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Autore: Jack83    08/02/2020    2 recensioni
Un antico nemico che si risveglia porta uno gruppo di eroi ad allacciare un'alleanza con una coppia di giovani eroi di un altro continente.
ATTENZIONE: Modificata la categoria da TMM a Miraculous rimanendo comunque una cross over tra le due serie.
Genere: Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nathalie Sancoeur si apprestò ad entrare nella cucina della magione Agreste con sottobraccio un plico di fogli.
La donna, vestita con il suo solito tailleur scuro e i suoi occhiali sottili ben messi sul naso, segretaria da anni del noto stilista Gabriel Agreste era un po’ in ansia per il figlio di quest’ultimo.
Ansia dovuta al fatto che doveva andare a Tokyo per una sfilata di moda del marchio del padre e con lui doveva andare anche la sua fidanzata che aveva avuto l’onore di avere alcuni suoi progetti prodotti dal marchio Agreste.
Entrò nella cucina, dopo aver bussato e vide la famiglia Agreste; riunita dopo molte peripezie a seguito delle vicende che portarono il signor Agreste a divenire Papillon mentre Adrien e la fidanzata rispettivamente Chat Noir e LadyBug al termine delle quali ci fu il risveglio dopo un lungo coma della moglie di Gabriel, fare con calma colazione.
-Nathalie- fece Gabriel, un uomo alto vestito molto elegantemente, nel mentre sorseggiava il suo caffè -Tutto pronto? –
-Certo- fece lei -Adrien partirà oggi pomeriggio alle 14 ed arriverai a Tokyo domani alle 10:30 assieme alla signorina Dupain Chang dall’aeroporto Charles De Gaulle con il volo diretto per Tokyo -
-Adrien- fece una donna dai lunghi biondi e dai bellissimi occhi verdi -Hai preparato tutto? -  
-Sì, madre- rispose sorridendo un ragazzo anche lui dai capelli biondi e dagli occhi verdi
-la valigia è pronta come pure il bagaglio a mano-
La donna sorrise ed osservò il marito che rimaneva impassibile -Spero che Marinette non si faccia prendere dalla sua solita ansia… È incredibile come una ragazzina come lei sia riuscita a battere un supercattivo come me-
Adrien sbuffò alla battuta del padre -Sembra quasi che io non abbia contribuito alla tua caduta-
L’uomo rimase impassibile -Vorrei ricordarti figliolo che la tua fidanzata era quella che aveva più sale in zucca dei due… Tu partivi troppe volte a testa bassa senza riflettere prima-
Il figlio sospirò -Hai ragione… Marinette però ormai ha superato la sua fase di imbranataggine cronica che la contraddistingueva-
Questo scambio di battute fu seguito dalle due donne che ridacchiavano sotto i baffi.
-Ah! Un’ultima cosa prima che mi dimentichi- fece Nathalie -Il manager di Zakuro Fujiwara ha comunicato che ha accettato la sua proposta, con il marchio Agreste farà la sua ultima sfilata prima di ritirarsi dalle scene e sposarsi con Ryo Shirogane-
Gabriel increspo solo le labbra ma gli occhi brillarono compiaciuti
-Dunque, la modella che hai sempre inseguito ti ha finalmente degnato di risponderti? – chiese la moglie sorridendo in maniera furba -Sai che potrei essere gelosa? –
L’uomo sbuffò -Mia cara Emile- fece lui -C’è una solo un’altra persona che è stata sfuggente come la signorina Fujiwara o dovrei chiamarla signora Shirogane-
-Chi sarebbe questa persona? – Chiese furba la donna
-Ma te mia cara- rispose lui in maniera altrettanto furba
Adrien a quel punto sorrise in maniera aperta e lanciò uno sguardò verso la segretaria della famiglia, notando che anche lei sorrideva -Nathalie- fece lui -A che ora devo passare a prendere Marinette? –
-Con il gorilla e la famiglia Dupain Chang siamo rimasti d’accordo che sareste andati verso le 12 per poi andare all’aeroporto-
Adrien annuì alle informazioni della donna, prese quindi le stoviglie adoperate per fare colazione e le depose nella lavastoviglie.
