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Autore: Kuro Iri    11/02/2020    0 recensioni
Sono passati molti anni dalla vittoria di Yokio contro i mostruosi òkolok, ma la terra che la Custode ha così faticosamente protetto è in pericolo, e ha bisogno di un nuovo protettore. chi verrà scelto dalla Custode? Un nuovo Guardiano o una nuova Custode?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Equilibrio'
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“Sono passati centinaia di anni dall’arrivo della nostra razza su questa terra. Millecento da quando il Primo Guardiano, Okoy, è morto. Centocinquanta dal giorno della Grande Battaglia. Ottantasei dalla morte della Prima Custode, Yokio. La nostra vita ha continuato ad andare avanti, e come ogni anno, anche oggi è giunto il momento, per questi ragazzi, di ricevere il loro nome e il loro destino. Venite avanti”
Il primo ragazzo, vestito di blu, venne chiamato Pei, studioso; il secondo, in abiti color bronzo, ricevette il nome di Malet, tenaglia; la terza, vestita di rosa, divenne Feyii, lavanda; la quarta, vestita di giallo, Soheh, Soave; la quinta, vestita di grigio, Lansei, lama; il sesto, vestito di verde, Kleto, foresta; il settimo, vestito di viola, Kisha, corda d’arco; l’ottava, vestita d’arancio acceso, Mleis, punta; la nona, completamente in bianco, divenne Momal, sciamana. Infine, venne il turno dell’amico della Custode.
“Non possiamo ignorare gli antenati di questo ragazzo. Egli è il nipote di Ihalim, compagno e amico della Prima Custode, il Deki. Egli ne è l’erede: ha ereditato la stessa affinità con l’acqua, lo stesso coraggio, lo stesso onore, la stessa forza”
Le guance del ragazzo si imporporarono.
“Inoltre, proprio come Ihalim, è uno dei compagni della Custode, per questo, da oggi in poi lo onoreremo ogni volta che diremo il suo nome”
ora, il volto del ragazzo era bordeaux.
“Egli è Iriel, l’Erede!”
Le voci che acclamavano Iriel con maggior forza erano quelle di Elda, Sah e Lito. Iriel sorrise agli amici. Finalmente, venne dato il via ai festeggiamenti.  E alla gara di resistenza.
“Allora, tutti d’accordo? Partecipiamo anche noi?”
“Si!”
“Certo”
“Io rinuncio”
Tutti si girarono verso Iriel, stupiti. Il ragazzo si sttrinse nelle spalle.
“Kita ha provato a battere Yokio ad ogni cerimonia, ma non ci è mai riuscito. Mio padre mi disse che era perché la Custode incarnava le forze del nostro mondo. Non credo sia possibile battere Elda”
“Beh, almeno ci divertiremo”
“Forza!”
Iriel, guardò i suoi amici, poi sospirò.
“E va bene”
Si gettarono in mezzo alla folla scatenata. Elda notò che alcuni umani guardavano Sah di sott’ecchi. Si avvicinò e ne chiese la ragione.
“Sappiamo che il Veshgres che uccise sua madre una volta era umano. Un po’ ci vergogniamo di questo, perché sua madre è sempre stata gentile con tutti noi, e abbiamo paura di una sua reazione”
“Non dovete preoccuparvi, quell’assassino ora è morto, Sah non nutre alcun rancore nei vostri confronti”
“Elda!”
La Custode vide iriel e Lito venirele incontro.
“C’è qualcuno che vuole parlarti”
Si lasciò guidare dagli amici fino a una figura incappucciata, in disparte e lontano dalla festa.
“Vi lasciamo”
Rimasta sola con l’individuo misterioso, Elda aspettò. Si sentiva scrutata, come se l’altro la stesse analizzando. Di lui si vedevano solo il naso e la bocca. Erano bianchi.
Poco più bianchi della mia pelle…
Vide le labbra distendersi in un sorriso nostalgico, tenero e triste.
“Gli somigli molto, sai? A tuo padre, intendo”
Elda sobbalzò.
“Mio padre?”
L’altro si tolse il cappuccio, rivelando un volto affilato, gli occhi completamente neri e la pelle bianca come la neve e i capelli come argento liquido.
“Tuo padre è stato il mio compagno di battaglia, ed ero con lui quando sposò tua madre. Era l’elfa più bella che abbia mai visto: aveva gli occhi come il fuoco, i capelli d’oro ed era legata allo spirito di una salamandra. L’opposto di tuo padre”
“Com’era lui?”
“Aveva i tuoi stessi capelli e i tuoi stessi occhi. Solo, non era un mezzosangue”
“Mezzosangue?”
“Tu sei figlia di un sos-mahos, respiri di luna, e di un’elfa”
Il respiro di Elda si bloccò. Sentì la pelliccia sulla schiena rizzarsi in un brivido. Finalmente se la spiegava! Se fosse rimasta nell’altro mondo, sarebbe rimasta distrutta da quella scoperta, ora, invece, era pervasa da una sensazione di gioia.
