Storia partecipante al contest "Citazioni d'amore" indetto da Asia Dreamcatcher sul forum di Efp

Pacchetto scelto:
“Joe: «Come sai che ti ama?»
Quince: «Perché conosce la cosa peggiore di me e le sta bene.»”
-“Vi presento Joe Black”
Stagione: Estate
Elemento: Fuoco

Ci tengo a ringraziare la giudice per il bellissimo contest indetto. Il primo al quale partecipo dopo anni. Grazie mille per il tempo che dedicherai alla lettura e al giudizio,Asia Dreamcatcher. E soprattutto grazie a chiunque di voi apprezzerà la mia storia

Ecco a voi…

The Other Side Of You

Non era cosi che aveva pensato di riposare.
Sola, in silenzio, con la brezza fresca della notte che filtrava attraverso le tende velate. Qualcosa non la faceva stare tranquilla.
Da quando Natsu trascorreva le notti nel suo letto Lucy aveva sempre dormito profondamente. Magari accaldata, ovvio, ma rilassata. Era come avere un guerriero invincibile accanto dopotutto: nessun ladro o maniaco avrebbe mai potuto nulla contro di lui. E così si era talmente abituata a quella perversa idea di protezione che quando Natsu decideva di starsene a casa sua per lei era un vero incubo.
Rassegnata si sollevò a sedere, i lunghi capelli biondi le ricaddero sul seno, mentre si portava le gambe al petto e lasciava ciondolare la testa fra le ginocchia, esausta.
Sbuffò risentita.
“Datti un contegno, Lucy” quasi urlò a sé stessa, esasperata.
Non poteva passare la notte in bianco, per cosa poi? Paura che qualcuno le entrasse dalla finestra? Per il senso di colpa?
Si alzò piano, poggiando i piedi sul pavimento fresco. Nonostante l’afa quel contatto la fece rabbrividire appena. Qualche passo e fu davanti alla porta finestra; scostò la tenda e si lasciò ricadere sul davanzale, guardando la strada deserta nella notte.
Magnolia era una bella città: il fiume scorreva silenzioso poco lontano, le lacrime illuminavano le viuzze con una luce soffusa e avvolgente. Una leggera brezza le smosse qualche ciocca e lei aspirò a fondo socchiudendo gli occhi.
“Respira, respira Lucy” si ridisse piano, raccogliendo con le dita i capelli oltre le spalle.
Dopotutto era esattamente per quello che Natsu non era li con lei. L’aveva bruscamente buttato fuori alcune sere prima, minacciando di lavarlo nel sonno con una secchiata di acqua gelida. Lui, con lei, nello stesso letto… oltre ad essere completamente sbagliato dormire con un ragazzo, era ancora peggio se si trattava proprio di Natsu: il suo corpo era una stufa ambulante. Emanava calore e fiamme da ogni dove, il suo solo respiro risultava bollente, sopratutto quando nel sonno, agitandosi, se lo ritrovava col viso vicino al collo e le solleticava le spalle con i suoi mormorii insensati.
Lucy mollò i capelli di scatto, arrossendo all’improvviso e tornando a sentire un calore inverosimile sul volto.
Lanciò un’occhiata traversa all’orologio. Il sole sarebbe sorto fra poco. Si trascinò verso il bagno e senza riuscire a pensare ad altro che non fosse Natsu stesso riempì la vasca con acqua tiepida e si buttò dentro.
“Datti un contegno, Lucy” cantilenò di nuovo, stringendo le gambe nell’acqua dopo che un pensiero perverso le invase la mente. E poi, abbassandosi piano piano, si lasciò sprofondare sotto la superficie.

“Che hai da guardare Ghiacciolo?” Natsu grugnì risentito verso Gray di fronte a lui che lo stava fissando con un ghigno malefico dipinto in volto.
“Mi stavo solo chiedendo da quant’è che non dormi” sentenziò altezzoso l’altro, allargando il sorriso e lanciando una fugace occhiata verso una testa bionda che aveva appena varcato la soglia della gilda.
Il rosato si alzò con un pugno stretto in avanti verso il moro.
