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Autore: Anil    09/02/2020    3 recensioni
Cosa accadrebbe se Sana e Akito si incontrassero dopo anni sul set?
Con Akito nella veste di regista, tutto può succedere...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“m-mi scusi signor regista, devo aver sbagliato auto” la mia mano scatta verso la portiera. Trovarsi così vicino ad un regista che somiglia ad Hayama non è nei miei piani della giornata. Ma poi perché diavolo sono finita in macchina con lui???

“Non hai sbagliato auto, ero di passaggio così sono venuto io”

“ah, la ringrazio davvero signor regista, ma non voglio disturbarla, magari Namako si è liberato…” e la mia mano scatta nuovamente verso la portiera, ma l’auto sfreccia già a tutta velocità sull’immensa strada.

Sono in trappola.

Mi lascio andare sui sedili cercando di sembrare normale, ma la verità è che quell’uomo mi mette davvero a disagio. Per un attimo mi sembra di udire la voce di Namako “sfrutta ogni occasione Sana…”

La voce di Mama si sovrappone “sii sempre te stessa bambina mia”. Questa seconda voce è decisamente meglio.

Sono forte come una tigre

“Cosa c’è da sorridere?” Il regista mi sta evidentemente osservando dallo specchietto mentre cerco di trovare la forza per essere pienamente me stessa.

“Lo sa signor regista, lei è molto strano. In ogni caso oggi ho fatto un milione di acquisti. Li vuole vedere? È una città incredibile. Mi piacerebbe visitarla tutta, chissà quante altre cose ci saranno così…” continuo a parlare ininterrottamente e senza apparente connessione, mi sento molto più sciolta ora che ho deciso di essere solamente Sana. Quello non è Hayama. DEVE essere così

Mentre continuo con il mio fiume di parole, il regista comincia a rallentare.

“Siamo già arrivati?” sono sollevata, sto per finire gli argomenti.

Nessuna risposta.

“Ehm Ehm. Signor Regista?”

“Chiamami Herik”

Non ho il coraggio di guardarlo attraverso lo specchietto, piuttosto mi tuffo in una delle buste piene di vestiti che ho acquistato fingendo di cercare qualcosa. Per qualcuno cresciuto in occidente forse non è facile da comprendere, ma chiamare una persona per nome non è troppo familiare?

Forse sarebbe meglio fingere di non aver sentito. Con la testa ancora nella busta sento la macchina fermarsi e la portiera aprirsi.

“Siamo già arrivati?” richiedo stupidamente guardandolo in piedi , è rimasto immobile accanto alla portiera.

“non proprio” dice guardando oltre l’auto. Mi giro seguendo il suo sguardo e vedo torreggiare l’enorme scritta Hollywood proprio sopra le nostre teste. Mi precipito fuori dall’auto in un nanosecondo oltrepassando Trank.

“è meraviglioso!” urlo come una bambina. Sono davvero felice, è una vita che voglio vedere la scritta e ora sono qui…incredibile!

Trank è accanto a me “Ti va un caffè?” mi chiede guardando distrattamente la scritta

“Si!”

Non so perché è così gentile con me oggi, sembra un’altra persona. Lo seguo verso il bar, ma invece di fermarsi al bancone per il caffè si siede su uno dei divanetti proprio di fronte ad un'immensa vetrata che lascia lo sguardo libero di soffermarsi sull'iconico colle.

Mi siedo sul divanetto di fronte a lui, ora non so davvero cosa dire. Il silenzio è un pochino imbarazzante, ma lui non sembra farci caso. Ordina due cocktail senza nemmeno chiedere quale voglio, è un pò sgarbato da parte sua, ma non ho voglia adesso di arrabbiarmi, è tamente bello qui: su questi divanetti, con lo sguardo sull’enorme scritta, la musica soffusa e un bellissimo uomo accanto a me (tranne per il piccolo, trascurabile particolare che il tizio in questione è identico ad Hayama).

Non so perché, ma comincio a sentire un certo disagio. Forse dovrei dire qualcosa…

“ehm, come sta andando il film?” ma che diavolo di domanda è? per tutti i Kami! Dovrei sapere come diavolo sta andando questo film...sono la protagonista! Mentre mi fustigo mentalmente per la mia stupidità, Trank mi guarda. Invece di rispondere alla mia domanda mi chiede:

“Ti piace?”

Non so assolutamente se si riferisce al cocktail che sto sorseggiando, alla vista o al film, ma la mia risposta tanto vale un po' per tutto:

“Si, molto”

“Bene” dice semplicemente e si alza. Va verso la porta e si accende una sigaretta.

Devo dire che è un uomo di poche parole, proprio come una persona di mia conoscenza...Sorseggio in fretta il resto del mio cocktail e lo raggiungo. Getta a terra la cicca e la pesta con una certa rabbia, non so cosa sia successo, ma adesso è un po' crucciato. Certo che è proprio un tipo strano!

Sana sta finendo il suo cocktail, è visibilmente turbata...prima invece era così contenta. Non so come sia possibile, ma in qualche modo sapevo che la vista da qui l‘avrebbe resa felice. Non so perché sia così a disagio...se non si ricorda di me forse crede che sia uno di quei registi che ci prova con le attrici...non sarebbe poi così sbagliato. Qui lo fanno un po' tutti. E lei tra l’altro dovrebbe essere abituata, ne avrà viste di situazioni in questi anni di carriera...chissà quanti ci avranno provato con lei...chissà quanti uomini avrà avuto...getto a terra la sigaretta e la pesto con rabbia, e pensare che avevo deciso di smettere... Non sono affari miei di cosa fa Kurata della sua vita sentimentale.

   
 
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