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Autore: lmpaoli94    09/02/2020    0 recensioni
Peter Parker si appresta ad andare all’inaugurazione di uno dei grattacieli di New York più alti, belli e all’avanguardia della città.
Ma il giovane ragazzo che continua a nascondere i suoi poteri di ragno agli occhi di tutti, ha un grande dilemma da risolvere. Chi inviterà alla festa? La fortunata sarà l’amica dell’infanzia Mary Jane Watson oppure la bellissima e solare Gwen Stacy?
Un problema non indifferente che scatenerà collera e rifiuta da parte dell’altra, senza dimenticare che la vita di Peter sarà in pericolo ancora una volta.
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gwen Stacy, Harry Osborn, Mary Jane Watson, Norman Osborn
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Lo sguardo terrificante di Goblin riuscì a spaventare tutti i presenti una volta che i loro occhi incrociarono i suoi.
< Allora? Pensavate che sarei rimasto fuori da tutto questo? Ebbene vi sbagliavate. Questo grattacielo di New York ha bisogno di un po’ di brio. Lasciate che ci pensi io. >
Pigiando un bottone che si trovava sotto la sua armatura, una moltitudine di esplosioni seguirono in tutto il palazzo scatenando il caos generale.
< Peter! Che cosa sta succedendo?! > gridò Mary Jane in sua compagnia.
< Stai tranquilla e mettiti al riparo, d’accordo? >
< Perché? Tu che cosa fari? >
Ma il giovane ragazzo scomparve in mezzo alla folla per poi nascondersi dietro ad un pilastro che era sempre in piedi.
< Dove ve ne andate tutti? Rimanete. Lo spettacolo è appena cominciato. >
Un gruppo di persone cercarono di fuggire attraverso le scale della torre, la l’edificio era disseminato di bombe ovunque pronte ad esplodere.
< Avete visto? Non potete andare lontano. Siete imprigionati contro il vostro volere. >
Non riuscendo a capacitarsi di rimanere intrappolati, le centinaia di persone invitate all’inaugurazione si dispersero in un angolo della sala stando il più possibile alla larga da Goblin.
< Vediamo un po’ che cosa posso fare… Non posso far saltare l’intero palazzo. Non con me dentro… E se mi divertissi con alcune ragazze? >
Girando lo sguardo, Goblin intravide la povera Gwen piangere rannicchiata lontano da tutti.
< Tesoro, perché stai piangendo? Ti faccio questo effetto, forse? >
< Io… ho paura di morire… >
< E’ una paura che accomuna tutti voi esseri umani > spiegò Goblin < Ma io non sono umano come pensate. Io sono un supereroe come voi in attesa di andare alla ribalda. E la festa di stasera è il momento adatto per farlo. >
< Ci ucciderai tutti? >
< No. almeno che non me ne darete l’occasione. >
< Non ci riusciresti lo stesso perché sarò io che ti fermerò. >
< Chia ha parlato? Non dirmi che è il mio amico Spider – man di quartiere. >
< Sì. Sono proprio io. >
La voce dell’uomo ragno si riversò in tutta la sala come se fosse il saòvatore venuto dal cielo.
< Come hai fatto a raggiungere l’ultimo piano di questo palazzo? Vuol dire che la tua vera identità è molto più comune di quello che posso credere… Fai parte degli invitati, vero? >
< Certo che no. io intervengo sempre nei momenti opportuni. >
< Come no… Credi che io sia uno sciocco? Vedi di non prendermi in giro Spider – man se non vuoi fare una brutta fine. >
< Qui l’unico che farà una brutta fine sei tu, Goblin. >
< Davvero? E se ci fosse questa povera ragazza bionda in pericolo? Che cosa faresti? >
Vedendo la povera Gwen ostaggio del malvagio Goblin, Spider – man doveva stare molto attento a come si muoveva e a come si pronunciava.
< Allora? Non lo fai più il gradasso? >
< Lascia andare la signorina. È una questione che riguarda me e te. >
< Non ci pensare nemmeno. Voglio movimentare la festa ed è quello che farò… E la qui presente biondina sarà un ottimo mezzo per farlo. >
< Che cosa vuoi fargli? >
< Adesso vedrai. >
Prendendo la povera ragazza per la gola, Goblin la condusse con il suo aliante in cima all’edificio minacciando Spider – Man che l’avrebbe buttata di sotto.
< No! non farlo! >
< Perché? Siamo in diretta tv. Ci vuole un po’ di brivido e di adrenalina. >
Nel mentre gli elicotteri dei paparazzi volavano nei dintorni del grattacielo che stava prendendo fuoco, Goblin non perse tempo di attaccare anche loro distruggendoli in pochi secondi.
