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Autore: RyodaUshitoraITbis    16/02/2020    3 recensioni
Zootropolis, 2035.
Un anno dopo essere ritornato per dare l'ultimo saluto a sua madre, Nick ha ripreso a lavorare come agente del corpo di polizia cittadino al fianco di Judy, in modo da instaurare un rapporto più profondo e duraturo non soltanto con lei, ma anche con il suo primogenito Nicholas. Nel frattempo, dovranno avere nuovamente a che fare con due vecchie conoscenze e sventare una nuova, terribile minaccia che rischia ancora una volta di gettare nel caos la metropoli in cui ogni mammifero - almeno in apparenza - può aspirare a diventare ciò che desidera.
Riusciranno i nostri eroi in divisa a proteggere i loro cari da questo pericolo e a chiudere definitivamente i conti con gli errori commessi in passato?
Genere: Azione, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellwether, Doug, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo IX

L’intervento dei federali

 

La sede principale dello ZBI a Zootropolis si trovava nel Distretto di Savanna Central, all’interno dei primi dieci piani del Twist, uno dei grattacieli più riconoscibili fra gli altri presenti nel centro cittadino.

La Tana – così era stata definita – si trovava al quinto piano. Le squadre degli agenti che lavoravano per lo ZBI erano suddivise per numero.

La Squadra Uno era composta da quattro agenti. Jack Wilde era il caposquadra e lavorava per l’agenzia da dieci anni. Il suo vice comandante era Anthony Cervozzo; a volte faceva innervosire il suo superiore per il suo atteggiamento da sciupafemmine incallito (o almeno, così gli piaceva pensare di sé stesso) e per la sua fissa di fare scherzi occasionali ai suoi colleghi agenti; ciò nonostante, Cervozzo rispettava profondamente Wilde. Gli altri agenti che facevano parte della squadra erano Josephine Catalan, una leonessa, e Linda Nivalis, una donnola.

Jack era seduto alla sua scrivania, scuotendo la testa mentre leggeva la cartella contenente le ultime documentazioni sul caso. La schermata del computer sulla sua postazione da lavoro faceva vedere continuamente le immagini riprese dalle telecamere che ritraevano i volti di Dawn Bellwether e Doug Ramses.

La scorsa settimana aveva organizzato un blitz dopo aver scoperto che in quel magazzino producevano il Risveglio dei Morti che fungeva da collegamento al caso di propria competenza. Avevano interrogato i sospettati e ottenuto informazioni che li avevano convinti sul fatto che un nuovo criminale misterioso avrebbe adoperato quella sostanza per uno scopo nefasto: un attentato terroristico che Zootropolis non vedeva dagli incidenti avvenuti diciannove anni prima, in seguito alla scoperta del caso degli Ululatori Notturni.

Tutto quello che sapevano era che il criminale in questione si chiamava Michael. Non sapevano neppure a quale specie appartenesse. Gli arrestati non avevano fornito altre informazioni utili.

Ciò significava che, al momento, erano giunti in un vicolo cieco, a meno che i loro obiettivi non fossero stati tanto incauti da uscire allo scoperto o uno dei mammiferi finiti agli arresti non avesse cambiato idea.

Tuttavia, ciò che aveva catturato l’attenzione di Jack era il fatto che, durante gli interrogatori, tutti avevano dichiarato che prendevano ordini soltanto da Ramses e che Bellwether non era coinvolta nella faccenda.

Per avere la conferma di tali affermazioni, l’agente Wilde aveva mandato Nivalis a tenere d’occhio la casa di suo cugino e Catalan a controllare ciò che accadeva presso l’abitazione di Judy Hopps. Nel frattempo, sperava di convincere la polizia di Zootropolis a essere più propensa a collaborare; perciò aveva svelato tutte le informazioni finora in suo possesso all’agente Hopps e a suo cugino, nella speranza che potessero agire come i suoi occhi e le sue orecchie.

Jack aveva raccolto abbastanza informazioni su Nick Wilde e Judy Hopps. Aveva osservato i profili di entrambi e aveva scoperto una storia molto interessante: in qualche modo, Judy Hopps aveva convinto Nick a condurre una vita più onesta. La cospirazione ordita da Bellwether non ha neppure bisogno di essere inclusa, dal momento che tutti sanno come era andata a finire. A un certo punto, quei due erano diventati amanti e sebbene non si fossero mai sposati, avevano consumato la loro relazione, il che portava alla nascita del loro primo figlio, un ibrido che portava lo stesso nome di suo padre. Jack aveva accumulato abbastanza esperienza nel suo lavoro da sapere che quelli come lui erano rari ma non insoliti. Tuttavia, Jack aveva saputo che Nick aveva lasciato la città e che era ritornato nella settimana in cui sua madre Viola era deceduta.

