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Autore: MusicAddicted    11/02/2020    48 recensioni
Prendete due serie TV, shakeratele fra loro, trovate un punto d’incontro, stravolgete tutto lo stravolgibile… ed ecco che otterrete questa storia.
Crowley ha una delle sue brillanti idee e la propone ad Aziraphale.
E se Jessica e Kevin avessero ottenuto i loro poteri in tutto un altro modo? Se fosse un altro il loro primo incontro?
Forse stavolta tutto fra loro potrà essere più romantico, forse.
Degli Ineffabili Maritini invece… che ve lo dico a fare?
E in tutto questo che ne sarà dell’Anticristo?
La fine del mondo si eviterà?
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Jessica Jones, Kilgrave, Trish Walker
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Lo so, lo so, sono da prendere a fucilate.. ho 200 cose da mandare avanti e io che faccio?
Ma davvero, non riuscivo a sbloccarmi su nient’altro finché non davo vita a questo mio ennesimo delirio che ho in mente da un po’ troppo tempo.


Disclaimer: Nulla di tutto ciò mi appartiene, solo le idee folli che partorisce la mia mente insana ^^’

E non ci guadagno alcunché a scriverla!
A seconda dei personaggi in questione, è tutto di proprietà o della Marvel o di Neil Gaiman e Terry Pratchett



ineffably-inevitable-cover

Prologo: Special People


                                                                                             New York, Birch Street, 14 March 2000

“Jessica, muoviti, possibile che sei sempre la solita lumaca?” fa irruzione nella sua stanza un ragazzino, di al massimo dieci anni, con un berretto da baseball, una tenuta sportiva e un’aria da gran pestifero.
Il componente più giovane della famiglia Jones.

“Non rompere, Phillip, mi devo solo infilare il giubbotto e sono pronta!” replica la ragazzina tredicenne, finendo di raccogliere le sue cose.
Il tempo di darsi una controllata veloce allo specchio, ravvivare i capelli lunghi neri e lisci e lisciare le pieghe della sua T-shirt heavy metal poco stirata.

“Svelta però, che papà e mamma sono giù che ci aspettano da un’ora!” le ricorda il fratellino, petulante.

Tra gli impegni di tutti, scolastici per i ragazzi e professionali per i genitori, la famiglia Jones non trascorre mai troppo tempo insieme, ecco perché fanno tutti tesoro di queste gite collettive che si regalano ogni qual volta riescono a ritagliarsi un momento tutto per loro.
E se a farne le spese deve essere un giorno di lezioni perso, non è poi questo gran male.

“Esagerato, al massimo saranno venti minuti!” fa spallucce lei, indossando il giubbino e caricandosi lo zaino in spalla.

Per poco non se la lussa.

“Accidenti, ma è pesantissimo, ieri sera, quando l’ho preparato, non era così!” si lamenta, avendo un’evidente difficoltà nel reggerlo.
L’occhiata indagatrice e profondamente irritata non sfugge al fratellino.
“Tu hai fatto qualcosa!” lo accusa lei, sbuffando.
“Ma quante storie che fai per due cosine in più che ti ho messo dal mio zaino!” borbotta Phillip.
“Due cosine tipo sassi?” gli rinfaccia lei.
“Sei proprio una pappamolla!” la sbeffeggia il più piccolo, aprendole lo zaino. “Ecco, prendo il mio videogame, così ti dovrebbe pesare di meno!” dice con nonchalance, estraendo quanto annunciato.
“Hey! A parte che non mi è cambiato un accidenti di niente, quello è il mio videogame!” protesta lei, innervosita, facendosi nuovamente carico di quel peso, con gran fatica, dovuto anche al suo fisico gracilino.
“Sì, certo, come no? Ti aspetto in macchina!” trotterella via dalla sua stanza un ridacchiante Philipp.

