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Autore: elelunare    11/02/2020    0 recensioni
Terza storia da me edita dopo "Questa volta lo farò io" e "L'isola dove tutto si complica". Zoro, Sanji, Robin e Nami cercano di nascondere il proprio comune segreto ma una sfida incredibile attende tutta la ciurma...riusciranno ad approdare a God Valley, l'isola dove si scontrarono i Rocks e Gold Roger? E che cosa lì attenderà lì?
Ps: Contiene qualche spoiler sulla vera trama di OP, mentre la storia, i dettagli e le vicende sono del tutto inventate. I personaggi e il mondo di OP sono copyright di Eiichiro Oda.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Nico Robin, Roronoa Zoro, Sanji, Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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I giorni si susseguirono, gli allenamenti e le tensioni pure. Non fu proprio una settimana delle migliori, per tutti..e soprattutto per i famigerati quattro. La lontananza si faceva sentire, quel dover stare per forza separati stava minando il loro equilibrio e la loro serenità.

Le cose iniziarono a precipitare proprio con l'archeologa e lo spadaccino, si arrivò ad un punto di svolta, non piacevole.

Lui ormai si era relegato da giorni in palestra, scendeva solo per mangiare e dormire, lei era molto solitaria, più del solito, spesso leggeva da sola e in fondo a poppa, e spesso si perdeva a guardare la scia della nave. I due avevano continuato a vedersi in palestra, ma avevano diminuito gli incontri perché lei era molto impegnata a ricercare più informazioni possibili su God Valley.

Un giorno, in palestra, durante il riscaldamento meditativo, la mora riuscì a sentire chiaramente e per la prima volta Zoro, iniziando a vederlo nella sua mente. Era finalmente riuscita ad attivare l'haki dell'osservazione!

Lo spadaccino le sorrise (uno dei pochi sorrisi che quel musone le regalava ultimamente!) e accettò di inizare ad aiutarla a scatenare quella cosa, quello strano haki che aveva manifestato mesi prima.

Robin, in quei giorni, aveva riflettuto parecchio, sforzandosi di ricordare ogni dettaglio di com'era accaduto. Tutto quello che ne era venuto fuori era che era stata portata ad uno stato di massima rabbia e paura per l'incolumità dello spadaccino e quell'abilità si era scatenata, se la ricordava ancora quella sensazione prepotente di voler a tutti i costi proteggere qualcuno, di voler proteggerlo. L'archeologa era giunta a questa conclusione, lo spiegò a Zoro che la ascoltò attentamente.

“Quindi, se è come dici, sarà molto difficile..se non impossibile riattivarla qui e ora. Succederà sul campo di battaglia, se succederà” commentò così il verde. Poi prese subito i suoi pesi e iniziò il suo allenamento. Sembrava aver cambiato idea e umore repentinamente.

“Zoro..stai dicendo che non c'è possibilità di attivarla quando voglio?” le chiese lei, si sentiva un po' sconfitta in realtà perché lo spadaccino l'aveva liquidata subito. Sembrava che l'unica cosa che gli importasse nella vita fosse alzare quell'enorme bilancere!

“A-hà! E' così” disse lui, non guardandola nemmeno.

“Ma..io non posso permettere che riaccada e che...non riesca a controllarlo! Potrei far del male a qualche innocente! Potrei fare del male ad uno di noi!” C'era un peso scomodo dentro lo sterno della mora, iniziò a sentirsi pervasa dall'angoscia.

“Accadrà quello che accadrà..Non sei la sola a non riuscire a controllare qualcosa, Robin! Lascia perdere” insistè lui.

“Ma Zoro..” riuscì a dire solo quello Robin in quel momento, era sorpresa dal suo atteggiamento quasi menefreghista. A dire il vero, negli ultimi giorni era stato molto strano, molto distaccato anche in palestra, era così strano che a volte aveva pensato che stesse recitando, o che le stesse nascondendo qualcosa. Però ora Zoro sembrava sincero, era vero e la stava liquidando con molta facilità. Lo spadaccino non l'avrebbe aiutata..eppure non era lui che aveva sempre insistito nel farlo?? Robin era molto confusa.