A quel tempo, Jack era impegnato in un incarico della massima importanza e, di conseguenza, non aveva potuto prendere parte al funerale, perciò non era stato lì per scoprire cosa fosse successo. Tuttavia, il modo in cui Nick era scomparso per poi riapparire aveva destato la sua curiosità. Perciò, aveva indagato a fondo sulla questione. Almeno in apparenza, Nick era riuscito a mettere a frutto le sue abilità di truffatore e si era creato una nuova identità in Messigatto, il che aveva portato al fallimento delle ricerche che Judy Hopps aveva effettuato per mesi dopo che Nick aveva lasciato Zootropolis. Jack non poté fare a meno di provare un riluttante senso di invidia verso suo cugino: sarebbe stato un ottimo agente sotto copertura. Non prestò attenzione alle motivazioni che avevano spinto Nick ad agire in quel modo; per quel che lo riguardava, quelli non erano affari suoi, a meno che non fossero stati necessari per la conduzione di un’indagine. A un certo punto, Nick aveva incontrato qualcun altro laggiù, una volpe di nome Anabel Skye, che aveva lavorato presso lo ZCIS, agenzia rivale dello ZBI; i due avevano intrapreso una relazione che aveva portato alla nascita di un altro figlio. Nick aveva svolto diversi lavori prima di intraprendere la sua carriera nel settore dell’intrattenimento che gli aveva permesso aprire una società che fatturava un notevole profitto in Messigatto. Anabel Skye era morta due anni fa in un incidente stradale. L’anno dopo, Nick si era dimesso dal ruolo di direttore generale della società che lui stesso aveva fondato e aveva venduto le sue azioni, prima di essere di nuovo arruolato fra i ranghi della polizia di Zootropolis. Aveva anche ripreso legalmente il suo cognome di nascita.

Il profilo di Judy Hopps era stato molto più semplice da tracciare. Aveva avuto successo nel suo lavoro, ma stando alla documentazione proveniente dall’archivio del dipartimento di polizia, aveva sofferto di una forma di depressione post partum dopo la nascita di suo figlio. Nell’arco di quindici anni era riuscita a diventare il capitano del Distretto Uno. Jack non aveva mai avuto la necessità di interagire con lei. Evidentemente doveva esserle successo qualcosa da quando Nick aveva fatto ritorno, poiché aveva rassegnato le dimissioni da capitano e aveva chiesto di essere retrocessa al grado di tenente. Fino a quel momento era apparsa un treno inarrestabile, ma sembrava non essere cosciente dei suoi limiti. I due erano ritornati a essere amici, ma da quello che Jack aveva potuto intuire, fra loro vi era un certo disagio che cercavano entrambi di superare.

Avendo giocato bene le proprie carte, non era stato difficile per Jack indirizzarli dove avrebbe voluto. Gli aveva detto che, se fosse finita nelle zampe di Doug Ramses, il Risveglio dei Morti sarebbe diventato un’arma terribile per la sua vendetta. Da lì, sapeva che sarebbero stati in allerta, in cerca di qualunque segnale da parte di Ramses e Bellwether.

Il telefono di Jack squillò. Era Catalan, l’agente incaricata di tenere sotto controllo l’abitazione di Judy Hopps.

“Qui parla Wilde.” rispose Jack.

Wilde, ho appena visto una pecora che indossa quelle che sembrano una tuta arancione e una giacca. Sembra che abbiamo trovato Bellwether… sta per entrare all’interno dell’edificio.

Jack digrignò i denti mentre si allontanava dalla sua scrivania.

“Continua a tenerla d’occhio, ma non intervenire a meno che non sia strettamente necessario. Ramses potrebbe esserle di supporto nei paraggi.” ordinò l’agente, prima di rivolgersi a Cervozzo.

“Prepariamoci.” gli disse Jack mentre ritornava alla sua scrivania per afferrare la pistola, il distintivo e le chiavi.

“Sembra che la nostra pecorella abbia smarrito la via.” osservò Cervozzo, guadagnandosi un rapido cenno d’intesa da parte del suo superiore.

******

Jack e Cervozzo erano quasi arrivati a destinazione, quando la radio crepitò.

Sono stati sparati dei colpi a Baobab Avenue. Un cecchino sospetto è presente in zona.” comunicò l’agente Catalan.

“Dannazione!” imprecò Jack quasi sbattendo le zampe contro il volante, mentre si stava avvicinando al marciapiede poco fuori l’appartamento in cui Hopps abitava.

