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Autore: Roe Jaeger    14/02/2020    1 recensioni
Albus e Scorpius hanno litigato per delle tende. Riusciranno a riappacificarsi?
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Astoria Greengrass, Hugo Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Inutili tende rosa perla

Era una giornata come tante in casa Potter-Malfoy. Albus Severus Potter si era svegliato di malumore, da qualche giorno aveva paura di perdere il suo compagno Scorpius Malfoy. Avevano litigato furiosamente per le tende rosa perla che Albus aveva comprato per il soggiorno e che a Scorpius non piacevano proprio: sicuramente peggiori delle sue adorate tende di seta bianca. Ma non c'era stato verso di convincere Albus che quelle obbrobriose tende di quell'orribile tonalità di rosa andassero tolte. E ora Albus le rimirava felice, dopo che aveva scagliato loro contro un incantesimo Protego di modo che il suo compagno non ci si potesse avvicinare. 
«Sono orrende, ha ragione Malfoy.» si sentì dire da una voce alle sue spalle. 
«Hugo! Da quanto sei qui?» domandò Albus sorpreso, girandosi. 
«Dieci minuti, mi ha aperto Malfoy. Tu stavi ancora dormendo. Il colore delle tende come ti dicevo prima è orrendo. Femminile, direi.» 
«Sono carine, invece.» 
«Sarà, ma a me non piacciono proprio. Neanche a Scorpius, sei l'unico cui piacciono queste cose orribili.» 
Albus gettò un'occhiata in cucina, cercando il suo coinquilino. Non trovandocelo, domandò: «A proposito, lui dov'è? Ti ha aperto, e poi?» 
«Non lo so...» rispose evasivo Hugo, le mani nelle tasche, lo sguardo al soffitto. 
«Non lo sai? Non hai visto dove andava dopo che sei entrato?» domandò Albus perplesso. Gli sembrava davvero strano che Hugo non lo sapesse. 
Il giovane Weasley sostenne il suo sguardo per qualche secondo, poi sospirò: «D'accordo te lo dico, ma solo perché sei tu mio cugino e non lui. È sceso, mi ha chiesto di non dirti che andava dai genitori e che sarebbe tornato solo quando saresti andato al lavoro oggi pomeriggio.» 
Albus fissò il cugino, poi sentenziò: «Così mi vuole evitare per delle stupide tende, eh? E va bene, se vuole la guerra, la guerra avrà.» 
 
*** 
 
Dallo studio della madre proveniva una musica che Scorpius non aveva mai sentito. Aveva gusti completamente diversi dalla sua genitrice, tuttavia si rincuorò del fatto che non fosse musica deprimente. Da qualche tempo Asteria si era data a un nuovo hobby: il disegno. Spesso le sue opere raffiguravano solitamente nature morte, quel pomeriggio invece alla donna stava ritraendo la sua famiglia. Ma era una cosa molto rara.  
Quando Scorpius entrò, la donna appoggiò la matita al centro del foglio e si voltò a guardare il figlio. 
«Oggi non dovevi venire a pranzo qui, mi sembra.» affermò, sicura di quanto diceva. 
«No, non sono stato invitato. Tuttavia, sono passato a trovarvi perché mi andava.» 
«Tuo padre è al lavoro, io devo andarci tra un'ora.» fece notare Asteria «Inventa un'altra scusa.» 
«Ho litigato con Albus ed è la verità.» 
«Motivo?» 
«Inutili tende rosa perla. Sono orribili e non è neanche seta. Le ha messe in soggiorno.» spiegò Scorpius, andandosi a sedere su un divanetto. 
«Avete litigato pesantemente?» 
«Non ci parliamo da qualche giorno e ci evitiamo il più possibile.» 
«Sco, mi stai dicendo che hai litigato con il tuo ragazzo per delle inutili tende rosa perla?» 
«È esattamente quello che ho detto. Tuttavia...» c'era qualcosa che non quadrava: lui non aveva detto ai genitori di essere fidanzato con Albus, Draco e Asteria sapevano solo che erano coinquilini. «...da quanto sai che stiamo insieme?» 
Non seppe mai il motivo per cui non tentò in alcun modo di nascondere la cosa. Il fatto che la madre sapesse non lo turbava, anzi, significava che finalmente poteva baciare Albus anche davanti a loro! Sempre dopo qualche tempo, quando Asteria si sarebbe abituata, e se lui e Potter si fossero riappacificati nel frattempo! 
«Da quando andate a baciarvi al parco. Sai benissimo che è lo stesso in cui andavamo io e tuo padre qualche anno fa.» 
«Qualche anno fa, appunto. Non capisco come...» 
«Vi abbiamo visti la settimana scorsa.» 
«Ma come avete fatto ad accettarlo? Insomma, scoprite che sono gay e non dite niente? Non reagite? Non siete contrari?» 
Asteria sorrise mestamente, prima di dire: «Forse la ragione ti ha un po' preso la mano, Sco. Forse hai dimenticato che siamo i tuoi genitori. Di un figlio si accetta tutto, Sco, anche l'eventuale omosessualità. Ma c'è una cosa che di te non accetterei.»  
«Il fatto che io non te l'abbia detto?» 
«Questo è superabile, sei ancora giovane e avevi timore della reazione mia e di tuo padre. Invece non accetterei un figlio che si è lasciato con il suo ragazzo per delle inutili tende rosa perla.» 
«Quindi...?» 
«Quindi sei ancora qui? Corri a casa e vai a riprenderti Albus, idiota!» 
Scorpius sorrise e nell'alzarsi notò il disegno della madre: lui e Potter che si baciavano, le loro labbra erano coperte dalla matita, ma era palese che si sfiorassero.

 
***

«È un idiota, lo dico oggi e lo ripeterò per sempre!» affermò Albus per la terza volta a suo cugino Hugo, nel soggiorno di casa propria, mentre Scorpius apriva la porta d'ingresso. 
«Perché io sarei un idiota?» si ritrovò a domandare Malfoy «Per delle tende rosa perla che, seppur orribili, potrei farti lasciare appese?» 
Albus, che mentre sacramentava contro Malfoy aveva iniziato a camminare per tutto il soggiorno, s'arrestò immediatamente nel sentire la voce del suo coinquilino. 
«Le lasceresti davvero, Scorp?» 
«Certo, Al. Non rischio di perderti per delle inutili tende rosa perla. Sei troppo importante, tu completi me e lo sai.» 
Albus sorrise, guardando Scorpius e ammirandolo felice. Iniziò ad avvicinarsi a lui e, quando Hugo andandosene chiuse la porta d'ingresso alle proprie spalle, lo baciò, assaporando quelle labbra che per alcuni giorni gli erano mancate.
   
 
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