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Autore: Mercurionos    17/02/2020    1 recensioni
ULTIMO CAPITOLO: Alba e Cenere:
E lì, nell’ombra silenziosa e fredda,
sotto lo scampanellio della pioggia,
Vegeta volse lo sguardo alle proprie spalle,
e la vide.
L'Impero Galattico di Freezer, tirannico dittatore di tutto ciò che esiste: un periodo oscuro e inenarrato. Il rinnovato nucleo dell'impero attende tre guerrieri saiyan, gli ultimi della propria specie, predestinati a mostrare il proprio valore all'Universo. A partire dagli ultimi giorni del Pianeta Vegeta, fino a quel fatidico 3 Novembre, e oltre, nel massimo rispetto del magnifico Manga di Akira Toriyama.
Parte di "Dragon Ball: Sottozero", la vita dell'eroe che non abbiamo visto crescere.
Genere: Avventura, Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Freezer, Nappa, Nuovo personaggio, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dragon Ball - Sottozero'
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Capitolo 10 – Il Torneo di Neo Freezer, Parte 4 – Anno 1, 13/18 Termidoro
 
Pump si svegliò nel suo letto. Appena la vide cosciente, Radish si abbassò sul pavimento accanto a lei: “Come stai? La testa sta bene?”
“Che… Cosa è successo?”
“Non ti ricordi? Sei svenuta alla fine dell’incontro.”
“Ah, sì… L’attacco di… Mirk. Ho perso, giusto?”
“Già. Tieni, non mangi da ieri.” Radish le allungò una pagnotta, e lei la prese contenta.
“Aam! Aspe… Come IERI?”
“Non ti ricordi proprio niente vero?”
“Riassumi per piacere Radish, che il capitolo sul torneo è già abbastanza lungo così.”
“Veramente l’autore ha deciso di spezzarlo in quattro parti, ma fa niente…
 
Comunque, dopo l’attacco di Mirk c’è stata un po’ di confusione. Pensa che Abo si è distratto proprio nel momento in cui Cado stava per colpirlo, e così e finito fuori dal ring. Va beh, mentre stavi cadendo a terra, Mirk si è lanciata su di te e ti ha raccolto prima che potessi sbattere contro gli spalti. Sono arrivato subito dopo, ho scambiato un’occhiata con lei e ti abbiamo portato in infermeria. Hanno finito di ristabilirti dopo mezzogiorno, poi ti ho portato a letto e hai dormito fino ad adesso.”
“Ma scusa, tu cosa hai fatto fino ad adesso?”
“Boh, niente di speciale. Sono stato un po’ qui, un po’ in mensa. Adesso aspettavo che ti svegliassi per vedere se stessi bene. Vegeta credo stia sterminando dei saibaimen per la frustrazione.”
 
“Ah! Allora ha perso!” Pump si sentì sollevata, sapendo di non essere stata l’unica saiyan a perdere l’incontro.
“Sì, ha passato anche lui un po’ di tempo nella vasca di rianimazione, poi se ne è andato in città da Nappa.”
“Ah… E Mirk?” La ragazza guardò verso il basso, e cominciò a grattarsi nervosamente la guancia con un dito.
“Adesso sta bene. Quando ti ha portato in infermeria però… Stava quasi per piangere. Continuava a chiedermi scusa.”
“Che stupida… Ehi, dove stai andando?”
Radish si era alzato, e aveva indossato l’armatura con le spallucce: “Fra poco comincia la seconda semifinale. Stamattina Cado ha perso contro Kiwi, e adesso tocca a Mirk e me.”
“…Ma quanto cavolo ho dormito?”
 
Lo stadio era pieno almeno per metà quando arrivò Radish. Subito notò che i quattro quadrati su cui si erano disputati i quarti di finale erano stati uniti a formare un unico grande ring. Solo dopo si accorse che il palco privato era occupato, e niente di meno che da Freezer in persona: al momento stava discutendo proprio con Zarbon e Dodoria, che come loro solito gli facevano da scorta. Il fatto che Freezer tenesse così tanto alla lealtà dei suoi due assistenti, di molto non i più forti combattenti dell’esercito imperiale, aveva sempre favorito l’opinione che il popolo aveva del carattere dell’imperatore, notoriamente ferreo e talvolta apertamente spietato. Anche la possibilità di tenere un torneo tra i soldati del N.I.S.B.A. significava che nel nucleo dell’impero regnava la pace. Nel corpo di Radish, però, si fece largo la tensione. Non sapeva se la presenza di Freezer potesse significare qualcosa, specialmente se potesse essere un fatto positivo.
 
