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Autore: Soul Mancini    18/02/2020    10 recensioni
Ho pianto ieri notte,
io che non piango mai,
perché ho provato a contare i miei difetti
ma le dita delle mani non mi sono bastate.
[Semplicemente, la poesia per me è uno sfogo quando sono qui. E questo è soltanto l'ennesimo, umile, sgangherato sfogo.]
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Quei momenti in cui'
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Sono quella che Riprende lo stile, la struttura e le tematiche della mia poesia Imperfetta, di cui si può considerare un sequel.
 
 
 
 
 
 
 
Sono quella che
 
 
 
 
I'm an exception
It's hard to accept
Because I try to be happy
But then I forget
 
 
 
Ho pianto ieri notte,
io che non piango mai,
perché ho provato a contare i miei difetti
ma le dita delle mani non mi sono bastate.
 
Sono quella che vorrebbe leggere il tuo viso,
ma i miei occhi non me lo permettono;
sono quella di cui non ti dimentichi facilmente,
ma per via di segni e imperfezioni sulla mia pelle;
sono quella che ti sorride sempre,
ma le labbra mi si spaccano e sanguinano;
sono quella che ti cammina accanto,
ma inciampa goffamente a ogni passo;
sono quella che ha tante cose da raccontarti,
ma le parole mi annodano la lingua;
sono quella che cerca di aiutarti,
ma ho un bisogno disperato d’aiuto.
 
 
 
I don't wanna be myself
It's making me so unwell
 
 
 
Ed è così difficile essere me,
con tutte queste paure e questi sogni inconcludenti.
 
Sono quella a cui prende l’ansia
quando deve chiamare al telefono;
sono quella che ha mille idee per la testa
e non ne sviluppa neanche una;
sono quella che ha voluto a tutti i costi una batteria
e tiene sempre le bacchette chiuse in una borsa;
sono quella che sogna di partire, andare altrove
e ha troppa paura anche solo per provarci;
sono quella che crede ciecamente nell’amicizia
e non riesce a tenersi stretta neanche una persona;
sono quella che scrive di amori e desideri ardenti
e poi si rifiuta di viverli sulla propria pelle.
 
Sono un paradosso, a ben pensarci.
 
 
 
I don't wanna be myself
Just wanna be someone else
 
 
 
Hai perso il conto dei miei difetti, vero?
Non amarmi, non lo pretendo, non lo merito.
Tu sei meglio, chiunque tu sia,
quindi non preoccuparti per me
e non guardarti indietro, sai già cosa c’è:
io – esserino così difettoso! – pronta a sostenerti,
a farti ridere e ridere con te,
mentre dentro me non sto ridendo affatto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Le parti allineate a destra sono estratti dal testo di Soda, brano dei Nothing But Thieves. È una canzone paradossale: ha un’atmosfera leggera ed estiva che fa a pugno con la profonda tristezza del testo. forse è per questo che calza a pennello con questa “poesia”.
Lo scrivo tra virgolette perché non so nemmeno se considerare tale questo scritto, è solo un flusso di pensieri sbilenco e rozzo, ma ho voluto lasciarlo così. Chi stava cercando una poesia bella e curata sarà rimasto deluso; pazienza, avevo bisogno di sfogarmi.
Grazie comunque a chiunque sia giunto fin qui! :)
 
 
   
 
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