“Vuoi fare a pugni?”
Ma Gray con un’alzata di spalle e con un gesto del capo gli indicò Lucy che si stava dirigendo verso di loro.
Natsu si bloccò a mezz’aria, guardando da sopra la spalla la figura sottile della compagna ormai appena dietro di lui.
“Ehilà” salutò lei sorridente, ondeggiando la sua solita coda laterale.
“Dormito bene?” Chiese Gray, azzardando un sorrisetto mellifluo verso Salamander in mezzo a loro. Natsu concentrò ogni neurone per incenerirlo con lo sguardo.
“Oh non molto...” Lucy abbassò la voce sconsolata “Il caldo nel mio appartamento ha raggiunto livelli esagerati” si interruppe appena e alzò lo sguardo verso di loro, puntando gli occhi marroni direttamente in quelli verdi del rosato.
“Cercavo proprio te” disse infine indicando Natsu che preso alla sprovvista scivolò quasi giù dalla sedia.
“Me?” deglutì “Sei stata abbastanza chiara l’altra sera quando mi hai buttato fuori perché...” con un gesto teatrale le fece il verso cercando di imitare una voce femminile “… sei un falò ambulante che non si spegne mai!” .
Sufficientemente soddisfatto della sua imitazione ricambiò lo sguardo di lei con sfida, sedendosi con braccia e gambe incrociate, continuando a guardarla con superiorità.
Lei fu sul punto di dire qualcosa di poco garbato, mordendosi il labbro e stringendo i pugni. Poi, sbuffando rassegnata ci ripensò e trattenendo tutti gli istinti omicidi sbatté più volte la palpebre con fare ammiccante e con un sorrisino innocente se ne uscì con un: “Scusami Natsu, hai ragione”.
Fu un momento fugace, un attimo appena, in cui tutti attorno a loro si bloccarono scioccati a fissarli, mentre Gray incredulo aprì la mascella in modo poco dignitoso. Non vedendo nessuna reazione da parte del compagno gli diede uno spintone sulla spalla, incitandolo a dir qualcosa, ma il rosato non parve aver appieno compreso lo shock del momento. Continuò a guardare la sua compagna con un sorrisetto malefico.
Fu Happy a sbloccare il momento, volando fra i loro volti ravvicinati, piazzandosi davanti al viso di Lucy e gridando divertito: “Lui è tutto un fuoco, Aye!”
La bionda diventò bordeaux, indietreggiando appena e ruggendo un esasperato “Che diamine dici gattaccio” ma poi tornò a guardare l’altro mantenendosi seria.
“Ero venuta solo a scusarmi, tutto qui” disse infine “Mi sono solo resa conto che anche senza di te fa terribilmente caldo comunque” la frase andò scemando, mentre imbarazzata spostò lo sguardo di lato non riuscendo a fissare nessuno in volto. Ma Natsu non diede segno di voler proseguire oltre e così lei, indugiando appena, si voltò con uno scatto e si incamminò verso Cana che poco distante stava prendendo a pugni qualcuno di indefinito per averle rubato una bottiglia di birra dalle mani. Ed era solo mattina.
Fu Gray a parlare per primo, lentamente, come se pensasse che il compagno davanti a lui si fosse rimbambito in un colpo solo più del solito:
“Pensi di tenerle il muso ancora a lungo?” chiese.
Happy camminò sul tavolo di legno andando a prendere un pezzo di pesce dal piatto del moro, mentre Natsu voltandosi puntò i suoi occhi in quelli dell’altro.
“Non le tengo il muso”
“Sì invece. Ti sei offeso e vuoi vendicarti”
“Affatto...” ma non c’era più sarcasmo o superiorità nelle parole di Salamander.
“E allora perché?” Gray cacciò Happy dal suo piatto con un colpo di mano, tentando di riprendersi la sua colazione dalle zampe dell’Exceed. Natsu aveva abbassato lo sguardo e allungato le braccia per tirar via il piccolo amico che invano cercava di contrastare il mago di ghiaccio.
