Anime & Manga > Fairy Tail
Ricorda la storia  |      
Autore: Soly_D    21/02/2020    1 recensioni
[Questa fanfiction partecipa al Crack & Sfiga's Day organizzato dal forum FairyPiece - Fanfiction & Images]
***
Non era proprio identico a lui, questo no: c’era chiaramente qualcosa di diverso nei lineamenti del volto, così come nel modo di fare e di parlare, ma la capigliatura bionda era pressoché la stessa, così come la forma allungata degli occhi, lo sguardo fiero, il sorriso malandrino, il fisico slanciato e perfino l’orecchino a punta che pendeva dall’orecchio sinistro. In conclusione, più che un sosia del master di Sabertooth, il professor Weisz Steiner – così aveva detto di chiamarsi – sembrava suo fratello maggiore o qualcosa di simile. E non se n’era accorta solo lei.
***
[Yukino & Weisz || StingYu sullo sfondo] [Storia ambientata nel manga crossover Hero's]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sting Eucliffe, Sting/Yukino, Yukino Aguria
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
contest
Questa fanfiction partecipa al Crack & Sfiga's Day organizzato dal forum FairyPiece - Fanfiction & Images.

c d


In un’altra vita


Quando i membri di Fairy Tail avevano annunciato l’arrivo su Earthland di un gruppo di viaggiatori dello spazio dotati di poteri e abilità simili a quelli dei maghi e dei Dragon Slayer, Sting – ormai da tempo master di Sabertooth – non ci aveva pensato due volte ad invitarli nella propria gilda per conoscerli.
Il giorno della loro visita, però, Yukino tutto si sarebbe aspettata tranne che di ritrovarsi faccia a faccia con qualcuno che somigliava così tanto a Sting da lasciarla interdetta. Non era proprio identico a lui, questo no: c’era chiaramente qualcosa di diverso nei lineamenti del volto, così come nel modo di fare e di parlare, ma la capigliatura bionda era pressoché la stessa, così come la forma allungata degli occhi, lo sguardo fiero, il sorriso malandrino, il fisico slanciato e perfino l’orecchino a punta che pendeva dall’orecchio sinistro. In conclusione, più che un sosia del master di Sabertooth, il professor Weisz Steiner – così aveva detto di chiamarsi – sembrava suo fratello maggiore o qualcosa di simile. E non se n’era accorta solo lei.
«Yukino», aveva mormorato Minerva alternando occhiate attente a Sting e a Weisz. «Noti anche tu una certa somiglianza…?».
«Decisamente sì», aveva risposto Yukino incredula quanto lei. Qualcosa le diceva, però, che Sting non avrebbe affatto gradito essere paragonato ad un tipo così esageratamente estroverso e sicuro di stesso.


«Dì un po’, Yukino», esordì Weisz dopo averle raccontato le sue gesta nello spazio, scoccandole un ghigno in tutto e per tutto simile a quello di Sting quando gli passava per la testa un’idea non propriamente innocente. «Ce l’hai il ragazzo?».
Yukino arrossì, incapace di credere alle proprie orecchie. Possibile che Weisz ci stesse provando con lei nonostante l’avesse appena conosciuta? Aprì la bocca per rispondere, ma Sting si intromise tra loro due con aria visibilmente stizzita: «Sono io il suo ragazzo. Qualche problema, professore?».
Yukino, se possibile, arrossì ancora di più. Perché nonostante avesse una cotta per Sting ormai da tempi immemori e le sarebbe piaciuto moltissimo essere la sua ragazza, non era affatto vero che stavano insieme. E cos’altro potevano significare le parole che Sting aveva rivolto a Weisz se non che era tremendamente geloso e quindi forse innamorato di lei?
«Nessun problema», ribatté Weisz per nulla intimorito. «Era una semplice curiosità».
Sting sbatté le palpebre a più riprese, sorpreso per l’atteggiamento fin troppo pacato del suo interlocutore, e per il momento la conversazione morì lì, lasciando Yukino alle prese con un tremendo batticuore e una serie di dubbi.


Al termine dell’incontro, quando i viaggiatori dello spazio decisero che era ora di salutare Sabertooth e di andare via, Yukino si ritrovò nuovamente affiancata da Weisz, il quale le passò un braccio dietro le spalle come se fossero amici di vecchia data. «Weisz-sama…!», protestò imbarazzata, guardandosi attorno per paura che Sting, nel vederli appiccicati, potesse arrabbiarsi sul serio.
«L’ho capito, sai?, che tu e Sting non siete fidanzati, così come ho capito anche che siete palesemente innamorati l’uno dell’altro e che in un futuro non troppo lontano finirete davvero insieme», le sussurrò Weisz all’orecchio facendola sussultare. «E ti confesso che anche io mi sento legato ad un’altra persona», aggiunse subito dopo, indirizzando un’occhiata veloce alla spadaccina di nome Homura che in quel momento stava chiacchierando con Minerva. «Tuttavia, Yukino, io vengo da un mondo in cui crediamo che sia possibile rinascere più volte e non escludo che in una prossima vita potremmo rincontrarci e avere la possibilità di conoscerci meglio. O forse è già accaduto in una vita passata e noi non ce ne ricordiamo, chissà…».
Yukino sgranò gli occhi, sconquassata fin dentro l’anima dalla potenza di quella convinzione così assurda, quasi surreale, eppure tremendamente allettante. Perché nonostante sentiva in cuor suo che lei e Sting fossero fatti l’uno per l’altro, dal primo momento in cui aveva posato gli occhi su Weisz si era sentita in qualche strano modo attratta da lui. Che fosse per l’incredibile somiglianza con Sting o per un motivo a lei sconosciuto (magari la teoria della reincarnazione aveva qualcosa di vero…), a Yukino non importava. Di sicuro non avrebbe più dimenticato quei profondi occhi neri – neri come lo spazio da cui Weisz proveniva, così diversi dagli occhi di Sting che invece erano azzurri come il cielo d’estate – e non le sarebbe affatto dispiaciuto rivederli, che fosse in quella vita o in un’altra.
«Ti auguro il meglio, Yukino», concluse Weisz staccandosi da lei per poi voltarsi e varcare le porte di Sabertooth con una mano infilata nella tasca dei pantaloni e l’altra sollevata in segno di saluto.
«Weisz-sama!», esclamò Yukino in fretta e furia facendo un passo avanti.
Weisz, a qualche metro da lei, ruotò la testa per sentire cosa avesse da dirgli.
«Mi ha fatto piacere conoscerti», ammise sinceramente la maga.
Si sorrisero l’un l’altro, complici di un legame appena scoperto o magari già esistito, e poi ognuno continuò per la propria strada, senza mai dimenticare quello strano quanto piacevole incontro del destino.


«E comunque quello lì non mi somiglia per niente. Se mai, è la mia brutta copia», commentò Sting con la fronte aggrottata guardando Weisz allontanarsi fino a diventare un puntino lontano. E menomale che se n’era andato: non avrebbe sopportato di vederlo gironzolare intorno alla sua Yukino un minuto di più.










Note dell'autrice:
Piccolo esperimento che mi ronzava in testa da tempo e che spero vi sia piaciuto. Ovviamente, il mio amore per la StingYu e la Weiszmura permane! <3
Per chi si sta chiedendo che fine ha fatto la mia long sui soldati, sappiate che sto scrivendo il prossimo capitolo e che conto di pubblicarlo a breve. Scusate, come sempre, l'immenso ritardo...
Grazie a chi leggerà e vorrà farmi sapere cosa ne pensa, alla prossima!

Soly Dea


  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Soly_D