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Autore: Giglian    18/02/2020    1 recensioni
Nell'oscurità di una guerra incombente, le sfrenate e spensierate esistenze dei Malandrini si sfilacciano negli intrighi di una Hogwarts sempre più ricca di pericoli ed insidie. In un labirinto di incertezze, nell'ultimo anno l'amore sembra essere l'unico filo che conduce alla salvezza. Ma, per chi giura di non avere buone intenzioni, nulla sa essere semplice.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le avventure dei Malandrini.'
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Buongiorno a tutti!
Prima di cominciare, una piccola premessa. Non so se avete letto tutti il mio capitolo-avviso, quindi nel caso lo riscrivo qui.
Mi sono accorta, molto tardi in effetti, che Efp ha fatto le bizze e non ha pubblicato alcune risposte alle vostre recensioni, specialmente le prime. Il ché è stato davvero spiacevole perché mi ha fatto sembrare una bella ingrata snob.
Questo spazio per comunicare che ogni recensione è stata letta, analizzata, super gradita e che da oggi in poi presterò più attenzione alla pubblicazione effettiva delle mie risposte.
Quindi, ecco, sincere scuse a chiunque non si è visto prendere in considerazione. Riscriverei le risposte uno ad uno ma onestamente dovrei premettere a tutti questa cosa e risulterei pedante, per cui ho preferito segnalarlo qui.
Questo nuovo capitolo è...bizzarro. Non di certo uno dei meglio riusciti a mio parere, ma di certo molto più fedele allo stile originale, soprattutto nelle ultime parti, quindi – anche se leggero - piacerà ai più nostalgici.
Ho sempre la paranoia di snaturare la vecchia fanfiction e ho deciso di modificarlo il meno possibile, nei limiti della trama ovviamente. Devo dire che mi piace la freschezza dei primi tempi e cercherò di renderle più che onore anche in futuro.
Vi saluto tutti e prometto di rispondere per benino a qualunque nuova recensione, dovessi rimanere attacata al pc per giorni interi.
Sarah
























La luna era rossa nel cielo.
La figura incappucciata levò appena lo sguardo, sogghignando con leggerezza. E dire che quella notte avrebbe dovuto essere versato del sangue innocente...tanto sangue.
E invece quei dannati marmocchi gliel'avevano fatta da sotto il naso.
Camminava con leggerezza, muovendosi come un'ombra fra le radici spinose del bosco, rischiatata di tanto in tanto dai raggi purpurei.
Un ramo le si impigliò nel cappuccio, facendoglielo scivolare oltre le spalle e rivelando i sottili capelli biondo platino raccolti nella sua solita coda bassa.
Si fermò di colpo...ascoltando.
Lamenti.
Qualcuno gemeva nelle ombre.
Nartrix Rosier sorrise di nuovo, divertita. E dire che avrebbe dovuto sentirsi irritata...invece era stranamente serena.
Walburga e Orion erano così furiosi per la figura fatta davanti a tutta l'Alta corte che le avevano chiaramente ordinato di ucciderla, finirla, farla soffrire come un cane, più di quanto non stesse già soffrendo.
Era stata lei a dover dire loro che nelle alte sfere questo non sarebbe piaciuto...d'altronde, certe alleanze erano fragili e quella non era una vampiretta qualsiasi.
Arrivò ad una scarpata aguzza, un piccolo e tortuoso sentiero pietroso che si congiungeva all'entrata di una caverna, buia come la gola di un lupo. I gemiti venivano da lì.
Saltò agilmente alcuni massi muschiosi, prima di appoggiarsi all'entrata con le braccia incrociate al seno, godendosi la vista beata del dolore.
"Che spettacolo indecente, per una creatura tanto forte." ridacchiò.
"Muori." sibilò la voce di una ragazza, dal vago accento francese.
Sì, si sentiva calma, tranquilla e serena come i Black non sarebbero mai stati. Ammazzarla non sarebbe servito a niente. Vivere con l'onta di essere stata messa in sacco da dei ragazzini sarebbe stato a dir poco purificante per l'ego di quella maledetta. Lo avrebbe rimpolpato, spremuto come un'arancia, con il risultato di renderla ancora più feroce, ancora più bramosa di vendetta.
Come una spina incastrata sotto un'unghia.
"Sei venuta per farmi fuori?" la voce ringhiò appena.
"Tesoro, fossi interessata al farti fuori avrei lasciato il lavoro agli Auror o a Silente!" Nartrix scosse la testa. "Sono ovunque in questa foresta, sai? E' questione di tempo."
"Allora dimmi cosa vuoi e poi lasciami estinguere in pace, stupida mortale..."
Che caratterino! Non per niente era la vampira più famosa d'Europa.
La luna rischiarò l'interno della grotta, rivelando due gambe snelle e nude, un corpicino esile e due occhi che brillarono come quelli di un gatto.
Il sole si era accanito su di lei. Aveva la pelle serica, levigata come il marmo e quasi trasparente ma...metà del suo corpo era nero come carbone, ustionato e pronto per diventare cenere.
Era una fortuna che avesse trovato quel rifugio prima di polverizzarsi...e ancora più miracoloso che non l'avessero scoperta fino a quel momento.
"Sai, Toulouse, avessi accettato il Solarium, a quest'ora saresti uscita di qui con le tue forze e un briciolo di dignità!"
La ragazza alzò appena il busto, portando il viso alla luce. Metà dei suoi lineamenti sembravano sfumare nell'aria come polvere, eppure la bellezza si intravedeva ancora, così come la sua terrificante rabbia.
"Accettare il vostro marchio indegno sulla mia splendida pelle? Accettare la luce del sole?! Preferirei bruciare piuttosto che subire una tale umiliazione...solo i vampiri traditori si abbassano a tanto squallore!"
"Mi pare che tuo fratello l'abbia fatto." punzecchiò la strega, godendo nello stuzzicarla.
"Fratello..." la ragazza sorrise con disprezzo. "Famiglia,legami...Queste parole hanno significato solo per voi... per noi vampiri non c'è nulla di più importante del sangue...delle tenebre..." Si ributtò contro la roccia, esangue. I riccioli, di un castano chiaro con riflessi tendenti al rame, si aprirono a ventaglio dietro la sua nuca. "Chiunque rinunci al buio diventa alla stregua di un parassita...ho accettato di essere intrappolata nel corpo di quel mortale per qualche tempo, è vero. Ma preferirei finire carbonizzata piuttosto che accogliere il sole...”
"Cosa che non sei tanto distante dal fare." la bionda sollevò il mento verso di lei. "Lydia Toulouse, la giovane e spietata discendente di Carmilla, ha fallito miseramente contro degli adolescenti mortali e si è ridotta ad un posacenere ambulante!"
Si aspettava un altro scoppio d'ira, ma la vampira improvvisamente scoppiò in una risata.
"Chi ti dice che abbia fallito?" sibilò, accendendo la curiosità della Rosier che si avvicinò.
"Sirius Black non è a casa sua e ha conservato la sua indipendenza mentale. Il cucciolo dei Potter non è nelle nostre segrete a venire torturato. Perchè non ti sembra un fallimento, cara?"