“Perchè sei ancora lì? Puoi andare, l'allenamento è concluso e complimenti per aver finalmente iniziato a sviluppare un haki”

Ora la mora spalancò la bocca. Quei complimenti sembravano davvero una presa in giro! “Finalmente”..cioè ci aveva messo troppo tempo secondo lui?! E poi non si era mai rivolto a lei così! “Perchè sei ancora lì?” Robin non era talmente sciocca da cadere in quella recita, lui stava esagerando apposta, non era credibile, non poteva rivolgersi a lei in quel modo! La mora non ci stava capendo più niente..

“Non vuoi davvero aiutarmi, spadaccino?” gli chiese, in piedi e con le mani sui fianchi.

“Non posso, e non ho tempo per te adesso!” le fece lui, guardando però a terra.

“Allora dovrò chiedere una mano a Sanji..o a Rufy, insomma qualcuno che ha un'abilità particolare” fece lei.

“CHE?! Ti ho detto che non ne caverai un ragno dal buco! Quindi non chiedere nulla a nessuno!” si incazzò il verde, che buttò a terra il bilancere. Fece un bel fracasso.

“Smettila di fare questa parte, non mi piace per niente, Zoro! Perchè stai facendo così? Cosa vuoi ottenere?!” si scaldò Robin. Era molto probabilmente una farsa, però lei era sul serio spazientita adesso.

“Che tu esca da qui” disse ancora, disse alzandosi ma fissando il pavimento. Poi però la guardò dritta negli occhi “Io non posso più aiutarti, come nessun'altro lo può fare, e direi che i nostri allenamenti possono concludersi qui”

Furono un brutto colpo quelle parole per la mora, solo a sentirle, vere o non vere che siano state.

“Che cosa?.. No, io lo so cosa vuoi! Vuoi solo provocarmi! Vuoi farmi arrabbiare per far sì che quella cosa si scateni! Non mi mentire!” fece lei, arrabbiata e con quel peso sullo stomaco crescente.

“Ti sbagli. Non venire più”

Lo spadaccino lo disse talmente in modo duro, diretto e spietato che Robin comprese che era la verità. L'aveva guardata in faccia, lui la voleva fuori di lì. La mora quindi si girò, una lacrima volò via dal suo viso e poi Robin saltò giù veloce, come risucchiata dalla botola. Questo era certo, non avrebbe più messo piede lì dentro.

Appena fu uscita, Zoro crollò sulle ginocchia e si prese la testa fra le mani.

 

--

Robin corse in camera e si chiuse dentro quel pomeriggio, sfogò tutte le sue lacrime chiedendosi il perché di quel cambiamento repentino nei suoi confronti, si chiese se avesse sbagliato qualcosa, e che cosa. Pianse ma non trovò alcuna risposta.

A cena non la videro, Nami comunicò che l'archeologa non si sentiva bene (ed era tutto sul serio, la mora si era chiusa a riccio anche con lei). Non si capì come mai ma, a quell'annuncio, qualcuno guardò male Zoro, forse perché quando la mora aveva qualcosa di brutto, ultimamente era sempre colpa sua (spesso era spossata o aveva qualche livido..). La renna andò subito a visitarla e tornò con una notizia rassicurante, la mora aveva solo un po' di alterazione ed era molto stanca, nulla di grave. Il cuoco sbuffò sollevato e dichiarò che le avrebbe preparato un buonissimo brodino ricostituente.

“Avete visto che premuroso il nostro cuoco?!” Commentò ad alta voce Usopp, ma nessuno gli diede molta retta.

Finita la cena, il verde, che non aveva mangiato quasi nulla e non aveva detto una parola, si dileguò presto, aveva la notte quella sera, e con Franky.

Uscirono tutti dalla cucina, rimase solo Nami, che come al solito aiutava il cuoco a sparecchiare.