“Quando sei nata, è stato orribile. Prima che tua madre potesse prenderti in braccio, sei stata avvolta da un’ombra e sei sparita. L’urlo di dolore di Erya è stata la cosa più dolorosa della mia vita”
“Dove sono ora?”
“Non ne ho idea. Partirono subito per cercarti”
“non hanno pensato che fossi stata scelta?”
“No. Il nostro clan considera la vostra stirpe solo una leggenda, ed Erya non ci ha mai creduto veramente. Perdonaci”
“Non c’è niente da perdonare, ognuno crede a ciò che vuole. Scusa, ora devo andare”
“Buona festa”
Tornata dagli amici, Elda si scatenò. Finalmente, cominciò il primo banchetto. Non appena Elda individuò il primo werom, il cucciolo, gli si sedette davanti e si appropriò di un’immensa coscia. Poco dopo arrivarono anche i suoi amici, che seguirono il suo esempio. Al primo morso, un’esplosione di sapore inondò la lingua della ragazza.
“Mhmm…”
“Buono, vero?”
“Barbecue, guarda e impara!”
Lito, Sah e Iriel la guardarono enza capire. La ragazza scoppiò a ridere e continuò a mangiare. Davanti ai suoi occhi scorrevano innumerevoli cibi sconosciuti, carni, frutti, dolci, salati, perfino una specie di cigno di ghiaccio. Inizialmente pensò che si trattasse di una semplice decorazione, poi vide Iriel prenderne un pezzo.
“Quella roba si mangia?!”
“Si. Si chiama-“
Prese un respiro
“-Lorthezaphrel”
“Lo- che?”
“uccello aria”
“Non saprei, non è un po’ troppo facile come nome?”
L’amico rise, poi le tese un’ala.
“Tieni, assaggia”
Elda si aspettava un sapore delicato e fresco. Non era preparata alla botta di calore, sapidità e piccantezza che rischiò di soffocarla. Mentre Iriel rischiava di cadere a terra dalle risate, la Custode aggiunse rapidissima un’abbondante dose di una polverina super piccante all’uccello aria dell’amico. Al suo morso, le parti si invertirono.
“Te la sei cercata, Iriel!”
“Ah, si? Voglio vederti, a mandarlo giù!”
Fra le risate di tutti, i quattro amici iniziarono una sfida a chi mangiava più piccante. Il banchetto stava per finire, ma nessuno di loro aveva ancora avuto la meglio. Con le lacrime agli occhi, Elda ricorse a una misura drastica: afferrò la ciotola della polvere e l’ingoiò completamente. I suoi amici la guardarono con gli occhi sbarrati mentre tossiva l’anima. Quando si fu ripresa, sorrise trionfante.
“Ho vinto io”
Seguirono la folla e iniziò il secondo ballo, durante il quale continuava a ricevere i complimenti per la prova superata, ai
Quali rispondeva con un sorriso, la gola troppo infiammata per rispondere. Riuscì a riprendersi in tempo per le gare sportive. Un elfo con dei muscoli impressionanti le bloccò la strada.
“E così, sei tu la Custode, eh? Certo che sei proprio sottile! Mi domando proprio chi si il più forte tra me e te”
Sah fece un passo avanti coi pugni chiusi. Venne bloccato da Iriel.
“Aspetta e goditi la scena”
Elda si era avviata verso il tavolo sul quale si disputavano le gare di braccio di ferro. Si sedette e aspettò lo sfidante. Mentre i suoi amici si avvicinavano, richiamò le volute, fino a tornare al suo aspetto normale. Sah si rabbuiò ulteriormente.
“Perché mi hai fermato?”
“Perché è successa la stessa cosa a Yokio. Distrusse il tavolo vincendo quando il dorso della sua mano stava sfiorando il legno”
CRASH!
“Scusa, ti ho fatto male?”
Elda aveva appena replicato l’impresa di Yokio. Uno dopo l’altro, la Custode partecipò a tutti i tornei, ma si ritirò poco prima di vincere, per lasciare l’opportunità agli altri. Cominciò il secondo banchetto. Iriel li avvertì.
“Quando finiremo di mangiare, comincerà la vera sfida”
“Che cosa? Ma quanto dura questa festa?!”
Lito iniziava a preoccuparsi: temeva che se non fosse stato in grado di resistere non sarebbe stato degno di combattere al fianco della Custode. Sentì una mano posarsi sulla sua spalla.
“Ce la farai, ma anche se così non fosse, non ti caccerei mai”
“Grazie”
“Però ti prenderei in giro a vita!”
“Ehi! Aspetta, torna qui e prova a ripeterlo!”
