Cap. 2
Di baci, paure e
sogni
Non è
un sogno
[470
parole; Sigyn PoV]
Non è
stato un sogno. Le sue ferite
sono state medicate,
una serva ha provveduto a portarle qualcosa da mangiare, ha fatto un
bagno e si
è addormentata in un letto caldo e pulito. È
successo veramente. La
porta si apre e Sigyn si avvolge velocemente in una vestaglia candida,
di lana leggera.
“È
permesso?” Loki entra nella stanza vestito di tutto punto
– corazza di
pelle intrecciata, mantello color bosco, pugnali appesi alla bandoliera
e
sorriso sfrontato. Lei si tende e sobbalza. Le ha fatto una domanda
retorica.
Tutta Asgard è casa sua, perché lui è
il principe che fu perdonato, di cui
Odino non poteva o voleva fare
a meno. Non ha bisogno di
chiederle di entrare, ma se lo fa è per dimostrarle che
ruolo ha lei nella
vicenda. Loki la guarda e i suoi occhi lupeschi percorrono la pelle
scoperta,
la vestaglia sottile, la camicia da notte che intravede appena.
È uno sguardo
avido e sfacciato, che lei sostiene solo perché abbassare
gli occhi sarebbe
controproducente, crede.
“Mi
attende un viaggio a Nidavellir. Dammi la mano, ho bisogno di
conoscere la misura del tuo anulare,” spiega spiccio.
Sta
parlando di anelli. Si riferisce alla proposta di
matrimonio
che lei, il pomeriggio prima, ha accettato forse troppo velocemente.
Fatta da
un uomo che non conosce affatto, perché era sua amica da
bambina, in un altro
tempo. Dopo sono successe troppe cose.
L’ingannatore si è corrotto e ha
portato guerra, distruzione e morte nei Nove Regni, come i giganti di
cui è
figlio. Ha offeso Odino in persona e ricusato la sua gente, per essere
poi condannato
a una pena che solo le intercessioni continue di Frigga hanno
cancellato, ma il
carcere non l’ha cambiato. È rimasto lo stesso Ase
sprezzante di sempre, quello
che lei non riconosce –
dell’amico di un tempo ha il colore degli occhi
e certi atteggiamenti, nient’altro.
“La
notte non ti ha portato consiglio,” commenta Sigyn per
prendere tempo
e capire che, per la seconda volta nella sua vita, si è
infilata nella tana di
una creatura selvatica. Come mai gli ha detto subito di sì?
Era disperata e
stanca e affamata, vero, ma avrebbe potuto prendere tempo, riflettere,
parlare.
Il principe cadetto di Asgard è un abile conversatore
– manipolatore, ricorda
lei – ma ha anche un fiuto incredibile per gli affari. E lei non
è esattamente
un affare: sposandola, Loki perderà un pezzetto della sua
libertà – e così
Sigyn stessa.
“E
a te ha portato consiglio, forse?” Loki le prende il palmo,
le accarezza
le dita e lei s’irrigidisce, scossa da un contatto che la
smarrisce e la confonde
– il dio dell’inganno la sfiora e tutto svanisce e
ogni nervo, battito del
cuore, sospiro sono concentrati su di lui, che ghigna e osserva che ha
la mano
delicata e sottile d’una bambina o una fata.
Loki non la ama
[Prompt: assistere
a un bacio]
[491 parole; Sorpresa
PoV]
Loki non la ama. Si diverte con
lei, piuttosto, come
fa con tutte. Conquista per il gusto di farlo,
spinto dal piacere
irrinunciabile che esplode ogni volta che cattura una preda. Come fa?
Con le
sue battute divertenti, le attenzioni sfacciate, quella sicurezza che
sfoggia
con principesca grazia in ogni maledetto frangente, anche quando
sarebbe più
ragionevole e sensato essere meno tracotante. Per lui incantare il
prossimo è
un atto naturale come respirare: gli bastano un sorriso sbieco,
un’occhiata lanciata
da quei suoi occhi verdi e attenti e tutti cadono ai suoi piedi
– una volta è
capitato anche a lei. Dovrebbe andarsene, ma se lo facesse lui se ne
accorgerebbe e allora resta lì, immobile, impietrita, tesa,
a guardarlo mentre
stringe tra le braccia un’altra.