“Meno male che almeno alla sera posso vederti per un pochino” gli sussurrò il biondo, abbracciandola.

“Hei! Non eri tu quello che diceva che era 'pericoloso'?!” lo imitò lei.

“Sì..ma mi manchi troppo mio tesoro..Ultimamente non ci vediamo più..” fece, con una faccia tristissima.

“Eh lo so, anche tu mi manchi..ma questo mare è imprevedibile, l'hai visto anche tu! Ricordi ieri? Se non me ne accorgevo in tempo di quell'enorme corrente, avremo perso di sicuro la rotta, tornando indietro di un bel pezzo!”

In quell'ultima settimana quel tratto di mare era davvero parso insolito! Nami era stata costretta a stare fuori a vegliare la rotta quasi di continuo e non aveva più avuto occasione di stare con Sanji. Spesso veniva svegliata pure di notte dai compagni di vedetta! Aveva certe occhiaie..!

“Ma dimmi, Robin-chan sta davvero male?” chiese lui, era tornato a lavare i piatti.

“Non lo so. Cioè, non lo so se sta fisicamente male...però di certo c'è qualcosa che non va, è molto giù...non mi ha voluto dire nulla”

“E' ancora per quel citrullo, è chiaro come il sole!” fece il cuoco.

“Mmm.. sì, deve essere così..Zoro è molto nervoso e taciturno da quando gliel'hai detto, e magari l'ha trattata male” pensò ad alta voce lei.

“Se è così, è davvero un coglione!! Ops, scusami”

“No, no! Hai ragione! Sarebbe un emerito deficiente! Di sicuro non è colpa di Robin se Franky...! Anzi, sai che ti dico? Dopo vado a scambiare due paroline con quella testa bacata!”

Sanji ridacchiò, le disse di lasciar perdere con il verde e la sentì brontolare ancora. Poi la vide uscire dalla cucina, l'ultima cosa che vide furono i suoi capelli rossi svolazzanti. Le mancava davvero tanto, così tanto...che a volte non riusciva a pensare ad altro! Nemmeno quando cucinava! Il suo cuore si spezzava ogni volta che la vedeva allontanarsi da lui, eppure erano sulla stessa nave e poteva vederla ogni giorno! Ma comunque questo non gli bastava! E poi le mancava tantissimo il suo profumo e la morbidezza della sua pelle.. il calore del suo splendido corpo... .

La schiuma uscì dal lavello mentre lui fissava sognante quella porta, cadde bagnandogli i pantaloni e lui si destò dai quei pensieri con uno scossone. Sanji tornò sulla terra e imprecò.

 

---

 

Nami uscì a cercare Zoro quella sera, ma tutto quello che trovò fu la sua aura scura e un'occhiataccia che la spaventò a morte. Quello non sembrava nemmeno Zoro!

Lo spadaccino si trovava a prua, si stava allenando con due katane, fregandosene altamente di fare guardia alla nave. Lanciava fendenti al mare come se ce l'avesse con qualcuno di invisibile, pareva così adirato che la rossa fece dietro front decidendosi che lo avrebbe sistemato il giorno dopo, magari quando era più in sé.

La rossa rientrò in camera allora, facendo piano. Robin sembrava riposare, era ancora nella stessa posizione di quando l'aveva lasciata prima di cenare, le dava le spalle ed era coperta fino al viso in posizione quasi fetale. Il brodino che le aveva portato non l'aveva nemmeno toccato.

 

--

Fuori, a prua, Zoro sentì dei passi in avvicinamento. A katana spiegata, si preparò ad affrontare il disturbatore, si girò veloce, lui sapeva già con chi aveva a che fare.

Franky fissò la katana puntata verso di sé, un po' stupito (per fortuna era rimasto a distanza!), poi studiò il verde.

“Mm.. Volevo dirti che io rimango a poppa, poi se ti andrà faremo cambio”

Zoro abbassò l'arma e, con uno strano sorriso a dir poco inquietante, annuì.

