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Autore: Tenru Dragon    17/02/2020    0 recensioni
-Sei diversa, speciale, non dimenticarlo, promettimelo- dice lei con un filo di voce
-Te lo prometto mamma- le rispondo abbracciandola forte per l'ultima volta.
Da quel giorno sono passati 6 anni, Elinor ha mantenuto la sua promessa, non ha dimenticato, ma ha comunque perso se stessa.
Elinor è la prova che anche tra due persone completamente diverse che in principio dovevano odiarsi, può nascere l'amore.
Dopo essere rimasta in orfanotrofio per sei anni dopo la morte della madre, Elinor decide di cambiare il suo stile di vita per tenersi al sicuro, cominciando col cercare Farkas, un vecchio amico del padre, trovando invece colui che le farà ritrovare sé stessa.
Storia già conclusa e pubblicata sul mio account di wattpad: Elenhemmingsirwin
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Penso che Medea voglia diventare la reincarnazione di Ada- gli dico quando finisce di leggere

-Medea?- mi chiede lui

-La strega capo della congrega di cui faceva parte mia madre, che tra l'altro è anche sua sorella-

-Quindi è per questo...se quello che dici si avverasse allora sarebbe invincibile- dice lui pensieroso

-Io penso che dovremmo trovare le altre dominatrici prima di lei, avvisarle del pericolo, e chiederle di collaborare con noi per il bene comune, se Medea si impossessasse di tutto quel potere dubito che si fermerà ai massacri dei lupi- gli dico seria 

-Sono in congreghe diverse giusto?- chiede, io annuisco –Una in ogni continente- finisco per lui

-Capisco, allora è meglio avvisare gli altri e cercare una soluzione, se è vero quello che dici dobbiamo agire in fretta- poco dopo si alza e convoca tutto il branco per una riunione per decidere il da farsi

Dopo aver finito di raccontare tutto al branco, Malachia decide di formare un gruppo di pochi che parta alla ricerca delle quattro streghe, un gruppo che non dia troppo nell'occhio e che non implichi di lasciare in difficoltà il branco.

-Sid, Omar, Delila, Ed e io andremo con Elinor- dice Malachia

-Alpha, porta anche me, posso esserti utile- dice Sam facendo un passo avanti, il matrimonio con Julia è stato datato a dopo la nascita del figlio e per colpa di questo imprevisto probabilmente verrà spostato ancora

-No, mi sei più utile qui, tu devi rimanere e prendere il mio posto, inoltre devi proteggere la tua famiglia, vuoi mancare alla nascita di tuo figlio?- gli chiede il mio compagno, lui scuote la testa -Ma...- cerca di parlare ma viene subito interrotto -Niente ma, Sam, sei l'unico che possa sostituirmi- il braccio destro dell'Alpha annuisce sconfitto e torna accanto a Julia che gli mette una mano sulla spalla per consolarlo

-Delila è la sorella di Omar?- chiedo curiosa a Malachia, ricordandomi che il ragazzo me lo aveva accennato una volta, questa sentendosi chiamare si avvicina per presentarsi

-Molto piacere, mia Luna, sono Delila, al vostro servizio- dice facendo un piccolo inchino, io mi sento a disagio e le sorrido dicendole di alzarsi

-Dovrai abituartici- mi dice Malachia sorridendo, io scuoto la testa –Mai- rispondo.

La mattinata prosegue con i preparativi delle valigie e dopo aver salutato tutti e dopo aver fatto gli ultimi preparativi decidiamo di incamminarci verso l'aeroporto più vicino che si trova a dieci chilometri di distanza dal paese ma, grazie ad una scorciatoia passando per il bosco, si riducono a sette. Dopo un'oretta di cammino facciamo una pausa e ci sediamo all'ombra per mangiare qualcosa.

Sento dei rumori e tutti si mettono in allerta girandosi verso un cespuglio, Omar e Sid si mettono di fronte a me e Malachia si avvicina con Delila e Ed alla fonte di pericolo, la ragazza si lancia nell'arbusto –Ahia!- dice una voce maschile che non mi è nuova

-Brutto imbecille, che ci fai qui?- dice Delila trascinando Eric fuori, questo si massaggia la testa e sorride

-Heyla!- dice scuotendo la mano, procurandosi uno schiaffo sulla testa da Delila

-Eric!- dice arrabbiato Malachia avvicinandosi al fratello con fare minaccioso

-Scusa scusa, non mi picchiare- dice il più piccolo coprendosi la testa con le braccia –Volevo dare una mano- si giustifica

-Delila, riportalo indietro- dice severo l'Alpha

-No! È più vicino l'aeroporto, non puoi mandarmi indietro, poi dovrete aspettare il suo ritorno- dice Eric indicando la lupa, il mio compagno sbuffa

-Giuro che non disturberò, vi posso essere utile- dice ancora cercando di convincere il maggiore che ad un certo punto si arrende e acconsente alla richiesta del fratello

-Evviva!!- grida ancora questo –Hey, Elinor! Hai qualcosa da mangiare anche per me?- chiede poi correndo a sedersi vicino a me, io annuisco e gli do metà del mio panino.

Finito il pranzo ci incamminiamo, dopo mezz'ora raggiungiamo l'aeroporto e partiamo alla volta della nostra prima tappa: la Russia.

Dopo 3 ore e mezza di viaggio arriviamo all'aeroporto di Mosca che ormai sono le 17 passate, per prima cosa andiamo in un hotel per prenotare delle camere, dopo aver messo giù i bagagli e esserci riposati un po' usciamo per cercare la sede della congrega russa che sappiamo si trova in città.