L’agente Wilde balzò fuori dalla macchina, mentre estraeva la pistola dalla fondina. L’agente Catalan uscì fuori dall’edificio con la pistola nella zampa.

“Due colpi sono stati esplosi a ovest dal bersaglio.” riferì la leonessa, “Una delle finestre nell’appartamento dell’agente Hopps è andata in frantumi.”

“Ci sono state delle vittime?” domandò Jack.

“Bellwether è stata colpita, Hopps è in sua compagnia in stato cosciente. Non ci sono stati altri spari. Ho già setacciato il pavimento alla ricerca di indizi.”

“Cervozzo!” esclamò Jack rivolto al cervo, “Vai con Catalan e setaccia tutti gli appartamenti a ovest da qui. Io controllerò il luogo del delitto.”

“Ricevuto, capo.” annuì Cervozzo, mentre lui e Catalan obbedivano agli ordini e Jack si dirigeva verso il complesso abitativo. Tirò fuori l’arma d’ordinanza e salì al piano in cui si trovava l’appartamento dove abitavano Judy Hopps e suo figlio. Una volta giunto alla porta, la controllò e si accorse che era chiusa.

“ZBI! Aprite!” dichiarò Jack in tono perentorio. La porta si aprì dopo qualche minuto. Jack entrò con circospezione nell’appartamento, tenendo la pistola ben in vista. I suoi occhi si posarono su Judy Hopps, che si reggeva a fatica sulle zampe; più avanti c’era Dawn Bellwether, distesa immobile sul pavimento. La coniglia sembrava in preda al panico.

“Tutto bene, Hopps?” domandò l’agente Wilde mentre abbassava l’arma e si accovacciava accanto alla coniglia.

“Bellwether, lei…”

“È morta?”

“No, non credo.” disse Judy scuotendo la testa, “Ma credo sia stata colpita da un proiettile ricavato dal Risveglio dei Morti.”

Jack si chinò su Bellwether e le controllò il polso. Sebbene fosse accelerato, era di sicuro ancora viva. L’agente Wilde digrignò i denti, prima di tirare fuori il telefono e comporre un numero.

“C’è bisogno di un’ambulanza al 295 di Baobab Avenue.” disse al telefono, “Il ferito è una pecora di quarantanove anni, che è stata probabilmente avvelenata dal Risveglio dei Morti. A tutti gli agenti presenti, prestate la massima attenzione. Il cecchino potrebbe ancora essere nelle vicinanze.”

Jack interruppe la linea.

“Era venuta qui per dirmi…” iniziò Judy.

“Taglia corto, Hopps.” la interruppe Jack, “Può aspettare fino a quando non saremo fuori di qui.”

Il telefono di Jack squillò e l’agente rispose immediatamente.

“Qui parla Wilde.” disse.

Capo, abbiamo ripulito la zona.” riferì l’agente Cervozzo, “Una delle abitazioni aveva la porta aperta ed era vuota. Nessun segno del cecchino, ma alcuni testimoni hanno riferito di aver visto un ariete in fuga con una valigetta pochi istanti fa.

Jack digrignò i denti.

******

L’Ospedale Centrale di Zootropolis era sempre pieno. Jack vi era stato così tante volte da conoscerlo praticamente come le sue stesse tasche.

In quel momento si trovava nella sala d’attesa con Judy, mentre i dottori stavano valutando le condizioni di Bellwether in una stanza privata. Jack aveva mandato i suoi sottoposti alla ricerca dei possibili posti dove il cecchino avrebbe potuto nascondersi; nel frattempo, la polizia aveva prelevato il figlio di Judy e la sua amica e li aveva portati alla centrale. Andò a una delle macchinette automatiche e prese un caffè. Dopo essersi rivolto a Judy, prese un caffè anche per lei e vi si sedette accanto con entrambi i bicchieri nelle sue zampe.

“Ecco qui.” disse Jack mentre porgeva il bicchiere a Judy. La coniglia lo guardò sospettosa, prima di accettare il caffè.

“Grazie.” sussurrò Judy.

“Dimmi che cosa è successo.” chiese Jack.

“Non sarebbe meglio prenderlo come un interrogatorio in piena regola?”

“Ah… beh, in questo momento sei in stato di shock. Una semplice chiacchierata andrà benissimo. Sbrigheremo le scartoffie burocratiche del caso più avanti.”

Judy gli lanciò un’occhiata perplessa.

“Bellwether ha detto qualcosa prima che le sparassero?” domandò Jack.