“D'accordo. Anche se non so se starò qui per tutto il tempo, non mi sento affatto bene. Quel cuoco di merda deve aver cucinato qualcosa di avariato” disse il verde.

“Dici? A dire la verità stasera la carne mi sembrava un po' carente di sale...ma nulla di grave” commentò il cyborg, dubbioso.

“Hah..Meno male che l'archeologa non ha mangiato con noi stasera, sennò oltre l'allenamento doppio che ha fatto, avrebbe mangiato pure schifezze.. e sarebbe schiattata!” disse beffardo Zoro.

Franky rimase allibito da quella frase cruda, iniziò a squadrarlo malamente.

“Beh, Sanji non ha mai cucinato così male come dici! E poi non lo dire nemmeno una cosa del genere, Robin non può..”

Zoro non lo lasciò finire, parlò chiaro, guardando il mare scuro con un ghigno feroce.

“Sai, è per colpa mia se sta male, quella stupida donna! Io non volevo più che si allenasse con me e lei mi ha insultato! Non la voglio più tra i piedi, e oggi gliel'ho fatto capire.. L'ho punita. L'ho fatto apposta! Ho raddoppiato tutti i pesi, ho fatto di tutto, solo se si fosse fatta male allora avrebbe capito! Davvero..non la sopporto, è una donna inutile, saccente, egoista e falsa come poche! Mi chiedo che cosa abbiamo fatto a portar..”

Zoro fu interrotto da qualcosa che lo colpì prepotentemente in viso, volò di qualche metro e finì a terra.

Franky si avvicinò a lui, era letteralmente furioso. Lo prese per la maglietta e lo tirò su in piedi, verso di sé.

“Tu sei fortunato, caro mio! Non ho usato il mio laser FR80! Quello ti avrebbe mandato in orbita il cervello!” ringhiò.

Zoro sputò del sangue dalla bocca e lo sfidò con un occhiata. “Non sei d'accordo?”

Il verde fu percosso violentemente.

“Ma che cazzo ti dice la testa?! Rinsavisci, figlio di puttana! Come TI PERMETTI DI PARLARE COSI' DI ROBIN!??”

“Sai chi ti stai mettendo contro, vero ammasso di bulloni?” gli fece lo spadaccino, con un sorriso insanguinato e terribile.

Franky era veramente tra l'incredulo e l'adirato.

“Non me ne frega un cazzo di chi sei o cosa sai fare!! Tu non capisci nulla! LEI E' SPECIALE! NIENTE CHE TU POSSA COMPRENDERE!! TU L'HAI INSULTATA!! L'HAI TRATTATA COSI' E TE NE VANTI PURE?!! Mi fai SCHIFO! Tu.. da stasera non sei più un mio nakama!” urlò il cyborg. Stavano sul serio rischiando di svegliare tutti!

“Esagerato!..E' solo una donna, Franky. Vuoi dire...che ti piace?” lo schernì lo spadaccino, ancora tra le grinfie del cyborg, perdeva copiosamente sangue dalla bocca.

“A TE NON DEVE IMPORTARE!! Zoro, io credevo... invece sei un'enorme delusione!”

Franky lo mollò e lo spadaccino cadde a terra. Si tastò la mascella, faceva un male boia.

“Ammettilo che ti piace, avanti, che problemi hai? Ma certo! Sei un CODARDO!” insistè ancora il verde, urlandogli contro, sentì delle fitte lancinanti.

“BASTARDO!! OVVIO CHE MI PIACE! STRONZO CHE NON SEI ALTRO!! MI PIACE SUL SERIO, MA NON LO VENGO A DIRE A TE! CHE HAI IL CERVELLO DI UNA GALLINA! E ora mi hai davvero STUFATO!” Franky, al limite della pazienza, trasformò la sua mano robotica e puntò il laser verso il verde minacciando di far fuoco, ma una voce dietro di lui, lo fermò.

“Che diavolo succede qui?”

