Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    21/02/2020    1 recensioni
Elsa e Anna sono due sorelle comuni che, ormai autonome e adulte, condividono lo stesso appartamento, le stesse passioni e lo stesso passato burrascoso dovuto alla morte dei propri genitori. Elsa, pacata e tranquilla, è una promettente dottoressa mentre Anna, agitata e speranzosa, custodisce il sogno di poter utilizzare le sue competenze musicali per creare un lavoro più dignitoso. Il passato che cercano di nascondere, però, irromperà di nuovo nelle loro vite mostrandone imbrogli e segreti ai quali entrambe cercheranno di dare risposte e soluzioni.
Genere: Drammatico, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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CAPITOLO 25.
 
“Filippo, ci racconti ancora tutta la storia che hai vissuto?” chiede Giovanni guardando l’amico dai capelli rossi.

“Tra poco devo andare, mi vengono a prendere” risponde il bambino osservando nostalgico le pareti colorate di quella che era stata la sua casa per ben sette anni.

“Così…ci abbandoni anche tu!” afferma Francesco abbassando lo sguardo triste all’idea di dover salutare il coetaneo.

“No, io vi verrò a trovare sempre!” si ribella Filippo, dispiaciuto nell’accorgersi del dolore e della sofferenza dei suoi amici.

“Filippo, è ora di andare vieni!” lo chiama Claudia lasciandogli il tempo di congedarsi dai compagni.

“Sei stato fortunato a trovare la tua mamma…ricordati di noi però!” piange la piccola Giulia avvicinandosi a lui timidamente.

“Tu sarai per sempre la mia migliore amica. Verrò qua a trovarvi sempre! Anna poi continuerà a lavorare qui e non vi lascerà mai. Vi voglio troppo bene” afferma Filippo stringendo forte a sé l’amica dai capelli rossi con cui aveva condiviso tante avventure, per poi salutare con un cenno della mano tutti i suoi fratelli acquisiti e dirigersi fuori.

“Sono emozionata! Chissà cosa ne penserà della casa, se gli piacerà, se sarà felice…” comincia a preoccuparsi Anna riempiendosi di paranoie.

“Stai calma!” si limita a risponde Kristoff alzando gli occhi al cielo e cercando aiuto in Jack ed Elsa, anche loro presenti a quell’evento importante.

“Eccolo!” sussurra Elsa con occhi sognanti, vedendo il nipotino incamminarsi verso di loro e sorridere felice.

“Ciao mamma!” si emoziona lui balzando al collo di Anna e stringendola forte a sé.

“Ciao campione, sei pronto ad andare a casa?” chiede Jack invitando il nipotino a battergli il cinque.

“Sì! Zia Elsa, vieni anche tu?” domanda lui, ancora avvinghiato ad Anna, guardando amorevolmente la zia in dolce attesa.

“Magari noi veniamo domani ok? Oggi è giusto che siate solo voi!” spiega Elsa con le lacrime agli occhi, accarezzando i capelli rossi di lui e constando ancora una volta la sua incredibile somiglianza con Anna.

“Kristoff, vieni anche tu con noi?” domanda poi il bambino ignaro del futuro matrimonio. Kristoff esita a rispondere e, accordandosi con Anna attraverso uno sguardo d’amore, decide di annunciargli la notizia.

“Filippo…da oggi Kristoff avrà per te un altro nome” spiega Anna rimettendo il bambino per terra e mostrandogli, con le lacrime agli occhi, un luccicante anello all’anulare sinistro. Filippo si porta le mani alla bocca e, scioccato, comincia a squadrare ogni membro di quella famiglia.

“Quindi, vi sposate?! Kristoff, diventerai il mio papà?!” esclama il bambino sognante rivolgendosi al musicista biondo.

“Sì, ma solo se tu mi desideri come padre. Io ti voglio bene, come se fossi mio” riesce a dire Kristoff inginocchiandosi davanti al bambino e lasciando scorrere le lacrime lungo le guance.

Il bambino non risponde perché, scosso dall’inaspettata sorpresa, si getta al collo di Kristoff e si lascia avvolgere dalle sue possenti braccia.

“Tu mi conosci da tanto tempo…per me questo è un sogno! Siete i genitori che ho sempre desiderato” annuncia il piccolo stringendo forte a sé il suo nuovo papà e accettando, emozionato, di incamminarsi per conoscere la sua casa.

Una volta a casa…

Kristoff e Anna non optarono per grandi feste o sorprese per l’arrivo di Filippo, ma preferirono presentargli la sua nuova casa nel modo più consono e normale possibile. Non avevano invitato nessuno, non avevano preparato striscioni, palloncini o altre decorazioni perché volevano mostrare a Filippo un luogo reale, concreto e intimo senza agitarlo.

