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Autore: Nephertiti    20/02/2020    1 recensioni
Mi è stato impossibile resistere alla tentazione di creare una fanfiction “Kylo Ren x reader”.
Cosa succederebbe se la Forza, per qualche misterioso motivo, legasse Kylo Ren a una ragazza qualsiasi della Terra, un pianeta a lui sconosciuto fino a quel momento?
Dovrei aggiungere qualcosa alla trama, ma rovinerei la sorpresa, se vi ho incuriositi, venite a dare un’occhiata!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Skywalker, Ben Solo/Kylo Ren, Nuovo personaggio
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ABOUT DESTINY

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LEGENDA

 

T/N: Tuo Nome

T/C: Tuo Cognome

N/A: Nome Amica

C/O: Colore degli Occhi

C/C: Colore dei Capelli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo IV

 

 

 

 

 

Hai gli occhi chiusi, stai provando a rilassarti, quando il breve istante di quiete viene interrotto per l’ennesima volta.
E si tratta proprio di Kylo Ren.
- Spero tu abbia riposato, perché dobbiamo riprendere ciò che abbiamo lasciato in sospeso.
Balzi in piedi.
- Non hai il diritto di leggere nella mia mente!
Lui si avvicina con fare minaccioso, l’ondata di coraggio, che ti aveva pervasa, si disperde in pochi secondi.

- Con te posso fare ciò che voglio.
Vorresti ribattere, la verità è che lui, con te, può veramente fare ciò che vuole.
Sei sua prigioniera e possiede delle doti sovrannaturali, può spezzare la tua vita in un istante.
- Ti scongiuro… è doloroso.
Cerchi di puntare sul suo lato più umano, sempre che ne abbia uno.
Fin’ora si è dimostrato un essere freddo e spietato.
- Questo perché mi resisti.
- Sono ricordi personali.

Kylo si avvicina ulteriormente, ti supera di parecchi centimetri, ma tu continui a fissarlo a testa alta.
Provi un certo timore, nei suoi confronti, ma niente può smorzare il tuo temperamento battagliero.
- Ricordi necessari a svelare perché ti ho vista in sogno.
- Non so quale sia il motivo, ma non ho intenzione di lasciarti entrare.

Kylo dev’essere al limite della pazienza, solleva la mano ed invade all’improvviso la tua mente.
È doloroso il modo con cui fruga nei tuoi ricordi, la sua è una presenza indesiderata e lotti con tutte le tue forze per respingerlo.
- Non opporti. -, ti ordina.

Rivivi uno scherzo di cattivo gusto di un tuo compagno delle medie, quando aveva versato della vernice sulla sedia, sporcando l’unico vestitino che i tuoi zii avevano potuto comprarti.

Il ricordo è insopportabile: pianti bene i piedi sul pavimento e gridi.
- Esci dalla mia testa!

Avverti chiaramente Kylo mollare la presa e ricadi sul letto, senza forze.
Quanto meno sei riuscita a cacciarlo.

Lui è visibilmente irritato, te ne accorgi dal modo in cui stringe i pugni dentro i suoi guanti in  pelle, emette un verso stizzito, o almeno credi, considerato che la maschera modifica la sua voce.
- Se non collabori sarò costretto a forzarti.
Non osi immaginare quanto più dolore potrebbe provocarti.

- So cosa significa sentirsi soli, incompresi. -, aggiunge.
Lo guardi con stupore, perché ti sta dicendo questo?
Lo stupore si intensifica quando porta le dita sul suo elmetto e fa scattare il meccanismo per sfilarlo.

Finalmente “l’uomo con la maschera” mostra il suo vero volto, ed è strano constatare che, effettivamente, lì sotto, si nasconde una persona in carne ed ossa.

Il fatto che abbia rivelato la sua vera identità ti sconvolge, ma nonostante questo, una piccola parte di te deve ammettere che ha un certo fascino.
Oltre ai folti capelli neri e le labbra carnose, il suo sguardo è penetrante.
Ti mette in soggezione e sei costretta ad abbassare i tuoi occhi (c/o) sul pavimento.

- Perché l’hai fatto? -, vuoi sapere.
- Per dimostrarti che sono un essere umano, proprio come te. Che puoi fidarti.
La sua voce è profonda… e dannatamente sensuale.
Speri con tutto il cuore che adesso Kylo non ti stia leggendo nel pensiero, sarebbe imbarazzante.

- Non è mostrando il tuo volto che puoi conquistare la mia fiducia. -, rispondi – il tuo “impero” ha massacrato la mia gente. Tu stesso hai sventrato un uomo davanti ai miei occhi.
Mandi giù un nodo in gola, pensando al povero Jo…

Kylo annuisce.
- Abbiamo ancora del tempo, prima di raggiungere la Base, un paio di giorni.
Vorresti chiedere delucidazioni a riguardo, ma sai che non ti dirà nulla.
- Ti darò tempo fino ad allora per fidarti di me e lasciarmi entrare spontaneamente. In caso contrario userò i miei metodi e, credimi, non saranno piacevoli.

Chiederti di fidarti di lui in un paio di giorni, o al contrario subire atroci torture, è un ricatto bello e buono.  Forzandoti otterrà l’effetto contrario.
D’altro canto sai di non avere altra scelta.
- Ci proverò.
Kylo indossa nuovamente la sua maschera di metallo ed esce dalla tua cella, lasciandoti da sola in balia delle tue preoccupazioni.