Franky si girò lentamente, tremando di rabbia.

Sanji, dietro di lui e in un pigiama stiloso blu notte, guardava i due in modo allibito: il cyborg aveva gli occhi iniettati di sangue, era furibondo, e Zoro era a terra, pareva perdere sangue.

“Sanji...tu non sai cosa ha avuto il coraggio di dire questo..essere ! Ma è meglio che non te lo dica..lo ucciderestidisse il cyborg, che respirava a fatica, era agitatissimo.

“Okkei ookkei..ora calmiamoci. Altrimenti si sveglieranno tutti”

“Non c'è da calmarsi, credimi!” fece Franky, furente “Quello ha superato ogni limite! Si è messo a.. insultare Robin!”

Il cuoco lo fissò sbalordito, il cyborg aveva pure le lacrime agli occhi! Era stravolto! Però lui non doveva pensare a quello, doveva fare la sua parte! Sì, e salvare quell'idiota di un cactus da quel casino.

“CHE COSA?!” si girò il biondo “Davvero?!” la faccia del biondo si sfigurò, diventando il diavolo in persona.

“Io non posso ripetere quello che ha detto..” disse ancora torvo Franky “Ma so che...se forse c'è qualcuno che può dargli una lezione...quello giusto sei tu” disse, abbassando gli occhi e piangendo di rabbia. “Fai quello che vuoi di lui, ma fallo bene questa volta. Io ho finito qui”

Detto questo, il cyborg se ne andò, stringendo i pugni.

Era certo, era ovvio! Credeva ancora alla storia di Sanji e Robin...credeva che fossero insieme quindi aveva fatto quel ragionamento e si era tolto dai piedi sentendosi di troppo. Era incredibile! Meno male che era finita brevemente, di certo però chissà che cosa sarebbe successo il giorno dopo quando tutti ne sarebbero venuti a conoscenza! Sanji fece passare in minuto aspettando che Franky si allontanasse, poi si avvicinò allo spadaccino.

“E ora cosa dovrei fare con te, eh? Dovrei spaccarti la faccia ancora di più?!” mormorò.

Zoro non rispose, guardava un punto indefinito, e lui continuò a parlare sussurrando.

“Ma che cosa ti passa per il cervello?! Hai fatto un bel casino! Come cazzo ne veniamo fuori ora?!”

“E' come dici tu, cuocastro, lui prova qualcosa” buttò fuori il verde, poi sorrise amaramente.

“Tu..Non mi dire che! Hai fatto tutto sto casino per questo! Sei pazzo! E magari hai mentito anche a lei! A tutti! Solo per sapere questa cosa!”

Sanji si mise ad imprecare e camminare sù e giù infervorato, però cercando di non fare troppo rumore, voleva sul serio menarlo adesso!

“Esatto. Quindi fai il resto, è giusto così” disse il verde, tirandosi sù in piedi. La sua veste era piena di sangue, il cyborg doveva avergli tirato davvero un bel pugno!.

“Tu lo sai che lo farei molto volentieri ma non così, non perché lo vuoi tu, cretino!” fece il biondo, che stava cercando di pensare lucidamente ad una soluzione a quel macello. Si passò una mano fra i capelli, sbuffando.

Zoro gli si parò davanti.

“Avanti! Quale altra occasione hai? Ho fatto..star male Robin. Dovrebbe bastarti come motivazione. Me lo merito, cuoco!”

Sanji lo fissò quasi con compassione, non l'aveva mia visto con quello sguardo così vuoto! Ah, quel verde era davvero un caso disperato!

“Sei proprio scemo. Quanto cazzo devi sentirti in colpa per chiedermi una cosa del genere?..” disse e dissentì con la testa. Poi non ci pensò ancora, gli tirò un calcio, non troppo forte e all'altezza della spalla. Zoro fu spinto via da quell'urto, e finì a terra rotolando.

Il biondo lo lasciò lì e se andò da Franky, non prima di avergli detto di non fare altri casini.

  
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