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Autore: camillavaamare    11/02/2020    0 recensioni
Los Cabos è la città con più criminalità al mondo, infatti la polizia deve arrestare un capo del Cartello, ma per riuscirci devono chiedere aiuto ad Isaac. Isaac Montreal fa l'investigatore criminologo. Crede nella logica. saac dopo il rapimento finisce in psichiatiria, gli viene diagnosticata l'alessitimia. Non riesce più a descrivere i sentimenti che prova. Dopoché lascia l'ospedale, per provare qualcosa inizia a sniffare l'eroina; gli da euforia e serenità. Riuscirà Isaac a risolvere l'intricato delitto e ar arrestare il colpevole? Se ci riesce renderà Los Cabos un posto migliore! saac non è assolutamente disposto ad accettare che per colpa di queste persone engano uccisi degli innocenti. Anche lui ha una morale, seppur tutta sua! Non o accetta. Per questo, la polizia chiede aiuto ad Isaac: è incorrutibile. Farà qualsiasi cosa gli dicano. Non lo fa per potere, ricchezza o fama. Isaac cerca di aiutare le persone a modo suo.
Genere: Fluff, Suspence, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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6.L'AMORE CHE NON MERITO!

Un altro pomeriggio infernale è finito ed Isaac gira per i quartieri degradati annoiato... no sa cosa fare. Nel suo girovagare nota un cadavere, le persone troppo occupate non se ne accorgono.

Isaac sviene. E si risveglia nello stesso posto, ma è notte. Intontito siede sul gradino di un negozio sprangato. Ha e mani insanguinate e lo stessto i vestiti. Dalla finestra del palazzo vicino esce odore di uova fritte, sente lo stomaco brontolare; ma è troppo sconvolto per ascoltarlo.

Isaac tornato a casa va subito in bagno per lavarsi. È impressionato da quel sangue, ha paura che non sia il uo... l'acqua pare risvegliarlo dall'apatia. Senza un mtivo logico si mette a ricordare gli anni dell'università, quand ha conosciuto Paz.

Ricordo di Isaac

Saluto la mia famiglia e salgo sull'autobus. Sto tornando a scuola dopo le vacanze estive. È l'ultimo anno, poi finirò questo tormento.

Siedo sotto un albero a guardare l'oceano, quando mi si avvicina una ragazza. Non la noto. Sono perso in qualche mio pensiero... vabbè. Prendo dallo zaino la vaschetta con gli spagheti ed inizio a mangiare.

“Isaac? È il tuo nome, vero? Perché, sei sempre da solo? Non ti ho mai visto parlare con un'altra persona.”

“Non mi piacciono le persone. Preferisco starmene con i miei libri.”

“Mi stai dicendo che non hai neanche un amico? No. Dai. Come fai? È bello avrne.”

“Sì. Mi chiamo Isaac. Non riesco a capire le persone, per questo. Qual è il to nome?”

“Paz. Allora... se posso, vorrei essere tua amica...”aggiunge timida e io la guardo imbarazzato.

“Hai dei capelli come degli spaghetti... sottili. Sono belli. Rossi...”

“Spaghetti... perché, mi offendi? Non sono sottili... uso sempre delle creme...”

“Era un complimento. Non volevo offenderti. Mi dispiace. Scusa. Amo gli spaghetti, vedi?”dico ansioso a Paz mostrandole la vaschetta.

“Sei strano. Però mi stai simpatico. È un complimento... sincro... e srano...”

“Oh... grazie. Anche te sei simpatica... hai voglia di stare un po' con.. me?”

“Certo. Però, vieni nella mia stanza. Sta per piovere.”aggiunge sorridente prendendomi il piatto. La guardo perplessa e mi alzo pure io.

“E' solo nuvoloso. Vedrai che non pove. Preferisco stare con te, quca.”dico imbanbolato guardando il cielo, appena finisco la frase sento delle gocce sui capelli.

Paz richiusa la vaschetta, svelta si mette a correre; vuole la seguo.

“DAI! FERMATI! RIDAMMI QUELLA VASCHETTA! È LA MIA CENA! FINISCILA DI CORRERE!”

“NO! VIENI A PRENDERMI! SU! IMPEGNATI A CORRERE! FORZA! QUANTO SEI LENTO!”

“FERMATI! DAI! QUANTO SEI VELOCE?! CORRI TROPO! STO PER SVENIRE QUA!”

“QUANTO ESAGERI! TI MANCANO POCHI METRI! SU! SFORZATI! E AVRAI LA TUA VASCHETTA!”

“Eccomi... ci sono arrivato... dammela. Forza. Fammela finire...”dico irritato strappandole dalla mano la vaschetta e lei mi sorride guardandomi mangiare.

“Non smeti mai di mangiare? Ti stai ingozzando come se non mangassi da giorni.”

“Che c'è? Cosa? Ho fame... mi piace mangiare... a te, no?”domando stupito e lei mi trascina nella sua stanza. Le ragazze mi guardan curiose.

“Dobbiamo uscire... divertitevi. Ci vediamo dopo, Paz.”dice sorridente una delle ragazze.

Io non merito l'amore della mia amica. Quando saprà la verità scapperà. Non posso fare nulla.

Isaac vedde nello specchio il riflesso di Ramon e sussulta, era pero nei ricordi.

“Ti senti bene, Is? Sei... decco.. perso... puoi parlarmene. Se vuoi...”dice preoccupato Ramon. Suona il telefonao di Isaac e lui risponde senza entusiasmo.

