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Autore: Duchessa712    09/02/2020    2 recensioni
Non ha avuto il coraggio di raccontare del suo peccato, della morte di una sola donna che pesa più di quella di milioni di uomini
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Athos
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I still find pieces of you in the back of my mind

È accanto ai suoi figli, sdraiato sul letto con sua moglie che gli prende la mano e lo accarezza. Ha vissuto una vita piena e vuota, essendo se stesso e al contempo nessuno. Athos e Olivier, non vivi ma nemmeno morti. Una vita a metà, vista attravarso i fumi dell'alcol e l'adrenalina della battaglia, completa solo da quando ha conosciuto Sylvie, la madre dei suoi figli. Gli stessi figli che lo guardano con le lacrine agli occhi, che lo considerano un eroe, il Capitano dei Moschettieri del Re. Non ha avuto il coraggio di raccontargli del suo peccato, della morte di una sola donna che pesa più di quella di milioni di uomini. Non sa che fine abbia fatto, dopo aver cercato di strangolarla per l'ennesima volta ha evitato accuratamente di cercarla. Sa, grazie ad Aramis, che lavora per la Regina, sa che ogni passo compiuto verso la luce e una specie di redenzione è svanito e sa che è colpa sua. Aveva fatto tutto per lui.
Adesso è vecchio, capisce l' amore che li ha legati, l'odio che li ha spinti a cercare di uccidersi, l'indifferenza che tra loro è un concetto sconosciuto. Capisce che non se l'è lasciata alle spalle, e che non ne sarà mai capace. Capisce di amarla ma di essere riuscito a sopravvivere anche senza di lei.
Non importa che quando guarda Sylvie, anche adesso, risenta l'eco di risate spezzate e il profumo stordente dei fiori che simboleggiano il loro passato e la loro condanna. Capisce di amarla e la stanza inizia a vorticare e non sa più cosa è vero e cosa non lo sia. Sente una voce chiamarlo e la segue, fiducioso come non lo è mai più stato da troppo tempo. Sylvie e i suoi figli piangono la sua morte e si affannano inutilmente a cercare di capire il bisbiglio sussurrato che è la sua ultima parola. Il nome di una morta che lui stesso ha condannato, di un fantasma dai capelli scuri e gli occhi chiari e la risata allegra e tintinnante.
Non sa Anne, a migliaia di chilometri di distanza, di essere stata l'ultimo pensiero di suo marito.
Forse alla fine è meglio così.
   
 
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