“Lei… lei ha detto che questo Michael ha intenzione di colpire la città con delle bombe realizzate con il Risveglio dei Morti…”

“Beh, il metodo non è poi così importante.” affermò Jack, “Sappiamo soltanto che un imminente attacco terroristico sta per verificarsi proprio sotto il nostro muso. Che altro?”

“Comincio a pensare che chiunque abbia deciso di spararmi a casa mia risponderebbe più che volentieri a questa domanda.” commentò Judy in modo sprezzante. Jack ritenne opportuno non rischiare di contrariarla.

Le orecchie di Judy si alzarono nel sentire le porte della sala d’attesa aprirsi mentre Nick faceva il suo ingresso in ospedale, seguito dall’agente Nivalis. Jack lo guardò.

“Cosa ci fate qui?” domandò Nick, “Che cosa è successo? Ho sentito che ci sono stati degli spari e che qualcuno era stato ricoverato qui!”

“Nicholas…” disse Jack rivolgendosi al cugino.

“Carotina, come stai?” domandò Nick ignorando l’agente dello ZBI.

“Io…” si limitò a dire Judy, mentre stringeva le zampe che premevano sulle sue cosce.

“Nicholas, potresti lasciarci soli per un momento?” domandò Jack.

“Senti, so che stai solo svolgendo il tuo lavoro…” esclamò Nick con un ringhio, “Ma ho sentito dalla tua sottoposta, che peraltro sorvegliava casa mia, che non sarei dovuto venire a conoscenza del fatto che c’era stata una sparatoria!”

Jack fece una smorfia di disappunto. Significava che Nick era riuscito ad accorgersi della presenza di Nivalis fuori casa sua. Era sempre stato particolarmente attento in queste cose.

“Mi dispiace, Nicholas, ma ho pensato che non avvisarti degli agenti che ti monitoravano a casa tua sarebbe stato meno destabilizzante per te…”

Prima che Jack potesse proseguire, Nick lo aveva afferrato per il colletto della camicia e lo aveva spinto contro un muro. Diversi inservienti si precipitarono nel tentativo di placare gli animi.

“Nick!” esclamò Judy alzandosi dal suo posto. La volpe mostrò per un attimo le zanne prima di lasciare andare suo cugino. Si allontanò da lui e lo guardo di nuovo, prima di rivolgersi a Judy.

“Stai bene, Carotina?” chiese Nick.

“Sono solo un po’ scossa, Nick. Tutto qui. Te lo assicuro.” rispose Judy.

“Come sta Junior?”

“Lo hanno portato alla centrale di polizia. Sta bene.”

Nick non poté fare a meno di tirare un sospiro di sollievo.

“Dov’è Robin?” domandò Judy.

“Lui è con Finnick, adesso. Ma se né tu né Junior siete stati colpiti, allora chi…” Nick lanciò uno sguardo torvo verso suo cugino.

“Bellwether aveva pensato che avrebbe fatto meglio ad avvertire Hopps a casa sua.” rispose l’agente Wilde, mentre i peli della pelliccia di Nick drizzarono.

“Uno dei tuoi sottoposti sorvegliava la casa di Judy e hai comunque permesso a Bellwether di lasciarla entrare?” domandò Nick, mentre la sua rabbia nei confronti di Jack montava vertiginosamente.

“Lui… cosa?” domandò Judy accigliata.

“Esatto, ha piazzato degli agenti davanti alle nostre case.” esclamò Nick, “Anche se, alla prova dei fatti, gli standard di reclutamento dello ZBI devono essersi abbassati di parecchio, se un agente permette a un evaso in fuga di entrare nelle abitazioni altrui come se nulla fosse.”

“Non è proprio così che stanno le cose.” si difese Jack.

“Bellwether non mi ha fatto del male.” insistette Judy, “Lei… voleva soltanto parlarmi. Almeno credo.”

“Questo è tipico di lei.” ribadì Nick, “Sono sicuro che stia tramando qualcosa. Probabilmente era lì per metterti nella linea di tiro del proiettile.”

“Non possiamo escludere la possibilità che stia collaborando con Ramses.” concordò Jack.

“Io… non ne sono certa.” affermò Judy, mentre entrambe le volpi la guardavano. Prima che potesse essere ripreso il filo del discorso, le porte d’accesso alle sale operatorie si aprirono e un ocelot, che lavorava come medico presso la struttura, fece la sua apparizione.

“Agente Wilde.” disse l’ocelot mentre si avvicinava ai tre mammiferi.

“Che cosa può dirci, dottore?” gli domandò Jack.