“Ciao, mamma. È un po' di giorn che non ti sento. Come stai? Hoda fare.”

“Vorrei vederti. Hai voglia di venire a cena, adesso? È un po' tardi.”

“Un po' tardi, dici? S9ono le 22.30. Se facessimo un altro giorno, magari?”

“Ma no. Non abbiamo ancora cenato. Tranquillo. Faccio una cosa veloce.”

“D'accordo, mamma. Tra dieci minuti arrivo. Ciao...”risponde infastidito Isaac prima di chiudere la chiamata. Asciugato il viso si veste. E l'amico continua a guardarlo ansioso. Crede che gli stia nascondendo qualcosa.

“Non so cosa dirti...quando vorrai parlarmene sai dove cercarmi...”

“Aspetta... vorresti venire dalla mia famiglia? Mi annoirei meno...”

“D'accordo! Certo! Perché, o?! Ci vengo volentieri! Spero che ci sia tanto cibo!”esclama ecciato Ramon facendogli un sorrisone, poi lo lascia sistemarsi.

Isaac vallunga il collo fuori dalla finestra, pensava di avere sentito qualcuno chiamarlo. Confuso rimette la testa dentro, poi va in sala. Vedendo che piove indossa l'impermeabile e lamico gli sorride.

“Cosa ci fai vestito elegante? È solo una cena con i miei genitori...”

“Non è elegante... stamattina mi soo vestito in questo modo. Eri sparito... esci sempre presto.”aggiunge dispiaciuto Ramon e lui continua a sistemre il colletto del cappello.

Isaac e Ramon giunti davanti alla villetta vengono salutati festosi da Rolando e Perla.

“Ciao! Devo andare un attimo a controllare la pizza! Torno subito!”esclama ansosa Perla scomparendo in cucina. C'è odore di bruciato.

“Ciao, papà... vedo che mamma non è cambiata per niente. Continua ad essere la solita.”commenta perplesso Isaac e Rolando gli offre un uovo con la maionese.

Ramon si diverte insieme alla famiglia di Isaac, quando tornano a casa suona un telefono... entrambi addormentati li controllano per vedere chi chiama alle 02.30.

“Vieni all'obitorio. Per favore...”dice disperata Paz, Isaac all'inizio è confuso. Viene raggiunto da Ramon.

“Chi ti sta chiamando? Sono le 02.30... metti giù quel telefono...”

“Devo andare. È Paz... credo che stesse piangendo. Non so, perché. Ma voglio saperlo.”risponde crudele Isaac cercando iàl fucile nel posto dove l'aveva lasciato, non trovandolo impazzisce a cercarlo. Ramon lo trova e l'amico glielo strappa dala mano. Scende la scala talmente veloce che quattro o cinque volte rischia di ammazzarsi inciampando!

Isaac mentre guida vrso l'ospedale immagina tutti i motivi, per cui Paz stesse piangendo al telefono. La sua mete è piena di paranoie.

Isaac parcheggia l'auto in un posto a caso, sta per scendere; quando due soldati gli rubano il fucile! Cerca di riprenderselo... ma loro ammanettano Isaac. Lo portano nella stessa stanza di Paz... si guarda intorno confuso.

I soldati sono meravigliati dallo sguardo inespressivo con cui vengoo fissati da Isaac, anche Paz non capisce come possa essere tranquillo. Sono stati appena rapiti dai soldati! E lui resta immobile.

I soldati posano il fucile vicino al carrello che Paz usa per sezionare quei corpi.

Isaac guarda i raggi lunare entrare dalla fnestrella dell'obitorio pazientemente.

Il soldato vicio la porta esce un attimo, dunque l'altro libera Isaac e gli dà l'arma, gi spara e Paz lo guarda tra lo sconcertato e il meravigliato. Quando arrivano anche gli altri del gruppo liuccide.

Issac libera Paz e scappano dall'obitorio. Tornano da Ramon, li sta aspettando ansioso.

Isaac decide di ospitare Paz, finché non saranno pronti i documenti falsi; aveva aiutato Carlos ad arrestare un falsario. È stato anni fa.

Isaac deve parlarci, ma per farlo dovrà girare con Ramon per i ghetti della città.

Ramon è un pasticione, quindi nessuno sospetterebbe il vero motivo del loro girovagare.

Paz appena avrà i documenti partirà per il Portogallo e nessuno dei narcotrafficanti la cerchrà.

Isaac e l'amico, però non possno ire niente a nessuno di quello che stanno per fare.

Non solo l'esercito, ma anche la polizia è corrotta.: dalla paura o per altro.

Paz quando era diventata amica di Isaac, non sapeva del casino in cui si sarebbe trovata.

Per le persone che incontrano Isaac è solo strano, ma niente di più.

Ramon la prima vota che aveva visto Isaac pensava crudele, ma il suo appartamento costava poco.

Isaac è convinto di non meritare il loro aore... perché lui lo dà a volte e vede quanto soffrono.

La guerra dei narcotrafficanti contro Carlos continua a peggiorare.

I cittadini decidono di aiutare l'esercito e la polizia sparando ai narcotrafficanti.

La famiglia di Isaac non sa della doppia vita del figlio. E mai lo deve sapere.

Isaac dopo aver liberato l'amica dai narcotrafficanti aumenta la droga.

Paz ha il terore di chiedere ad Isaac se si sta drogando con qualche allucinogeno.

Ramon è inansia che deve girare per i ghetti, ogni giorno ci sono dellesparatorie.

   
 
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