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Autore: Marlena_Libby    15/02/2020    3 recensioni
È passato un anno dalla morte di L. Un anno da quando Light ha smesso di piangere. Un anno da quando il suo cuore è consumato dal dolore
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: L, Light/Raito | Coppie: L/Light
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era ormai notte fonda a Tokyo. Light Yagami era sdraiato sul suo letto e fissava il soffitto con espressione assorta, del tutto in contrasto con la tempesta che si stava scatenando dentro di lui.
I ricordi di quel giorno, come sempre, continuavano a tormentarlo. Il giorno in cui L, il più grande detective del mondo, se n'era andato per sempre... A causa sua.
Si girò un attimo a osservare il suo comodino su cui era appoggiato un quaderno nero con scritto sulla copertina "Death Note". Quel quaderno maledetto che aveva il potere di uccidere una persona di cui si conosceva sia il volto che il nome era stata la causa della scomparsa del detective.
Quando l'aveva raccolto e aveva scoperto il suo potere aveva deciso di giustiziare i criminali per creare un nuovo mondo di cui essere il dio. Kira, questo era il nome che gli era stato dato. Poi però L, il più grande detective del mondo, si era messo sulla sua strada, deciso ad arrestarlo. Light aveva finito per collaborare anche lui alle indagini e stando sempre accanto a L aveva finito per affezionarsi a lui. L era un tipo tanto strano quanto intelligente, era l'unico che era riuscito a mettergli i bastoni tra le ruote fino ad allora e anche l'unico che riusciva a capirlo. Erano entrambi molto diversi, ma allo stesso tempo sentiva che ci fosse qualcosa di fortissimo che lo legava a lui. Poi però aveva finito per lasciarsi prendere dalla smania di potere e aveva commesso il suo più grande errore: aveva spinto lo shinigami Rem a scrivere il nome del detective sul suo Death Note per allungare la vita della giovane Misa Amane.
L si era spento lentamente tra le sue braccia per un arresto cardiaco.
Solo in quel momento si era reso conto di quanto il detective significasse per lui e di non provare per lui una semplice amicizia, ma... Amore. Per lui era stato come se anche una parte di sé fosse morta.
Ormai era passato un anno dalla morte di L. Light non aveva più usato il Death Note, non ne aveva più il coraggio, e non aveva più versato nemmeno una lacrima. Lasciava semplicemente che il dolore si accumulasse dentro di lui. Non meritava affatto di stare meglio, non dopo che aveva sacrificato l'amore della sua vita per inseguire un sogno assurdo.
Fece un leggero sospiro, si alzò e andò sul balcone del suo appartamento, si appoggiò alla ringhiera e si mise a osservare la luna. Quella sera c'era una bellissima luna piena, grande e splendente. Guardarla gli infondeva sempre almeno un po' di conforto.
Rimase lì per qualche minuto, poi decise di tornare in camera.
Ma mentre stava attraversando il salotto, una voce bassa lo chiamò: - Light...
Il ragazzo si bloccò. No, doveva essere stata la sua immaginazione. Non era possibile che...
- Light...
Stavolta era certo di non esserselo immaginato. Aveva davvero sentito qualcuno alle sue spalle che lo chiamava. Così si voltò e ciò che vide lo lasciò senza fiato: dietro di lui, avvolto da una bellissima luce bianca, c'era... L.
- R... Ryuzaki - mormorò con un filo di voce.
- Ciao, Light - disse il detective con un leggero sorriso.
Light si avvicinò a lui con espressione sconvolta e gli posò delicatamente una mano sulla guancia.
- Allora... Non sto sognando.
Colto da un orribile mal di testa, si mise una mano sulla fronte e cadde in ginocchio. L allora si inginocchiò anche lui e gli mise le mani sulle spalle.
- Come fai a essere qui? Tu sei...
- Morto, sì - rispose il detective. - Ma non potevo continuare a vederti soffrire.