Mirk era già pronta al suo posto sul ring. Con lo sguardo vacuo, salutò Radish alzando leggermente una mano. Lui non replicò, e guardò verso l’arbitro; questi annuì, e comunicò l’inizio dello scontro: “Comincia la seconda semifinale, tra Mirk e Radish della 1.A.0! Pronti… VIA!”
“Radish…” Mirk voleva parlare, ma venne interrotta dal ragazzo: “Fatti sotto, ragazza albina.” Quella non esitò a rispondere alla provocazione, e si trovò subito sopra al suo avversario. Radish ebbe giusto il tempo di evadere con una capriola l’attacco, ma dovette prepararsi a contenere l’impeto della ragazza. Le urla furiose di Mirk risuonarono nell’arena, infiammando il pubblico. Anche Freezer si sbilanciò leggermente in avanti, attirato dall’energia sprigionata nello scontro.
 
Radish era costretto a deflettere rapidamente ogni attacco, sapendo che se avesse provato a parare semplicemente un colpo così violento, si sarebbe potuto rompere un osso. Il ragazzo colse le poche occasioni che aveva per scatenare piccole esplosioni attorno alla sua avversaria e, quando finalmente questa fu costretta a ripararsi gli occhi dalla polvere, Radish spiccò il volo, portandosi quanto più in alto avrebbe potuto. Forse gli era venuta un’idea utile.
 
Arrivato quasi alla sommità della cupola trasparente, Radish si rivolse alla ragazza che stava svariati metri sotto di lui: “Ehi! Smettila di frignare! Sei un soldato o no?” Solo lui, per ora, si era accorto come sempre di più l’umidità attorno negli occhi di Mirk si era condensata in piccole gocce, fino a cadere silenziose verso il pavimento. Sentendosi chiamata, Mirk guardò verso l’alto, ma venne abbagliata dalla forte luce del sole, amplificata dalla grande cupola trasparente.
 
“C’è cascata! – il semplice piano di Radish aveva funzionato – Oggi è un venerdì davvero luminoso, non trovi?!” Gridò il ragazzo, e alzando verso il cielo un braccio caricò una densa palla di energia, che scagliava deboli saette tutt’attorno a sé.
“Oggi… È un venerdì davvero lucente!” Radish scagliò il suo attacco verso il basso, facendolo crollare proprio sulla sua avversaria, distratta dalla luce proveniente dall’alto. Scariche violacee rimbalzarono qua e là nell’arena, illuminandola ancora di più. Quando finalmente la sfera di energia implose e deflagrò, deboli fiammate colorate attraversarono lo stadio, stupendo i presenti. Anche Freezer decise di alzarsi insieme al resto del pubblico, applaudendo ad uno spettacolo così bello per essere parte di un combattimento.
 
Lentamente, le luci colorate si spensero e la polvere si posò, rivelando Mirk che, inginocchiata sul terreno, stava ancora riprendendosi dal colpo. Radish si fece cadere a terra, attendendo una reazione dalla ragazza.
“Ahia… Ma davvero hai solo seicento, tu?”
“Solo quando non tento di ammazzare qualcuno.” Rispose Radish spavaldo.
“Ehi, stai tentando di farmi fuori?”
“Sai bene che anche se ci provassi non riuscirei a farlo.”
“Eh eh, hai ragione…”
 
Mirk si rialzò, e si mise in posizione, pronta a continuare il combattimento. Radish fece lo stesso, fino a quando il clamore nello stadio non si placò.
“Come sta Pump?”
“Guarda tu stessa.”
Mirk sbirciò nella direzione indicata da Radish: accanto ad un annoiato ed irritato Vegeta, Pump stava osservando con attenzione lo scontro tra i suoi amici.
“Ehi, stanno guardando da questa parte.” Dylia, seduta tra Pump e il fratello, si accorse che i due combattenti stavano scrutando le tribune nella loro direzione. Sentendo queste parole, Pump si raddrizzò di scatto, imbarazzata. Mirk notò che la ragazza si era rimessa, e chinò il capo, tranquillizzata alla vista dell’amica.
“Che ne dici, finiamo lo scontro?”
“Dacci dentro, capellone.”
 
Gli ultimi istanti della semifinale terminarono tra rombi e acide sferzate, che intrattennero non poco il pubblico. Quando Radish alzò la mano e dichiarò la resa, venne accolto da uno scrosciante applauso. Più che un vero e proprio combattimento, la gente di Neo Freezer aveva assistito ad uno spettacolo ben coreografato. Il fatto che i combattenti fossero dei soldati, abituati a vivere costantemente nella guerra, non importò più a nessuno; nel lusso della nuova capitale dell’impero, ognuno poteva dimenticare la vita alla frontiera dell’Universo.
 
Ma proprio mentre i soldati dell’impero si allenavano nella sfarzosa città al centro del mondo conosciuto, sul lontano pianeta Terra un giovane ragazzo aveva cominciato ad allenarsi su un’isola solitaria. Più o meno siamo lì, tanto nessuno sa le date esatte. Tranne l’autore. È proprio un bravo ragazzo.
 