"Fammi bere." gracchiò quella, sollevando gli angoli della bocca con espressione avida. "E ti dirò ogni cosa."
Era sempre una visione vedere una creatura oscura nutrirsi...pensava Nartrix, con gli occhi fissi sulla bocca sensuale della francese. Anche quando il sangue era il proprio.
Aspettò pazientemente che succhiasse tutto ciò che le serviva dal suo polso, godendosi le ondate di piacere che a tratti la investivano. Piano piano, la parte nera andava sparendo dal suo viso. Non sfumava più nell'aria, anzi, sembrava rimodellarsi come creta.
D'un tratto ritirò il polso, privandola del suo sangue, che colò lungo le sue vene bluastre e lungo gli angoli della bocca di lei
La vampira emise un gemito stizzito.
"Basta così. Ti ho dato il giusto per non morire, ma preferirei evitare che tu diventassi troppo forte."
"Paura che ti faccia a pezzi, mortale?" sorrise lei, leccandosi la bocca e ritirando i canini. "Eppure potresti provare quel piacere sempre, sai? Molti umani cadono in preda al desiderio di essere morsi da noi...non riescono più a farne a meno, e vivono in uno stato di estasi perpetuo..."
"Già, fino a quando non tirano le cuoia. Grazie, passo. Hai abbastanza risentimento verso i Black da farmi prendere in considerazione l'idea di qualche precauzione."
"Nartrix Rosier, fredda e calcolatrice come sempre. La tua figlioletta Narcissa ha tanto di questo tuo lato. Chissà se ha un sangue gelido come il tuo...mi sembrava di mangiare un ghiacciolo."
"E' così, dunque? Ti vuoi mettere contro i Black?"
ranquilla, mortale...siamo compagni, no?" lei sorrise maligna. "L'unico Black che voglio vedere sanguinare è Sirius...assieme a tutti i suoi amichetti. Quando i suoi genitori si stancheranno di rincorrerlo come lupi con l'agnellino, naturalmente. E lo faranno, prima o poi."
"Non credo. Per Sirius ci sono altri piani, in ballo. Non è finita di certo."
"No, non lo è." lei continuò a ridere, stringendo gli occhi. "Sicuramente non dopo quello che ho scoperto...e non dopo il mio dono..."
"Parli della collana?" Nartrix si accese una sigaretta, fissando la notte. "Fin'ora, quel maledetto aggeggio ha portato più problemi che benefici. Non è stata la collana a impedirti di far fuori Potter e la sua Mezzosangue?"
"Fidati di me. Il piccolo James senza saperlo ha dato in mano alla ragazzina una vera e propria bomba! Era così pateticamente alla ricerca del regalo perfetto per la sua amata mezzosangue da non rendersi nemmeno conto di cosa aveva tra le mani. E come avrebbe potuto, d'altronde? Ma non è solo questa, la notizia succulenta..."
La strega inarcò un sopracciglio. La vampira continuò a ridere piano.
"Mi avranno anche sconfitto adesso, ma in cambio ho carpito un'informazione che potrà tornarvi utile. Parecchio utlile."
Lydia Toulouse si sollevò finalmente in piedi, nuda e ridente come la più pura delle fanciulle.
Gliel'avrebbero pagata...oh, se l'avrebbero fatto...
"Remus Lupin." disse alla notte. Fissando quella luna così rossa... "Remus Lupin è un lupo mannaro!"







"Oh, andiamo ragazzi, SVEGLIATEVI!"
Bisognava dire che James Potter non era stato mai particolarmente mattiniero. Per tirarlo giù dal letto ci volevano le cannonate e il principino non si schiodava dal materasso fino a che non sentiva l'odore di frittelle che quell'anima buona di Peter gli faceva trovare accanto al comò.
Era sempre stato così...tranne che per un giorno.
"Qualcuno lo faccia fuori." mugugnò Remus, tirandosi le lenzuola fin sopra i capelli.
"Di solito ci pensa Sirius!" gemette dall'altra parte della stanza Minus, avvolto nel piumone come un involtino primavera. "Dove si è cacciato?"
Infilò la testa sotto il cuscino ma nemmeno così riuscì a tirarsi indietro dalle mire di quel demonio, che come un Predator si fiondò su di lui srotolandolo fuori.
"Non lo senti, il profumo di Margherite che c'è nell'aria? La carogna ha dormito con Cristhine." Gli rispose con un sorriso furbetto. "Ma tra poco torna. Sa che non può mancare!"
"James, ti prego..." Gemette Lupin in un lamento funereo. "Siamo ancora distrutti dal salto temporale, non potresti...?"
"MA E' NATALE!" esultò quello, spalancando le tende e inondandoli di sole con l'entusiasmo di un bambino di cinque anni.
Eh sì, la predilezione di quel demente per le feste, soprattutto quelle in cui riceveva dei regali, era cosa ben nota.
Ma sparargli sul posto costava più fatica che alzarsi, per cui Lupin si tirò in piedi passandosi una mano sulla faccia considerando che tutto sommato, se riusciva a reggere jet lag temporale e i capricci di James assieme, avrebbe potuto affrontare d'ora in avanti qualsiasi cosa.
La loro stanza era calda e accogliente come sempre, piena di pacchetti colorati, alcuni dei quali che scoppiettavano allegri, frizzavano e volavano tra i lampadari. Fiocchi di neve imbiancavano i picchi della Foresta Proibita oltre la finestra e nell'aria si sentivano i profumi delle Cucine.
A Remus scappò un sorriso.
A dirla tutta, passarlo a Hogwarts non era così male...meglio che a casa sua, considerò poi tristemente, rischiando di rovinarsi la giornata fino a quando Potter non gli si piazzò davanti.
"No, senti, niente musi lunghi stamattina! Abbiamo sconfitto un vampiro, salvato Sirius dai suoi e siamo pieni di pacchetti! Oggi si sorride, è chiaro? Oh, questo è di mamma!”
Si tuffò su di un pacco voluminoso, iniziando ad agitarlo.
Al nostro piccolo campione.” recitava il biglietto.
“Come sarebbe a dire piccolo?! Sono maggiorenne!” protestò indignato, e storse il naso, prima di venir preso per un orecchio.
"Aspettiamo Felpato prima di aprire i regali." decretò solennemente Minus mentre Lupin lo immobilizzava, saltando qua e là e attirando una valanga di proteste.
Ma ovviamente rimasero irremovibili. Insomma, ai bambini bisognava dare delle regole...
"Ahhh, e va bene! Dannato cane! Ma quanto ci mette?!" Il maghetto afferrò lo specchio gemello, iniziando a batterci sopra il polpastrello in modo parecchio irritante...ma niente avrebbe potuto infastidire Sirius Black in quel momento.
Né tantomeno Cristhine McRanney, poggiata su di un gomito ad osservare il profilo duro di quel ragazzo così speciale.
Aveva le ciglia così nere e lunghe...e dormiva respirando piano, ma al contempo intensamente. Anche nel sonno sembrava sulle spine, teso, all'erta.
Non erano più riusciti a staccarsi...ed era un bene che Cristhine avesse una camera tutta per sé, perché quando quel maledetto le era crollato nel letto le era quasi venuto un colpo.
