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Autore: funny1723    18/02/2020    0 recensioni
Dal testo:
"Mi è sempre piaciuto guardare Achille dormire. Sembra così tranquillo, così pacifico, così innocente. La sola idea che qualcosa di orribile possa accadergli si direbbe impossibile."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UN'ULTIMA ALBA










Puoi svegliarti anche molto presto all'alba,
ma il tuo destino si è svegliato mezz'ora
prima di te.









Mi è sempre piaciuto guardare Achille dormire. Sembra così tranquillo, così pacifico, così innocente. La sola idea che qualcosa di orribile possa accadergli si direbbe impossibile.
Quando si rigira fra le pellicce che usiamo come giaciglio il cuore per un attimo mi si ferma. Non importa da quanti anni io gli sia accanto, non credo riuscirò mai ad abituarmi alla sua bellezza.
A volte, quando è giorno e il sole gli incendia i capelli, illuminandolo di un'aurea divina, mi domando cosa sarei disposto a fare per lui, fin dove sarei disposto a spingermi. E dentro di me so che sarei pronto ad uccidere per Achille, sarei pronto a dare la mia stessa vita per lui.
E forse la cosa dovrebbe terrorizzarmi, il solo pensiero di essere così fragile e malleabile dinanzi ad un solo uomo - sempre che uomo si possa definire - dovrebbe riempirmi d'orrore e preoccupazione. Nonostante ciò, se il mio destino fosse quello di morire per lui, so che spirerei col sorriso sul volto e la pace nell'animo.
Eppure, benchè questa consapevolezza mi tranquillizzi, non riesco a dormire.
Da quando questa sciocca e folle guerra è iniziata, da quando Menelao ci ha richiamati alle armi, da quando abbiamo dovuto lasciare la nostra casa, dormire mi risulta sempre più difficile. Ogni notte mi sveglio agitato e tremante all'idea che l'indomani Achille...
Il solo pensiero mi fa vacillare e sempre più spesso mi ritrovo a pregare gli Dei di lasciarmelo ancora un po' di tempo, solo un po'.
Prego e piango.
Perchè so che il destino è già scritto e Achille non rivedrà mai le coste greche nè gli olivi in Tessaglia. Teti ha già parlato e le sue parole sono una maledizione che mi consuma ogni giorno di più.
Questa notte l'accampamento è silente, nessuno ha voglia di brindare. Domani sarà una giornata decisiva. L'alba porterà con sè la fine della guerra. Achille, Signore delle battaglie, combatterà contro Paride, il contadino che ebbe la sfrontatezza di rubare ad un re.
Il cuore mi batte con violenza contro lo sterno, così forte da assordarmi. So che Achille non combatterà domani. So che non ucciderà un uomo per rammendare l'orgoglio ferito di un tiranno. Lo so e lo capisco.
E amo Achille, lo amo come mai non amerò nessuno, ma so anche che la battaglia dovrà avere luogo, in un modo o nell'altro. So che la guerra deve finire.
Un'idea mi si insinua nel cervello, nociva e assurda, eppure... una soluzione forse.
Mi ridistendo al fianco di Achille, la testa posata nell'incavo della sua spalla ed il braccio destro a cingergli i fianchi. Nel sonno sospira, lieve.
Achille è più me stesso di quanto non sia io. E so che non ha importanza ciò che accadrà domani, non importa ciò che dovrò fare, perchè so che di qualsiasi cosa siano fatte le nostre anime, la mia e la sua sono uguali.
E allora non temo più Ettore o Menelao, non temo Agamennone e Paride. Non temo neanche gli Dei.
Giunga pure l'alba, sarò pronto.
   
 
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