Ridendo, i due amici si sedettero e si prepararono alla gara. Finito il banchetto, si radunarono tutti in piazza. Sul palco era stato montato un enorme gong che avrebbe segnato l’inizio e la fine della gara. Sulla lucida superficie, Elda vide il bassorilievo di una ragazza dalle possenti ali che alzava una testa mozzata mentre questa veniva colpita da un fulmine, sopra un campo di battaglia. Davanti agli occhi della Custode, le figure presero vita e la ragazza si ritrovò ad osservare gli ultimi momenti della Grande Battaglia. Sentì il cuore batterle all’impazzata di gioia selvaggia. Il suo spirito si avvicinò sempre di più a quella della prima Custode, finché le due identità si fusero. Il corpo di Elda provò il dolore, la sofferenza e la stanchezza provati da Yokio. Dopodiché, tornò bruscamente nel suo corpo. Sollevò lo sguardo verso le lune.
Hai voluto farmi sapere cosa mi aspetta, vero?
Una nota si levò nella radura: il gong era stato suonato. Una meravigliosa musica cominciò, e il lungo ballo ebbe inizio. A differenza di tutte le altre persone presenti, Elda capiva perfettamente ciò che veniva cantato. Rimase stupita nello scoprire che si trattava della storia di quel mondo. Non appena cominciò la storia di Okoy e della sua stirpe, iniziò a cantare, e i suoi amici si unirono a lei. Cantarono della lunga guerra che i Guardiani avevano combattuto nei secoli. La voce di Elda vibrava dell’energia del mondo, ma c’era anche una nota di rabbia: i suoi predecessori avevano tentato di vincere da soli, morendo prematuramente, e lasciando agli òkolok il comando del loro mondo troppo a lungo. Terminò la Ballata di Yokio. Ogni sguardo si spostò su di lei. La Custode guardò i suoi amici, che annuirono con un sorriso.
                    La confusero con un’altra,
                         ma non si fermò.
                   Con lei combatté,
                         il suo sangue gridava,
                    la battaglia la chiamava.
                         …
Nel sentire il suo canto, tutti provarono vergogna: il loro errore, che aveva causato morte e dolore inutili, sarebbe rimasto per sempre. La Custode attuale poteva anche averli perdonati, ma i suoi predecessori avevano deciso di punirli facendo in modo che, da quel momento fino alla fine, l’errore non sarebbe stato dimenticato, né – sperando- ripetuto. Quando finì di cantare, il cielo si stava schiarendo. Un meraviglioso aroma di werom arrostito si diffuse, e un attimo dopo, la Custode, seduta, stava già affondando i denti nella carne succulenta. Venne immediatamente seguita dai suoi amici e da color che ancora resistevano. Dopo il primo piatto, Lito si abbandonò sul tavolo.
“”Basta… Non ce la faccio più… Io mi ritiro”
Poco dopo, venne seguito anche da Iriel. In gara rimasero in tre: Elda, Sah e un mezz’elfo con le mani palmate di nome Jei. Il sole toccò la cima della statua di Yokio la fine della gara ci sarebbe stata nel momento in cui la luce avrebbe illuminato Mike, il Ferrigno. L’attenzione venne catturata da qualcuno salito sul palco, che dichiarò il suo amore a una certa Risha. Elda vide un’elfa con delle piccole corna bianche arrossire, mentre le amiche si congratulavano con lei. Poco dopo, Jei si ritirò. Il sole toccava ormai la mano di Ihalim, e mancavano solo pochi minuti alla fine della gara. Elda e Sah si lanciarono uno sguardo di sfida. Un’idea balenò nella mente della Custode: del werom maschio, il più grosso restava solo una gigantesca coscia. Impossibile mangiarla tutta prima che finisse il tempo, ma ciò che serviva per vincere. La sua ombra si sollevò e avvolse il pezzo di carne... Quando si ritirò, l’osso spolpato lasciò tutti a bocca aperta. L’ombra di Elda sembrava stringere qualcosa, che fece cadere sulla mano della ragazza: era una palla di carne tritata e compatta. Con un sorriso soave allo sguardo sbalordito di Sah, la Custode si infilò la pallina in bocca e la mandò giù un attimo prima che il suono del gong annunciasse la fine della gara. Sah porse la mano alla ragazza.
“La prossima volta non ti basterà quel trucchetto per vincere”
La ragazza gliela strinse e gli fece una linguaccia. Uno degli anziani si avvicinò ai due insieme a Lito e Iriel. Ù
“Domani Soheh partirà per la Capitale. Vi dispiacerebbe farle da scorta?”
“Affatto!”
“Grazie. Ora andate purea riposare. Vi aspetta un lungo viaggio”
Elda e Sah salutarono Iriel e Lito, accordandosi di trovarsi sotto alla statua di Yokio a Carstal l’indomani a quell’ora.
   
 
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