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Autore: Queen FalseHearth    17/02/2020    0 recensioni
La musica è sempre stata presente nella saga Hunger Games: ricordiamo una bambina coccolata da una ninna nanna prima di essere abbracciata dalla morte, la canzone (con qualche modifica) che ha dato forza ai ribelli di attaccare le dighe di Capitol City, la melodia del distretto 11 e la graziosa voce di due donne è stata in grado di far innamorare.
Tuttavia, ci sono altri racconti che devono essere condivisi. Io sono qui per questo, farvi conoscere le storie di musicisti di ogni distretto.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Post Catching Fire
District 12

Piano Lesson

       Il legame d’affetto tra Madge e Katniss si è rafforzato dopo gli Hunger Games. Madge, per aiutare la mora, decise di farle conoscere una sua grande amica, la musica [885 parole]
 

Ormai conosceva la strada a memoria. Prima porta a destra, la si poteva riconoscere subito dalle note musicali disegnate sopra, probabilmente incise da molto tempo.
Entrò senza bussare, non prima di aver dato una piccola occhiata all’interno. Madge era lì, a farle compagnia era il pianoforte bianco che occupava il centro della camera, posizionato lì per esaltare la sua importanza. La luce solare era accolta dalla finestra in fondo e c’era un’atmosfera tranquilla grazie al verde delle pareti.
Era il posto ideale per passare un sereno pomeriggio, per questo Katniss ci veniva quasi ogni giorno.
-Ciao Madge, che mi suoni oggi? - chiese avvicinandosi a quell’enorme strumento, ignorava quali misteri celasse all’interno e il nome di quei tasti bianchi e neri.  Madge non alzò lo sguardo, i suoi occhi erano impegnati a leggere uno spartito musicale.
-No no signorina Everdeen…- quell’improvvisa formalità la sorprese, Katniss la guardò un po’ distratta. La figlia del sindaco innalzò lo sguardo verso l’amica con un sorriso stampato sulle labbra, cosa aveva in mente?
-Sono l’insegnante Undersee e tu sei la mia allieva!- cinguettò allegra indicando il piano.
-Che cosa?-
-Si! Le tue dita sono perfette per suonare il pianoforte, non puoi usarle solo per impugnare l’arco. Dai vieni!- Madge era sempre stata gentile come pochi e dolce, tutte le sue migliori qualità risplendevano nella sua musica. Katniss non si era ancora mossa.
-Il mio sogno è diventare maestra di musica, ma sono un disastro! Sono sicura che se condivido la mia esperienza con te migliorerò, quindi per favore…- aggiunse per convincerla, Katniss si arrese subito.
-D’accordo, ma tu poi verrai con me nel bosco e t’insegnerò a cacciare-
-Va bene!- disse senza pensarci troppo -ma perché?-
-Potrei farti la stessa domanda- la bionda tornò a fissare lo spartito con occhi sognanti.
-Capirai la mia proposta dopo che avrai conosciuto il mio pianoforte, fidati- condividere le emozioni che può regalare quello strumento era il suo dovere da amica, e poi la musica poteva guarire il cuore di Katniss ferito durante il crudele periodo dell’arena.
-Io voglio che tu sopravviva. E se un giorno saremmo costretti a rifugiarci nei boschi? - rispose schietta alla domanda di prima.
-Oh cara non farti troppe paranoie, avresti potuto rispondere per passare più tempo insieme e che un po’ d’aria mi farebbe bene. Abbiamo perso troppo tempo, c’è molto lavoro da fare-
Katniss sospirò: se Madge aveva un progetto in mente nessuno l’avrebbe fermata prima della sua realizzazione. Si sedette vicino a lei, il sedile nero era un po’ piccolo per tutte e due.
-Prima di tutto prendi familiarità con questo pianoforte, mettiti a proprio agio- Katniss annuì, provò ad accarezzare i tasti senza troppa forza, doveva solo sfiorarli. Erano freddi.
-Ora prova a posizionare solo una mano sopra la tastiera, deve essere morbida non rigida- la mano di Katniss sembrava sempre in all’allerta, sempre pronta ad afferrare armi in caso di pericolo.
-Una volta che appoggi le dita sulla tastiera devi curvarle leggermente- ubbidì e provò a premere un tasto bianco qualsiasi, uscì un suono insicuro.
-Che nota è?-
-Do-
Katniss si aspettò un altro comando, al suo posto era arrivato il silenzio. Tutt’un tratto il viso di Madge si scurì.
-Allora ti piace il pianoforte?-
-Si, mi sembra solo complicato da suonare- dli nuovo silenzio, chissà che cosa stava pensando Madge; prima era entusiasta e piena di energie ora una profonda tristezza sembrava ascesa su di lei.
-Puoi… suonare la melodia di Rue?- chiese Katniss con un filo di voce, non aveva mai avuto il coraggio per chiederlo, ora ne aveva bisogno. Chiederlo prima avrebbe potuto tramutare l’umore di Madge, ma adesso sembrava già triste, momento perfetto.
-intendo…quelle quattro note che nel distretto 11 indicavano quando la giornata lavorativa era giunta al termine- l’amica acconsentì sorridendo in modo diverso come se avesse aspettato quella richiesta. Katniss si rialzò lasciando completo spazio alla giovane musicista.
Le sue dita sfioravano quei tasti, per poi innalzarle come uno scrittore con l’illuminazione. Quando iniziò a suonare sapeva perfettamente i tasti che avrebbero composto la melodia di Rue.
Quelle quattro note riecheggiarono nell’animo di Kantiss. Profonde. Chiare.
-Grazie…-
Madge non si fermò. Continuò la melodia con nuove note, ma sempre collegate a quelle quattro. (https://www.youtube.com/watch?v=HgGj_mUnbEI). Katniss non pianse,
Osservò le mani di Madge, danzare sulla lunga tastiera. La mano sinistra e la destra erano in sintonia.
In quel momento Katniss si accorse che Madge stava raccontando una storia. La storia di Rue. Attraverso la musica.
Quella melodia creò nella sua mente varie immagini: Rue in un campo fiorito, Rue giocava con delle ghiandaie imitatrici, Rue sorrideva.
Rue con quella maledetta lancia infilata nello stomaco.
-Dicono che la musica può alterare gli stati d'animo e parlarti*- sussurrò la bionda ma il suo sguardo attento non sparì.
Un tocco di malinconia, forse le sensazioni cambiavano in base alla persona.
-Ci lavoro questa melodia da giorni, aspettavo solo che me lo chiedessi tu-
Madge non era in grado di consolare le persone a lei care, il suo più grande difetto. Senza la musica, a quest’ora avrebbe svolto il ruolo della silente amica.
Katniss la ringraziò di nuovo con sincerità. Madge sorrise: era riuscita ad aiutare l’amica, anche se in piccola parte.
-Vuoi che te la insegni?- era ritornata l’allegra Madge.
Katniss era curiosa, fin dove la poteva condurre la musica?
-Certo-
 

*Frase di Eminem
 

 Ecco il link della canzone estesa di Rue, che ho messo anche nella storia: https://www.youtube.com/watch?v=HgGj_mUnbEI


 

   
 
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