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Autore: rosa__espinosa    07/02/2020    7 recensioni
Anastasia piomba nella vita di Cristian, e proprio come farebbe un fulmine nella notte, all'improvviso dove prima credeva ci potesse essere solo oscurità e freddo, arriva invece luce e calore.
Si ritroverà ben presto a mettere in discussione anche quei limiti assoluti che credeva non sarebbe mai riuscito a superare, perchè Anastasia sarà capace di mettere in subbuglio ogni parte di lui: testa, cuore ed anima.
Anche per Anastasia non sarà facile, perchè Cristian entrerà nella sua vita con la forza di un uragano inaspettato, rimescolando tutte le sue certezze.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Anastasia, voglio una risposta. E la voglio ora.
Autoritario, determinato e intransigente, non c’è altro modo per definire Cristian Grey, il sexy multimiliardario più conosciuto d’ America, colui che potrebbe fare felici milioni di donne anche solo con una breve apparizione nella loro vita, ma che invece ha deciso di fissarsi proprio con me, una delle poche che non ha nessuna intenzione di cedere al fascino magnetico dei suoi occhi grigi, perché non ha nessuna intenzione di finire con il cuore spezzato, quando deciderà di passare alla prossima conquista.
Perché è ovvio che succederà, nel momento in cui non rappresenterò più una novità rispetto al tipo di donne con cui sarà abituato a rapportarsi uno come lui, ossia bellissime, sicure di sé e con una più che navigata esperienza in campo sessuale.
Perché io sono effettivamente proprio all’opposto: abbastanza carina, molto insicura, decisamente goffa e soprattutto… vergine!
Vergine non perché stia aspettando il principe azzurro nel vero senso della parola, o perché stia rispettando qualche credo religioso, ma piuttosto perché sinora non ho mai incontrato nessuno per cui valesse la pena andare oltre i primi appuntamenti.
Va da sé che l’uomo di fronte a me in questo momento, che mantiene intatto il suo fascino anche con indosso dei semplici abiti casual, saprebbe farmi desiderare di andare oltre i primi appuntamenti, ma proprio perché consapevole di quanto mi farei male con lui, non posso cedere.
- Mr. Grey…
- Cristian.
È la terza volta che ci incontriamo, e per la terza volta insiste nel voler accorciare le distanze tra noi, peccato che sarò pure inesperta, ma non scema, per cui so che concedere anche solo un piccolo pezzetto di terreno ad uno come lui, sarebbe l’equivalente di un suicidio annunciato.
Perché non ho detto che Cristian Grey mi sia indifferente, sarei pazza anche solo a pensarlo, ho solo detto che sto cercando di resistere perché sono consapevole che finirei con l’innamorarmi di lui quasi sicuramente!
- Mr. Grey, credevo che ci fossimo già chiariti l’altra volta, quando le ho concesso di offrirmi un caffè.
Concesso forse è la parola sbagliata, perché di fatto me lo sono ritrovata fuori dal negozio di ferramenta dove lavoro a fine turno, pronto a sequestrarmi sul suo lussuoso Suv, con tanto di autista, senza nemmeno lasciarmi il tempo di esprimere il mio parere favorevole o meno a quell’incontro.
- Però, siccome mi reputo una ragazza educata e ragionevole, le ribadisco con gentilezza il concetto che sono lusingata del suo interesse nei miei confronti, ma la mia risposta è sempre la stessa: no, Mr. Grey, non sono interessata ad approfondire la sua conoscenza. E adesso, se non le spiace, dovrei proprio andare. Ho una lezione di letteratura da seguire, e sono già in ritardo.
Già, perché me lo sono ritrovato a sbarrarmi la strada nel bel mezzo del campus della mia università, incurante degli sguardi curiosi degli altri studenti, che stanno cercando di capire se sotto a quel capellino e a quegli occhiali da sole, si celi proprio lui in carne ed ossa!
- Educata, ragionevole e anche bugiarda, Anastasia. So per certo che la tua lezione inizierà alle dieci e mezzo, e conoscendo il Professor Stanford, si presenterà in aula non prima delle undici meno venti, almeno. Questo ci concede ancora del tempo per continuare la nostra conversazione in un luogo meno affollato.
