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Autore: Alice 83    14/02/2020    2 recensioni
Salve a tutti! Sono stata assente un po', ma sono tornata a scrivere dei miei Olicity.
Dopo il finale di Arrow avevo questa storia che mi ronzava in testa, ma ho dovuto aspettare un po' prima di riuscire a metterla su carta (dovevo affrontare il mio lutto!) Ammetto che avrei voluto una fine diversa per loro, avrei voluto che potessero vivere una vita insieme oltre all'aldilà, ma così purtroppo non è andata.
Comunque questa breve storia è dal punto di vista di Felicity e comincia nel momento in cui è appena terminata la cerimonia funebre, ho cambiato qualche cosa rispetto a quanto abbiamo visto nel finale e ho voluto aggiungere dei dialoghi e delle spiegazioni che avrei voluto inserissero.
Mi sono dilungata fin troppo spero che vi piaccia! Baci
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, John Diggle
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Erano arrivati tutti, da vicino e da lontano….almeno tutti quelli che erano riusciti a liberarsi….il mio corpo, credo con una sorta di pilota automatico imposto dalle circostanze, si era trascinato fin lì….non so dove avevo trovato la forza per uscire dal letto…per vestirmi…per pettinarmi….per rendermi presentabile in questi due giorni in cui troppo tardi la città aveva riconosciuto il valore del mio Oliver dedicandogli una statua…(ben poca cosa, almeno per me, viste tutte le volte in cui l’avevano denigrato, accusato, imprigionato, cercato di uccidere), in cui avevo dovuto tornare al bunker…quella che una volta era la mia seconda casa, ma che ora sembrava un guscio vuoto senza di lui…tutto aveva perso il suo scopo per me…nulla aveva più importanza.
E ora eccoci qui davanti ad una bara vuota a dirgli addio per l’ultima volt,a ma io non volevo dirgli addio, non gli avrei mai detto addio perché non puoi dire addio a parte della tua anima e noi due eravamo parti di una sola anima…ero così arrabbiata con lui…perché doveva sempre essere lui a dover salvare il mondo….ora addirittura l’intero universo…in questo ‘’nuovo mondo’’ faticavo anch’io a capire come aveva potuto cambiare tante cose…aveva aggiustato e fatto tornare tante persone per non lasciarmi sola…per far sì che Mia non dovesse crescere in un cottage lontano dal mondo con me come unica fonte di protezione, terrorizzata che in ogni momento il Nine Circle potesse trovarci.
Non so come e perché, ma quando tutto era finito…quando l’intero universo era ripartito mi ero ritrovata a casa Queen…la vecchia casa dei Queen ..nella nostra stanza padronale di cui non avevo ricordi…con Moira ancora viva, con una tata a prendersi cura di Mia visto che in queste settimane faticavo persino ad alzarmi dal letto per andare in bagno. Perché aveva potuto dare una nuova chance a tutti e non a lui? A lui che la meritava più di ogni altra persona su questa terra…perchè aveva potuto riportare in vita Moira, Tommy, persino Emiko, ma per lui non era possibile un nuovo inizio… Perché…. Continuavo a ripetermelo nella testa...non riuscivo a pensare ad altro da un mese a questa parte.
Ora non avrebbe più potuto cullare dolcemente Mia e farla calmare come solo lui sapeva fare…non avrebbe potuto sentirla pronunciare la parola mamma per la prima volta o la parola papà… non avrebbe potuto vederla muovere i suoi primi passi sotto il suo sguardo attento e protettivo o vederla correre per la prima volta, accompagnarla il suo primo giorno di scuola o insegnarle a guidare...o a scoccare la sua prima freccia (perché so che un giorno lei chiederà di farlo)….non ci sarebbe più stato per lei…per William…per me…..il senso di vuoto e il dolore al petto erano una costante in questo mese che era passato dalla sua morte…ma io l’avevo perso già prima quando quel bastardo di The Monitor me l’aveva portato via… in quella calma e tiepida notte di Maggio.
Allora però era stato diverso da adesso… altrettanto doloroso e straziante, ma allora avevo ancora la speranza di poterlo salvare…che qualcosa cambiasse…che ancora una volta sarebbe sfuggito alla morte e sarebbe tornato da me…da noi… e poi in quei mesi da Maggio a Dicembre in cui era stato lontano da me, ma vivo io lo sentivo…lo percepivo…ora invece era come se metà della mia anima non fosse più in questo mondo…e io mi sentivo lacerata dentro in un modo impossibile da descrivere.
Avevo ricevuto abbracci e parole di conforto a cui avevo risposto fingendo una forza che non avevo più…che non sapevo più dove ritrovare…guardavo Barry e Kara e Sara; prima della commemorazione funebre avevo persino avuto il coraggio di alleviare il loro dolore dicendo che non era colpa loro, che avevano fatto tutto il possibile… che doveva andare così, ma dentro non potevo non provare rancore, rabbia e dolore perché loro si erano salvati…loro erano tornati a casa dai loro cari…e, soprattutto, loro erano stati con lui fino all’ultimo …persino di questo il destino mi aveva privata…aveva privato sua moglie e Dig, quello che per Oliver era sempre stato un fratello, di poter stare con lui fino al suo ultimo respiro. E anche questo faticavo ad accettarlo…non era giusto…se se ne doveva davvero andare avrebbe dovuto farlo tra le mie braccia.
E la cosa che mi faceva stare ancora più male è che io l’avrei seguito…dovunque ora si trovi sarei andata con lui, ma ora non potevo neanche fare questo perché Mia e William avevano bisogno di una madre.
La pioggia continuava a cadere, ma non avevo neanche più la forza di tenere aperto l’ombrello…l’avevo lasciato cadere ai miei piedi…piano piano tutti si stavano allontanando, ma io non riuscivo a muovermi…ci avrei messo radici accanto a questa lapide anche se sapevo che lui non era qui.
Percepii la presenza di Dig ‘’Vieni Fel torniamo dentro...ti accompagno io’’
‘’NO ancora no… voglio stare con lui ho bisogno di stare sola con lui…per favore fai andare via tutti…’’
 