- Che cos’ho fatto di male per avere il fratello più rompipalle del mondo? – si chiede sconsolata l’adolescente, salutando con lo sguardo il suo adorato poster dei Greenday, prima di avviarsi affannosamente giù per le scale.

Avrebbe dato qualsiasi cosa per poter restare a casa, magari distesa sul letto ad ascoltare i suoi dischi preferiti.

- Sarà una lunga, lunghissima giornata!-

*******************************
                                                                                        London, St. James’s Street, 14 March 2000

Circa a cinquemila e seicento chilometri di distanza e cinque ore più in avanti, negli edifici argentati della Goldsmiths University, Kevin se ne sta concentrato in biblioteca, sul suo libro di psicopatologia.
Mancano poche settimane all’esame e lo studente ventitreenne non vuole sfigurare.
Sente di aver intrapreso il giusto percorso di studi.
Quello è ormai il quarto e ultimo anno e non c’è ancora una materia che non lo abbia conquistato.

Certo, è stata l’ennesima delusione per i suoi genitori, ma del resto con loro il ragazzo non ha mai avuto un rapporto idilliaco, tutt’altro.
A malapena sa che faccia abbiano.
I Thompson sono scienziati rinomati e hanno sempre visto quel figlio non programmato come un peso e una continua distrazione alle loro importanti ricerche.
Per questo prima è stato sballottato da una tata all’altra, poi rinchiuso in collegio, con la sola eccezione delle festività, dove Albert and Louise ci hanno provato a fare i genitori, ma sempre con scarsi risultati.
Kevin non vedeva l’ora di tornarsene in collegio, piuttosto che passare del tempo con loro, ragione per cui a soli quindici anni è stato più che felice di venir cacciato da quella casa senza affetto e andarsene a vivere per conto suo, con i suoi genitori che si sono limitati solo a mandargli puntualmente il denaro necessario a mantenersi.

E hanno continuato a farlo, seppur più controvoglia, quando Kevin ha deciso di iscriversi all’Università di Psicologia.
Albert e Louise erano convinti che lui avrebbe seguito le loro orme, studiando Scienza o Medicina, ma lui non ne ha voluto sapere, conscio di non avere nulla a che spartire con loro, all’infuori del DNA.

Da sempre Kevin si è sentito affascinato dalla mente umana e dalla complessità che essa racchiude, per questo non ha avuto dubbi quando si è trattato di scegliere in che ambito specializzarsi.

“Eccolo qui il senza famiglia!” lo sorprende una fastidiosa voce alle spalle.

È quella di Riley, il bullo che, con la sua gang, lo assilla da quando ha messo piede in quell’Università.
Questo perché le notizie si diffondono in fretta e tutti hanno scoperto presto la sua disastrata situazione familiare, dipingendolo come lo strano, il problematico, l’asociale.
E questo, sommato agli ottimi voti che ha in ogni materia, ha contribuito ad attirare quelle antipatie su di sé.

A Kevin non è mai importato granché della gente, non va forte con le interazioni sociali, anche se a livello teorico ne conosce ogni singolo dettaglio.
Vorrebbe solo studiare ed essere lasciato in pace; peccato che Riley non la pensi affatto così.

“Cos’è? Il cocchino dei professori si prepara a prendere un altro trenta e lode?” lo canzona.
“È quello che accade quando si studia, sai? Basterebbe aprire i libri, anziché chiudere le mani a pugno.” ribatte Kevin, con tono calmo.

Lui non anela mai al conflitto, men che meno alla violenza, sarà anche perché il fisico mingherlino non glielo permette. Con la T-shirt gialla che ha scelto di indossare quel giorno poi la sua figura è ancora meno inquietante.

“Non fare il superiore con me, non agire come se tu fossi migliore!” ringhia Riley, che invece a stazza è il doppio di lui… quanto a cervello, forse non ne ha nemmeno la metà.

- Ma io sono migliore, stupido scimmione! – pensa scocciato Kevin, sperando solo che si stanchi presto di importunarlo.