L’ha
intrappolata tra il suo corpo e
il muro – seta candida contro un’armatura di pelle
intrecciata – e ora affonda
le dita tra i suoi capelli folti e sciolti e color dell’oro,
per poi sfiorarle
le guance e rubarle un bacio che anche lei desidera. Uno fatto di
sospiri,
dissapori, attese. Le labbra si sfiorano, assaggiano, cercano,
lambiscono, accarezzano,
dando vita a una danza urgente, necessaria, disperata. Vede lei
tendersi,
inarcarsi, stringersi a lui che percorre la seta del vestito con le sue
dita abili
e veloci, in cerca di curve dolci da ghermire, di pelle calda e
fremente da
toccare. Vorrebbe di più e glielo sussurra
all’orecchio, approfittando di
quella confidenza che Sif non può sentire per sfiorarle con
la bocca il collo
esposto e sensibile dalla nuca fino alla spalla. Lei, pur offuscata da
tante
attenzioni, non è pronta. Trema, perché il
desiderio ora si è unito alla paura.
Al suo anulare brilla un anello sontuoso forgiato dai Nani, ma
è pur sempre una
Vanir quella che Lingua d’Argento sta accarezzando con le
labbra – è arrivato a
baciarle la pelle su cui si adagia il vestito e, se potesse, la
spoglierebbe
con i denti.
Loki non ama
Sigyn, eppure la
stringe contro una parete
nella penombra di Asgard come se fosse l’ultima e
l’unica cosa che vuole in
questo e mondo e nell’altro: Sif, muta nella penombra, si
dice che quel dolore
nel petto non è nulla – solo
che anche lei aveva i capelli d’oro, prima
che il dio degli inganni glieli tagliasse. No, non la ama, eppure la
vuole e le
ha messo un anello al dito, sebbene parli di politica e guerre e
accordi tra i
regni. Sigyn scuote il capo, lascia scivolare le mani sul suo petto,
gli
mormora di fermarsi col tono troppo fermo che usa sempre quando gli si
rivolge,
ma le dita lo spingono via dolcemente. È spaventata da
quello che c’è tra loro
e che Sif ha riconosciuto. Loki piega le labbra in una smorfia carica
di
dispetto – la vuole, è evidente, ed è
appena stato rifiutato. Sif trattiene il
respiro. Forse litigheranno perché lui non sa rinunciare a
niente. Invece,
l’ingannatore le sfiora un’altra volta le labbra.
Pensiero stupendo
Prompt: bacio sul
collo/bacio rubato
[parole 476; Sigyn
PoV]
Lo voleva. Ha le labbra
gonfie e rosse, il
cuore in tumulto e una manica dell’abito leggermente
più scesa dell’altra.
Sigyn è nella sua stanza, e le piacerebbe crogiolarsi nella
certezza di aver
bevuto troppo, ma sa che non è vero. Ha vuotato una coppa
d’idromele come
voleva il rito, ha guardato negli occhi il principe degli
Æsir che diventerà
suo marito in virtù di un necessario accordo politico, ma
poi si è ritrovata ad
aggrapparsi alle sue spalle e a baciarlo contro una parete nella
penombra di un
corridoio di Asgard con una foga inaspettata di cui
l’idromele non ha alcuna
colpa. L’alcool è servito a farla ridere di
più, a renderla più sciolta, ma era
padrona di ogni gesto, sospiro, supplica.
E mentre Loki le
sfiorava il collo mormorandole
che era bella, lei lo desiderava. Le sue labbra
sottili e beffarde le
esploravano la pelle sensibile e calda arrivando fino alla stoffa
dell’abito e Sigyn
veniva travolta da un tumulto caldo fatto d’istinto e di
necessità.