- Conosce il professor Stanford? Ma soprattutto, come fa a sapere l’orario delle mie lezioni? Ha preso informazioni su…
Stavo iniziando a manifestare la mia sorpresa, mista ad indignazione per quella che suppongo sia una violazione della mia privacy a tutti gli effetti, quando mi ha letteralmente preso per mano, iniziando a trascinarmi via con lui, diretto non so dove, ma deciso ad arrivarci, visto il modo in cui cammina spedito e sicuro.
- Mr. Grey, si fermi! Non voglio…
- Anastasia, non mi conosci ancora, ma ti posso anticipare due cose su di me: difficilmente cambio idea e non mi piacciono i bugiardi.
Praticamente gli finisco addosso, perché si è fermato di botto per girarsi e guardarmi negli occhi; so che lo sta facendo, perché nonostante i suoi siano celati dalle lenti scure, avverto il loro peso su di me. Sono anche inevitabilmente arrossita, perché l’accusa di essere una bugiarda, non è del tutto falsa.
- Non era proprio una bugia, la mia, perché mi piace arrivare un po’ prima in aula per…
- Anastasia, non mi riferivo a questa bugia.
- Oh… allora a cosa...
Mi interrompo perché si è tolto gli occhiali, permettendomi di scorgere bene con quanta intensità mi stia fissando, proprio come se… sapesse quello che mi sta passando per la mente!
- Esattamente. Sono ragionevolmente certo che tu stia mentendo nel dirmi che non vuoi approfondire la mia conoscenza, perché sono altrettanto ragionevolmente certo che tu sia attratta da me nella stessa misura di quanto io lo sono da te.
Un pomodoro, a questo punto, sarebbe meno rosso di me. Imbarazzo, confusione… ma anche eccitazione. Ecco cosa si agita dentro di me, e sfiderei chiunque a non sentirsi così, nel vedere quegli occhi incredibilmente magnetici esprimere con tanta sincerità proprio quello che mi ha appena detto: Cristian Grey è veramente attratto da me! In fondo, che motivo avrebbe, se no, di essere qui con una semplice laureanda come me, lontana anni luce dal suo mondo fatto di successo, lusso e chissà cos’altro?
- Chiarito questo punto, rimane solo da capire il perché tu sia così reticente all’idea.
Sposto lo sguardo intorno a noi, e mi accorgo che diversi studenti ci stanno fissando, e dato che adesso lui è più riconoscibile, credo che non passerà molto tempo prima che a qualcuno venga in mente di scattare delle foto.
- L-la riconosceranno, Mr. Grey.
Lui mi fissa ancora per un attimo, come se stesse ancora valutando dei pensieri tutti suoi che non mi è dato di conoscere ovviamente, poi si guarda intorno anche lui, ma non mi sembra particolarmente preoccupato.
- C’è un ragazzo a cui potrebbero dare fastidio delle foto di noi due?
Prego?
Non posso giurarlo, ma credo che mi stia chiedendo a tutti gli effetti se ho un ragazzo! E sempre senza giurarlo, direi che è anche molto interessato alla mia risposta.
- Allora, Anastasia? C’è questo ragazzo, sì o no?
Non so cosa mi prende, forse sto impazzendo, eppure rispondo con una provocazione bella e buona.
- Forse dovrebbe dirmelo lei, Mr. Grey, visto che sembra già conoscere molte cose di me. Dopo solo una settimana, ha scoperto dove lavoravo e che turni facevo. Idem con i miei studi. Forse conosce già anche il mio indirizzo di casa… per cui, mi stupisca ancora.
È tornato a guardarmi con quell’espressione capace di trasformare le mie gambe in gelatina, e devo davvero sforzarmi di rimanere in piedi, quando vedo comparirgli in volto un mezzo sorriso che non so bene come interpretare, ma che lo rende ancora più bello di quanto non sia già.
- Suppongo che lo scoprirò a breve, dato che ho intenzione di occupare tutto il tuo tempo libero.
Apro la bocca e poi la richiudo, e poi lo rifaccio, ma proprio non riesco a trovare le parole per esprimere quello che le sue parole mi hanno provocato.