-Brrr, che freddo- dico massaggiandomi le braccia coperte da due felpe e una giacca invernale, intorno a noi scende la neve che ricopre le strade illuminate dai lampioni

-Mah, io sto bene- dice Sid con addosso una semplice maglietta a maniche lunghe

-Come diamine fate a non avere freddo?!- dico guardandoli tutti, ora che guardo noto che nessuno si è coperto quanto me, Delila ha addosso una felpa rosa shock con su scritto "Non sono stata io" in verde e un paio di jeans chiari, Eric si è vestito con un paio di pantaloni della tuta e la felpa abbinata, le mie due guardie e Ed indossano solo una maglietta a maniche lunghe e Malachia una camicia a maniche lunghe e un paio di jeans che gli fanno un culo stupendo.

-Abbiamo una temperatura diversa- mi dice Ed, io sbuffo e sussurro "fortunati" imbronciandomi facendo ridacchiare Malachia che mi viene vicino e mi mette un braccio sulle spalle scaldandomi, io lo guardo e ci scambiamo un piccolo bacio.

-Bleah- dice il fratellino dell'Alpha guardandoci e facendoci ridere

-Non bacerai mai Maya, allora?- chiede il mio compagno

-Ecco, io...non sono affari tuoi- dice arrossendo e facendoci ridere tutti

-Comunque, dove sarebbe la sede delle streghe? E se dovessero attaccarci?- chiede Eric preoccupato cambiando argomento, intorno a noi il buio sta aumentando nonostante siano solo le sei di sera, ad illuminarci la strada ci sono dei lampioni e la poca luce solare che filtra tra le nuvole piano piano sbiadisce

-Stai tranquillo, con noi percepiranno anche Elinor, non attaccheranno- gli spiega Malachia -Non subito almeno-

-Si, c'è un patto tra le congreghe che vieta ad una di attaccare membri delle altre- spiego -Finché non capiranno che io non appartengo ad una vera e propria congrega saremo al sicuro-

-Mh...una strega in mezzo a dei lupi...perché mai dovrebbero dubitare di te- sbuffa ironico

Mentre camminiamo percepisco un potere molto forte che si avvicina a noi e appena svoltiamo l'angolo vedo una ragazza che si blocca ad osservarci, avrà all'incirca l'età di Eric, quindi più o meno diciassette anni, i capelli lunghi mossi marroni sono legati con un fermaglio a mezza coda e gli occhi verdi spalancati dalla paura, per un secondo provo un senso di confusione che non riesco a spiegarmi e questo mi impedisce di reagire quando questa inizia a correre via.

Dopo pochi secondi la confusione sparisce e tutti insieme cerchiamo di correrle dietro finendo però in un vincolo senza via d'uscita così decidiamo di tornare indietro e cercarla altrove. Camminiamo fino a raggiungere una grande piazza con un'enorme fontana al centro

-Non è qui- dico guardandomi intorno delusa

-Uffa, abbiamo trovato una strega in tutta la città e ce la siamo fatta scappare- dice Sid sbuffando

-Riproveremo domani- dice Malachia iniziando a tornare indietro verso l'hotel 

-Non è strano? Non se ne percepisce neanche una- fa notare Ed –Di solito nella città dove si trova la sede principale ci sono streghe ad ogni angolo- dice

-Si, ma quando ci servono improvvisamente si volatilizzano- dice Delila scocciata di aver dovuto correre per niente, ha i capelli tutti legati in tante treccine legate su a chignon che però si è un po' sciolto per colpa della corsa, la pelle è più scura di quella del fratello ma gli occhi sono uguali, un marrone così scuro da sembrare quasi nero.

Quando arriviamo in hotel ci separiamo nelle diverse camere e io vado con Malachia, entriamo e ordiniamo qualcosa da mangiare per poi sederci sul letto a giocare a carte –Il potere di quella ragazza era molto forte- dico d'un tratto

-L'ho notato anche io, era simile al tuo ma allo stesso tempo diverso- mi dice

-Anche il mio è così forte?- chiedo 

-Si- mi conferma sorridente –Ed è piuttosto sexy pensare a te così potente, sotto di me così indifesa- dice sorridendo malizioso, io arrossisco, prendo il cuscino accanto a me e glielo tiro, lui ride e sposta il cuscino per poi buttare in terra le carte e avvicinarsi a me, mi prende le gambe e mi trascina sotto di se.

Io cerco di scappare, ma invano e lui inizia a farmi il solletico –No....ti...prego...basta- dico ridendo a crepapelle senza riuscire a fermarmi

-Cosa mi dai in cambio?- dice continuando divertito

-Quello...che....vuoi....ma....basta...- gli occhi mi lacrimano dal troppo ridere e fatico a respirare

-Ok- dice fermandosi, io riprendo a respirare e cerco di calmarmi, ma lui mi bacia con passione e io ricambio.

-Basta come pagamento?- dico quando si stacca, entrambi abbiamo il fiatone e nei nostri occhi brilla il desiderio

-Mah, non so, ora a me andrebbe di provare quella bella vasca da bagno che c'è di là- dice indicando la porta alle sue spalle –A te no?- chiede, io sorrido maliziosa

-Sai che un bagno mi servirebbe proprio?- lui mi prende in braccio e io rido mentre mi porta a destinazione e chiude la porta dietro di sé.

  
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