-Pensi di portare con te Plagg? – Chiese poi il padre
-Pensi che non sia necessario? Comunque, sì pensavo di portarlo con me, così da fargli cambiare un po’ d’aria – rispose il figlio appoggiandosi con la schiena al lavandino -Tokyo non ha supercattivi da sconfiggere e quello che facciamo io e LadyBug al massimo, per fortuna, e farci vedere ogni tanto per mettere a cuccia qualche criminale normale ma anche lui merita un po’ di vacanza-
-Tu non ti ricordi Adrien ma una dozzina di anni fa Tokyo fu al centro di una strana sequela di eventi ed ho la strana sensazione che possano ricominciare, quindi condivido la tua scelta di portarti dietro quel pianta grane -
-Parli di quelle ragazzine che sembravano mezze animali e a quei tipi che sembravano elfi? - Chiese a quel punto Emile
-Sì- rispose solamente l’uomo
La donna si voltò dunque verso il figlio con uno sguardo preoccupato -Fai attenzione figliolo-
Adrien sorrise, si avvicinò alla madre e gli diede un bacio sulla fronte
-Non ti preoccupare mamma- rispose -Sono pur sempre Chat Noir e al mio fianco ho la bellissima LadyBug-
Detto ciò salì in camera.
Ad accoglierlo arrivò svolazzando uno strano essere nero che assomigliava ad un gatto.
-Ehi Adrien- fece lo strano essere -Pronto per andare a Tokyo? –
-Certo Plagg ma se vuoi venire anche te devo riporti nel cofanetto… Non credo che sopporteresti più di 12 ore di volo chiuso nel bagaglio a mano-
Il piccolo essere sbuffò -Devo proprio? – chiese con fare triste
-Mi sa di sì- fu la risposta del ragazzo

Allo stesso tempo, in un appartamento al piano superiore di una delle panetterie migliori di Parigi, una ragazza dai tratti asiatici e dai capelli neri legati con due trecce stava avendo un attacco di panico.
Nonostante la presenza della sua migliore amica, una ragazza dalla carnagione scura e dai capelli lunghi ed ondulati, cercasse di calmarla.
-Marinette- fece per l’ennesima volta la ragazza -Hai messo tutto! Sono stata io ad aiutarti a fare la valigia! -
-Ma se ho dimenticato qualcosa? – chiese ancora una volta lei
-Non hai dimenticato nulla! - fece di nuovo l’amica -Prendi un profondo respiro e calmati.
Lo so che andare in un altro continente con il proprio fidanzato è una cosa bellissima ma ricordati che ci andrete per lavoro…-
-Il passaporto! - gridò a quel punto la ragazza dai capelli scuri precipitandosi verso la scrivania e prendendo in mano il prezioso documento con annesso visto.
La castana a quel punto prese il libricino dalle mani della ragazza e lo infilò dentro la borsetta di lei.
Quindi la lego ad una borsa più piccola che mise vicino ad una valigia più grande.
-Ora piantala Marinette Dupain Cheng! – Fece risoluta -Ora vai in bagno! Ti fai una doccia e ti vesti in maniera comoda! visto che dovrai fare più di dodici ore di viaggio! –
La mora a quel punto fece un saluto militare per lo spavento -Sì signora Alya! - e corse verso la suddetta stanza.
Quando entrò nel bagno un esserino rosso con una chiazza circolare nera che gli copriva una parte consistente della fronte e due antennine le balenò davanti.
-Tutto bene Marinette? – Chiese.
La ragazza sospirò -Sì, Tikki tutto bene. Sono solo un po’ nervosa per il viaggio-
-Posso comprenderlo bene amica mia- fece l’altra -Ma sei comunque LadyBug cerca di ricordarlo-
-Lo so- pigolò la ragazza -Ma vuoi saperlo? Non è tanto il fatto che andrò via con Adrien ma che incontrerò Zakuro Fujiwara! Una delle modelle più apprezzate del mondo e molto probabilmente indosserà la stola che ho disegnato io! –
-Non hai avuto paura di affrontare Papillon ma adesso hai paura di una modella? –
-Sì! Se non le piace la mia stola? Se la odiasse? Se la facesse cadere? –
L’esserino scosse il capo -Marinette- fece di nuovo lei dolce ma anche risoluta -Piantala con questi tuoi castelli mentali non succederà niente a Tokyo.