“Perché si è sentito rifiutato” Erza comparve sopra di loro, maestosa, facendoli rabbrividire e terrorizzandoli all’istante. Gray mollò il pesce ed Happy volò via felice. Natsu si alzò di scatto, nervoso.
“Non mi ha rifiutato!” Ruggì, rendendosi subito conto che Erza di fronte a lui aveva lo sguardo di una che non accetta contraddizioni.
Ma lei si addolcì all’istante, mentre entrambi i ragazzi deglutivano e trattenevano il fiato in attesa della fine.
“No, non ti ha rifiutato...” ammise con un sorriso materno “Lucy non ti rifiuterebbe mai” e chiuse gli occhi riflettendo fra sé e sé.
Gray guardò di traverso Natsu, cercando di non muoversi. Ma quello stava già correndo via.

“Quell’idiota sconsiderato” Lucy camminava vicino al fiume cercando un posto tranquillo dove stendersi all’ombra e mettere in ammollo i piedi.
“Ed io che ero pure andata da lui animata da buoni intendi. Ma lui no… è un testone! Testone ingrato” borbottava fra sé calciando qualsiasi pietruzza le capitasse a tiro.
Individuò un punto abbastanza tranquillo, distante abbastanza da alcuni ragazzini che giocavano nell’acqua bassa della riva.
Si lasciò cadere sull’erba morbida, sotto una grossa pianta ombrosa. La gonna corta le salì appena, mentre si sfilava i sandali dai piedi, ma lei non ci fede troppo caso. Respirando profondamente tentò di calmare il respiro, e allargando le braccia si sdraiò definitivamente.
“Quell’idiota” sussurrò mentre chiudeva gli occhi.
“Io non sono un idiota”
Lucy aprì le palpebre di scatto, il volto di Natsu sopra di lei con un’espressione contrariata.
“Che sei venuto a fare?” incalzò la maga tirandosi su controvoglia.
“Sono venuto a dirti che accetto le tue scuse”
Lei lo guardò di sfuggita, sembrando attratta più da un ragazzino che correva nudo nell’acqua mentre la madre lo inseguiva minacciosa.
“Bene, mi fa piacere” disse infine. Ma Natsu parve particolarmente deluso.
“Quindi posso tornare a dormire da te?” chiese innocente.
Lei gli dedicò una rapita occhiata stanca. Non era proprio il caso, avrebbe voluto rispondere. Non dopo la strana sensazione che aveva oltretutto provato quella mattina mente pensava a lui nella vasca da bagno.
“Questa è una novità, tu che mi chiedi il permesso. Perché ci tieni così tanto? Intendo...” lo afferrò per la sciarpa obbligandolo a sedersi accanto a lei per poterlo guardare alla sua altezza “Perché hai tutto questo bisogno di dormire da me? Hai la tua casa...”
Il mago parve pensarci un po’ su e si sporse pericolosamente verso di lei, così vicino che lei arrossì all’istante.
“E’ semplice Lucy” disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo “Perché se sono con te niente può fermarmi, qualsia cosa accada!” sorrise, mostrando i canini bianchi e socchiudendo gli occhi per un raggio di sole improvviso.
“Si ma di notte chi vuoi...” tentò lei incerta.
“Ed inoltre...” aggiunse subito lui senza lasciarle tempo di riflettere “Tu sei la sola che conosce tutto di me!” candidamente appoggiò una mano sulla testa di lei e le avvicinò il viso fino quasi a sfiorarle il naso col proprio “Dopo Happy, ovvio” e sorrise sornione subito dopo.
“Quello che dici non ha alcun senso” ma Lucy non riuscì a nascondere un sorriso sincero.
Il suo stato mentale passò dall’imbarazzo totale al sollievo.
“Dimmi Lucy… che aspetto ho io?” chiese lui, sempre tenendola attaccata a se.
Il suo volto si distese e lo sguardo le si addolcì. Arrossì appena, mentre un piccolo sorriso le increspò le labbra. Natsu la fissava fiducioso, a pochi centimetri da lei. Sentiva il suo respiro contro la sua pelle, percepiva i suoi capelli rosa sfiorarle la fronte, gli occhi verdi fissavano i suoi, come solo lui l’aveva sempre guardata. I denti bianchi ed i canini leggermente appuntiti risaltavano nella sua bocca socchiusa.