Il bambino, una volta entrato nell’abitazione, cominciò ad esplorare con calma ogni singolo angolo: accarezzò il tavolo della cucina e il piano cottura, per poi dirigersi in soggiorno e testare il divano comodo, sorridere nel vedere la camera dei genitori e correre curioso alla scoperta della propria stanza.

Filippo varca la soglia della cameretta e ne rimane immediatamente innamorato: mensole colme di libri di storia e fumetti, un bellissimo letto azzurro, un armadio con degli stickers e una scrivania con un mappamondo e dei puzzle geografici che lui ama in modo particolare. Il particolare più importante, però, è rappresentato dal pianoforte a muro al quale lui si avvicina lentamente. Filippo solleva il coperchio dello strumento e ne accarezza i tasti capendo immediatamente di avere davanti il pianoforte della madre.

“Ti piace?” chiede Anna facendolo sedere sullo sgabello.

“Sì, come mai è in camera mia?” chiede lui felice, provando a suonare qualche nota.

“Perché so che vuoi imparare e devi sapere che io e te ci siamo conosciuti grazie a lui. Lo suonavo sempre mentre ero incinta di te e non sai quanti calci che mi tiravi” spiega Anna nostalgica abbracciando il bambino da dietro.

“Mamma…mi sento un po’ confuso, ma è tutto così bello! Non vedo l’ora di imparare a suonare il pianoforte!” spiega lui scosso da tutte quelle novità.

“Perché non proviamo adesso? Ti insegno una canzone!” propone Anna attiva, prendendo una sedia e instaurando, tra risate e consigli, la prima tradizione e routine con il proprio figlio.

Le prime giornate insieme a Filippo non furono per nulla semplici. Ad Anna fu concesso un periodo di ferie per permetterle di ambientarsi al nuovo stile di vita insieme al figlio. Imparare, dopo 7 anni, a conoscersi, capirsi e amarsi non era una passeggiata. Filippo amava la sua famiglia, la sua cameretta e la sua casa ma, la maggior parte delle sere, gli risultava difficile addormentarsi per colpa degli incubi ricorrenti riguardanti Hans e ciò che quel mostro gli aveva fatto passare.

Anna e Kristoff decisero di iniziare degli incontri di supporto psicologico per permettere a tutta la famiglia, soprattutto a Filippo, di superare il trauma causato da Westengard ma, per un bambino così piccolo, i risultati non erano immediati.

È notte fonda quando il bambino, terrorizzato dall’ennesimo brutto sogno, si alza e, per colpa dell’immaginazione, si sente vulnerabile e in pericolo. In orfanotrofio, quando gli capitava, finiva per rintanarsi sotto le coperte per non chiamare o allarmare gli educatori. Ora, però, desidera farsi coraggio per chiedere un trattamento speciale. Il bambino scende dal proprio letto e, a tentoni nel buio, si fa strada per raggiungere la camera da letto dei genitori dove Anna e Kristoff sono crollati addormentati dopo una meravigliosa nottata di passione.

Filippo si avvicina titubante al letto e, cercando di non fare troppo rumore, resta immobile di fronte alla madre addormentata. La sua mamma era così bella anche al buio! Filippo scorge i lineamenti fini, la bocca semi aperta, i capelli rossicci arruffati e il respiro calmo di lei, segni del suo dormire profondo. Al bambino dispiaceva svegliarla ma, dietro alle sue spalle, continuava a sentire la presenza immaginaria di chissà quali mostri che, come Hans, lo volevano portare via.

È quando avverte un brivido di freddo e il cuore accelerare che il piccolo decide di farsi coraggio e smuovere lentamente la madre che non sembra svegliarsi facilmente.

“Mamma…” sussurra lui alzando poi il tono della voce e accarezzandole una guancia. Anna, avvertito quel dolce suono, si sveglia assonnata e affaticata ma, preoccupata nel trovarsi davanti il bambino, balza subito seduta.

“Filippo, amore, stai bene?” chiede lei strizzando gli occhi e scrutando il figlio paranoica, con la classica paura di una madre.

“Ho avuto un incubo brutto…posso…posso dormire con voi?” domanda lui timidamente, intimorito dalla sua stessa richiesta.

Anna ha sonno, sente gli occhi pesanti ma la visione del bambino desideroso del suo calore, risveglia in lei ogni sentimento e tutte le emozioni.

“Certo cucciolo, vieni qui… poi domani mi racconti di questo incubo ok?!” propone lei facendo accomodare il bambino nel lettone e invitandolo a posizionarsi in mezzo a lei e Kristoff.