Chissà...pensava, sorridendo. Chissà come ci era finita lì, così...a dormire con il cuore unito a quello di un altro, a non provare paura per quella presenza, per il suo tocco, per quel braccio gettato sul suo grembo come a volerla proteggere...
Sirius era caduto nelle braccia di Morfeo quasi subito, stravolto dagli eventi, da tutto quello che aveva dovuto subire.
Aveva bisogno di lei, lo aveva capito. Voleva sentirla vicina.
Non c'erano stati baci né nient'altro, solo... un abbraccio silenzioso, le sue piccole mani che gli accarezzavano i lunghi capelli neri fino a che non si era fatto tutto buio. Non si erano nemmeno messi il pigiama!
Black mugugnò appena, tirandosela più vicina e facendola ridacchiare.
"James ti sta cercando." sussurrò al suo orecchio, dolcemente.
"E' Natale. James è peggio di un bambino quando si tratta del Natale." rispose lui, senza aprire gli occhi. "Scusa se ti ho invaso la stanza..."
"Oh, sopravviverò." sorrise quella, furbetta, mentre lui apriva un occhio verso di lei.
"Dì un po'...da quant'è che mi stai guardando dormire?" insinuò malizioso, non riuscendo a non apparire perverso. Ogni tanto, il suo lato Marauder veniva fuori...e anche se si era sentito davvero troppo stanco per sfiorarla anche solo con un dito, vederla così ora gli trasmetteva una strana sensazione...come dei brividi lungo la schiena.
Era scompigliata, le gote rosse, la camicia di traverso...
"DANNATO CANE, TI VUOI MUOVERE O NO?!"
Lo specchietto letteralmente esplose, facendoli sobbalzare e subito dopo scoppiare a ridere.
"A quanto pare hai un altro innamorato da dover soddisfare!"
Il maghetto si alzò a sedere, stringendola per la vita e baciandola sulle labbra, cogliendola di sorpresa. Il suo trasalire fu delizioso, ma doveva davvero andare o quel dannato di un cervo gli avrebbe reso la mattinata infernale!
Afferrò le scarpe ancora mezzo scombussolato, prima che Cristhine lo tirasse per una manica.
"Uh?"
Si ritrovò sotto il naso un incarto morbido, con un bel fiocco dorato.
"Buon Natale." cinguettò lei, godendosela ben bene nel vedere i suoi occhi strabuzzare fuori dalle orbite quando scoprì di aver appena ricevuto una maglia dei Falmouth Falcons firmata niente di meno che Broadmoor.
Nemmeno se si fosse tolta il reggiseno lo avrebbe reso così contento!
Seguirono almeno cinque minuti buoni di saltelli, balbettii e gridolini - maschi! - fino a quando lui la fissò stralunato.
"Da quando sei esperta di Quidditch?"
"Da quando ho viso James far schiantare di naso Malfoy." tubò perfidamente la streghetta, prima di illuminarsi quando Sirius tirò fuori dalla tasca una scatolina argentata.
"Oh, è per me? Non..." le parole le morirono in gola quando lo aprì. "...dovevi..."
Che strano, pensò Sirius. Vederla zittirsi così lo metteva quasi in imbarazzo e per un istante si chiese se non avesse osato troppo.
Il panico crebbe a dismisura soprattutto quando vide i suoi occhi inumidirsi e la sua bocca aprirsi in un singhiozzo.
Cazzo, l'aveva fatta piangere!!!
"No, Cristhine, io...scusa!" balbettò, fiondandosi su di lei completamente in tilt. "Io...ecco...so che l'avevi perduta e che ci tenevi...ho pensato che...oddio, non so cosa ho pensato, forse che poteva essere un nuovo inizio di qualcosa...non ha di sicuro la stessa importanza della vecchia ma..."
Cristhine alzò il viso. Gli passò una mano dietro la nuca e gli si schiacciò contro, sorridendo tra le lacrime.
"Ti amo."
Disse solo questo. Solo due parole. E dirglielo fu normale come dormirci assieme.
Fu divertente vederlo sconvolto, stralunato, come se gli avesse appena tirato un pugno in faccia.
Lo amava. Gliel'aveva detto.
Si sentiva come...sospesa. Tranquilla.
"Ti amo, Sirius. Ti amo davvero tanto." Lo ridisse, per saggiare...la consistenza di quelle parole. Il loro peso sul suo cuore, così ingombrante, così totalizzante dentro di lei.
Era così che capitava? Era come se...se una bolla le si gonfiasse nel petto. Arrivava a passo incerto, timido, ma poi...poi si espandeva, fino a traboccare, fino ad avvolgere ogni cosa.
"Ho creduto davvero di perderti." gli confidò, a voce bassa. "Ho temuto di doverti dire addio. Proprio ora che ti ho trovato." continuava a fissarlo negli occhi e a sorridere e Sirius Black improvvisamente non riusciva a trovare le parole, la voce gli era morta in gola.
Lo amava, gli aveva detto che lo amava...Cristhine lo amava...
"Grazie per il regalo." finì lei, sempre sorridendo, sempre dolcemente. "James ti aspetta. Su, vai."
E mentre quello si allontanava con l'aria di uno che ha appena preso una spiantonata, ubbidendo docilmente come un cagnolino ai suoi comandi, si sentii così felice che le venne da ridere pur avendo ancora le lacrime a bagnarle la pelle.
E continuò a farlo a lungo, beandosi di quei meravigliosi momenti e accarezzando nel mentre, il regalo di Sirius.
Una piuma.
La più importante dell'universo.




“Lily…Lily sveglia!”
“Che c’è? Che ore sono?”
La ragazza si alzò dal suo letto, sentendosi come se dieci camion le fossero passati addosso tutta la notte. "Accidenti, maledetta cupola del tempo...!"
Dall’altezza del sole dovevano essere le dieci...e nessuna Grifondoro si era azzardata ad alzarsi tranne Molly, che a quanto pareva reggeva i salti temporali meglio di chiunque altro al mondo.
“Buon Natale!” trillò, beccandosi un cuscino in testa da Geky.
“Come?”
La ragazza fissò sbigottita il gruppetto di pacchettini accanto al suo letto. Era Natale! Con tutto quello che era successo, se ne era totalmente scordata!
"E poi, hai già festeggiato il Natale in anticipo...con James..." le disse una vocina dentro la testa, che decise immediatamente di scacciare.
Erano passati alcuni giorni da quando quella dannata vampira aveva preso le sembianze del povero professore di Babbanologia e aveva cercato di far loro la festa...ma gli effetti del jetlag duravano ancora e l'intera Grifondoro del Settimo anno si sentiva ancora in stato comatoso come se fosse intrappolata in un abissale post sbornia.
Per non contare il sadismo della McGranitt che aveva candidamente stabilito che avrebbero dovuto recuperare tutti i compiti persi durante la settimana in cui erano scomparsi...visto che all'inizio dell'anno nuovo avrebbero dovuto sottostare a dei pre-esami in vista dei M.A.G.O!
Per non parlare di Mandy Harpies che l'aveva strigliata per due ore perché era scomparsa lasciando l'organizzazione del Ballo di Fine anno sul loro groppone (e quasi quasi c'era da ringraziare i Black per averle fatto scampare almeno quella tortura)!
Con tutto quello stress, si era totalmente dimenticata di che giorno fosse!