Avevo così tanto ancora da processare…per esempio il fatto che Mia fosse contemporaneamente a casa a piangere tra le braccia della tata della famiglia Queen Raisa (che tra l’altro nella vita di prima avevo conosciuto solo per pochi mesi quando si era occupata di William e prima che i nonni materni ce lo portassero via) e contemporaneamente una meravigliosa donna ventenne, un’eroina che ovviamente aveva seguito le orme di suo padre.
Il mio cervello faticava a funzionare da un mese a questa parte come se fossi in una bolla…come se tutto, i rumori esterni, le voci, la vita, che continuava suo malgrado, giungessero a me ovattati e in lontananza…come se non mi toccassero più ormai.
Quando ero stata al bunker ieri tra i tanti volti famigliari, che avevano accompagnato me Oliver e Dig in questi anni di battaglie e che erano tornati per rendergli omaggio, avevo notato subito una ragazza bellissima con quel costume che avrei riconosciuto ad occhi chiusi e dei lunghi, mossi, capelli biondi e immediatamente il mio istinto di madre mi aveva detto che era lei…Mia figlia…Nostra figlia. La somiglianza anche fisica tra lei e noi era impressionante…come anche le sue movenze e il suo atteggiamento…un mix perfetto di noi. Sara mi aveva spiegato  che era andata a prenderla nel futuro perché potesse assistere al funerale del padre…non sapevo cosa fare lì per lì…combattuta tra la voglia di correre ad abbracciarla, stringerla a me, dirle quanto ero orgogliosa e quanto suo padre sarebbe stato fiero di lei e invece non dire nulla,…non interagire, ma guardarla da lontano per non compromettere il suo futuro…quel futuro che Oliver aveva regalato a tutti con il suo immane sacrificio. Non volevo vanificare tutto…timorosa che qualunque cambiamento potesse rendere vano il suo sacrificio.
Poi ieri sera quando mi ero ritirata in camera mia…nella nostra camera, quella che era stata mia e di Oliver fin da quando ci eravamo sposati ed eravamo andati a vivere dai Queen (almeno in questa nuova realtà) stavo ripensando a quando J’ hon J’hon mi aveva ridato la memoria della mia vita di prima e ricordai che l’avevo già vista sulla nave spaziale quando quell’essere aveva richiesto il mio aiuto…come se il fatto che gli avessi permesso di prendere la vita di mio marito non fosse già abbastanza…durante quei momenti concitati quando avevo appreso che non avrei potuto davvero fare niente per riaverlo… in quei corridoi avevo visto già la coraggiosissima e bellissima donna che mia figlia sarebbe diventata.
Mentre ero assorta tra i miei pensieri Mia aveva bussato alla porta e timidamente era entrata. Si era avvicinata al letto dove ero seduta sul lato solitamente occupato da lui, si era schiarita la voce e aveva detto ‘’Sono Mia…sono tua….’’
Io l’avevo subito interrotta, le avevo preso le mani tra le mie e avevo detto ‘’So chi sei, figlia mia…sono così fiera di te… Sara mi ha detto che nel futuro sei già un’eroina…che porti con onore il mantello di tuo padre. Se solo lui avesse potuto vederti…vedere quello che sei diventata…’’