“Non c’è dubbio che la signorina Bellwether sia stata colpita dalla sindrome del Risveglio dei Morti.” spiegò il medico, “Abbiamo mandato dei campioni di sangue in laboratorio per la conferma, ma siamo abbastanza sicuri dei sintomi. Il fatto preoccupante è che questi sintomi avrebbero dovuto iniziare a perdere di efficacia, ma sembra che questo non stia accadendo.”

“Questa è certamente opera di Doug.” osservò Nick.

“La ringrazio, dottore.” disse Jack. L’ocelot fece ritorno in sala operatoria, lasciando soli Jack, Judy e Nick.

“Adesso che cosa succederà?” domandò Judy.

“Ora… è chiaro che voi due siete degli obiettivi sensibili.” affermò Jack, “Significa che sarete ammessi al programma di protezione testimoni.”

“Significa che non potremo tornare al lavoro?” domandò nuovamente Judy, “Che cosa accadrà ai nostri figli?”

“Parlerò con il vostro capitano.” disse l’agente Wilde, “Non tornerete al vostro posto di lavoro finché non avremo risolto questo caso e arrestato Ramses.”

Nick digrignò i denti per la rabbia.

“Per quanto riguarda i vostri figli, mi assicurerò che i miei agenti li tengano sotto stretta sorveglianza ogni volta che andranno e torneranno da scuola.” ribadì Jack.

******

Ci vollero tre giorni per rendere di nuovo sicuro l’appartamento di Judy e altrettanti per convincere Nick e Judy a non lavorare nel Distretto Uno. Il capitano Fangmeyer non era affatto entusiasta all’idea di dover fare a meno di due agenti così validi, ma concordava sul fatto che la loro sicurezza personale venisse prima di ogni cosa, dato che, con ogni probabilità, Doug Ramses sarebbe ritornato alla carica.

Nel frattempo, gli esami del sangue di Bellwether risultarono positivi al Risveglio dei Morti, alla stessa concentrazione risultata dagli esami condotti dallo ZBI. Judy dovette ritenersi molto fortunata, perché quella dose l’avrebbe quasi certamente uccisa, e in tempi tutt’altro che rapidi. Per fortuna, i medici che lavoravano nei laboratori di ricerca stavano già preparando un antidoto; se avessero continuato così, sarebbe stato pronto entro la settimana successiva.

Jack aveva raccolto una deposizione completa da parte di Judy, ma alla fine si era scoperto che il figlio di Judy e la sua amica avevano registrato l’intera conversazione sui loro cellulari. Stando a ciò che la volpe aveva udito dalla registrazione, Bellwether aveva cercato di avvertire Judy e non di incastrarla. Tuttavia, una volta che la pecora si fosse ripresa, avrebbe fatto ritorno al carcere di Mountainside, dal momento che era ancora una fuggitiva.

Ora tutto ciò che Jack doveva fare era assicurare Doug Ramses alla giustizia, oltre che scoprire e disinnescare l’attacco che avrebbe gettato Zootropolis nel caos per colpa del Risveglio dei Morti. Per raggiungere i suoi scopi, l’agente Wilde aveva bisogno di scoprire come avrebbero agito quei criminali.

Era solo questione di tempo prima che venisse effettuata la mossa successiva e Jack era risoluto a non farsi cogliere impreparato.




Note dell’autore: Bene, eccoci al nono capitolo!

Beh, era ora che Jack Wilde e i suoi sottoposti iniziassero a scrollarsi un po’ di polvere di dosso e iniziassero a contribuire alla risoluzione del caso. Non vi pare?

A proposito, mi pare doveroso inserire una piccola precisazione riguardante l’agente Anthony Cervozzo, il vice di Jack Wilde. Nella versione originale della storia si chiama Anthony DeerNozzo ed è un palese riferimento all’agente speciale Anthony “Tony” DiNozzo, personaggio della serie televisiva statunitense NCIS – Unità anticrimine dalle palesi origini italiane. Ho così deciso di modificare leggermente il cognome originale in modo che poteste notare fin da subito questo particolare. In ogni caso, avrete modo di rivederlo in azione nei capitoli successivi. Vedrete!

Come è mia consuetudine, vi lascio alcuni link utili:

Pagina DeviantArt dell’autore: https://www.deviantart.com/giftheck/

Capitolo IX di Waking Death: https://www.deviantart.com/giftheck/art/Waking-Death-10-Agency-700503494

Storia completa: https://archiveofourown.org/works/11441793?view_full_work=true

 

Questo è quanto. Vi ringrazio per la vostra cortese attenzione. Al prossimo capitolo!






   
 
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