Infilò le ciabatte con un sospiro, iniziando a scartare alcuni pacchetti. Anche sua madre le aveva regalato un anellino - capitava spesso che fossero così in simbiosi da farsi regali identici - mentre suo padre, tipico, le aveva incartato un kit di modellismo - era un tale malato di meccanica che avrebbe fatto la felicità di Weasley.
C'era anche un libro, con un biglietto firmato da Petunia ma...quella non era certo la calligrafia di sua sorella.
Scosse il capo, accarezzando l'anellino di sua mamma e apprezzando comunque il tentativo. Quell'allontanamento fra di loro faceva soffrire i loro genitori in modo inimmaginabile...un altro dei motivi per i quali sentirsi costantemente in colpa a riguardo della sua natura.
I pensieri si stavano oscurando quando il suo sguardo fu attirato da un altro scintillio...
La collana di James.
“Che bella!” esclamò Monique, che annusava i gioielli peggio di un cane da tartufo. “Ma chi te l’ha regalata?”
"N-nessuno di particolare!" Lily arrossì cercando una scusa valida quando un uragano si abbatté sulla Sala Comune di Grifondoro.
"Evans, la Harpies sta rompendo da mezz'ora fuori dal quadro per farti scendere." mugugnò Alice, salendo in quel momento in camera. "Dice che devi approvare l'organizzativo del Ballo perché va firmato all'unanimità!"
"Auguri!" ghignarono bastardissime le altre Grifondoro, sentendo il suo gemito disperato.
Nulla, a quanto pare essere stata seviziata da una Creatura diabolica - sentiva ancora male alle costole - non era una scusa sufficiente per il Comitato della Morale Pubblica, che l'aspettava con aria battagliera all'interno di una piccola saletta al secondo piano.
"Dov'è Remus?" chiese immediatamente quando vide quello squadrone di occhi psicotici ad osservarla, invocando perlomeno l'assistenza del compagno.
"Basta solo un Prefetto per casa!" disse Mandy. "Anche Laverne è qui da sola!"
"Già, che pacchia!" si lasciò sfuggire l'altra con una smorfia, maledicendo mentalmente Ratcliff che con una delle sue solite scuse assolutamente inattaccabili aveva scaricato la patata bollente su di lei. "Stai bene, Evans?"
"Ancora un po' scossa, ma ci stiamo riprendendo..."
"Incantevole, Lily, siamo contenti che siete tutti vivi!" si intromise Mandy. "Ma mentre tu eri in gita..."
"...ero prigioniera..."
"...qui si è stati tutti in alto mare per questo strabenedetto Ballo di Capodanno!" continuò la bionda, che sembrava vagamente isterica. "Chi ragguaglia la Prefetto sul lavoro fatto fin'ora?"
Talbott, il Prefetto di Tassorosso, si fece avanti sistemandosi degli occhiali da lettura sul naso e adocchiando alcuni fogli.
"Il Ballo comincerà alle 22.30 nella Stanza delle Necessità. Il tema sarà "Una fiaba da Mille e una Notte", obbligatorio l'abito da cerimonia." cominciò. "Per le tende e l'arredamento abbiamo già predisposto la Sala, praticamente farà tutto lei e non dobbiamo sborsare un euro. Abbiamo stabilito che si affaccerà sul giardino delle rose, ad est..."
"Così la gente potrà fare sesso in pace." ironizzò la Corvonero dall'altra parte della stanza, ghignando.
"Cosa diversa sono stati gli alcolici e il buffet che ci hanno indebitati parecchio, ma grazie a Ratcliff e alla Chang abbiamo tirato su robetta niente male, stuzzichini più che altro ma di classe e vini di ottima scelta."
"Tanto si sa già che qualcuno porterà la solita benzina da mischiare al punch e finiranno tutti a gambe all'aria..." sospirò Leavy, guardando neanche tanto velatamente la Evans che tanto si sapeva già che gli alcolizzati di bassa lega erano loro, i Grifoni. Altro che eleganza e classe, sarebbe diventato un bar in meno di due ore!
"Alle ore 24.00, che è anche il coprifuoco per quelli del Primo e del Secondo anno, ci saranno i fuochi d'artificio e la premiazione del Re e della Regina..."
"Alt! Di quale premiazione parli?" s'intromise la rossa, sgranando gli occhi. E quella storia da dove saltava fuori?!
"Oh sì, ci sarà la premiazione della Coppia più bella del Ballo!" trillò la Harpies con vocetta irritante. "Tutte le coppie verranno registrate all'ingresso e riceveranno due bicchieri. Simbolo dell'arancia per i maschi, simbolo dell'uva per le femmine. La coppia di calici in cui verranno trovate due piccole coroncine decreterà i vincitori!"
"Abbiamo pensato fosse meno imbarazzante con questo sistema casuale, che con delle classifiche vere e proprie." spiegò Laverne. "E anche meno discriminatorio."
"Sperando che qualcuno non si strozzi..." gemette Lily, sbattendosi contro lo schienale della sedia. Lasciava la gestione alla Harpies una settimana e si ritrovava improvvisamente in un ballo da soap opera americana!
"E ora veniamo al problema vero." continuò Talbott. "Lo Stand dei Baci."
"Che problema c'è con lo Stand dei Baci?"
"C'è che i nostri fondi si stanno esaurendo e dobbiamo raggiungere un massimale bello alto con quella pagliacciata!" disse Leavy scuotendo i capelli ricci. "Ci servono un ragazzo e una ragazza molto più che papabili!"
"Ci serve un Marauders, Evans!" S'infiammò Mandy con occhi da assatanata. "Quindi vedi di darti da fare a convincerne uno!"
"Quelli sono così pervertiti che sarà facile. Il problema è la ragazza." Laverne si fece avanti, incrociando le braccia al seno. "Non basta che sia bella, deve essere ...speciale! Una vera e propria novità! Forza gente, fuori dei nomi!"
E partirono in quarta a complottare con aria che a Lily non piacque per niente, ed infatti...
"La Evans?"
Lily sudò freddo.
"Sì, così Potter fa fuori tutti?"
"Hey!" protestò la Grifoncina, ma per una volta fu ben contenta della 'fama' che la precedeva!
"La McRanney? E' nuova."
"Sta con Black. Stessa cosa che per la Evans. Vogliamo evitare una strage!"
"Hey, voi..."
"Impossibile anche solo pensare di chiederlo alle Black per lo stesso motivo."
"Beh, forse Narcissa è ok, ma Bellatrix non è che sia tanto una novità...visto quanto si dà da fare." insinuò malignamente la McLaird. "A proposito, chi va a farsi firmare il programma dalla Carrow o da Malfoy?"
"E' vero, perché non sono qui?" s'incuriosì Lily - non che avesse voglia di vedere quei due dopo quello che era successo ma si trattavano pur sempre di Prefetti!
"Per una ragione molto valida. Siamo sotto attacco." Laverne si fece improvvisamente seria. "Sono riuscita a dare un'occhiata ai questionari di gradimento dei professori. Ragazzi, devo dire che il resto della scuola è unita grazie all'influenza di Potter, ma Serpeverde sta votando in massa contro tutti i prof. Mancano ancora alcuni voti ma se un'intera Casata vota per il licenziamento, c'è poco che possiamo fare...come già confermato, ne basta una su quattro."