Poi ricorda che ci sarò io, ci sarà Adrien e ci sarà anche quel pianta grane di Plagg-
A sentire l’ultimo nome la mora esalò un sospiro -Speriamo che Plagg si comporti bene… Preparati anche te Tikki, vieni con me a Tokyo lo sai-
Detto ciò si mise sotto la doccia per calmarsi.

In un rinomato ristorante di Tokyo due coppie stavano cenando quando, una ragazza dai capelli neri legati da uno chignon sulla nuca non fece una domanda all’altra ragazza, una bellissima ragazza dai lunghi capelli neri e dallo sguardo enigmatico, qualcosa riguardante l’indomani
-Allora One-Sama domani arriverà il famoso Adrien Agreste? Il figlio del famoso stilista Gabriel? -
L’altra ragazza annui -Sì, Minto. Domani io e Ryo andremo a prendere lui e la sua fidanzata. Mi hanno detto che questa ragazza abbia colpito il signor Agreste, di solito molto severo con i giovani stilisti, con i suoi lavori e non è la prima volta che un suo capo sia presentato durante una sfilata del marchio Agreste-
L’altra ci pensò un attimo -Adesso che ci penso avevo letto qualcosa su una bombetta disegnata da una compagna di scuola di Adrien-
-Se non erro- fece uno dei due ragazzi seduto allo stesso tavolo, un tipo biondo dai profondi occhi blu. -Durante quella sfilata ci fu un bel casino a causa di una tipa che si faceva chiamare Style Queen-
-Già- fece pensieroso l’altro ragazzo seduto allo stesso tavolo, un ragazzo dai capelli lunghi castani legati a coda di cavallo e dagli occhi castani -Abbiamo indagato per vedere se c’era pericolo per Tokyo o se ci fosse un collegamento con dei Chimeri lasciati qui dai nostri alleati durante la guerra che ci avevano fatto ma…-
-Ma? - Chiese la ragazza con i chignon seduta al suo fianco
-Ma Pai e Kisshu hanno escluso questa possibilità ed indagando con loro abbiamo potuto scoprire l’esistenza di alcune coincidenze su molti fatti storici che hanno a che fare con i cosiddetti eroi di Parigi-
-Vi riferite a Chat Noir, LadyBug e ai loro alleati? – Chiese la ragazza dai capelli lunghi
-Sì, Zakuro. Sembra che questi eroi siano presenti da moltissimo tempo e che siano in qualche modo legati ad alcune figure storiche- Rispose meditabondo il biondo
-Ryo stai pensando a qualcosa? – chiese Minto
-Non so ma spero di sbagliarmi- detto ciò prese il cellulare, guardò alcune foto con fare pensieroso e poi lo rimise in tasca.
-Ora torniamo alla cena e pensiamo a festeggiare l’addio alle scene di Zakuro e il ritorno di Minto a Tokyo per il suo debutto come prima ballerina all’opera-
A quel punto tutti alzarono i calici e bevvero alla salute delle due ragazze.

Intanto da un’altra parte della città altre cinque persone stavano attendendo una sesta persona per mangiare anche loro ma qualcosa non quadrava perché i tre uomini avevano delle strane orecchie da elfo.
-Domani il biondino andrà assieme alla lupetta a raccattare quei due ragazzini? – Chiese un tipo strano dai capelli verdi corti, dagli occhi dalle iridi dorate e con le pupille dal taglio felino.