Il bambino, a contatto con le braccia della sua mamma che lo tiene stretto a sé, prova una sensazione incredibile che non aveva mai vissuto prima. Si sentiva al sicuro, protetto, amato e avvolto dall’amore e dal profumo della sua mamma che lo avrebbe salvato e difeso da qualsiasi cosa.

“Che succede?! Le renne?!” esclama Kristoff svegliandosi di colpo da uno strano sogno e sollevando il busto per lo spavento.

“Le renne?!” ride Anna incredula guardando divertita il futuro marito. Kristoff, ancora assonnato, si accorge della presenza del bambino nel proprio letto e, sorridente, si aggiunge all’abbraccio di Anna addormentandosi felice con la sua meravigliosa famiglia.

Qualche mese dopo…

“Ma dove saranno?!” domanda Kristoff guardandosi il polso dove sfoggia un meraviglioso orologio d’oro bianco.

“Ma anche a te manca l’aria?!” commenta Jack sistemandosi il colletto della camicia senza ascoltare il futuro cognato.

“Senti, noi dobbiamo andare in Chiesa! È tardi!” spiega Kristoff, maniaco della puntualità trascinando a sé l’amico biondo.

“Sì anche io e te siamo dei geni eh! Ci sposiamo insieme e per di più con due sorelle che, a quanto pare, sulla puntualità sono identiche! Stiamo facendo una cavolata?!” ironizza Jack raddrizzandosi il ciuffo biondo e abbottonandosi la giacca dello smoking nero.

“Entrambi vestiti di scuro poi… sembriamo io e te i fratelli…” si aggiunge Kristoff guardandosi allo specchio e constatando di avere il vestito simile a quello del futuro parente.

“Papà! Sei pronto?” chiede una voce alle loro spalle.

“Filippo! Ecco, mi servivi giusto tu!” afferma Kristoff aggiustando la cravattina del figlio e allacciandogli meglio una scarpa. Filippo indossava un abitino blu, una camicia bianca, una cravatta, degli eleganti occhiali scuri e aveva tagliato e sistemato con il gel i folti capelli rossi, apparendo come un vero signorino.

“Io e Jack ora andiamo e, visto che non possiamo vedere le spose prima del matrimonio, puoi avvertirle tu?” chiede il padre dandogli un amichevole pizzicotto sulla guancia per poi correre alla macchina insieme a Jack.

Intanto in una stanza accanto…

“Chi ci ha fatto venire la geniale idea di sposarci insieme? Per lo più all’ottavo mese di gravidanza?!” commenta Elsa contemplandosi allo specchio accanto alla sorella.
Entrambe avevano i capelli sciolti e indossavano l’abito bianco più amato e ambito da qualunque donna.

“Scalcia? Buon segno… Agnarr, è bella la mamma?” ride la bellissima Anna posando una mano sul grembo della sorella e parlando al nipotino in arrivo.

“Ma, ma siete bellissime! Mamma, zia…wow!” le interrompe la voce di Filippo entrato di nascosto nella camera delle spose.

Filippo contempla la zia dai capelli biondi e il setoso abito per poi soffermarsi sulla sua mamma. Il vestito bianco di Anna si adattava perfettamente alle sue meravigliose curve, il trucco le illuminava le labbra e gli occhi azzurri, e l’acconciatura faceva risaltare i suoi boccoli rossi.

“Filippo, sei bellissimo anche tu!” aggiunge Elsa portandosi le mani sul volto e osservando il principino di sette anni super elegante.

“Il papà ha detto che dovete sbrigarvi! Sono andati alla Chiesa e ora li raggiungo anche io con le vostre amiche!” spiega Filippo impaziente, facendo segno alle due donne di muoversi.

“Ok, vieni qui un attimo…appena arrivi alla Chiesa puoi dire tu una cosa importante al papà?!” ride Anna, invitando il figlio ad avvicinarsi per ascoltare il segreto che è pronta a confidargli all’orecchio.

Filippo, curioso, riceve con attenzione il messaggio della madre per poi, sconvolto, portarsi le mani sul volto.

“Mamma! È davvero così?! È un sogno!” si limita ad esclamare il piccolo, per poi abbracciarla e correre fuori pronto a dare la grande notizia al suo papà.

“Che cosa gli hai detto di così importante?” si intromette Elsa corrugando la fronte. Anna si limita a non rispondere e lascia che sia il suo sguardo e la sua mano, posati sul grembo piatto, a parlare da soli.

“Anna! Sei incinta?” urla Elsa spalancando occhi e bocca di fronte all’avvenimento.

“Sì!” risponde Anna felice battendo le mani e saltellando su sé stessa.

“Bene, due sorelle che si sposano insieme… e due sorelle che vanno incinte all’altare, sembra che lo facciamo apposta!” ironizza Elsa scuotendo la testa divertita.