- Di che cosa stai parlando? Io sto bene!
- No, non è vero. Ho visto come hai trattenuto le lacrime finora.
Light abbassò lo sguardo e disse: - E allora? Cosa ti importa se sto male? Dovresti essere contento. Io ti ho ucciso.
- Questo non vuol dire niente. Light, per tutto il tempo che siamo stati insieme io ho sempre saputo che eri Kira, ma questo non mi ha impedito di innamorarmi di te e non posso più sopportare di vederti così.
- Cosa?! Tu... Tu mi ami?!
Il detective annuì.
- Anche... Anche io... Ti amo! - mormorò Light con gli occhi improvvisamente lucidi. - Proprio per questo non piango più. Mi sono lasciato trascinare dalla mia assurda lotta e ho finito per dimenticare ciò che conta davvero! Ti ho ucciso anche se ti amavo! Merito di soffrire per tutto il male che ho fatto!
- Questo non è vero! - ribatté L. - Hai fatto delle cose orribili, è vero, ma tutto è cominciato perché quel mostro di Ryuk si stava annoiando e ha fatto cadere il quaderno. In pochi sarebbero riusciti a restare sani con un potere del genere in mano. Non mi importa se mi hai ucciso: Light, io ti amo e ti amerò sempre. E ti perdono.
A quelle parole, Light sentì un immenso calore dentro di sé e non ce la fece più: buttò le braccia al collo di L e scoppiò in un pianto disperato. Tutto il dolore che lo aveva consumato per un anno lo stava finalmente lasciando. L lo strinse forte e gli accarezzò i capelli con fare rassicurante.
Rimasero così per un tempo che sembrò infinito. Le urla disperate di Light sembravano quasi una melodia bella e allo stesso tempo struggente. Alla fine smise di piangere. Si sentiva strano, ma anche felice e sereno.
- Grazie - disse con un sorriso, mentre alcune lacrime gli scendevano ancora dagli occhi.
- Prego - rispose L. - Ora però è arrivato il momento che me ne vada.
- Non... Non tornerai più a trovarmi?
- No, mi dispiace. Non ne ho il potere.
Light abbassò lo sguardo dispiaciuto, perché sapeva che quella era davvero l'ultima volta che si sarebbero rivisti. Per quelli come lui, che usavano il Death Note, dopo la morte non c'era né il Paradiso né l'Inferno. C'era solo il Nulla.
- Non preoccuparti - disse L accarezzandogli la guancia. - Anche se non ci rivedremo mai più saremo sempre uniti da un filo, perché noi due siamo anime gemelle e niente e nessuno può davvero dividerci. E per il resto della tua vita prometto che veglierò sempre su di te, anche se non mi potrai vedere. Ti chiedo solo di non trattenerti più quando sentirai il bisogno di piangere.
- Ok - disse Light con convinzione.
Entrambi si rialzarono, L gli prese il viso tra le mani e lo baciò sulle labbra. Light rimase un attimo sorpreso, poi ricambiò. Quello era il loro primo bacio e anche l'ultimo. Per questo Light pensò che fosse il bacio più speciale che gli avessero mai dato.
Quando si staccarono L cominciò a svanire lentamente.
Sorrise con le lacrime agli occhi e disse: - Addio, Light! Mi mancherai!
E scomparve. Per sempre.
Light rimase fermo per alcuni minuti con mille pensieri in testa. Poi si alzò, andò di nuovo sul balcone e guardò verso la luna, che gli sembrò ancora più bella di prima. Si sentiva felice come non mai ora che sapeva che il suo Ryuzaki non lo odiava, ma lo amava e sarebbe rimasto sempre accanto a lui.
Di nuovo due lacrime gli scesero dagli occhi e sussurrò, rivolto alla luna come se si stesse rivolgendo a L: - Addio, Ryuzaki! Ti terrò per sempre nel mio cuore!
   
 
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