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Autore: titania76    18/02/2020    1 recensioni
Questa raccolta è un insieme di frammenti tratti dalla long "Legacy" o ispirati a essa, di cui è necessaria la previa lettura per comprenderne al meglio situazioni e personaggi.
I primi 15 capitoli della raccolta hanno partecipato alla Challenge "Sette giorni e tanti prompt!" indetta dal forum Torre di Carta.
All'epoca della pubblicazione – e della partecipazione alla prima challenge – la serializzazione di Legacy non era ancora completata. Oggi, la long principale è conclusa da tempo, quindi potrà capitare di trovare qualche piccola incongruenza.
I successivi capitoli/prompt fanno parte della challenge “Le mani” indetta dal gruppo fb Il giardino di EFP
Il capitolo 20 partecipa alla challenge "Bacio" indetta dal gruppo fb Il giardino di EFP
Altri capitoli invece saranno solo frutto dell'ispirazione.
Genere: Angst, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aries Shion, Gemini Kanon, Gemini Saga, Nuovo Personaggio, Sagittarius Aiolos
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Legacy'
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Prompt 21 – Un bacio sotto la neve –

tratto dalla Challenge di san Valentino “Bacio” indetta dal gruppo facebook “Il Giardino di EFP”







Flashfic (parole: 500)

Il Thanksgiving Day era passato da pochi giorni e già si respirava un'atmosfera tipicamente natalizia; complice le abbondanti nevicate di quegli ultimi giorni.
Caroline era in piedi, di fianco all'auto, parcheggiata sul vialetto ghiaioso. La mano aggrappata alla portiera aperta e il figlioletto che scalpitava per esplorare l'immenso giardino con le sue meraviglie.
Fissava quella dimora già addobbata. Prima di quel momento, vi era stata solo una volta, in primavera, per appena un giorno. Aveva ricordi contrastanti di quel giorno, ma decise di sforzarsi di tenere solo quelli belli.
Amava la neve e, nonostante il Natale le rammentasse la morte violenta del padre, aveva imparato ad amare di nuovo quel periodo dell'anno, con le sue mille luci colorate, gli addobbi sfarzosi ed eccentrici e i profumi di spezie e agrumi.
«Mamma», lo supplicò il piccolo, tirandole la manica del cappotto. Lei annuì, accordandogli il permesso e lo lasciò andare.
Sorrise nel vederlo sparire fra le coltri bianche e le sagome luminose di renne, gnomi e sfere colorate. Chiuse gli occhi concentrandosi sulle sensazioni positive, sui ricordi condivisi con sua madre, sulle tradizioni ereditate dai suoi nonni materni, che di certo un giorno avrebbe trasmesso a suo figlio, e a quelli che avrebbe avuto in futuro.
Un refolo di vento gelido sul viso la riscosse dai propri pensieri. I fiocchi di neve si attaccavano al cappello di lana e ai due giri della vecchia e ampia sciarpa fatta a mano che sua madre le aveva regalato ai tempi delle superiori. Piccoli e umidi, scintillavano come strass alla luce dei lampioni del vialetto.
Quanti anni erano passati da quando era stata in quella casa?
«Quasi sette», sospirò.
Nella sua mente si affacciò il dubbio di aver fatto bene ad accettare l'invito – solo per il weekend – di soggiornare in quella grande casa, ma subito venne fugato nel momento in cui la sua mano fu stretta da quella inguantata di Saga.
Non si era accorta quando le si era avvicinato, ma fu straordinariamente rigenerante.
«Non siamo obbligati. Possiamo tornare indietro. Possiamo partire e andare da qualche altra parte», le disse, fissando la facciata della villa con uno sguardo intenso, quasi corrucciato.
Caroline lo guardò: chi aveva più timore di tornare in quella casa?
Gli fece una carezza sulla guancia infreddolita. «La tua famiglia ha il diritto di conoscere tuo figlio. E tu, hai il diritto di esserne fiero.»
A quelle parole, il viso di Saga si rasserenò.
Si guardarono negli occhi, ritrovando il medesimo affiatamento degli inizi del loro amore. Un sentimento naturale e al tempo stesso intenso e travolgente, che sfuggiva al buon senso. Caroline si alzò in punta di piedi e posò le labbra sulle sue in un bacio forse un po' troppo pudico, ma che sapeva sciogliere il ghiaccio che permeava il cuore dell'uomo e ricordargli com'era stato in passato. E questo bastava a entrambi.
«Anch'io sono arrivato in questa casa in una notte di neve.»
«Allora è un segno di buon auspicio», sorrise lei, certa del suo amore.



   
 
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