Omaggio a Alda Merini
Autentica voce poetica,
del secondo novecento,
che di una realtà tragica,
subita, scelta,
hai fatto delirio e grazia di poesia.
La realtà è visione;
che irrompe da un universo memoriale,
proiettando l’immaginario.
Stato di rapimento,
che diviene contemplazione,
malinconica.
Nei tuoi versi,
uno scuro interrogarsi;
l’impossibilità di salvarsi dalle angosce,
ma neppure dall’AMORE,
dalla sensualità,
di una spontanea delizia,
confortata dal canto di Orfeo.
E l’apparizione di fantasmi,
poeti del reale,
ha uno scopo comunicativo,
liberatorio,
che solleva uno spirito scheggiato.