 

***

Le ore trascorrono in modo monotono.
Hai camminato un po’ nella stanza, poi sei rimasta stesa sul materasso, a contemplare il soffitto.
Non hai la più pallida idea di che ora sia, sempre che il tempo, nello Spazio, scorra nello stesso modo come sulla Terra.
Vorresti fare una doccia calda, in modo da lavare via la stanchezza e le ansie che ti affliggono.

Hai anche provato a riflettere sulla “questione Kylo”.
La verità è che la fiducia non si può regalare, va guadagnata.
E lui non ti ha dato neppure un motivo per confidargli i tuoi ricordi più preziosi.
Oltretutto, non sai cos’abbia in mente per te, una volta raggiunto il suo obiettivo.
Forse dovresti cambiare approccio con lui: ha confessato di sentirsi solo e incompreso, proprio come te, e se rivelasse più spesso questo suo lato “umano”, sarebbe più facile instaurare un rapporto civile.

La porta scorrevole si spalanca, uno Stormtrooper entra nella stanza e ha una borraccia con sé.
È strano che qualcuno si preoccupi di tenerti in forze, ti domandi se sia Kylo a dare gli ordini, e il perché lo faccia.
Dovete raggiungere una Base, così ha detto, forse deve tenerti in vita fino a quel momento.
Ad ogni modo accetti di buon grado e bevi due lunghi sorsi.

- Avrei bisogno di usare un bagno.-, annunci.
L’altro prende la fiaschetta e fa un cenno col capo.
- E questa potresti lasciarla qui, sai? -, indichi la borraccia contenente l’acqua.
- È Kylo Ren che decide, io seguo solo gli ordini.
Così esce dalla tua stanza, ignorando la tua richiesta.

Dunque è veramente Kylo a provvedere ai tuoi bisogni.

Ti chiedi se ti permetterà di usare un bagno, ma ne dubiti, in fondo sei pur sempre una prigioniera.
Eppure lo Stormtrooper torna, tiene in mano una delle pistole laser che utilizzano solitamente, e ti incita a seguirlo.
Capisci che tentare la fuga o qualsiasi altro “passo falso” ti costerebbe la vita, così lo segui silenziosamente fuori dalla cella.
Percorrete a ritroso il corridoio e, dopo aver attraversato  l’hangar, imboccate un altro corridoio.

Lo Stormtrooper si ferma di fronte una porta che somiglia a quella della tua cella, tuttavia non inserisce un codice, resta fermo davanti all’ingresso, finché la porta si apre.
Ti incita ad entrare, puntandoti contro la pistola che impugna.
- Vado, vado. -, esclami, affrettandoti ad entrare nella stanza.
Quando la porta si chiude alle tue spalle, realizzi di essere in una cella simile alla tua, ma più spaziosa.
Vi è un letto, un mobile di metallo, che sospetti sia una sorta di armadio, e un tavolino.
Scorgi una piccola porta collocata vicino al letto.
Ti domandi come mai quell’Assaltatore ti abbia portata qui e se questa stanza sia l’alloggio di qualcuno.

Un rumore improvviso richiama la tua attenzione.
Ruoti il capo e sussulti, notando un robot nero fermo accanto ai tuoi piedi.
Ha un busto rotondo, che usa per spostarsi sul pavimento, e una mezza sfera sopra esso, come fosse la sua faccia.
Rotola fino alla porta accanto al letto e rimane fermo lì.
- … Dovrei  raggiungerti?
Emette degli strani suoni.
- Mi dispiace deluderti, ma non conosco la lingua dei robot.

Il droide si muove freneticamente avanti e indietro, così decidi ad avvicinarti e la porta scorre a sinistra, rivelando un bagno dotato di lavabo e quello che dovrebbe essere un wc.

Studi meglio la stanza e noti uno spazio rettangolare scavato nel pavimento.
Il robot si avvicina ad esso, dal suo busto esce un piccolo braccio metallico che si allunga fino a toccare il fondo dello spazio rettangolare.
Lo ritrae velocemente e un fruscio ti fa capire che sta scorrendo dell’acqua, da qualche parte.

Lo spazio scavato nel pavimento si rivela essere una sorta di piscina.
Si riempie velocemente.
- Oh… grazie. -, sussurri al robot.
Ti risponde con un suono incomprensibile, poi si sposta ancora, vicino a una pila di asciugamani che avevi ignorato del tutto.

Tocchi l’acqua nella piscina: è calda.
Inizi a spogliarti, ben lieta di poter fare un bagno caldo, quando ricordi di non essere da sola.
- Potresti uscire?
Sai bene che è solo un robot, ma questo non ti fa sentire meno a disagio.
Il droide pare sussultare, come colto di sorpresa, sempre che i robot siano dotati di simili emozioni, ed esce dalla stanza, borbottando qualcosa nella sua lingua.

Ti immergi nella piscina, il calore dell’acqua ti dona serenità: socchiudi gli occhi e ti senti grata per essere ancora viva. Nonostante tutto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Salve gente!
Ed eccoci con un altro capitolo, grazie mille a tutti coloro che stanno seguendo la mia storia!
Parlando  del capitolo, pare che il nostro caro Kylo Ren abbia difficoltà a penetrare nella memoria della nostra protagonista, chissà come mai e perché c’è questo legame tra i due.

Il piccolo robot nero è il droide BB-9.
Fatemi sapere cosa ne pensate o cosa vi aspettate che accada, a presto,
Nephy.

   
 
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