Il giorno dopo, verso sera, in un ristorantello in centro alla città, un gruppo di studenti accompagnato da un professore si mise a mangiare con foga.
“Professore, senta – disse Mirk, mentre si stava già riempendo la bocca di involtini di carne – Io mi sento un po’ in soggezione a farmi offrire la cena in questo modo.”
“Tranquilla, tranquilla. Volevo solo congratularmi per come tutti avete combattuto nel torneo. E chiamami pure Nappa, non siamo mica a lezione.”
 
“Mi spieghi allora cosa centrano loro tre?” Chiese Vegeta, indicando in direzione di Gladyolo, Dylia e Bueno, che stavano allegramente trangugiando una zuppa più che sostanziosa. Nappa fissò il ragazzo pensando ad una scusa decente: “Beh, non sono amici vostri? Cosa c’è di male a mangiare insieme per festeggiare?”
“Che cosa, scusa? – Vegeta continuò il pressante interrogatorio verso il suo tutore – Guarda che uno dopo l’altro abbiamo perso tutti, a questo tavolo.”
Solo per un attimo regnò il silenzio. Nappa non sapeva come rispondere. Ma Radish sì: “Ehi Vegeta! Hai forse appena ammesso di aver perso?”
Vegeta fulminò il compagno con uno sguardo gelido. Poi rivolse lo stesso sguardo agli altri presenti al tavolo, che avevano cominciato a ridacchiare, e si alzò: “Ma andatevene tutti… Uff, vado a pagare.”
 
Le risate smisero di colpo. Bueno fece cadere il cucchiaio nella ciotola, inondando di zuppa i capelli di Mirk, che gridò per lo spavento. Fu proprio lui a prendere parola per primo: “Escusate, ma… Stavolta Vegeta ha davvero asasinato alguno, no? Por què ci sta ofrendo el cibo?”
Nappa si vide costretto ad intervenire: “Ah, cavolo… Veramente Vegeta mi aveva chiesto di far finta di esser stato io ad invitarvi, ma l’idea della cena originariamente era sua.”
 
Radish cadde dalla sedia. Gladyolo cominciò a ridere divertito. Pump si schiantò con la faccia nell’insalata. Dylia, impaurita, mormorò tra sé e sé: “Deve essere morta così tanta gente… Quante vite sprecate…” Mirk, che aveva finito di spulciare le spezie dai suoi capelli, forse aveva capito cosa stava succedendo: “Signor Nappa, c’entra forse qualcosa con il pianeta Vegeta?”
 
Nappa le sorrise in risposta: “Sai, è quello che ho pensato anche io. Alla famiglia reale piaceva un sacco organizzare dei banchetti ogni volta che avveniva un bell’evento… Ma non credo che Vegeta avesse potuto parteciparvi spesso. Già da piccolo era in giro per altri pianeti, e poi…”
 
“Era bello il pianeta Vegeta?” Gladyolo tentò di infilarsi nei ricordi malinconici di Nappa. Non sul serio, però. Lo ha semplicemente chiesto. A parole.
“Sì, molto. Non che godesse di elementi particolari, ma le montagne spoglie che ricoprivano il pianeta certe volte creavano dei panorami davvero singolari. Il palazzo reale probabilmente era stato costruito nel punto più bello del pianeta, su una rupe al di sopra di un lago.”
“Quello me lo ricordo!” “Anche io! Al tramonto era veramente bello!” A Radish e Pump tornarono in mente immagini del loro passato, che sebbene sfocate, mantenevano l’emozione provocata dai tramonti cremisi del pianeta saiyan.
 
“Avete finito? Io ho pagato.” Silenziosamente, Vegeta si era riavvicinato al tavolo. Gladyolo si alzò per primo; fece un piccolo inchino, poi ringraziò il ragazzo: “Grazie mille per la cena, principe Vegeta.” Anche gli altri fecero lo stesso, e Vegeta si voltò di scatto, poi si diresse verso l’uscita più rigido che mai. Radish si mise a ridere, e in poco tempo venne accompagnato dal resto del gruppo. Uno dopo l’altro, si salutarono, e tornarono alle proprie stanze. Era finalmente arrivato il momento di riposarsi serenamente.
 


Note dell’Autore:
E così il torneo è stato vinto da Kiwi. Off-screen. Se vi ha deluso, vi chiedo perdono, ma assisteremo ad altri tre tornei!
Sembra quasi una minaccia…
Vegeta ne vincerà almeno uno? Sì, ma soltanto se mi gira e se la smette di rubare i biscotti dalla dispensa!
 
I nomi degli attacchi di Radish mi divertono un sacco, e trovare una scusa per la loro origine mi ha permesso di pensare a scenari anche abbastanza assurdi.
 
Descrivere dei combattimenti, specie se complessi e surreali come quelli di Dragon Ball è parecchio difficile, e spero di non avervi annoiato!
 
Nel prossimo capitolo: la fine delle vacanze estive! Qualcuno si avvicina a Radish? Tra Mirk e Vegeta può nascere qualcosa? Sarà vero che non sono dipendente da qualche sostanza magica? Non perdetevelo assolutamente!

 
   
 
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