‘’E’ successo mamma…io l’ho visto e lui ha visto me, così come sono ora…abbiamo passato gli ultimi mesi insieme …prima di …bè prima che succedesse tutto questo…volevamo dirtelo…lui voleva dirtelo...volevamo venire a trovarti…ma Monitor era stato chiaro…ci ha impedito di farlo. Anche William era con me… ha potuto vedere anche lui.’’
Le lacrime cominciarono a riempire nuovamente i miei occhi (ero così abituata ormai a vederle scorrere sul mio viso)… almeno era riuscito a vederla, anche se per poco…almeno The Monitor gli aveva regalato un po’ di tempo con lei…con William.
‘’Mi ha allenata sai mamma…mi ha insegnato ad essere l’eroe che spero di diventare…mi ha mostrato come ci si deve comportare…come prendere le decisioni più difficili da cui dipendono anche le vite degli altri e come affrontare le conseguenze e le responsabilità della vita che abbiamo scelto… ‘’
Il mio cuore ebbe un tuffo…nelle sue parole, nei suoi gesti, nel suo aspetto mi ricordava così tanto lui…allargai le braccia e la strinsi forte a me…la mia piccola Mia.
‘’Mamma c’è una cosa che devo dirti…che ho promesso a mio padre che ti avrei detto…ero con lui il primo giorno …quando la fine è cominciata e lui mi ha detto di trovarti quando tutto fosse finito e di dirti che ti amava…moltissimo. In questi mesi in cui io e William siamo stati con lui ogni volta che parlava di te…lo vedevo riflesso nei suoi occhi quanto ti amasse…mi dispiace mamma di non essere riuscita a salvarlo…mi dispiace così tanto di non aver potuto fare di più…di non averlo potuto riportare da te…’’ Anche gli occhi di Mia si stavano riempiendo di lacrime…le accarezzai dolcemente la guancia…le sistemai i capelli dietro le orecchie e me la strinsi forte al petto.
Non so quanto tempo passò, ma Mia ad un certo punto si tirò su, aveva uno sguardo diverso e aggiunse qualcosa a cui ora non faccio altro che pensare:
‘’ Mamma non mi importa se scombino la linea temporale o chissà cosa, ma non posso vederti così, ti devo dire un’altra cosa. Tra circa vent’anni, poco dopo che mi sarò laureata, un giorno mentre io te e William stavamo passeggiando ci portasti davanti alla lapide di nostro padre, ci facesti promettere che ci saremmo stati l’uno per l’altra…sempre…e poi ci dicesti che era venuto il momento che tu partissi per un viaggio che dovevi fare da sola...non ci hai detto altro, ma penso di sapere a cosa ti riferissi…sei andata da lui…ovunque sia…penso che tu sia riuscita a trovare un modo …lo rivedrai mamma…solo non adesso, ma starete di nuovo insieme...in un’altra dimensione, in un altro mondo, ma succederà! Voi siete destinati a stare insieme e il tempo che ho potuto passare con lui me l’ha reso ancora più evidente.’’
Le sorrisi e istintivamente mi misi a toccare la fede…l’unico simbolo che mi era rimasto del legame con lui…le sorrisi tra le lacrime e dissi ‘’ Ora vai a dormire Mia…cerca di riposare qualche ora…Grazie per quello che mi hai appena detto…non sai che immenso regalo mi hai fatto’’ e prima che si alzasse le diedi un bacio sulla fronte. Era così strano pensando che nella stanza accanto una Mia di pochi mesi stava dormendo con il ciuccio in bocca già da parecchie ore.
 