Di quello non era a conoscenza. Accidenti! Non che avesse creduto qualcosa di diverso dato che i Black e Malfoy avevano il totale controllo su tutti i Verde-Argento, però... davvero non c'era nessuno che ancora aveva votato a favore?
"Ok, dobbiamo prendere fondi." sentenziò con decisione. "Dobbiamo riuscire a creare una vera rappresentanza studentesca prima di subito...o rischiamo di ritrovarci dei professori nuovi scelti dai Serpeverde!"
"Aspettiamo che uno dei Marauders si presenti allo stand dei Baci. Lasciamo a te il comando su questo!" asserì Mandy, scuotendo la sua testolina vuota. "Se si sparge la voce che uno dei Marauders è disponibile, faremo veri e propri affari!"
"O-ok..."
Fu lì che Lily si mise a riflettere...con una strana sensazione addosso. A Sirius non poteva certo chiederlo, dato che stava con Cristy.
Remus diventava di pietra non appena una ragazza gli sfiorava la mano anche solo per sbaglio...non avrebbe mai accettato una cosa simile, o comunque non in breve tempo!
Rimaneva James...ma...
Lily chiuse gli occhi, sentendo un peso allo stomaco. Chissà perché, l'idea di chiederlo a James la faceva stare male...
Come attirata dal suo improvviso malumore, il sole in persona sbatté la porta e irruppe nella stanza travolgendola con la forza di un uragano.
"Ciao Lily!" esplose Tonks con un sorrisone enorme, schiantandosi contro di lei come un treno. "Ecco dov'eri!"
"T-Tonks!" annaspò la Grifoncina, sbarrando gli occhi mentre quella matta iniziava a farle le fusa al collo. Doveva ancora abituarsi alla sua irruenza!
Incredibile come fosse piena di energie quella piccola peste! Ed era assurdo pensare che si fosse davvero divertita ad Abbots Grange!
Fasciata in jeans multicolor e con una stravagante sciarpa che si muoveva da sola attorno al collo - come un piccolo serpente che ogni tanto cercava carinamente di strangolarla - la ragazzina pareva fregarsene totalmente di aver appena interrotto una riunione dei Prefetti ed essere appena entrata senza permesso in una stanza riservata...ma Tonks era così.
Tonks era così? pensò l'esatto istante dopo Lily.
E come faceva a sapere com'era Tonks?! Si conoscevano da così poco! Perché si sentiva così in intimità con lei, come se fossero amiche da sempre?!
Doveva ancora spiegarselo...ma ogni volta che ci pensava si sentiva stranamente confusa!
Ciò non toglieva che provava dell'affetto davvero sincero per quella strana streghetta dagli occhioni giganti e dai capelli rosa pastello...e sorrise sentendosela al collo, anche quando vide gli altri stralunare gli occhi al loro abbraccio.
"Mi cercavi?"
"Sì!" gemette quella, indicandosi la sciarpa. "Mi dai una mano? Ho provato a farle un leviosa ma non so come l'ho animata ed è da tutta la mattina che vuole uccidermi!" e si piazzò una mano tra il collo e quella cosa indemoniata, allargandola visto che cercava nuovamente di stringerle la gola.
Come cavolo era riuscita ad arrivare a quello da un leviosa?!
"Hey, mi spiace interferire ma questa sarebbe una riunione segreta..." cominciò Laverne ma Mandy le tappò la bocca con occhi spiritati...fino a venire morsa dalla suddetta.
"Ahi! No, sentite, è perfetto!" le balzò accanto scuotendo la mano morsicata mentre Lily sistemava a suon di bacchetta la sciarpa posseduta. "Ecco a voi una novità!"
Impegnata com'era a fare punto e croce magico e a lottare contro quel dannato indumento, ci mise un po' a capire a cosa alludeva.
Si bloccò dopo qualche istante, alzando il viso e sbiancando.
"No." alitò, sconvolta, prima di balzare in piedi. "No, scordatelo! Ha quattordici anni!"
"Quasi quindici!" sbuffò Ninfadora, senza capire di cosa stessero parlando.
"I quattordici sono i nuovi venti, non lo sapevi?" Mandy scosse la testa maliziosa e Lily cercò aiuti silenziosi dagli altri ma tutti sembravano star davvero ponderando la cosa!
"Tonks, ti presteresti allo stand dei baci al Ballo di Capodanno?" chiese infatt Talbott, scoccandole un'occhiata tra l'altro neanche poco allupata che mandò la Evans in bestia.
"Assolutamente no!" ringhiò, stile leonessa che protegge il cucciolo ma la piccola peste si accese di curiosità.
"Cioè?"
"Ti bendiamo e la gente paga per darti un bacetto a stampo. I soldi ci serviranno per creare un sistema di rappresentanza studentesca. Tesoro, sarai senza ombra di dubbio vigilata e protetta tutto il tempo! Ti divertirai un sacco!"
"Protetta un corno!" ruggì Lily, con i capelli che iniziavano a prendere vita propria. "Non la lascio in balia di voi pervertiti!"
"Penso sia abbastanza grande da decidere da sola, Lily." s'intromise diplomaticamente Laverne, fissando la ragazzina. "Allora, che dici? Non sentirti obbligata..."
Ma il musetto di Tonks si era già illuminato.
"Perchè no?" disse con candore. "Sarà divertente!"
Ma perché diavolo trovava qualsiasi cosa...divertente?! pensava Lily mettendosi le mani nei capelli. Si sarebbe buttata nel fuoco se solo qualcuno ne avesse acceso uno! Era come un bambino attirato da qualsiasi novità!
"Tonks, aspetta, pensaci bene...!"
"La cosa è stata decisa, Lily!" Mandy le afferrò il braccio già avviandola verso l'uscita. "Una Metaformagus che può diventare praticamente chiunque è una manna dal cielo! Non c'è nessuno di più perfetto di lei!"
"Ma è piccola!" protestò quella mentre altri si univano a sbatterla fuori senza tante cerimonie. "Ed è la persona più ingenua del pianeta! La state manipolando! Questo è...!"
"Trovaci il Marauder!" cinguettarono in coro quegli stronzi sbattendole delicatamente la porta in faccia. "Ciao ciao, Evans!"
Che dio maledicesse tutti i balli del mondo!
"E anche tutti gli stramaledetti Serpeverde!" esplose, tirando calci contro la porta.
"Hey, che ti hanno fatto di male i Serpeverde?" rise una voce, facendola sobbalzare. Si percepì nell'aria un vago aroma di menta.
"Michael!" balbettò, desiderando che qualcuno le avesse tappato la bocca. "B-Beh, non proprio tutti, ecco!"
Lui continuò a ridersela, dandole un buffetto sulla spalla.
"Rilassati, Lily. Non sono così permaloso. Come stai? A scuola parlano tutti del vostro sequestro... Mi stavo giusto chiedendo come tu faccia a cacciarti sempre in quei guai da manicomio."
"Credimi, me lo domando anche io...anche se forse, so di chi è la colpa..." mormorò la Grifoncina, mentre la testolina ghignante di James la salutava da una nuvoletta.
"Beh, perlomeno tra poco ci divertiremo!"
"Eh? Che intendi dire?"