“Lo stesso Natsu che ho sempre conosciuto” emise in fine, appoggiando la sua fronte contro quella di lui.
“Comunque sei sempre troppo caldo!” Disse dopo pochi secondi, staccandosi appena. Lui scoppiò a ridere, lasciandola andare. Si sdraiarono, uno accanto all’altro.
“Ceniamo insieme?” Gli chiese lei, accoccolandosi vicina a lui, senza toccarlo.
“Pollo!” Approvò lui, chiudendo gli occhi e colmando la distanza fra loro.
“Hai del pesce per Happy, vero?” Le chiese con voce assonnata, mentre inclinava il capo verso di lei e con i capelli arrivava a solleticarle una guancia.
“Ovvio” Lucy sorrise.
Dopotutto, nonostante i 40 gradi all’ombra, il tepore di Natsu era tutta un’altra cosa.

“Amore?” Gray quasi si strozzò con la sua stessa saliva, mentre apriva la bocca in modo poco fine esplodendo in una risata cristallina.
Erza e Lucy poco più avanti li guardarono da sopra le spalle incuriosite, prima di continuare a parlare camminando col solito carro di valige della rossa fra di loro.
“E di grazia, sai almeno cosa significa Amore?”
“Certo che lo so” Natsu lo guardò in cagnesco, profondamente offeso.
Happy alzò lo sguardo verso il compagno trattenendo a stento una risatina.
“Erza mi ha spiegato tutto” continuò imperterrito il rosato.
Il moro mugugnò divertito dopo uno scambio di sguardi col gatto blu. Sì, dopo si sarebbe fatto raccontare tutta la conversazione da lui con precisione.
“L’amore non si spiega” Natsu sembrò entusiasta della risposta intelligente appena data. Incrociò le braccia al petto e annuì mesto.
“Allora riproviamo: come sai che lei ti ama?” chiese Gray.
Wendy allungò il passo cercando di raggiungere le due ragazze il prima possibile per smetterla di sentire oltre quella conversazione ridicola.
“È semplice” disse Natsu sorridendo sornione al compagno “Perché conosce la cosa peggiore di me e le sta bene”.
“Ti riferisci al fatto che sei tutto un fuoco?” chiese Happy accanto a loro, curioso.
Salamander sorrise, senza rispondere, guardando la testolina bionda più avanti.
Gray dopotutto sapeva già la risposta. Forse non era tutto così sciocco come poteva sembrare. Vide Natsu camminar fiero, con gli occhi allegri e l’espressione rilassata.
“Sei tornato a dormire da lei quindi” aggiunse piano, continuando a fissarlo con la coda dell’occhio.
Happy annuì convinto subito dopo, mentre il mago di fuoco alzò le spalle come se fosse un’altra cosa ovvia.
“E’ così che si fa quando si ama no? Si dorme nello stesso letto!”
Ma Gray non parve troppo convinto anzi, scoppiò a ridere di nuovo.
“Penso che il letto lo si usi per qualcosa di diverso dal semplice dormire...”
“Aye” Happy si frappose in volo fra di loro “Ma Natsu è...” tentò di nuovo
“Tutto un fuoco, lo so” Gray lo guardò esasperato mentre il gatto si allontanava raggiungendo le ragazze.
All’improvviso il rosato si fece serio, sempre continuando a guardare davanti a se.
“Dormo con Lucy perché lei non mi fa sentire solo” iniziò in un sussurro. Il moro si paralizzò al suo fianco.
“Dopo aver perso Igneel ho sempre passato le notti sentendo freddo. Freddo dentro, qui” si indicò il petto e scese vero la pancia “E qui”.
Smisero di camminare entrambi.
