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Autore: milla4    14/02/2020    1 recensioni
Nelle sue mani era stata libera, forse plasmata; aveva sopportato ogni supplizio, ogni schiaffo perché era certa che avrebbe avuto con lui un futuro a modo loro… ora aveva soltanto collera e solitudine.
Storia partecipante al contest “Sincero (non mi odi più)” indetto da GiuniaPalma/LadyPalma sul forum di EFP”.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Myranda Royce, Nuovo personaggio, Ramsay Bolton, Sansa Stark
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Myranda
 
 
 
 
«Myranda, dove sei?» la notte non le aveva mai creato problemi; ogni piccola paura che aveva mai avuto il ragazzo dagli occhi di ghiaccio gliel’ aveva strappata via con la forza, lasciandola nuda di fronte alla luce della vita.

Lo sentì muoversi con passi lenti e calcolati, mentre stava dando istruzioni ai suoi fedeli segugi che latravano eccitati e affamati: se l’avessero trovata avrebbero potuto avere un buon pasto. Dei passi più maldestri indicavano che anche l’altro cane di Ramsay, Reek fosse con lui.

 «Ho paura…» una piccola e sporca mano le strinse forte la manica del vestito, si girò: due occhi marroni la fissavano terrorizzati e insicuri, Myranda le sorrise comprensiva, accarezzandole il viso per confortarla. Sì, era stata proprio un’ottima scelta, a Ramsay era piaciuto subita. Era riuscita a farlo staccare dalla rossa soltanto dopo averlo tentato con le rosee guance della nuova sguattera presa dalle cucine. Nisalia era la purezza scesa dal cielo e reincarnata in una adolescente senza personalità, lui aveva subito pensato che doveva essere sua, forse aveva cominciato a stancarsi della combattività.

«Myranda… Nisalia… dove siete? Su, avanti, venite a giocare con me» lo schiocco di un ramo le fece capire che fosse a pochi passi da loro e aveva paura che tutto finisse perché sarebbe tornato subito da lei, la rossa, la Stark che lo aveva ossessionato in quelle ultime settimane e che le aveva sottratto l’unica persona che sentiva adatta a lei, Myranda. Ramsay l’aveva spogliata della sua dignità, aveva accentuato quella vena di sadismo e impurità che aveva sempre sentito dentro di lei ma che non avrebbe mai dovuto venire uscire fuori, era una cosa sbagliata. Ed invece nelle sue mani era stata libera, forse plasmata; aveva sopportato ogni supplizio, ogni schiaffo perché era certa che avrebbe avuto con lui un futuro a modo loro… ora aveva soltanto collera e solitudine.

«Accidenti Reek, non far cadere la faretra!»

Lo aveva aspettato ogni singolo giorno e notte, ma non era mai venuto, era nuda nel letto ad aspettare i suoi graffi, i suoi morsi, le sue strette intorno ai polsi ma ciò che otteneva era il il freddo gelido dell’inverno nel Nord. Nemmeno il sonno la voleva più. Myranda non era mai stata un’ingenua nemmeno quando a sette anni il suo gatto fu trovato senza occhi e con le zampe tranciate, nemmeno in quel momento aveva dubitato di chi fosse il responsabile. Le urla della Stark risuonavano nelle mura della sua stessa casa, sbattevano contro la roccia come se volessero abbatterla, senza poterci riuscire. Sansa era l’ombra di se stessa, lacrime copiose che ricadevano su un corpo tumefatto e scarnificato, tutte le notti che non passava con la figlia del guardiano dei cani, Ramsay era con la sua legittima consorte.
Ogni volta che li spiava e lo vedeva uscire dalla loro camera, Myranda stringeva i pugni, sentiva il senso di solitudine invaderla come spesso aveva fatto Ramsay, avrebbe voluto urlare, spaccare ancora di più quel dolce viso reso ormai una vuota maschera di bellezza; nessuna empatia, i piccoli barlumi che erano nati in lei erano stati sepolti dal tempo; no, avrebbe soltanto voluto che fosse tutto finito, che tutto ritornasse come prima. Riavere ancora il suo maestro e carnefice, l’unico che avrebbe mai potuto comprenderla e accettarla. Perché lei era un essere solo e oscuro, perché anche se la casata dei Bolton era famosa per la sua aggressività, la perfidia Myranda era qualcosa che andava oltre, amava quel che era soltanto se era con lui. In fondo gliel’aveva detto, non avrebbe mai permesso che rifacesse una vita e lei aveva rispettato i patti, lo aveva visto allontanarsi senza proferire parola: qualcosa stava crescendo in lei e che stava incominciando ad amare ma il quale era certa non avrebbe potuto sopravvivere in quel mondo di violenza. Un bastardo è sempre solo un bastardo, anche se legittimato avrebbe dovuto affermarsi con un padre che lo avrebbe voluto morto e un fratello che lo avrebbe ucciso.

Nisalia era nuova nelle cucine, si diceva che conoscesse molto bene le proprietà delle erbe officinali e così Myranda se ne avvalse per preparare alla sua Signora qualcosa che le avrebbe liberate entrambe. Ad una, la serva avrebbe estirpato quell’essere che Ramsay le aveva lasciato prima che si dimenticasse di lei, all’altra, la nobile, avrebbe concesso l’opportunità di avere finalmente il figlio che l’avrebbe resa intoccabile.

Era una così brava ragazza, Nisalia… gli sarebbe piaciuta sicuramente
.
«Ti prego, scappiamo… se andiamo verso est possiamo trovare delle case, ci aiuteranno» gli occhi di Nisalia si fissarono nei suoi cercando un appiglio, della speranza. Myranda le sorrise, la mano sulla guancia si arpionò rudemente alla pelle scalfendola con le unghie. Nisalia gridò. Aveva fatto finire il gioco, non sarebbe potuto durare ancora a lungo; una mano la tirò di lato mentre Reek le porgeva l’arco. «Prima tu» il suo folle amore le fece un inchino con la testa, la ragazza riuscì a sentirsi di nuovo viva mentre puntava la freccia verso la sua compagna di fuga, lo sguardo terrorizzato e confuso; Myranda puntò e mirò verso uno degli occhi così marroni ma che a lei sembravano così verdi.








 
Nota: Buonasera a tutti, so che dovrei latitare ma per storie piccole credo di esserci... o almeno ci provo. Per questo contest, indetto da GiuniaPalma (i suoi sono sempre i più interessanti) si doveva scrivere di un personaggio "cattivo" e riabilitarlo... io ho scelto Myranda, perché trovo che dietro al suo pallidume elitario e al suo sadismo si trovi anche un orgoglio ferito. Essere abbandonata e per di più per una Stark, non è proprio cosa da nulla.

Che dire? Grazie di aver letto
a presto

milla4



 
   
 
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