"Al Ballo di Capodanno, no? Non lo sai?" sorrise lui. "Alcuni di quelli del Comitato della Morale si sono offerti di svolgere il lavoro dei Prefetti per una sera. Siete liberi!"
"Cooooooooosa?!"
Se si aspettava di vederla contenta, accadde tutto il contrario. La presenza era obbligatoria!
Lei contava di lavorare come sempre!
Avrebbe dovuto comprarsi un abito, e...e...trovarsi un accompagnatore...!
Indifferente nel vederla in tilt, il Serpeverde si frugò nel cappotto firmato Kane e le piazzò sotto il naso un regalo.
Bastò quello ad ammutolirla per bene.
"Ma..."
"Spoiler: è un libro di Beda il Bardo, edizione introvabile! Uh, non ti piace?" aggiunse, vedendola improvvisamente triste.
"I-io...non ho nulla...per te..." mormorò la rossina con un filo di voce, vergognandosi a morte. Accidenti, con tutto quello che era capitato, non ci aveva pensato... Non era proprio abituata ad avere degli amici...
"Hmmm..." il ragazzo fece finta di pensarci su, prima di ghignare. "Beh, in realtà c'è un regalo che potresti farmi."
"E sarebbe?"
E fu lì l'inizio dei guai. Guai colossali. Guai da manicomio, come li aveva chiamati poco prima.
Perché Michael Aliaset le fece un profondo inchino, prima di prenderle la mano e...
"Prefetto Evans, vuole venire con me al Ballo di Capodanno?"
Ed intrappolata tra la porta e la sua proposta, la poveretta pensò che il jetlag temporale non era poi così pesante. No, era quello, il vero pugno in faccia.
"I-io..." si ritrovò a boccheggiare come un pesciolino, totalmente in tilt. E ora?! Sì, andare con Michael sarebbe stata una buona soluzione. Erano amici...e si trovava bene in sua compagnia. E avrebbe dovuto evitare tutta la trafila delle altre ragazze alla disperata ricerca di un accompagnatore!
Però...
Lui si rialzò, lo sguardo torbido. Fece come per allungare una mano verso di lei, sfiorarla... ma all'improvviso, qualcosa calò su di loro come un'ombra nera.
Severus Piton afferrò il polso del suo compagno con occhi che avrebbero potuto uccidere...e strinse.
Strinse forte.
Ritrovarsi davanti il suo ex migliore amico che di solito la evitava come la peste e contemporaneamente ricevere il suo primo invito ad un Ballo fu troppo, e Lily dallo spavento fece un balzo all'indietro così forte che picchiò la testa contro la zampa del Gargoyle appeso al muro vedendo le stelle!
"Ahi! AHI, AHI, AHI...!"
Iniziò a saltellare massaggiandosi il bernoccolo e non si accorse...di uno strano scambio di sguardi.
Del ghigno divertito di Aliaset e degli occhi di Severus, gelidi, quasi feroci.
"Ti cercano in Sala Grande." sibilò Piton, piazzandosi senza tante cerimonie davanti alla Evans che ancora lacrimava per il male. "Ti conviene sbrigarti."
"Accidenti." frecciò Aliaset, sereno. "Che tempestiva coincidenza, Piton." si allungò verso Lily, strizzandole l'occhio. "Ne riparleremo. Ci si vede, Grifondoro!"
Che simpatica voglia di tirargli un pugno in faccia, considerò Severus, prima di girarsi verso Lily. E ora? pensò, rimanendo in silenzio...a fissarla.
Aveva abbassato la testa, raccolto il libro che le aveva regalato quel maledetto. Non lo guardava in faccia...e per un istante solo, gli parve di sentire le loro risate.
I sorrisi, la sua dolcezza. Accidenti, sembrava passata un'eternità.
"Lily..."
Nonostante tutto, doveva avvisarla. Doveva proteggerla. Ma non gliene diede il tempo.
"Buona giornata, Severus." tagliò corto lei, gelida come la neve, e senza guardarlo nemmeno un istante corse via.
Rimase immobile ad inseguire la scia del suo profumo...così leggero e vivo da sentirlo tra le dita.
No, con lei non avrebbe potuto parlare, era chiaro. Avrebbe dovuto mettere in campo qualcun altro.
Un alfiere con cui mai avrebbe voluto avere a che fare.






“AAAAH!”
Remus Lupin divenne più rosso di un pomodoro quando si ritrovò in mano...delle manette di pelo rosa.
“E queste per che cosa dovrei usarle?!" strillò, tenendole a distanza come se fossero velenose. "Ma che hanno in testa le ragazze?!”
Black scoppiò a ridere, seguito a ruota da James e Minus. Vedere Lupin scandalizzarsi per i regali che ricevevano puntualmente dalle ammiratrici era uno spasso...e come ogni anno, avevano messo in giro la voce che al poveretto piacevano cose di quel tipo.
Lo scorso Natale gli erano arrivati più vibratori che dolciumi.
“Sì, sì, grasse risate…” borbottò Lunastorta, gettando nel cestino quel regalo audace.
“Guarda qua!” Ghignò James tirando fuori delle Cioccorane, che sembravano pressate a forma di cuore. Lesse velocemente il biglietto e sorrise e sospirò insieme. “Le solite cose.”
“Sentite questa...” disse Sirius, divertito, tirando fuori un biglietto a forma di fiocco. “Sirius, vorrei tanto uscire con te…bla bla bla.”
Ramoso scoppiò a ridere, strappandogli il biglietto dalle mani.
“Qui c’è addirittura una foto…hey, niente male!"
"Sesto anno, mi pare…" analizzò con occhio clinico Minus. "Ci farei volentieri una visitina!”
“Razza?” s’informò Sirius.
“La conosco. Serpeverde pura.” s'intromise Lupin dall'altra parte, senza alzare neanche gli occhi.
“Che schifo!” allibì Ramoso, lanciando la foto lontano.
“Che fortunati che siete!” esclamò Peter con una punta d’invidia, mangiandosi le unghie. “Io ho solo i vostri regali e quelli della famiglia!”
“Non ti scoraggiare, Codaliscia…dai Remus, leggici i tuoi!”
“Ma nemmeno per sogno!” esclamò quello, indignato. “Io non vado in giro a vantarmi dei regali delle ragazze!”
“Oh, non fare il modestone!” sbottò Sirius. “Andiamo! Solo uno!”
Si lanciò in avanti per afferrare un biglietto rosa che il ragazzo reggeva in mano.
“NO! NON CI PROVARE SIRIUS!!! HO DETTO NO! A CUCCIA!”
Mentre i due amici lottavano, James tornò a concentrarsi sui suoi regali.
Frugò curioso tra i mille pacchettini.
Ogni anno la stessa storia…un sacco di studentesse spedivano regalini con frasi stucchevoli e fin troppo amichevoli e nemmeno le conosceva.
In compenso, si premurava di conoscerle dopo, in privato... solo che da qualche tempo a quella parte, non aveva più tanta voglia...
"Dite che siamo diventati vecchi?" buttò lì, mentre Peter si era unito a dare manforte a Black. Alzò gli occhi dorati verso di loro quando...qualcosa di altrettando dorato riuscì ad evadere dal cassetto e sfrecciò contro la sua faccia cercando di cavargli un occhio.