Forse è la sua giornata fortunata, perché il bullo si limita solo a prendergli il libro e infilarglielo nel cestino, prima di andarsene.
Se non altro, un luogo da dove è facilmente recuperabile.
Kevin ha già dovuto ricomprare quel libro tre volte in quel quadrimestre, una volta Riley gliel’ha fatto investire da un camion, un’altra gliel’ha gettato nella tazza del water, un’altra ancora gli ha disegnato sopra disegni osceni e parolacce con un pennarello indelebile.
E questo quando non è Kevin stesso il bersaglio delle sue vessazioni.

- Un giorno tutto questo finirà. – si rianima, riprendendo il suo libro.

*******************************
                                                                                          Waterbury, W Main Street, 14 March 2000

Aziraphale ha una strana, piacevole sensazione quando suona il telefono, ancora prima di sollevare la cornetta.
Lui sa già di chi si tratta e il suo sesto senso difficilmente lo ha tratto in inganno.
Sì, okay, forse un paio di volte che includono una ghigliottina e una chiesa finita in macerie.
“Sì?” risponde, rimanendo tranquillo.
“Angelo.”

Quella voce.
Non la sentiva più da circa trentatré anni ormai.

“Caro, quanto tempo!”  lascia trapelare una nota emozionata nella sua voce.

- Forse Crowley mi ha perdonato per avergli detto quella sera che andava troppo veloce per me… - rimugina.


“Devo dirti una cosa. Sono passato dalla tua libreria, ma era chiusa; ti sei preso un giorno di vacanza?” domanda Crowley.

Gli parla in modo così naturale e rilassato che pare che si siano sentiti giusto il giorno prima.

In effetti, per creature millenarie ed immortali come loro il tempo è relativo, ma Aziraphale si è umanizzato così tanto che quei trentatré anni li ha sentiti un giorno per volta.

“Beh, mio caro, anche più di un giorno. Sono negli Stati Uniti e non certo per una vacanza. Devo evitare che una chiesa venga sconsacrata.” spiega lui.

“Sempre ligio al dovere!” ridacchia il demone. “Non te la puoi proprio prendere una mezza giornata libera? Ci incontriamo a metà strada, il tempo di uno schiocco di dita, mm?” suggerisce il rosso.
“Tentazione riuscita!” approva il biondo. “Hai già in mente dove?”

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                                                                                Amsterdam, Vondel Park, 14 March 2000

- Non è un appuntamento. Non. è. Un. Appuntamento. – continua a ripetersi Aziraphale, nel tentativo di calmarsi, mentre, qualche ora dopo, si addentra nel parco.

È bellissimo, un’esplosione di colori che l’imminente Primavera reca con sé.
E passeggiando tra le statue, i vari punti di interesse, i prati, gli alberi secolari e le molteplici varietà di fiori, l’angelo finalmente vede Crowley, che lo sta aspettando su un ponticello che conduce a un bellissimo gazebo blu galleggiante sull’acqua.

È vestito con pantaloni attillati neri una t-shirt nera che alla luce del sole sembra quasi trasparente, una giacca nera lasciata aperta che svolazza seguendo il vento, insieme ai capelli rossi di media lunghezza, liberi e selvaggi.

- Splendido, come sempre. – tiene i suoi pensieri per sé Aziraphale, mentre lo avvicina.


Crowley osserva impaziente quella meraviglia di tartan, colori crema e celesti, con quei capelli più soffici delle nuvole e quel sorriso più radioso del sole che viene verso di lui.

- Il mio incantevole angelo. Come faccio a non andare veloce, quando si tratta di te? Ti prenderei e ti sfinirei di baci qui, in questo gazebo! – tiene i suoi pensieri per sé Crowley, bofonchiando qualcosa che ha l’aria di un saluto.

“Ammetto di essermi fatto un’idea sbagliata, caro, quando hai nominato Amsterdam.” esordisce Aziraphale, passeggiando lungo il ponticello con lui e strappandogli una risata.