< No!!! >
< Hai visto i fuochi d’artificio, Spider – man? Li ho distrutti come se fossero stati degli insetti fastidiosi. >
< Non avresti dovuto. >
< La prossima volta sarà questa biondina… Peccato che il suo cavaliere non sia qui per difenderla. Avrei fatto fuori anche lui. >
“Sono molto più vicino di quello che pensi.”
< Se Peter Parker fosse qui, ti leverebbe quel sorriso malefico che hai di dosso. >
< Ahahah voglio proprio vedere… E comunque non dovresti minacciarmi nelle tue condizioni. Sei sempre in cima ad un precipizio. >
< La mia vita non vale niente senza di lui. >
“Gwen, è bello sentirti dire quelle parole… Ma sarebbe meglio che tu tacessi.”
< L’unica cosa che so di Peter Parker è che un ottimo studente di scienze… Non avrebbe nessuna possibilità contro di me. >
< Adesso basta parlare! Finiamola qui! >
Mentre Spider – Man cercava di attaccarlo con le sue ragnatele, il giovane supereroe doveva capire che se voleva mettere la tappeto Goblin doveva prima salvare Gwen e poi distruggere il suo aliante.
< Non osare muoverti o la ragazza fa una brutta fine! >
< Non oseresti… >
Preso da un moto di rabbia, alla fine Goblin la lasciò andare cadere nel vuoto mentre Spider – Man riuscì a salvarla per il rotto della cuffia.
< Tu… mi hai salvato… >
< E’ un mio dovere, signorina. >
< Posso sapere chi c’è dietro la maschera? >
< Meglio di no. Non sarei un bello spettacolo > rispose Spider – man sorridente smorzando gli animi tesi.
< Io invece sono sicura il contrario. >
< Questa volta ti è andata bene con la biondina, Spider – Man > gli gridò Goblin < Ma la seconda ragazza non riuscirà ad essere salvata. >
“Che cosa?”
< Meglio che me ne vada. Ho un cattivone da sistemare. >
< Ma ci rivedremo? >
< Magari sì… Ma spero in altri frangenti. >
Ritornando in cima all’edificio mentre i vigili del fuoco erano impegnati a spegnere le fiamme, Spider – Man fu condotto al penultimo piano del palazzo proprio da Goblin.
< Vuoi sfidarmi apertamente da solo? Fai pure. Ma la piccola Mary Jane che cosa potrebbe pensare di te? >
Vedendo che aveva in ostaggio il suo amore proibito, il sangue di Peter Parker si raggelò all’istante.
< Credevi che non ti avrei riconosciuto, Peter Parker? >
Sentendo pronunciare quel nome, Peter divenne pallido in viso.
“Ma com’è possibile…”
< Adesso è l’ora di giocare a viso scoperto, non trovi? >
< Va bene. Se è questo quello che vuoi… >
Una volta che i duellanti si tolsero le rispettive maschere, Peter non si immaginò mai di trovarsi dinanzi a Norman Osborn.
< Sei sorpreso, Peter Parker? >
< Io dovrei uccidere il padre del mio migliore amico? >
< Sì, mio caro… A meno che non sia io ad uccidere te. >
< Perché tutto questo astio? Perché ha deciso di trasformarsi in quello che non è? >
< E’ qui che ti sbagli, Peter. Io sono questo… E preferisco essere forte e pieno di energia piuttosto che un uomo inutile e rinnegato a tutti coloro che ha salvato dall’anonimato… Ho faondato la mia azienda in campo di armi e di progetti scientifici al fine di rendere questo paese uno dei più all’avanguardia del mondo… Ma poi cos’è successo? Mi hanno voltato le spalle e hanno minacciato di far fallire la mia azienda. Io non potevo permettere un simile affronto e mio figlio non ha fatto niente per aiutarmi. Fu così che ho deciso di trasformarmi in Goblin e farmi giustizia contro i miei nemici… Peccato che tu hai deciso di andarmi contro, Peter Parker. Ma hai ancora una possibilità. Che cosa decidi? >
< Credi davvero che io possa sposare la tua causa? Se è così sei più pazzo di quello che penso, Norman. >
< Molto bene… Vorrà dire che vedrai la tua amata Mary Jane morire impunemente sotto i tuoi occhi. >
Mentre Goblin era pronto per sferrare l’attacco mortale alla povera Mary Jane, Spider – Man gli fece da scudo ricevendo il colpo al suo posto.
< No. Peter… >
Cadendo a terra sanguinante, il povero Spider – Man chiuse gli occhi maledicendo tutti i brutti momenti avuti proprio con il suo primo amore Mary Jane.
< Peter… Non doveva finire così! Maledetto! >
< E’ quello che si è meritato. Adesso sarai tu a fare la sua stessa identica fine… Per voi due è finita. >
Ma prima che Goblin potesse dare il colpo di grazia a Mary Jane, quest’ultima lo scaraventò fuori dal suo aliante.