"AAARGH!"
Fu il degenero per venti minuti buoni.
Il Boccino indemoniato cambiò direzione iniziando a prendersela con Minus sbattendoglisi ripetutamente in testa e subito dopo quasi morse un dito a Felpato, che non si sa come riuscì a colpirlo con un libro schiantandolo contro la mano aperta di James.
Lo ricacciò senza tante cerimonie tra le sue mutande avendo cura di metterci ben due lucchetti stavolta e contemporaneamente immergendo la mano nella gelatina contenuta nel vaso di un bobotubero visto che quello stronzo era diventato incandescente.
"Ma che cavolo era?!" sbraitò Black, con un occhio nero.
"Un regalo." borbottò Ramoso, incassando le spalle. "Credo che dentro ci sia un folletto."
"E chi di grazia ti vuole così male?"
“Guarda quel sorrisino ebete Lunastorta! Chi vuoi che sia? La cara dolce prefettina!” lo scimmiottò Sirius. "E tu cosa le hai regalato, eh?"
"E TU, cosa hai regalato alla tua gallinella?" rimbeccò James, e stranamente bastò quello a fare arrossire Black e a chiudergli il becco.
Con tutto quel caos era riuscito a dimenticare che la ragazza gli aveva detto ti amo...però...un attimo!
LUI NON AVEVA RISPOSTO!
Si schiantò contro il letto prendendosi il viso tra le mani in preda ad una crisi esistenziale.
Ma che diavolo di fidanzato era?! Lei si era dichiarata e lui era uscito dalla stanza senza dire una parola!
“Perché non vuoi dircelo? Ma glielo hai preso, vero?" chiese Peter, pensando ingenuamente che fosse per quello che si era appena preso a schiaffi da solo.
“Certo che glielo ha preso! Ma sta zitto perchè lo prenderemo in giro fino alla morte!” Spiegò James, ghignando diabolico.
"Chiudi il becco, brucaerba." sibilò lui, desiderando di impiccarsi. E' vero che alla radura delle fate si erano confessati che si stavano innamorando l'uno dell'altro...ma era diverso...
Allungò la mano oltre al letto e...improvvisamente tutto si spense. Le sue dita avevano sfiorato una confezione con sopra uno stemma in rilievo...impossibile da non riconoscere, anche solo al tatto.
Balzò a sedere di scatto, oscurandosi in volto.
“Che c’è?” chiese Remus, avvicinandosi a fatica tra tutte le scartoffie.
“Black.” Mormorò Sirius, sospettoso, afferrando il regalo.
“Cosa?”
“E’ lo stemma dei Black”.
“Davvero?!” esclamò James, incredulo.
"Non aprirlo! Sarà veleno!" gemette Peter ma era troppo tardi, perché lui l'aveva già scartato, seppur non con una certa diffidenza.
E faceva bene ad averla: dal pacchetto schizzò fuori un liquido giallo fumante che gli finì sulle mani iniziando a bruciare come l'inferno.
“MA PORCA…QUESTA ME LA PAGANO CARA…AHI!”
“Pus di Barbabietola Velenosa.” sentenziò Remus, acciuffando i polsi dell’amico e dandogli una occhiata esperta. “E’ rarissimo. Però non è mortale, per fortuna.”
“Ma chissene frega! A me fa male!” rognò Sirius, frustrato, mentre le sue dita iniziavano a riempirsi di bolle. "Certa gente non sa proprio perdere! Si sono ridotti a fare questi dispetti da bambini!"
“Meglio così, significa che non possono fare altro. Che intendi fare? Andiamo dalla Chips?”
“No. Fortuna che ho l’antidoto…KREACHER!” abbaiò Felpato al vento, facendoli sobbalzare.
“Hemm…un salatino sarebbe l'antidoto?”
“Non un cracker, cretino!” sbottò Sirius. “Il mio stramaledettisimo elfo domestico! KREACHER!”
“Ma va? Hai un elfo domestico??” Esclamò Remus, colpito. “...tutto tuo? Personale?”
“Sì che ce l’ho, e credimi: questo ti farà passare la voglia di difendere quei cosi per il resto della vita.” ringhiò il ragazzo.
All’improvviso tutti vennero zittiti da uno schiocco secco e sul tappeto…apparve l’elfo domestico più brutto che avessero mai visto!
“Schifosi Grifondoro Filobabbani, feccia del loro stesso sangue…”
“Carino!” ghignò James. “Ha tutta l’avvenenza dei Black. Posso ucciderlo?”
“Solo se me ne lasci un pezzetto...” sbottò Sirius, prima di acciuffarlo per la collottola.
“Desiderate padrone?” Sussurrò l’elfo, glaciale.
“Voglio che mi porti il rimedio che c'è in cantina per il Pus di Barbabietola."
“Ah…” L’elfo si voltò lentamente a guardare la sua mano e un sorriso malefico gli arricciò le labbra. “Vedo che ha ricevuto il regalo, signorino…"
Si allontanò di poco, iniziando a sussurrare ma in modo comunque perfettamente udibile.
"Se fosse stato come il padron Regulus a quest’ora non avrebbe di questi problemi…povero padron Regulus, povera la mia signora Walburga! Che sciagura avere questo fallimento in grembo al Casato!”
“Ti sento lo stesso..." ringhiò Sirius, facendo per dargli un calcione nel sedere ma venendo fermato da Remus prima di raggiungerlo. L'elfo sobbalzò e con un piccolo "pop" scomparve. Poco dopo, una scatolina di unguento arrivò sul materasso.
Beh, servizievole era servizievole...peccato che nello scomparire, avrebbero tutti potuto giurare di veder ben ritto un dito medio... e il morale di certo non migliorò nel pomeriggio, quando la McCarogna comunicò a tutti loro che avrebbero dovuto seguire delle lezioni pomeridiane per rimettersi in pari.
Seguire Trasfigurazione a NATALE era troppo anche per i più secchioni. Ma fortunatamente, c'era comunque un modo di farlo divertendosi...
“AAAAARGH!”
“Buahahahahah!”
“POOOOTTEEEEEERRRR!!!”
Lily Evans si alzò dal banco, furente e bagnata fradicia da un gavettone colorato che era misteriosamente caduto dal soffitto proprio sopra di lei.
Coi capelli a goccioloni, trucidò con lo sguardo James Potter e Sirius Black, piegati in due da una risata silenziosa.
“S-scusa Evans…ma quella tua mano alzata…era troppo insopportabile…non ho resistito!”
Biascicò lo stronzo numero uno, che aveva mal sopportato la spocchia con cui aveva risposto ad una domanda.
O meglio, l’aveva letteralmente adorata, proprio per questo non si era potuto trattenere dallo stuzzicarla!
Strana cosa?
Signori, parliamo di Ramoso!
“Potter-io-ti-ammazzo.” ringhiò la ragazza, digrignando i denti.
“Andiamo Evans! È per inaugurare la nostra amicizia ritrovata!” sorrise angelicamente Potter, sbattendo le palpebre.
“MA QUALE AMICIZIA E AMICIZIA! NON CE MAI STATA AMICIZIA! SEI MORTO!!!”
Fece per incenerirlo con la bacchetta ma come un venticello gelido le stuzzicò la nuca.
Un suono stridulo ebbe il potere di pietrificarli tutti.