Il dio
dell’inganno non l’ha mai
corteggiata davvero. Quand’erano ragazzini una volta le loro
bocche si sono
incontrate per sbaglio. Anni dopo, a un torneo, lui le ha afferrato la
nuca
strappandole un bacio leggero e lei, offesa e stupita, lo ha
schiaffeggiato. Ora,
invece, ha la bocca gonfia e rossa per le attenzioni rapaci e
dolcissime che si
sono scambiati e non vuole sapere perché il cuore batte
così veloce nel petto. Sarebbe
un errore, come è stato uno sbaglio permettere alle sue dita
di indugiare sulle
curve dei suoi seni – ha sentito quel tocco bruciante sulla
pelle nonostante
fosse fasciata dalla seta del corpetto. Si ritroverà a
sposarlo nel giro di
poche settimane, ma Loki non ha chiesto la sua mano parlando
d’amore o di
sentimenti. Non sarebbe da lui. L’ha mesa di fronte alle
necessità politiche di
Vanheim, le ha detto che il loro era solo un accordo,
nient’altro.
Eppure stanotte,
durante il banchetto,
l’ha trascinata al riparo da sguardi indiscreti per
stringerla a sé e baciarla
come non ha mai fatto prima, come lei ha sempre desiderato che un uomo
facesse,
sfiorandole il collo con le sue labbra beffarde e insinuanti, sottili e
perfide, capaci di accendere in lei desideri oscuri e incontrollati,
foschi
come i capelli in cui ha affondato le dita.
Si è
persa tra le sue braccia – è
durato solo un momento, ma è successo.
Ha risposto ai
suoi baci – le
costerà caro, perché lui non la ama. La
desidera, ma è troppo assetato di
potere per innamorarsi.
Sigyn si
è inarcata sotto alle sue
carezze e non si perdona di aver dovuto fare uno sforzo per fermarlo
– presto
saranno marito e moglie e succederà comunque, e dopo…
Eppure le morde,
quella labbra che
sanno ancora di lui, mentre la sua mano scende sotto le coperte a
immaginare e
a sognare.
L’angolo
di Shilyss
Care
Lettrici e Lettori,
Potevo non
postare qualcosa per San Valentino??
Anche
questo secondo capitolo appartiene a “Solo un accordo” e tratta dei momenti che anticipano di
poco
il primo capitolo della long, ovvero quando Sigyn e Loki si fidanzano.
Come
vedete c’è un nuovo personaggio, Sif: è
suo il punto di vista attraverso cui
percepiamo Sigyn e Loki.
Le due
flashfic Loki non la ama e Pensiero
stupendo partecipano alla challenge
sui baci indetta dal Giardino di Efp.
Il capitolo
36 di “Accordo” deve solo essere revisionato,
quindi nel giro di 2/3 giorni lo
troverete eccezionalmente online! Quindi… trascorrete questo
rimasuglio di 14
febbraio in compagnia di chi amate (partner, amici, famigliari,
animaletti
pelosi) amate voi stessi – che è la cosa
più importante. Io, tra le altre cose,
amo loro e scrivere, per vostra sfortuna. Sperando siano di vostro
gradimento ♥.
Voglio
ringraziare chi
leggerà/recensirà/listerà o ha listato/recensito.
Parafrasando l’infinita Melania
G. Mazzucco, posso dire che “solo chi crea conosce la gioia
di sapere che la
freccia scoccata verso il cielo non è caduta ai nostri
piedi, ma ha colpito il
cuore di qualcuno” Per ulteriori info, tante foto di Loki, di
Sigyn e di Tom e
un po’ di divertimento… c’è
la mia pagina facebook ♥ https://www.facebook.com/Shilyss/. Ah,
mi trovate pure su Twitter ;)
Ricordo che Jotunheim e
Vanheim così come i colori di lei e Astrid, sono intesi e
descritti, con questo
ordinamento sociale, politico e culturale sono una mia idea: vi
pregherei di
non utilizzarla ♥. Anche il personaggio di Sigyn, tolto
quello che trovate alla
voce “Sigyn” su Wikipedia, è una mia
personale
interpretazione/reinterpretazione/riscrittura.
Shilyss