salvagente e tiene lo sguardo dritto sulla strada per non far trasparire nessuna emozione ma le dita di Amy gli sfiorano il bicipite.

“È una notizia fantastica.”


I limiti che si è imposto di superare e la solitudine nella quale è sprofondato si ingigantiscono appena mette piede nell’aula profumata di ardesia con agli attaccapanni le sgargianti giacche Letterman sfoggiate, con orgoglio, da tutti i compagni della squadra di basket.

Bright risponde con mugugni o scrollate di testa ai cenni di saluto degli altri ragazzi e si isola nel suo banco per rendersi invisibile, sperando che questo basti a placare la marea di emozioni che gli si agitano dentro.

È costretto ad allontanare, con scuse poco credibili, un paio di ragazzi che chiedevano di avere il posto vicino a lui.


“Ehi Abbott posso sedermi qui?”

Una voce, un tono del passato e per la prima volta, dopo mesi difficilissimi, sembra che le cose siano davvero ritornare nel loro ordine naturale.

Non è un’allucinazione quel ragazzo smagrito che si sostiene ad una stampella nel suo fragile equilibrio e tiene con il braccio debole un aquilone rosso dalla lunga coda azzurra.

Forse un nonsense ma la felicità non ha niente di razionale! È come l’orizzonte che si allontana ogni volta che si cerca di avvicinarlo.

Bright scatta in piedi senza esitazioni e, senza imbarazzi, Colin si appoggia a lui.

“Non credevo fossi pronto per il ritorno a scuola!”

La risata silenziosa, con la bocca aperta e gli occhi luccicanti, è stata la grande assente negli ultimi cinque mesi, drammatici e precari fatti di giorni pieni di scoramento ma anche pieni di tanta forza di volontà.

“Devo tenerti d’occhio!”

Colin, un Colin finalmente sereno ma profondamente cambiato, allunga il rombo di carta verso l’amico di sempre: sa che per volare un aquilone ha bisogno di un legame.

“È soltanto una prova!”

Gli handicap, le barriere, le diffidenze…Tutto può essere superato se sono insieme.


Di riflesso, Bright estrae dall’astuccio la gomma pane.

“Questa è tua: avevo scordato di restituirtela. Cancellerà tutte le cose che ancora ci sono di sbagliate nelle nostre vite e si assottiglierà sempre di più finché non ci saranno più errori a cui rimediare!”

Basta uno sguardo profondo, carico di significati, a suggellare quel patto fraterno.

La mano di Colin si arriccia sul foglio di un quaderno.

“Domani mattina passi tu a prendermi? Otto meno un quarto?”

È un modo per riappropriarsi della normalità e Bright replica con una scrollata di spalle irriverente.

“Facciamo sette e mezzo!”

Colin esita: forse il suo senso dell’orientamento è ancora un po' sballato?

“Ma gli altri anni non siamo sempre partiti alle sette e quarantacinque?”

Bright aggrotta un sopracciglio e poi si lascia andare ad una risata spavalda, tornando il ragazzo di un tempo.

“Sì ma gli altri anni non dovevamo dare lezioni di guida ad Amy!”

L’aquilone che si alza da terra è libero ma impegnato a domare il vento. Soltanto quando l’aria inizia a sollevarlo si può mollare la presa, continuando a correre mantenendo il filo corto.

Questo è il momento più difficile: quello determinante per la riuscita del volo.


**** *****

Finalmente conclusa la revisione di questa storia di amicizia che ha un posto speciale nel mio cuore.

Non sarei arrivata fin qui senza l’aiuto di un’amica davvero speciale, un alter ego del quale non posso più fare a meno: un grazie grandissimo a reggina che ha messo la sua firma in diverse parti di questa rivisitazione!

Alla fine ha prevalso il lieto fine perché sono un’ottimista ed è, poiché nella realtà spesso ci si deve adeguare alle scelte del destino, è bello avere il potere di dare una possibilità ai personaggi tramite la scrittura.

Infine un grazie di cuore a chi ha letto fin qui e a DAlessiana per le sue recensioni.

   
 
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