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Autore: fedegelmi    14/02/2020    0 recensioni
Personalmente sono sempre stata affascinata dagli stadi che precedono la morte, sono diversi per ognuno, anche se la cosa che li accomuna è la paura negli occhi della vittima. Ella può essere anche paralizzata, ma la vedi, la percepisci.
Genere: Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Azzurre son l'ombre sul mare

come sparti fiori d'acònito.

Il lor tremolio fa tremare

l'Infinito al mio sguardo attonito.

D'Annunzio, Undulna (vv.125-128)

 

 

«Facciamo un gioco, amore: tu mi porti un Valentino e io ti porto una Valentina. Che ne dici?»

È iniziato così il mio primo San Valentino da fidanzata.

Che poi io non ho mai sopportato questa festività, l'ho sempre considerata inutile e ipocrita; però è da un anno che l'ho riconsiderata e non solo perché ho trovato un uomo con il quale festeggiare.

Non mi perderò in romanticismi scontati, perché io e lui non ne abbiamo, anzi: siamo romantici a modo nostro e anche se nessuno potrà capirci, noi ci bastiamo.

Era da un paio di giorni che vedevo questa ragazza bellissima passare davanti al mio negozio, e ieri, a un giorno da San Valentino, avevo deciso di chiudere baracca e seguirla.

Avevo capito che lei sarebbe stata la prescelta quando, oltre ai meravigliosi capelli rossi e alle curve mozzafiato, avevo notato i suoi occhi azzurri e tutte quelle lentiggini sul volto.

Pensavo che al mio uomo sarebbe piaciuta da impazzire, ne ero sicura.

Ora che è davanti a me e gli porto la sua Valentina legata a puntino, ne posso avere la più totale conferma - nonostante la leggera irritazione cutanea, effetto collaterale di ciò che l'aspetta.

«Buon San Valentino, amore» gli dico porgendogli la corda.

La ragazza continua a mugolare disperata, mentre le lacrime le solcano il viso sciogliendole il trucco.

«È talmente perfetta che temo di poter sfigurare col mio» mormora annodando l'estremità della fune ad uno dei due pali nella nostra cantina.

Si gira sparendo nella semi ombra per poi ricomparire con al seguito un ragazzo con una lieve ferita sulla nuca, dalla quale si vede ancora la scia di sangue ormai rappreso.

È alto e abbastanza muscoloso per essere sexy, i suoi capelli neri fanno un contrasto meraviglioso con gli occhi grigi. È perfetto.

«Buon San Valentino, amore» dice a sua volta porgendomi la corda che lo tiene legato.

La afferro eccitata come una bambina a Natale e la annodo al mio palo; mentre procedo, noto che sta cercando di grattarsi ogni punto che riesce a raggiungere.

Il mio uomo mi offre la mano per accompagnarmi galantemente al tavolo a lume di candela che abbiamo preparato in cantina per l'occasione e mi fa accomodare prima di fare altrettanto.

«Possiamo iniziare a mangiare» mormoro accavallando le gambe e sfiorandogli il ginocchio con la punta del piede.

«Certamente, mia amata» sorride mentre mi porge una tartina.

La assaporo chiudendo gli occhi godendomi i gustosi sapori che mi dona.

«Caro, senti» dico dopo essermi pulita le labbra, una volta finita. «Mi sembra che ci sia troppo silenzio quaggiù. Cosa ne dici di mettere un po' di musica?»

«È un'ottima idea».

Si alza offrendomi nuovamente la mano per fare lo stesso.

I due ragazzi, che fino a un attimo fa ci guardavano terrorizzati in silenzio, iniziano ad agitarsi mugolando qualcosa di incomprensibile - merito del bavaglio speciale che gli abbiamo messo in bocca.

Andiamo ognuno dal proprio regalo e togliamo ad entrambi l'impedimento di stoffa.

Valentina subito comincia a urlare chiedendo aiuto.

Sciocca.

Con una cantina insonorizzata come la nostra è impossibile sentire qualsiasi cosa da fuori, senza contare che ci troviamo diversi metri sottoterra.

Avrai ben altro da urlare tra poco, penso pregustando l'imminente futuro.

Valentino, dal canto suo, mi osserva con gli occhi spalancati e la bocca semi aperta. Quasi mi spiace torcergli anche un solo capello, ma d'altronde è qui per questo.

«C-che cosa c'era attaccato al bavaglio?» chiede terrorizzato.

Che l'abbia già capito? Che ragazzo d'oro mi hai portato, amore mio.

«Temo che lo scoprirai presto anche senza il mio aiuto» gli sorrido leccandomi il labbro superiore. «Quanto mancherà?» domando, poi, eccitata al mio uomo avvicinandomi a lui.

«Ormai è passata mezz'ora da quando li abbiamo imbavagliati» osserva guardando l'orologio. «Probabilmente inizierà tra poco».

Saltello battendo le mani come una bambina. «Non vedo l'ora!»

«Ti andrebbe qualcosa da bere, nel frattempo?»

«Apriamo il Louis Roederer Cristal, credo che questa sia l'occasione che stavamo aspettando» propongo accarezzandogli il braccio.

«Ottima idea, cara, vado subito a prenderlo».

Torno al tavolo girando la sedia verso i due Valentini per vederli meglio e mi accomodo.

Il mio uomo torna dopo pochi secondi con la bottiglia in mano e due flûte; me li porge entrambi per stappare lo champagne.

Intanto osservo i due ragazzi, lei che ancora urla come una forsennata e lui che la guarda allarmato: probabilmente teme che le troppe urla ci faranno innervosire, o magari ha capito cosa gli abbiamo messo sul bavaglio. In qualunque caso, la loro sorte sarà la stessa, nulla cambierà la situazione in cui si trovano.

Un sonoro "pop" e la bottiglia è aperta.

Ne versa la stessa quantità in entrambi i bicchieri dopodiché si abbassa per lasciarmi un affettuoso bacio a stampo e appoggiare il Louis Roederer Cristal sul tavolo.

Solo dopo che si è seduto avviciniamo i flûte e brindiamo.

«Al nostro amore, al nostro San Valentino» diciamo.

Non appena sentiamo il ticchettio del cristallo, un altro soave suono giunge alle nostre trepidanti orecchie; l'urlo straziante di Valentina seguito a ruota da quello di Valentino.

Oh, quale magnificenza, mi sento tremare dall'eccitazione.

Li guardo rapita sorseggiando il dolce champagne mentre si contorcono per il dolore, urlano, sudano, soffrono.

Personalmente sono sempre stata affascinata dagli stadi che precedono la morte, sono diversi per ognuno, anche se la cosa che li accomuna è la paura negli occhi della vittima. Ella può essere anche paralizzata, ma la vedi, la percepisci.

E mentre il nostro personale concerto di urla prosegue, il mio uomo mi porge per l'ennesima volta la mano. «Mi concedi questo ballo?» chiede facendo un mezzo inchino.

Acconsento permettendogli di aiutarmi ad alzarmi e cominciamo a ballare sulle note del loro dolore.

Mai avrei pensato di trovare una persona con la quale condividere una tale esperienza, mai avrei osato sperarci.

Eppure eccola qui, davanti a me, mentre mi stringe a sé come se non volesse lasciarmi mai e promettendomi il suo amore fino alla morte.

E io lo amerò, con tutta me stessa, per sempre.



A.A.
Buon San Valentino a tutti voi!

   
 
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