“Ma quando è arrivata Lucy e mi sono addormentato nel letto accanto a lei la prima volta per caso mi sono accorto che non avevo più freddo. Non ci tocchiamo granché durante la notte...” sorrise “Però lei è lì, a pochi centimetri. E il suo respiro insieme con il russare di Happy mi fanno sentire come se quello fosse il mio posto nel mondo. Mi addormento col suo odore intenso sotto il naso, ed è come se fosse quello che ho aspettato per tutti questi anni. Ogni tanto si agita nel sonno, una volta ha persino urlato e si e stretta alla mia schiena. Beh non mi sono mosso tutta notte per paura di svegliarla e mi è sembrata la cosa più naturale che abbia mai fatto, come fare pipì” fece una pausa “Per quello quando mi ha detto che non voleva più dormire con me mi sono offeso. Non ho più dormito. E quando provavo a farlo io ricominciavo a sentire freddo. Avevo paura...” ammise, con un’espressione da bambino spaesato.
Nessuno di loro si era mai fermato davvero a chiedersi il motivo del suo stare insistentemente a casa di Lucy. A Natsu piaceva, non era un segreto e non si tirava mai indietro dal dirlo apertamente. Eppure non avevano mai pensato ci fosse dell’altro. Lui era sempre un vulcano in eruzione, ogni singolo giorno da quando aveva messo piede nella gilda. Nemmeno Happy aveva mai accennato alle nottate agitate dell’amico.
Gray socchiuse gli occhi e sorrise scuotendo appena la testa rassegnato.
“Temevi che ti avesse cacciato per la storia di E.N.D?” gli chiese infine, come se aspettasse da tempo di fargli quella domanda.
“Sì” fu la semplice risposta, e non avrebbe avuto senso aggiungere altro.
“Invece lei aveva solo caldo” Gray sentì il profondo bisogno di lasciarsi andare in una risata.
Quei due si ruotavano attorno da anni come due calamite; facevano cose così incredibili e litigavano come una coppia di vecchi sposi. Si sostenevano a vicenda in situazioni in cui la gente normale se la sarebbe solo data a gambe. Lucy e Natsu abbracciati davanti al portare; lei che gli sostiene la testa quando sono sul treno; lui che la salva prima che venga torturata; lei che usa la sua sciarpa come reggiseno perché ha perso il costume; lui che le dice che è la sua famiglia adesso. Possibile che due così si allontanino per un motivo ridicolo come quello?Ma forse dopotutto non sarebbero loro se non litigassero per il caldo.
“Ehi mi stai prendendo in giro, stupido Ghiacciolo?”
“Stavolta prendo in giro anche la nostra Lucy” e continuò a ridere contagiando infine anche l’altro.
“Sono stato stupido?” Natsu riuscì a dire fra una risata e l’altra.
“Non più del solito” boccheggiò Gray.
Le risate divennero così intense che entrambi si ritrovarono piegati in due con le braccia a stringersi la pancia per lo sforzo, le lacrime agli occhi e una distorsione alla mandibola.
Fu Gray a rimettersi in piedi con uno sbuffo e un sorriso al cielo, poggiando la mani sui fianchi e la camicia aperta svolazzante all’aria calda di quell’Agosto.
“Quella era davvero la parte peggiore di te” gli disse tranquillo ripensando a tutto quello che avevano passato.
“E.N.D. intendo. Ma a lei non è mai interessato. Tu sei solo Natsu per tutti noi, questo dovresti saperlo! E lei beh… Lei ti ha salvato, come potrebbe rifiutarti?”
L’altro di fermò a guardarlo serio,spostando lentamente lo sguardo lontano verso le compagne che si erano fermate per aspettarli. Vide Lucy alzare il braccio per richiamarlo; sentì il suo nome urlato in lontananza e vide il sole accecante offuscato per un attimo da una nuvola passeggera.
“Vedi?” il viso di Natsu si illuminò in un sorriso malandrino “Avevo ragione” urlò prima di afferrare Gray per un braccio “Lei mi ama!” e si mise a correre per raggiungere il gruppo trascinandosi dietro l’amico.
“A dire il vero ho capito solo il perché tu ami lei...”
Ma Gray non lo disse ad alta voce. Lo tenne per sé, mettendosi a correre dietro di loro.