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Autore: tuttoinunavolta    11/02/2020    1 recensioni
Una breve raccolta di poesie che scrissi negli ultimi due anni per sfogo. In ordine cronologico
Genere: Introspettivo, Poesia, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oh, forse non avrei dovuto dare ascolto al babbo
Perché m'hai fatto come m'hai fatto, babbo?
Il tuo pezzo di legno, il tuo conforto, dalle mani ti è sfuggito.
Volevi un figlio, al volo hai preso l'occasione
Era il tuo sogno, io sono la tua creazione
La possibilità di plasmarmi, a tua immagine e dissomiglianza crearmi.
Abbastanza umano per capire,
non abbastanza per meritarmi di essere capito.

Sono tutto ciò che hai sempre desiderato dalla tua vita.
Sono la possibilità di replicare la tua infanzia ormai smarrita.
Sono oggetto di un sacrificio da compiere per seppellire gli errori del passato.
Sono la soluzione a un desiderio utopistico, forse un po' malato.
Abbastanza umano da darti soddisfazione,
non abbastanza per meritarmi la tua approvazione.

Oh, babbo, mastro Geppetto.
In discussione l'amore paterno che provi per me non metto; il tuo affetto non rigetto,
Ma vorrei poter provare il calore di un tuo abbraccio,
La tua apatia mi fa sentire inutile ciarpame
Come mai m'hai fatto come m'hai fatto, falegname?
Perché io ti offro il mio aiuto e tu lo dai per scontato?
Perché non posso essere ricambiato, tu sciagurato?
Abbastanza umano per darti fiducia,
non abbastanza per meritarmela.

Oh, papà;
Sono sicuro che in futuro andrò lontano,
Che nel mio finale felice verrò visto come un umano.
Ma mai avrò vissuto un'infanzia come i bambini,
Quelli veri,
Che da soli sistemeranno i loro comportamenti malandrini
E ne potranno andare fieri.
C'era proprio bisogno, paparino,
di porre i miei difetti in bella mostra, nel bel mezzo del mio faccino?
Abbastanza umano da accorgermene, e starci male,
ma non abbastanza per poter rimediare.

A volte, babbo mio, vorrei non essere neanche in parte umano,
Per porre fine a questo mio continuo lamento invano,
Ma ti perdono porgendoti la mia ruvida mano,
Perché so che, alla fine, come me sei solo un essere umano.
   
 
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