-Così sembra Kisshu- sospirò una ragazza dai capelli rossi lunghi fino alle spalle
-Ehi vecchiaccia- fece questa volta un ragazzo dai capelli castani corti -Hai le vibrisse che vibrano? –
La ragazza in questione lo guardò male -Nanetto- rispose nonostante la persona in questione fosse alta quanto lei -Sarà meglio che tu non prenda tanto in giro le mie sensazioni! -
L’altro alzò le spalle -Secondo me ti stai facendo troppe paranoie- detto ciò si avvicinò ad una culla dove stava dormendo un bambino dai capelli verdi -Da quando è nato il cucciolo di Pai e Retasu sei diventata molto più ansiosa… Non è che… devi dire qualcosa a mio fratello Kisshu -
I due arrossirono quando una voce dolce lo riprese -Taruto-kun non mettere in imbarazzo Ichigo-Chan e Kisshu-Kun… Verrà anche il loro momento ed anche il tuo-
A quel punto arrossì anche lui e sparì veloce perché vide che le due persone citate in questione gli stavano lanciando letteralmente dei coltelli addosso con lo sguardo.
-Scusatelo- fece poi una voce più profonda proveniente da un uomo dai capelli viola corti
-Sapete com’è fatto quando non ha vicino Purin-
-Diventa un cretino siderale… Ma ho paura che sia una cosa di famiglia- rispose incrociando le braccia Ichigo guardando male i due uomini presenti
-Non infierire micetta- sospirò Kisshu che poi guardò la persona appena entrata
-Allora Pai- fece poi sorridendo -Come sta andando la notte con il piccolo? -
Il viola sorrise -Per ora bene- fece -Il cucciolotto dorme che è una meraviglia-
-È molto tranquillo- rimarcò Retasu sorridendo.
L’altro sorrise -Beh buon sangue non mente-
A quel punto sentirono il campanello suonare -Sarà Purin- commentò il maggiore che provò ad andare ad aprire ma fu preceduto da Taruto.
-Finalmente scimmietta ce ne hai messo di tempo- disse lui aprendo la porta con fare scorbutico
La ragazza, dai capelli biondi e dall’aria esuberante, non si scompose e diede un bacio al fidanzato e spiegò il perché avesse tardato -L’ultima lezione del pomeriggio è andata per le lunghe… Un mio allievo voleva a tutti costi affrontare Heicha ma… le ha prese di santa ragione-
Il castano scosse la testa -Certa gente non capisce che tua sorella non sopporta chi la sfida impunemente-
Lei annui -Ma sai ho come la sensazione che tra quei due c’è del tenero-
L’altro alzò gli occhi al cielo -Cos’è masochista? – Poi si girò verso Kisshu che stava portando qualcosa verso il tavolo - In qualche modo mi ricorda qualcuno- sussurrò poi all’orecchio della ragazza che ridacchio annuendo.
Prese poi la prese per mano ed andarono verso la sala da pranzo, diedero un bacio sulla fronte della nipotina e si andarono a sedere al tavolo per la cena con gli altri.

In un tempio shintoista posto in una zona elegante di Tokyo si era creata una strana nebbiolina.
Forse a causa dell’umidità della sera oppure a causa della vicinanza di un piccolo stagno sta di fatto che essa rendeva il luogo inquietante.
Se gli abitanti del tempio avessero teso le orecchie avrebbero pure sentito una strana voce sussurrare: “Finalmente dopo tanti secoli potrò avere la mia vendetta e poi conquistare il mondo! È stata una fortuna per me che alcune gocce di quell’acqua miracolosa abbiano bagnato le mie ossa mortali ma adesso… Adesso che i Miracolus torneranno nella terra del sol levante io potrò tornare in vita!”
Ma forse avrebbero pensato che fosse tutto ricollegabile al venticello che spirava, alla immaginazione che viaggiava a causa dell’ambiente spettrale… Oppure no.
Perché in quel tempio giacevano le spoglie mortali di Eiki Tujo antenato del più noto Hideki Tojo*.
Traditore di Oda Nobunaga, fondatore del Giappone moderno, e di Kennyo Kosa, monaco guerriero del santuario Buddhista Hongan-ji di Kyoto.

*Per chi non lo sapesse Hideki Tojo è stato uno dei maggiori responsabili delle guerre di aggressione giapponesi in Asia.
Condannato poi a morte durante il processo che fu definito: La Norimberga giapponese.
   
 
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