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Autore: BlondeFox04    13/02/2020    0 recensioni
Coward è una storia ambientata nel periodo antecedente e seguente lo Zero Requiem. Divisa in tre parti, tratta diversi aspetti della codardia del nostro amato Imperatore ed esplora il rapporto profondo che c'è fra Lelouch e Suzaku. I principali protagonisti di questa storia sono Lelouch, Nunnally e Suzaku.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: C.C., Kururugi Suzaku, Lelouch Lamperouge, Nunnaly Lamperouge
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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COWARD
PARTE I

- Let me come in -



Il palazzo reale che si ergeva nella capitale di Pendragon non era mai stato più vuoto. Ogni reale, servitore o soldato di Britannia era stato incaricato da Sua Maestà Imperiale di svolgere altre mansioni e lasciarlo da solo con la sua fedele complice e il Knight of Zero. Nessuno poteva avvicinarsi e nessuno lo avrebbe comunque voluto. Il Geass aveva reso la popolazione schiava: i forti lo erano del potere, mentre i deboli e gli inermi della paura.


Il potere dei Re ti renderà solo, ma tu sei pronto a riceverlo.


Ogni tenda del palazzo era stata tirata e ogni luce spenta, in modo tale che colui che vi abitava all'interno potesse nascondersi. E nonostante le infinite stanze immerse nell'oscurità, Lelouch aveva scelto di rifugiarsi proprio in quella più piccola e buia che gli ricordava casa. Quella dove aveva nascosto C.C. agli occhi del mondo. Quella dalla quale, una volta uscito ad attenderlo c'era Nunnally. La sua Nunnally. Il suo sorriso. L'unica sua fonte di luce. Si, quella era l'unica cosa che gli importava. Quindi come poteva ora combattere contro di lei?
«Lelouch. Abbiamo già affrontato questo discorso. Dobbiamo andare avanti.»

La voce di Suzaku era chiara, tagliente. E veritiera. Sapeva che doveva farlo, ma non voleva. Non voleva più nulla. Ogni sua mossa e contromossa, ogni impegno, ogni maschera si tramutava in polvere di fronte alle parole della sorella. La sua morte sembrava averlo annientato, ma mai quanto il trovarsela contro. "Sei stato bravo a tenere la maschera anche con lei" gli aveva detto la sua fidata complice, eppure...

«Io non...» iniziò il britanno, lasciando la sua negazione a metà. Fu quindi il giapponese ad opporsi dinanzi a quella fragilità. A denti stretti, lo affrontò con durezza e lo colpì al volto e allo stomaco a pugni serrati. Guardò il suo esile corpo capitolare a terra, per poi urlargli contro. 
«E Euphy allora?! L'hai detto tu stesso, no? Per riscattare il suo nome e per le persone perse! Hai deciso tu di mettere quella maschera, quindi se devi mentire fallo, ma fino in fondo! Ricorda il nostro patto. Lo Zero Requiem-»
«Ci tieni così tanto ad uccidermi, eh, Suzaku?» 
A quel punto il cavaliere non ci vide più. Lo afferrò per il collo della veste bianca e lo tirò su, scagliandolo poi contro la parete. Sapeva che stava solo rispondendo con arroganza al dolore, ma non riusciva ad accettare quell'egoismo.
«Tu... Lo sai perfettamente che non è questo quello che voglio! Non viene dal mio più profondo desiderio, ma da un obbligo nei confronti del mondo intero! Il fine che giustifica ogni mezzo utilizzato, sia da te che da me!» 
Il silenzio dopo quelle urla divenne quasi oppressivo per il britanno onorario. Voleva avere una risposta da quel ragazzo dall'intelletto brillante e gli occhi color dell'ametista. E invece lui stava lì, con il labbro spaccato, a fissarlo senza guardarlo realmente, come fosse perso in un mondo a cui lui non era possibile accedere. In quel momento, Suzaku si chiese se C.C. invece non fosse l'unica persona a poter scorgere il vero Lelouch dietro tutte quelle menzogne. 
Perché non puoi essere sincero con me?
Amareggiato, lasciò andare la presa sul colletto della veste dell'Imperatore. Quindi lasciò scivolare le mani lungo le sue spalle, per poi stringerle abbassando contemporaneamente il capo. Se non l'avesse guardato negli occhi, avrebbe abbassato quelle mura? Lo avrebbe lasciato entrare? 
«Perché non mi dici realmente quello che vuoi dirmi? Ti prego, Lelouch... »
Se solo il cavaliere in quel preciso momento avesse alzato lo sguardo, sicuramente negli occhi del nuovo Imperatore avrebbe visto il turbamento emotivo causato da quelle parole. Parole di cui aveva paura. Lelouch aprì bocca per dire qualcosa, senza però lasciare che alcuna verità su sé stesso potesse uscire da lui. Abbandonarsi al senso delle sue emozioni, scoprirsi di fronte ad un amico o ad un compagno... Se lo avesse fatto, quanto sarebbe stato nudo agli occhi degli altri? Debole. 
Debole.
Serrò i denti e ridusse le labbra ad una linea sottile, lasciando sospesa nel vuoto la sua risposta. 
Una risposta che l'altro capì dopo alcuni minuti. Gli aveva dato il tempo di gettare all'aria l'orgoglio, l'arroganza e l'egoismo. Gli aveva donato la sua fiducia, seguendolo in un piano per la quale aveva rinchiuso ogni suo affetto per l'amico d'infanzia in uno scrigno. Ma Lelouch Vi Britannia, diciassettesimo principe in ordine di successione al trono dell'impero di Britannia era anche questo. Zero era anche questo. E lui, dell'inganno, ne aveva fatto la sua vita stessa. E anche accettando questo, nel profondo Suzaku non aveva accettato che fosse così anche con lui. 
«Codardo.»



 
  
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