Occupare tutto il mio tempo libero in che senso?
Ma devo averla scritta in faccia questa domanda, perché sorride ancora di più, un sorriso che a dirla tutta appare soddisfatto, proprio come se avesse appena pensato di aver vinto la battaglia.
- Nell’unico senso possibile, Anastasia.
Poi non aggiunge altro, si rimette gli occhiali e riprende a trascinarmi ovunque sia diretto, ma al momento io sono troppo sopraffatta da tutto ciò che ci siamo detti – e non detti – negli ultimi cinque minuti per opporre resistenza.
 
XXXXXXXXX
 
Alla fine, Mr. Grey mi ha concesso di arrivare in perfetto orario alla mia lezione, peccato che io non l’abbia seguita nemmeno per un secondo.
Sono rimasta seduta a fissare il vuoto, mentre nella mia testa ripercorrevo le immagini di ciò che è successo sui sedili del Suv dove mi ha di nuovo sequestrato, e dove, con molta sicurezza, mi ha reso partecipe di quello che avverrà nel prossimo futuro: io, lui e una serie di appuntamenti in cui faremo la reciproca conoscenza, prima di passare al livello successivo, ossia scopare.
Non che mi abbia proprio detto quella parola, ma c’è andato molto vicino al farmelo capire.
Mi ha parlato anche di un accordo di riservatezza, ma su quello è stato molto più reticente, informandomi che me ne parlerà quando sarà il momento.
Per contro, lui è riuscito a farmi confessare tutta la verità sulla mia situazione sentimentale, e cioè non solo che non ho un ragazzo al momento, ma che non l’ho mai avuto nemmeno in passato.
Non so bene cosa abbia pensato del fatto che sono quindi “vergine” in assoluto alla soglia dei venticinque anni, quello che so di sicuro è che non l’ho fatto fuggire come invece è successo con altri ragazzi, spaventati dall’idea che avessi qualcosa fuori posto per esserlo ancora a questa età.
Poi, non c’è stato più tempo, perché il suo autista barra credo anche guardia del corpo, ha bussato sul vetro forse per informarlo che era ora di lasciarmi andare, perché è successo proprio questo, mi ha detto che ci saremmo risentiti presto e poi mi ha augurato una buona giornata.
- Ehi, scusa, guarda che la lezione è finita da un po’.
È una voce gentile che mi fa ripiombare nel presente, dove mi trovo a fissare due occhi gentili e un po’ divertiti.
Appartengono ad una ragazza in piedi a qualche banco di distanza dal mio, chiaramente pronta ad andarsene.
Mi guardo intorno un po’ spaesata, notando che nella grande aula siamo rimasti davvero in pochi.
Eccomi di nuovo ad arrossire, mentre la ringrazio per avermi avvisato, lasciandola pensare quello che vuole sui motivi che mi hanno portato ad estraniarmi così dalla realtà.
Di certo non le avrei mai confessato che dipende dal fatto che Cristian Grey, proprio lui, il multimiliardario, ha manifestato la chiara intenzione di voler venire a letto con la sottoscritta!
E se non fosse stato perché mai rivelerei ad una sconosciuta qualcosa di così intimo su di me, prima ancora non lo avrei fatto perché ovviamente non ci avrebbe mai creduto!
A dire il vero quasi non ci credo ancora nemmeno io, ma poi vengo distratta dal cellulare, che vibra un paio di volte, ad indicarmi che mi sono arrivati dei messaggi.
Saranno di Kate, la mia migliore amica, nonché coinquilina, che vorrà sapere quali sono i miei programmi per il pomeriggio, magari per andare a studiare insieme in biblioteca. Siamo entrambe in dirittura d’arrivo con le nostre lauree, ancora un paio di mesi, e poi potremo discutere le nostre tesi, che stiamo già preparando.
“Spero che la lezione sia stata interessante, Anastasia”.
No, decisamente questa non è Kate! E anche se il numero è sconosciuto, non ho dubbi su chi sia a scrivermi, però fingo lo stesso.
“Chi sei?”
Invio il messaggio e la risposta arriva quasi istantanea.
“Devo ricordarti che non mi piacciono i bugiardi, Miss Steele?”