“Ci avrei scommesso, anche se in un primo momento non ho disdegnato l’idea di iniziarti ai quartieri a luci rosse e ai coffee shop!” sogghigna malizioso il bel demone, prima di arrivare al nocciolo della questione.

“Angelo, ricordi quando ti ho convinto a collaborare fra noi durante le missioni in comune?”
“Come dimenticarlo? Sei andato avanti per secoli e alla fine l’hai spuntata.” alza gli occhi l’angelo.
“Giusto. Spero di spuntarla anche stavolta, ma al primo colpo, basta metterci secoli!” scrolla le spalle l’altro. “Pensavo… e se ci trovassimo qualcuno che possa sbrigare parte delle nostre missioni?”
“Cosa intendi di preciso?” si acciglia il biondo.
“Sto parlando di persone speciali. Persone che tu ed io potremmo rendere speciali, affinché ci aiutino… te nelle cose angeliche e me in quelle diaboliche.” argomenta il rosso.
“Intendi … una sorta di super eroe?” lo guarda sempre più attonito Aziraphale.
“Ngk! Più un anti-eroe nel mio caso… e comunque sì, qualcosa del genere. Pensa, qualcuno che possa occuparsi di garantire protezione … o far commettere qualche peccatuccio qua e là… pensa a quanto tempo risparmieremmo, tempo da dedicare ad altro…” lo intorta con i suoi discorsi il demone.

- Insieme, magari. – pensano all’unisono, solo che non lo possono sapere.

“E… supponendo di provare a farlo, come dovremmo procedere secondo te?” domanda vago l’angelo, ma Crowley già se la ride sotto i baffi.
“Troviamo un candidato a testa e ciascuno dona al suo un potere che li può rendere utili per le nostre missioni… finché i miei capi e i tuoi vedono i loro dannatissimi report compilati, nessuno farà domande.” anticipa le riserve di Aziraphale la sua controparte, che lo conosce meglio di chiunque altro.
“Okay… in fondo non c’è nulla di male a volersi garantire un po' più protezione e benessere per il genere umano, no?” cerca di autoconvincersi.
“E nemmeno un filino in più di scompiglio e dannazione.” controbatte Crowley.
“Ci sto.” gli tende la mano l’angelo e il demone è più che lieto di stringergliela, sigillando il loro accordo. “Ora non ci resta che trovare queste persone speciali.”


TBC

E secondo voi, chi potranno mai essere queste persone speciali? ;P
Riuscite già ad immaginare cosa succederà? ;)

Per chi conosce già ‘Jessica Jones’ … ho rimescolato abbastanza le carte, che dite?
Mi sa che sono riuscita a dare a Kevin dei genitori forse peggiori di quelli che ha nella serie… il che è tutto dire, povero tatino! ^^’

Spero vi stimoli quest’alternative AU che lo vede un brillante studente di psicologia (cosa poteva esserci di più azzeccato? ;) ) bullizzato… datemi tempo e spunterà il Killgrave che è in lui, anche se, nel caso non fosse già chiaro, qui le cose andranno un bel po’ diversamente.

Quanto agli ineffabili, beh, collocateli in qualsiasi realtà o fascia temporale e si moriranno dietro a vicenda, sempre ;)

ah, questo è l’incanto di posto dove si sono incontrati:

https://www.amsterdam.net/it/wp-content/uploads/sites/20/Vondelpark.jpg

Accetto lanci di qualsiasi ortaggio o arma contundente… ma, fatevi sentire ^^’

Piuttosto… quale volete come prossimo aggiornamento? Le beghe amorose di Warlock e Adam, che riprenda con Loka98 la nostra a 4mani su Nanny Ashtoreth e Brother Francis, la vacanza ineffabile, ora che Azi ha perso peso?

Oppure questa  o volete altre J/K? Davvero… non ho la più pallida idea di cosa dovrei scrivere per prima, lol

*sparisce*
   
 
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