Ora ero qui su questo prato inzuppato da ore, finalmente sola…sotto questa pioggia scrosciante...a parlarti sperando che tu possa sentirmi…

‘’Mi manchi amore…immensamente…mi manca svegliarmi con il tuo sorriso mentre mi guardavi dormire...mi mancano le tue carezze…il modo in cui facevamo l’amore…il modo in cui mi prendevi con delicatezza e passione e mi facevi tua…mi mancano i mille modi in cui pronunciavi il mio nome…mi mancano le tue braccia che si avvolgevano così bene intorno al mio corpo…mi manca quando completavi le mie frasi perché sapevi già a cosa stessi pensando prima che parlassi…
Amore mio sono così arrabbiata con te… questa volta non hai mantenuto la tua promessa…quella promessa a cui non eri mai venuto meno…stavolta non sei tornato da me come facevi dopo ogni missione, non sei riuscito a farti beffe della morte…stavolta lei ti ha reclamato, ma se ti ricordi anche io ti feci una promessa a Maggio scorso…nella serata più brutta della mia vita… ti ho detto che ti avrei trovato

 I’ll find you..again…I Promise…

Sai Amore ieri sera quando Mia mi ha detto che tra vent’anni  sarei partita per un viaggio solitario mi ha dato quella certezza che verrò da te...sai quando ho riavuto la memoria mi sono ricordata che anch’io ho fatto un patto con The Monitor…gli ho promesso il mio aiuto certo…ho acconsentito a che tu andassi incontro al tuo destino, ma in cambio di una cosa ..che un giorno...in un futuro che allora non sapevo quantificare l’avrei convocato e gli avrei chiesto di condurmi da te. So che sarà un viaggio di sola andata e so che non posso intraprenderlo adesso…devo ancora fare tante cose…devo mantenere la promessa che ti ho fatto…quella di tenere William e Mia al sicuro…devo crescerli ricordando loro ogni giorno che meraviglioso padre e che straordinaria persona sei. E anche se farà dannatamente male gli racconterò ogni giorno di te perché non ti dimentichino mai e perché possano portare avanti la tua memoria oltre a portare fieramente il tuo nome. Devo fare in modo di renderli indipendenti e di assicurargli un futuro sereno.
Ci sono obiettivi e imprese che devo raggiungere e che non ho potuto realizzare in questi anni.
Grazie amore mio perché ci hai regalato una seconda chance in una città dove il crimine ora non esiste e perché hai fatto in modo che se anche tu non mi sei più accanto altri possano farlo per te…tua madre, Tommy…Dig…Thea, Roy..so che se dovessi avere bisogno loro ci saranno e correranno in mio aiuto.
Vent’anni senza di te ora mi sembrano un’eternità, una condanna difficile da superare, considerando che ci siamo conosciuti solo otto anni fa e che siamo stati sposati neanche due anni in questa vita…ma sapere che un giorno ti rivedrò mi sta dando quella forza di reagire…quella speranza che prima di ieri sera non riuscivo più a trovare e non sapevo dove cercare.
Amore mio non ti dirò addio perché non lo è e non lo sarà mai… in questi vent’anni vivrai dentro il mio cuore e mi basterà chiudere gli occhi per vederti e me lo farò bastare fino al giorno in cui potrò stringerti ancora…il giorno in cui finalmente mi sentirò completa e pienamente viva di nuovo…accanto a te.

Arrivederci Amore…ovunque tu sia e in qualunque forma sia ricordati queste parole:
 
We are the best part of each other and this are so much bigger than the fricking Universe!

Tua per Sempre
  
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