Arrossisco e sto meditando su come rispondere, quando arriva un altro messaggio.
“Hai impegni per stasera?”
Fisso lo schermo del cellulare, mentre nel mio stomaco non so bene cosa si agita: preoccupazione o eccitazione?
Non avevo detto che non avrei ceduto? Perché allora gli sto dando ancora retta? Prima, ero troppo sopraffatta dalla sua presenza per reagire, ma adesso, a distanza di cellulare, posso ritornare sulla mia posizione di non farmi coinvolgere da uno degli uomini più belli e più affascinanti di tutta Seattle.
O dovrei dire di tutto lo stato? O dell’intera nazione?
Accidenti, Anastasia! Stai calma e ragiona!
Non faccio in tempo a dirmelo, che mi arriva un altro messaggio.
“Anastasia, ti aiuto a rispondere: No, Cristian, nessun impegno. Sarò lieta di venire a cena con te. Passa pure a prendermi per le otto. PS: elegante o casual?”
Leggo e mi sento sprofondare nel panico più totale.
A cena con lui?
No! No! No!
La mia testa è sicura della risposta da dare, ma pare scollegata dal resto del mio corpo, che invece si infiamma come se stessi letteralmente bruciando!
Intanto mi arriva un altro messaggio.
“Vestiti come preferisci, l’importante è che tu sia pronta per uscire alle otto, perché non accetterò un “no” come risposta. Quindi a più tardi, Miss Steele”.
Il cuore mi batte furiosamente, mentre vedo che il mio interlocutore è ancora online.
Temo che Mr. Grey abbia capito di me già troppe cose e in pochissimo tempo, lo dimostra il fatto che si aspetta che risponda qualcosa.
E lo faccio, sfoderando ancora una volta una provocazione che non è nel mio modo di essere, ma che lui pare suscitarmi a pelle, rendendomi più audace e ribelle di quanto sia in realtà.
“Tutto molto interessante, peccato che abbia solo intuito che ti chiami Cristian. E sai quanti Cristian ci sono qui a Seattle?”.
Non so perché, ma ho anch’io un’intuizione su come possa aver accolto il mio messaggio, cioè con un sorrisetto divertito.
Passa ancora qualche secondo, e arriva la risposta.
“Può essere che ci siano molti Cristian qui a Seattle, ma c’è n’è soltanto uno che occuperà tutto il tuo tempo libero, e credo tu sappia esattamente chi sarà, Miss Steele.”
Sto pensando come rispondere, ma lui mi precede chiudendo la partita.
“Sfrutto il vantaggio di essere quello che può permettersi di dire che adesso ha un’importante riunione da presenziare e che quindi non sarà più raggiungibile. Inutile, quindi, mandarmi messaggi per disdire il nostro appuntamento. Non li leggerò, perciò alle otto sarò sotto casa tua, Anastasia, non un minuto più tardi.”
Penso sia finita così, ma il cellulare vibra ancora, ha un’ultima cosa da dirmi, evidentemente.
“Per dovere di cronaca: sì, so anche dove abiti, non preoccuparti perciò di mandarmi l’indirizzo. A dopo.”
Un secondo dopo non è più on line, e suppongo potrei davvero mandare milioni di messaggi, ma comunque alle otto sarà sotto casa mia.
A quel punto potrei non scendere, ma credo che potrebbe presentarsi alla porta, certo non sfondarla, non credo arriverebbe a tanto, però comunque non credo mollerebbe tanto presto.
Ma arrivati a questo punto, devo essere sincera con me stessa: davvero penso di avere la forza per non cedere alla tentazione di uscire con lui?
Purtroppo, conosco già la risposta, infatti sto chiamando Kate, per informarla che ho un bisogno urgente di vederla e raccontarle quello che mi sta succedendo.
Credo di avere bisogno di dirglielo, solo per il fatto di renderlo reale al cento per cento.
Non so come sia successo, ma nel mio futuro, almeno prossimo, pare proprio che stia per entrarci un uomo che non potrà che lasciarci un segno indelebile, almeno per il tempo che resterà nella mia vita, più o meno lungo che sarà, spero solo che poi avrò la forza per riprendermi ed andare avanti quanto non ne farà più parte.

  
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