< Vuoi buttarmi di sotto dall’edificio? Non credo che tu ce la faresti. >
< Fermo! > minacciò la donna mentre stava tenendo in mano una bomba < Stai indietro o la faccio esplodere. >
< Vuoi farci saltare in aria tutti e due? Bene, accomodati. >
< Tu non hai paura di morirre? >
< Mia cara, prima o poi tocca a tutti… E se tu vuoi farmi fuori, fallo pure. Ma sortirai la stessa mia identica fine. >
< Non m’importa! Farò di tutto per vendicare Peter. >
Con le lacrime che gli sgorgavano dal viso, Mary Jane era più furiosa e disperata che mai.
< Avanti, che cosa aspetti? Fallo! Così potrai ricongiungerti con il tuo amato Peter Parker. >
< Non lo nominare! >
< Peter Parker ha avuto quello che si merita. E se fosse ancora vivo, lo ucciderei ancora con le mie stesse mani. >
< Stai zitto! >
Nel mentre un urlo sconosciuto squarciò il cielo, il povero Goblin fu attacco alla spalle e scaraventato sul precipizio del palazzo con l’eventualità di cadere.
< Non te l’aspettavi, vero? >
< Tu! Dovresti essere morto, Peter Parker! >
< La buona sorte ha deciso di essere dalla mia parte… Oltre che ha questa armatura che ho costruito con le mie mani. >
< Non è possibile… >
< Mi dispiace Goblin, ma ti è andata male… Hai fatto soffrire fin troppe persone. Ed ora è giunto il momento che tutti sappiano la tua vera identità. >
< Non se io mi tolgo di mezzo da solo… >
< Che cosa? >
< Stavolta hai vinto tu, Spider – Man. Ma la prossima volta non sarai così fortunato. È una promessa > disse infine Goblin buttandosi dal palazzo e morendo sul colpo appena toccò il terreno.
“No. Non doveva finire in questo modo…”
Tirando un sospiro di sollievo, Peter si precipitò verso Mary Jane cercando di consolare il suo dolore e la sua paura.
< Non piangere, Mary Jane. Ormai è tutto finito. >
< Lo sai? Credevo che non ti avrei mai più rivisto. >
< E invece sono più duro che mai. >
Nel mentre si ritrovarono da soli al penultimo piano del grattacielo, Peter non poté perdere l’occasione di confessare tutto il suo amore per lei baciandola con passione.
< Aspettavo questo bacio da molto tempo, sai? >
< Meglio tardi che mai. >
< E adesso che cosa dirai a Gwen? >
< Non deve dirmi niente. Ormai so già tutto > rispose la ragazza seguita da alcuni vigili del fuoco che erano giunti fino in cima al palazzo.
< Gwen, spero che non ti dispiaccia che io… >
< No, Peter… Ma come ti dovrei chiamare adesso, scusa? >
< Ecco, a proposito di questo, vorrei che tu mantenessi il segreto. È fondamentale che la mia identità non venga rivelata. Lo capisci, vero? >
< Certo, non ti preoccupare > rispose Gwen smorzando un sorriso < Sono contento che tu e Mary Jane abbiate trovato la felicità. Davvero. >
< Ti ringrazio. >
< Adesso è meglio che me ne vada. Imiei genitori vorranno sapere che cos’è successo… Ci vediamo presto, ragazzi > disse infine Gwen prima di ricongiungersi con i sopravvissuti.
< Peter, possiamo davvero fidarci di lei? >
< Purtoppo non abbiamo alternative… Gwen è una brava ragazza. On credo che mi tradirà. >
< Spero che tu abbia ragione. >
 
 
Una volta raggiunto il pianoterra, Gwen vide il povero Harry piangere il corpo di suo padre spiaccicato per terra.
< Mi dispiace per suo padre, Harry > gli fece un poliziotto < Se posso fare qualcosa per lei… >
< Lasci stare > rispose il ragazzo  Ho bisogno di rimanere da solo. >
< Ok. Come vuole lei. >
Una volta che ilpoliziotto si allontanò, fu il momento giusto per Gwen per vendicarsi di Peter Parker e di Spider – Man.
< Harry, io so chi ha ucciso tuo padre… Non lo immagineresti mai. >
< E’ stato Spider – Man > mormorò Harry digrignando i denti < Come ha potuto quel maledetto? Mi ha portato via la figura più importante della mia vita. >
< Sì, è stato Spider – Man… Ma sai chi c’è sotto la maschera di Spider – Man? >
< Mi vorresti dire che tu lo sai? >
< Si tratta di Peter Parker. >
Sentendo quel nome, Harry assunse un’espressione mista a sorpresa e rabbia, però cercando di contenere le sue emozioni.
< E quella Mary Jane… Mi ha portato via il mio unico amore. E adesso ne dovranno pagare le conseguenze. Tu che cosa ne dici, Harry? >
< Dico che è una splendida idea… E’ il momento di agire nel nome della vendetta. >
   
 
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