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Autore: Angels4ever    22/02/2020    3 recensioni
"Storia partecipante al contest Disney Song! indetto da rosy03 (Laila_Dahl) sul forum di EFP"
DAL TESTO:
Che stupido. Che idiota.
Pensava davvero che avrebbe potuto dimenticarlo?
Mai.
Non avrebbe mai dimenticato il loro primo incontro.
O di come si erano salvati a vicenda.
O di aspettare un figlio da lui.
Si accascia a terra, sentendo le forze venirle meno.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Flynn Rider/Eugene Fitzgerald, Rapunzel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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RICORDAMI


Tutte le più belle fiabe iniziato con “C’era una volta”.
C’era una volta una bella principessa.
C’era una volta un bel principe.
C’era una volta un regno incantato.
C’era una volta una ragazza rinchiusa in una torre nascosta.
Questa però non è più una fiaba.
È tutto ciò che riesce a pensare la giovane vedova che indossa un lungo abito nero, per la prima volta nella sua vita.
È tutto ciò che riesce a pensare la giovane vedova, mentre fissa all’anulare della mano sinistra la fede dorata rimasta lì da quando suo marito l’ha infilata con gioia al suo minuscolo dito, due anni prima.
Rapunzel, un tempo la principessa scomparsa, fissa l’orizzonte dalla finestra chiusa delle sue stanze.
Non vuole vedere nessuno.
Non è ancora pronta.
Se uscisse, tutti la guarderebbero con compassione.
I suoi genitori, il suo popolo.
Gli occhi sono cerchiati di scuro: due occhiaie mostrano una deprivazione del sonno non indifferente.
Lacrime, lacrime, lacrime, lacrime.
Possibile che solo pochi giorni prima lei e suo marito, suo marito, erano distesi nell’erba a parlare del futuro?
Un futuro roseo.
Accarezza la protuberanza del suo ventre, non troppo accentuata, ma abbastanza visibile e inconfondibile.
Mentre la vita cresce dentro di lei, Rapunzel vorrebbe solo lasciarsi andare. Chiudere gli occhi e dormire.
Ma ogni volta che le palpebre si abbassano, lei rivive il momento della sua morte. Il momento in cui è rimasta sola. Il momento in cui Eugene è spirato tra le sue braccia.
 
<< Dopo tutto quello che abbiamo passato… chi avrebbe mai detto che il morso di un serpente mi avrebbe ucciso? >> commentò con voce flebile suo marito; il classico cipiglio malizioso alzato, ed un’ aria sicura anche in condizioni tragiche.
<< Non stai per morire. >>
Rapunzel. L’eterna ottimista.
La giovane donna che aveva sposato era accovacciata al suo capezzale a bagnargli la fronte, ad assicurarsi che la ferita non si infettasse ulteriormente.
Nonostante fosse incinta non voleva allontanarsi: sarebbe rimasta lì a vegliarlo, in salute e in malattia.
Era convinta che l’amore lo avrebbe salvato, come era già successo.
Ma Eugene sentiva il veleno ancora in circolo.
Sentiva ogni ora che passava le forze abbandonarlo.
Fissò sua moglie con attenzione, come se la vedesse per la prima volta, perché quella in realtà avrebbe potuto essere l’ultima.
Non era cambiata.
La sua Rapunzel era la stessa caparbia giovane donna che aveva conosciuto quasi tre anni prima.
I suoi capelli, che egli stesso si era ritrovato costretto a tagliare, stavano ricrescendo lunghi e luminosi come un tempo, di un color castagna.
<< Rapunzel… sto andando via. Lo sento. >>
La principessa fece finta di niente, come se fosse un pazzo delirante a causa della febbre alta. E forse lo era davvero.
<< Ti chiedo solo una cosa… Ricordami. Dovunque tu sarai. Perché ora devo andare via. >>
 
Che stupido. Che idiota.
Pensava davvero che avrebbe potuto dimenticarlo?
Mai.
Non avrebbe mai dimenticato il loro primo incontro.
O di come si erano salvati a vicenda.
O di aspettare un figlio da lui.
Si accascia a terra, sentendo le forze venirle meno.
Le ginocchia cedono, ma l’istinto materno che piano piano si sta facendo breccia nel suo cuore le permette di proteggere il suo ventre, custode di un tesoro così prezioso.
Delle mani delicate la stringono.
Così presa dal suo dolore non si è accorta dell’intrusione nelle sue stanze.
Un abbraccio carico di comprensione.
Rapunzel chiude gli occhi, nella beatitudine di quel momento.
Lascia che lacrime represse cadano copiose.
Non ha bisogno di vedere chi sia a consolarla: nonostante gli anni di separazione, riconoscerebbe le braccia della sua mamma tra milioni.
Ritrova la forza di rialzarsi solo quando all’interno del suo ventre qualcuno si fa sentire, impetuoso e pieno di vita.
Il suo intento, forse, è quello di dire: << Io ci sono, mamma. Qui per te. >>
 
 
Angolo Autrice:
 
Okay, è la prima volta che scrivo su un film d’animazione Disney!
Sono super emozionata!
Spero vi sia piaciuta la mia breve ff!
Alla prossima
 
Angels4ever
  
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