Anime & Manga > The Seven Deadly Sins / Nanatsu No Taizai
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Autore: Roe Jaeger    23/02/2020    1 recensioni
Ban non si riconosce più e sembra che il suo problema sia proprio il Capitano.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Ban, King, Meliodas
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Questa flashfic è stata scritta sulla base del prompt “Gigil” che deriva dal filippino e indica l’impulso di stringere chi si ama.
 

Gigil
 

Ban non si riconosceva più. Stavano vivendo qualche giorno di pace e tranquillità, tutti riuniti alla Taverna, ma lui non stava godendo né dell’una né dell’altra. 
Era Meliodas il problema: ogni volta che lo vedeva sentiva il bisogno di stargli vicino, parlargli... per quale dannato motivo in quel momento voleva stringerlo tra le proprie braccia? Ban non riusciva a darsi una risposta soddisfacente, e spesso, anzi ogni volta, troncava in malo modo la conversazione con il suo Capitano e si ritirava in camera propria. 
E, ogni volta, King era puntuale nell’entrare a chiedergli spiegazioni. 
“Si può sapere che ti succede? È vero che il potere oscuro del Capitano si sta risvegliando, Ban, ma da qui a evitarlo, a me sembra un po’ esagerato.” 
Solitamente, non era abitudine di Ban rispondere alle domande dell’amico, tuttavia, quella volta la Volpe dell’Avarizia era in vena di parlare. “Non è la natura del Capitano il problema, ma io.”
King lo guardò perplesso, ma Ban non aggiunse altro, rintanandosi sotto le coperte. Questo fece capire a King che non gli avrebbe più scucito neanche una parola. 

La mattina seguente, Ban apprese che mentre si era ritirato in camera, gli altri avevano festeggiato a suon di boccali di birra qualcosa di non ben identificato, quindi, quando si svegliò, trovò tutti addormentati nelle rispettive stanze. Tranne Meliodas, beh, lui dormiva su un tavolo. Ban si sedette su una sedia libera accanto a lui, e, quella volta, non seppe resistere all’impulso di sistemare le sue ciocche di capelli indisciplinate. Iniziò a giocare con i capelli del suo Capitano piano, per paura che questi si svegliasse, e quella sensazione che lo coglieva spesso ultimamente, l’impulso di stringerlo, tornò a farsi sentire, viva più che mai. 
Che si fosse innamorato del suo Capitano? 
Ah, che pensieri assurdi che gli sovvenivano alla mente! 
Ban si guardò intorno: in quella sala c’era solo lui con il Capitano addormentato, se per una volta avesse ascoltato il suo istinto e assecondato l’impulso, chi sarebbe venuto a saperlo? 
Così fece. 
Lo abbracciò impacciatamente, anche a causa della scomoda posizione in cui si trovavano, e fu allora che Meliodas mugugnò qualcosa e si svegliò. 
Di trovarsi Ban così vicino, non se lo aspettava proprio. Erano settimane che Meliodas aveva l’impulso di stringere la Volpe dell’Avarizia in un abbraccio protettivo, ma ogni volta lo metteva a tacere dandosi del coglione. 
Ah, che pensieri assurdi che gli sovvenivano alla mente! 
Ovviamente, ricambiò l’abbraccio, stupendo Ban. 
“Mi domandavo quanto avresti aspettato ancora, prima di farti avanti.” gli sorrise Meliodas, prima di baciargli dolcemente le labbra. 
“Te ne eri accorto, Capitano?” 
“Temevamo che tu fossi l’unico a non esserti accorto di amare Meliodas, Ban.” La voce di King era dietro al bancone. “Colazione per tutti?” chiese poi, per sviare l’attenzione degli altri Peccati dal suo Capitano e dalla Volpe.

   
 
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