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Autore: Valenicolefede    20/02/2020    13 recensioni
Kaori cercò di trovare delle alternative ma onestamente non le venne in mente nulla se non che....no, non avrebbe mai potuto. Proprio lei che era molto pudica e arrossiva con niente stava per chiedere al suo vecchio compagno di liceo.
“E se ti facessi io da modella?”.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Quando arrivò davanti a casa si accorse solo in quel momento di aver fatto inesorabilmente tardi rispetto all’orario in cui sarebbe dovuta rincasare. Constatando che l’ora di cena era già passata, fu persuasa a pensare che il suo socio se ne fosse bel che uscito con Mick in qualche discutibile locale alla ricerca di donne con cui passare il tempo.
Salì lentamente gli scalini che la portarono all’appartamento. Dentro di sé sentiva una strana agitazione, come se qualcosa non quadrasse, o come se all’interno vi fosse un’aura maligna pronta a divorarla in un sol boccone. Appena varcò la soglia non fece in tempo ad accendere la luce che due forti mani la immobilizzarono contro il freddo muro. Chiunque in una simile situazione sarebbe stato colto da pura paura davanti a tanta violenza, ma non lei, che era abituata ad essere oggetto di ripetuti rapimenti. Non era minimamente spaventata da chi la braccasse con tanta veemenza, conosceva perfettamente l’odore di quell’uomo, odore di muschio e polvere da sparo.
Quella fragranza l’avrebbe riconosciuta sempre e ovunque. La domanda che la tormentava era il motivo di tale accanimento. Sicuramente, il fatto che avesse fatto così tardi l’aveva probabilmente impensierito, tanto da mandarlo su tutte le furie. Non c’era altra spiegazione.
Persa nelle sue inesplicabili domande, il suo udito registrò il suono di semplici parole uscite in maniera gutturale dall‘uomo che aveva di fronte.
“Deve. Sei. Stata?”
A quel suono grave intuì che Ryo fosse alquanto furioso, più di quello che avesse osato immaginare. Con tutta la calma che poteva trovare nei meandri di se stessa, rispose senza dare il minimo segno di sgomento.
“Dove vuoi che sia stata, da Eriko. Solo che..”
Bastò la stretta più ferrea ai polsi per farla smettere di parlare.
“Ryo smettila, mi stai facendo male”. Ora cominciava davvero a sentirsi spaventata ma anche irritata. Che passava nel contorto cervello di quel maniaco?
“Ascoltami bene Kaori, perché te lo chiederò ancora una volta, quindi vedi di dirmi la verità. Dove sei stata fino adesso?”
La ragazza non si fece intimidire dal suo modo di fare. Con i loro nemici funzionava alla grande ma con lei non avrebbe avuto l’effetto sperato.
“Da Eriko.”
“BUGIARDA!” le urlò, quasi volesse farle saltare un timpano. “Sai è divertente, proprio due ore fa ha chiamato Eriko per sapere come stavi. Puoi immaginare la mia sorpresa nello scoprire che non eri dove avevi detto. Me lo puoi spiegare?” Kaori si accorse che il tono era leggermente ammorbidito, segno che anche lui aveva compreso che con lei le maniere dure sarebbero servite a ben poco. Kaori a questo punto non poté fare altro che dire la verità, per quanto questa avrebbe fatto perdere definitivamente le staffe al socio.
“E va bene, lo vuoi proprio sapere, paparino? Sono stata dal mio amico Yuri, ricordi? Quello che la sera di Natale hai cercato di intimidire col tuo solito modo di fare da cavernicolo!”
A quelle parole Ryo lasciò andare la presa sui polsi di Kaori e si allontanò di qualche passo da lei. La luce della luna filtrava limpida dalla grande finestra della sala, e con la sua luce argentea illuminava i volti lividi dalla tensione dei due coinquilini. Ryo era impietrito, non riusciva a capacitarsi che lei fosse arrivata a mentirgli, a farlo stare in pensiero, ma la cosa che lo feriva forse in maniera più profonda, era il fatto che fosse stata tutto il pomeriggio in compagnia di quel tizio, e che ora lui pareva il mostro della situazione. A spezzare quel momento tangibile di nervosismo fu la socia.
“Come ti sei permesso di definirmi una cosa tua? Come che io fossi un oggetto! Certo, per te sono sempre stata solo che questo, un impegno nei confronti di mio fratello, un appoggio ogni qual volta tornavi a casa ubriaco fradicio senza nemmeno riuscire ad arrivare dignitosamente alla tua stanza, una serva che pulisse e mantenesse in ordine questa baracca. Non sono mai stata altro per te, e me lo hai sempre dimostrato, mi hai sempre fatto capire a chiare lettere che non ti interessavo minimamente come donna, che non fossi abbastanza in gamba come socia. Beh, mio caro Stallone, ci tengo a precisare che io non sono l’oggetto di nessuno, men che meno di un maniaco depravato come te! Sono andata dal mio ex compagno del liceo perché almeno lui mi apprezza per quella che sono. E c’è dell’altro mio caro, mi sono anche offerta di fargli da modella mostrandogli il mio corp..”