“Sono fiera di te Anna. Della donna che sei diventata e per tutti gli avvenimenti di quest’anno. Sono orgogliosa del tuo lavoro, del tuo coraggio, della tua forza e ora ti sei finalmente meritata il tuo lieto fine. Hai Kristoff, hai un bambino in arrivo e hai ritrovato Filippo che, lasciamelo dire, assomiglia solo a te e non ricorda in nessun modo quel mostro che siamo riuscite a sbattere dietro le sbarre. Sei fortissima e io, da sorella maggiore, non posso che essere commossa e felice per te” si congratula Elsa con le lacrime agli occhi, avvicinandosi alla sorella e guardandola intensamente negli occhi.

“Questo è il nostro lieto fine… ti voglio bene Elsa” conclude Anna abbracciando forte a sé la sorella maggiore e dirigendosi alla Chiesa dove, prima delle nozze, avrebbe annunciato al fidanzato la notizia più bella.

Davanti alla Chiesa…

“Insomma Filippo che cosa devi dirmi?!” chiede esasperato Kristoff davanti al sagrato della Chiesa mentre cerca, ormai da parecchi minuti, di decifrare gli strani comportamenti del figlio. Filippo, infatti, emozionato e con il fiatone, non riusciva a trovare il coraggio per dire al papà dell’arrivo del fratellino e, in parte, non vedeva l’ora che arrivasse anche la mamma.

“Ok, te lo dico ma tu non svenire ok?!” sbotta il bambino muovendo le mani e guardando anche zio Jack per invitarlo a prestare soccorso in caso di necessità.

“D’accordo, d’accordo!” risponde Kristoff agitato. È ormai pronto ad ascoltare la notizia quando, con la coda dell’occhio, scorge l’arrivo di una figura vestita di bianco. Anna, in abito lungo e di una bellezza da favola, avanza verso di lui lentamente sorridendogli.

Kristoff si distrae di fronte al discorso di Filippo e, con il cuore in gola e la bocca spalancata, ammira l’avvicinarsi della sua donna angelo.

“E quindi è finita così e sì…la mamma è incinta” conclude poi Filippo impegnato, da diversi minuti, nel racconto di una storia per poter annunciare la notizia al padre.

“La mamma è bellissima! La mamma è proprio bell…incinta? Aspetta che, incinta?!” si risveglia Kristoff rivolgendo uno sguardo sorpreso al figlio per poi puntare gli occhi su Anna, ormai a pochi passi da lui.

“Sì…sorpresa! Aspettiamo un bambino” conferma Anna posando un bacio sulla guancia del futuro marito e accarezzando il volto di Filippo.

Kristoff non riesce a trovare le parole. L’uomo avverte le lacrime farsi strada nei suoi occhi e le emozioni lo scuotono nel profondo. Per un ragazzo che non aveva niente, senza una famiglia, con un lavoro mediocre, un hobby musicale poco soddisfacente, ricevere un dono simile rappresentava una grazia immensa.

“Ti amo!” si limita a rispondere lui abbracciandola forte a sé e cercando di baciarla, venendo subito interrotto da Jack.

“Amico, dobbiamo sposarci! La baci dopo!” lo rimprovera lui per poi entrare in Chiesa seguito da molti invitati.

Kristoff si stacca da Anna e, dopo aver guardato Filippo, la futura moglie e il bambino che portava in grembo, è pronto a recarsi all’altare per consacrare quel magnifico dono che gli aveva dato la vita e per testimoniare che, con un cuore buono e tanti sacrifici, è possibile costruirsi un futuro roseo e meraviglioso.



NDA:
Ciao a tutti! Eccomi alla fine di questa storia. 

Questa volta ho voluto provare a scrivere una vicenda che incarna favola e realtà. Ho descritto delle situazioni concrete che, però, ho voluto realizzare forse in modo assurdo e perfetto per poter regalare un bel lieto fine, soprattutto in questo mondo di disgrazie in cui viviamo. 

Come ho detto già più volte ho reso i personaggi OOC perché ho voluto provare a cambiare i caratteri anche se, verso la fine, Anna è ritornata la solita furia scatenata che conosciamo.

Ringrazio ovviamente la mia cara Ivy, amica, sorella e lettrice sfegatata che non mi lascia sola neanche per un secondo. Questa storia è dedicata a lei e a tutto il supporto che ci diamo ogni giorno condividendo le nostre vite, i nostri dolori e le nostre gioie. Ti voglio bene cara!

Ringrazio anche tutti coloro che hanno letto, chi ha recensito e chi è riuscito a sognare almeno un pochino grazie alla mia ff.

Ci leggiamo presto in giro!

Un abbraccio,

Anna
  
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