Si erano completamente scordati della Mcgranitt...
La donna smise di scrivere e le sue spalle presero a tremare un poco, frantumando la punta del gesso contro la lavagna.
Ahi ahi…
“Potter…”
James impallidì, imprecando sottovoce un epiteto da gran signore.
Un lugubre sibilo precedette il lancio di quel che rimaneva del gessetto.
L’Animagus si abbassò appena in tempo da evitare la meteora, che prese in piena fronte Peter, sbalzandolo via dalla sedia.
“COME OSATE FAR BACCANO NELLA MIA LEZIONE?!" Ululò la strega, spettinandoli con la sola forza dell'ugola. "Signorina Evans, veda di contenersi! Potter e Black…Oh, da voi non mi aspettavo di meglio!”
“E’ stato uno scherzetto innocente professoressa!” esclamò Sirius, iniziando a tremare per la paura. La Mcgranitt e Lily erano terribilmente simili a volte.
Ma la sua aria da cucciolo peggiorò solo la situazione. La McGranitt odiava i cani.
“NON SI FANNO SCHERZETTI NELLA MIA LEZIONE!!!” ruggì, lanciando un altro gesso che lo prese preciso sul naso.
Lily sogghignò, sedendosi con calma.
Ah, beneamata severità!
L'essere sotto questionario e l'aver a che fare con ragazzini tenuti sotto sequestro una settimana intera non l'avevano ammorbidita, per fortuna!
“Dato che siete tanto preparati da non seguire le istruzioni sulla lavagna, fatemi la Trasfigurazione avanzata di oggi!” Disse, infatti. “Tavolo in maiale, coraggio!”
James, che non chiedeva di meglio, si alzò, si ripulì i vestiti altezzoso, prese la bacchetta con cura e la puntò sul proprio banco.
Un breve incantesimo mentale e il tavolo prese a grugnire, trasformato in un paffuto porcello da latte che iniziò a correre di qua e di là dando fastidio esattamente come il suo padrone.
Tutti gli studenti nella classe lo guardarono sbalorditi.
Ai loro tavoli, al massimo, spuntava una graziosa codina rosa a spirale, e perfino la Mcgranitt, furiosa com’era, faticò a nascondere la sorpresa.
“Beh…beh, Potter, solo perché tu ti sei esercitato, non significa che debba comportarti come un teppista e disturbare gli altri!”
“Veramente…” fece quello, fingendosi pensieroso. “Questo incantesimo non l’ho mai praticato prima.”
“MA SICCOME NON TUTTI HANNO LA TUA SFACCIATA FORTUNA, FUORI DA QUESTA CLASSE!”
Sirius Black si alzò di botto, raggiante.
“Posso uscire anche io, professoressa?”
“Sì!” urlò esasperata la poveretta, afflosciandosi sulla sedia con aria sfinita. “Vattene anche tu Black, vai dove vuoi, basta che sparisci...”
“Forte!” trillò il ragazzo, illuminandosi di colpo e filò via come un razzo.
Potter fece per seguirlo ma qualche istante dopo, sbruffone fino all’ultimo, si voltò verso la Evans,porgendole la mano con un ghigno diabolico.
“Vieni?” chiese, mentre lei s’indignava.
“Ma sei fuori di zucca?!” ringhiò. “Sparisci dalla mia vista!”
“Evans, anche tu, fuori.” La contraddisse la dolce professoressa di Trasfigurazione, mentre lei sbiancava di sdegno.
“Ma…ma professoressa Mcgranitt!” protestò. “Io non ho fatto nulla! Quei due…”
“Ti sei messa a schiamazzare nella mia lezione. Coraggio Evans, non farmi perdere altro tempo!” sbottò brusca la Vicepreside e la ragazza uscì sconsolata dalla classe, trascinando i piedi.
“Toh! Sei uscita anche tu?” sibilò Potter, perfido, mentre sghignazzava col compare appoggiato al muro.
“Tu non arrivi alla sera.” Ringhiò solamente lei, avvicinandosi minacciosa.
Come avevano fatto a mancargli i suoi scherzetti cretini?!
Come aveva fatto a mancargli LUI?!
“Uhu! Che paura Evans! Sto veramente tremando!” la provocò quello. "Ti ho fatto uscire da prigione a Natale, che volevi di più?"
“Sei un deficiente, Potter!"
“Coosa? Io deficiente?! Ma non hai visto come ho trasformato il tavolo in maiale, Lily? Avresti davvero il coraggio di definire il mio genio deficienza?"
“Per me resti sempre un deficiente!”
“Tengo su il morale dei compagni!”
“See, come no! Ti rendi ridicolo davanti a tutti, semmai!”
Il Marauder chinò il viso, avvicinandolo a quello di Lily con uno dei suoi soliti ghigni provocatori.
“No, rendo ridicola te.”
Ora lo eviscerava sul posto!
Lily stava per ribattere quando Sirius sbuffò tra l’esasperato e il divertito: “Hey, piccioncini, dateci un taglio!”
“Tsé! Non ne vale la pena.” concluse la Prefetto, girandosi di scatto e sbattendogli la chioma in faccia. "Faresti impazzire anche Babbo Natale! Ti saluto!"
Bastò quella semplice frase a far alzare gli occhi al cielo a Black e ad illuminare James.
"A tal proposito..." iniziò quello, piazzandole una mano sulla spalla.
"Dio, non ricominciare con quella storia!" sbuffò Black.
“Ma quale storia?” Ringhiò lei. “E leva la mano.”
“Ma che gentile!”
“James arriva al dunque…ho cose più importanti da fare IO!”
“E cioè?”
“Studiare la lezione che un deficiente mi ha fatto perdere!”
“Studi?” esclamò James, disgustato. “E' una bella giornata, è Natale…e studi? Ma non ti smentisci mai?!”
“JAMES VUOI DIRMI IL PENSIERO CHE HAI NELLA TUA TESTACCIA VUOTA O NO?!”
"Dico solo che ci sono modi migliori per passare il Natale, Rossa..." insinuò quello, mentre il suo compare si passava una mano sulla faccia. "Chissà se sei così coraggiosa come dici di essere..."
Pizzicata nell'orgoglio, la Evans gli si fece sotto.
“Certo che lo sono… e comunque non chiamarmi rossa.”
“Oh, ma io non credo se non vedo, ROSSA."
“Mettimi alla prova allora!"
Gli occhi di James scintillarono sinistramente e la sfortunata Grifoncina seppe che si era appena fregata da sola. Ma perché non se ne stava mai zitta?!
"Molto bene. Stavo proprio cercando compagni per la mia Spedizione di Natale, visto che ci sono tre persone a caso che non ne vogliono sapere."
"Perché è una stronzata, Ramoso." frecciò Black nelle retrovie. "Scimmia, davvero, non dare corda alla sua follia oggi."
Black che minimizzava infrangere le regole con Potter? Questo sì che era curioso.
Fissò negli occhi beffardi quel maledetto, alzandosi sulle punte fino ad arrivare ad essergli pari.
"E allora?" soffiò, assottigliando gli occhi. "Di quale cavolo di spedizione stai parlando?"
"Oh, è molto semplice." ridacchiò lui. "Voglio catturare Babbo Natale."

 
   
 
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