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Autore: Roe Jaeger    13/02/2020    2 recensioni
«Zia Artemide?» Una bambina, una voce soave. Due iridi castane che racchiudono un universo di fanciullezza. Un cuore che ancora conosce la magia dei sogni. Lei è Pollon. 
«Dimmi, cara.» Dei capelli scuri e degli occhi stanchi. L'attenzione della donna è stata però attirata. Un cervello che ormai ha spezzato l'incanto dei sogni. È Artemide, una persona importante.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Artemide, Pollon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Primo aprile
 
«Zia Artemide?»
Una bambina, una voce soave.
Due iridi castane che racchiudono un universo di fanciullezza.
Un cuore che ancora conosce la magia dei sogni.
Lei è Pollon.
«Dimmi, cara.»
Dei capelli scuri e degli occhi stanchi.
L'attenzione della donna è stata però attirata.
Un cervello che ormai ha spezzato l'incanto dei sogni.
È Artemide, una persona importante.
Due persone tanto vicine quanto dissimili.
Una divinità e colei che tale non è ancora.
Due mondi diversi a confronto, sotto quel cielo del primo di aprile.
«Sai zia, stavo pensando di diventare la dea della caccia e della luna al posto tuo.»
Un'affermazione, un sussulto.
Doveva essere per forza tutto un incubo.
Non poteva aver perso il lavoro.
«E dimmi, Pollon, perché tra tante possibilità, vuoi proprio il mio stesso incarico.»
Non una domanda, un'affermazione, con tono di rassegnazione. 
Lei sa che quando Pollon decide qualcosa, nessuno riesce a farle cambiare idea.
Quasi mai, almeno.
«Perché oggi è un giorno importante.»
Un sospiro, seguito da silenzio.
Il tutto dà un'aria solenne a quel dialogo.
Tuttavia Artemide proprio non riesce a capire che ricorrenza cada quel giorno.
Sicuramente, non è il compleanno della sua interlocutrice.
È nata il 29 giugno, lei, e lo ricorda bene perché dimenticare di farle gli auguri significherebbe dover sopportare ore e ore il suo dispiacere nel non averli ricevuti.
Dunque, non è in quel giorno che Pollon compie gli anni.
Eppure, è un giorno importante. In fin dei conti l'ha detto lei.
Il sole è alto nel cielo, e rischiara una fetta di stanza non presa in considerazione dalle due dee.
Artemide sospira, priva della soluzione del mistero.
Pollon sorride beffarda, già prima era certa che la zia non avrebbe indovinato cosa le passava per la testa.
E lei è soddisfatta di quella sua conquista, pur sapendo che vale meno di niente.
Sempre con il sorriso sulle labbra, si volta prima a guardare la zia, poi si dirige verso quella fetta di stanza scaldata dal Sole.
Infine, soddisfatta, lascia sola la zia.
Artemide, curiosa, copre lo stesso tragitto della nipote.  
Si trova, così, nella zona di luce, davanti a un calendario, che reca la data del giorno cerchiata di blu.  
Primo Aprile.  
Pollon avrebbe sentito le sue urla, appena le due si sarebbero viste.  
In fin dei conti, quello era il minimo che sarebbe potuto accadere.
   
 
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