Distanza
Lei gli era sempre parsa distante.
Lontana, quasi eterea, appartenente ad un altro mondo.
Bella e distante, ma non di una distanza in termini di valore proprio, del sé, ma di una distanza che la poneva sopra gli altri, lo sguardo più importante rispetto a quello degli altri, l'anima sopra tutte le altre che galleggiano intorno, nel caos di passi nella stanza.
Era distante, era eterea, era troppo per lui.
Gli occhi affilati di vetro azzurro, le labbra rosse e avvolgenti, i capelli biondi come le onde del sole...
Sembrava una dea che, seduta graziosamente sulla sedia in giardino, osservava tutto dal suo piedistallo, scrutando con distante grazia il mondo sussurrante intorno.
Volgeva lo sguardo verso la spuma del mare, che tratteneva i colori del tramonto e poi lo portava su di lui, trapassandogli l'anima con la trasparenza dei suoi occhi.
Crillin si sentiva inondato ed imbarazzato dalle onde azzurre dei suoi occhi, dalla sua elegenza di fata poggiata pigramente sulla sedia.
Non era riuscito del tutto ad avvicinarla, ma a piccoli passi, tentando di camminare tra le zone di luce e di ombra che sgorgavano dalla sua essenza di stella, sarebbe riuscito ad avvicinarsi e allora avrebbe guardato da vicino i suoi occhi di mare.
A piccoli passi, un pezzo per volta.
O meglio, una tacca per volta.
Anche perché, lei, essendo un android di ultima generazione, aveva il Wi-Fi incorporato e a starle troppo lontano non prendeva bene la connessione.
Si sarebbe avvicinato, sì, pian piano, giusto il tempo di caricare prima lo smartphone.
Buon San Valentino :)
Breve e fugace apparizione nella speranza di tornare presto (ci sto lavorando su sul concetto di "presto")
Ci si vede!
Zappa