Ma un suono secco, nitido, tipico di uno schiaffo in pieno viso, seguito da un tonfo per terra riecheggiò nella sala da pranzo. Kaori, stordita e del tutto sorpresa si toccò la guancia calda e pulsante, incapace di reagire. Ryo che giaceva di fronte a lei con ancora la mano alzata, continuava a puntarle addosso uno sguardo dei più duri.
“Sei proprio una stupida Kaori Makimura,se credi che io pensi tutto questo di te! Non c’è un solo giorno in cui non ringrazi mentalmente il cielo e tuo fratello per averti messa sul mio cammino. Esco ogni sera a sbronzarmi per cercare di non pensare a quanto tu sia importante per me e a quanto io ti desideri da sempre, da quando ancora eri solo una ragazzina. Ti infliggo il peso di dovermi aiutare quando rincaso fatto duro dall’alcool perché è l’unico momento in cui posso permettermi di godere del tuo contatto fisico e delle tue attenzioni. Da quando sei entrata in questa casa hai portato luce, calore, amore.....tutti sentimenti che non avevo minimamente osato sperare di avere attorno a me. Sei la donna più bella che io abbia mai conosciuto, grazie anche alla tua semplicità e dolcezza disarmante, il tuo coraggio e il tuo enorme cuore. Sei l’unica donna che abbia mai dovuto tenere lontano con subdole menzogne per non rischiare di cedere al desiderio di farti mia. E sei la migliore partner che io potessi mai desiderare, basta uno sguardo per capirci al volo, cosa che non mi è mai capitata ne con Mary e ne con Maki.”
Fece una brevissima pausa per riprendere un minimo di ossigeno. Poi, dandole le spalle, come se stesse per confessarle qualcosa di così intimo da spaventare persino lui stesso, proseguì.
“Sei l’unica donna di cui mi sia mai innamorato veramente, l’unica per cui darei subito la mia vita pur di saperti sana e salva, l’unica per cui sarei anche disposto a mollare questo mondo schifoso, fatto di pericoli e morte, se tu accettassi di stare al mio fianco per sempre e volessimo costruirci una famiglia insieme. Sei...”.
Ma non riuscì a finire quel monologo che due esili braccia lo circondarono, ed un corpo caldo si incastrò alla perfezione col suo. Non osò più fiatare, in attesa che fosse lei a parlare.
“Ryo Saeba, sei tu lo stupido!”
E lo strinse a sé con più forza, mentre le lacrime scendevano inesorabili sul suo viso. Lui si girò per poter ricambiare l’abbraccio. La guardò con occhi dolci e, dopo averle alzato il mento, le accarezzò la guancia arrossata.
“Perdonami, mi sono fatto prendere dalla rabbia, e sopratutto dalla gelosia. Non era mia intenzione farti del male, non più di quello che ti abbia già fatto provare in tutti questi anni. Ti prometto che non dovrai mai più versare una lacrima a causa mia.”
E senza aggiungere altro si chinò per prendere possesso della sua bocca, in un bacio in cui Kaori riuscì a percepire tutta la sua necessità di avere un contatto profondo con lei. Quando si staccarono si guardarono intensamente negli occhi, poi a Ryo venne un dubbio, un dubbio che doveva assolutamente cavarsi dalla testa.
“Sbaglio o hai forse detto di avergli mostrato il tuo corpo??"
Lei lo guardò con fare malizioso, sapendo benissimo quali viaggi contorti si stesse facendo quell’uomo irrecuperabile.
“Ah ah, ma tranquillo, non è successo niente tra me e Yuri, era solo per aiutarlo nel suo lavoro. La mia virtù è ancora salva se ti stai chiedendo questo.
Ryo la fissò con sguardo sornione e, prendendola in braccio: “Non per molto mia cara..” e la portò in quello che da quella sera, sarebbe diventato il loro nido d’amore.


E anche questa mia follia è terminata! Voglio come sempre ringraziare chi mi segue, chi commenta e chi legge silenziosamente. Per me scrivere è un piacere e spero sempre di dare un bel contributo con le mie storie. 
In particolare ringrazio: Elewar, Briz65, Kaori06071987,Stellafanel87,msdarcyfan,Maryfangirl, 24Giu, FunnyJumpingSparrow. 
Ogni recensione è sempre un piacere, un modo di confrontarsi, di migliorare! 
GRAZIE

a presto 
un abbraccio 
Vale 

 
   
 
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