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Autore: Revealed    05/08/2009    0 recensioni
Trama tratta da "Il cavaliere nero" di Bernard Cornwell. Robbie e Thomas, giovani in viaggio alla ricerca del Santo Graal, scopriranno che la loro non è soltanto una semplice amicizia...
Genere: Romantico, Malinconico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Arrivarono a Evecque dopo quattro giorni di cammino. Thomas non avrebbe mai immaginato che la situazione fosse così complicata. Il conte di Coutances aveva disposto le sue guarnigioni intorno al maniero, ormai protetto soltanto dal profondo fossato. Gli assedianti se ne stavano in attesa che i soldati di Sir Guillame tentassero una sortita per difesa.
- Sir Guillame deve sapere che siamo qui. -
- E come? -
- Non lo so. -
- Bene! -
I due giovani erano nascosti dietro folti arbusti al limitare della foresta, osservando la scena. Improvvisamente un rumore sordo fece voltare tutti in direzione dell’apertura al posto della quale tempo prima c’era il ponte levatoio. Delle assi erano state calate per sostituirlo. Un grido di guerra proruppe nell’aria. I cavalieri e gli uomini d’arme di Sir Guillame sciamarono all’esterno, caricando contro gli assedianti di Coutances.
- E’ ora Robbie. Combatti. Vai e combatti per me. -
- E tu? Dove vai? -
- Salva Sir Guillame. Io mi occupo di tenerli a bada con l’arco. Sono un arciere inglese, dannazione! Uno dei migliori. -
- La modestia non ti abbandona! -
- Vai! -
Robbie lanciò un ultimo sguardo al compagno, che si apprestava a incoccare la prima di una lunga serie di frecce, per poi correre all’interno delle mura. Sir Guillame era certamente nella sua mansione. Attraversò vicoli, schivando i nemici che intanto erano penetrati nel maniero. Due uomini gli diedero del filo da torcere. Lo bloccarono in un angolo, cercando di colpirlo con le pesanti spade. Ritenevano Robbie un ragazzino che non aveva mai preso un’arma in mano fino a quel momento. Ma avevano sbagliato i loro calcoli. Con straordinaria agilità, Robbie scartò il primo, piantandogli la spada nel lato sinistro del torace. L’altro aveva esitato di fronte a quell’improvviso scatto, così Robbie ne approfittò per menargli un fendente che gli mozzò la gamba destra. Lo finì con un colpo alla gola, e riprese a correre alla cieca. Finalmente la vide. Un’imponente costruzione che si ergeva al centro del quadrato che era la forma del maniero. Nell’insieme sobria, ma di colore bianco, cosa insolita per le case di allora. Robbie oltrepassò l’enorme cancello di ferro battuto, attraversando sempre di corsa l’immenso parco che circondava la villa. Raggiunse in un baleno la stanza più importante della casa, quella dove Sir Guillame riceveva i suoi ospiti. E infatti l’uomo era lì. Il volto sfigurato si girò, rivelando orrende cicatrici e un occhio cavato. Era sulla trentina, aveva i capelli biondi, e Robbie pensò che a suo tempo fosse stato un uomo affascinante. Notando quel giovane sconosciuto, Sir Guillame si mise in allerta.
- Chi sei? - gridò sguainando la spada.
- Sono… uno scozzese, signore. Amico di Thomas di Hookton. -
- Thomas, certo. Siete arrivati allora. -
- Conosce l’inglese? -
- Diciamo che me la cavo. -
Sul volto dell’uomo apparve un mezzo sorriso.
- State bene? -
- Abbastanza. -
- Dobbiamo fuggire da qui. -
- Dalla mia casa? -
- Signore, siamo in pericolo. -
- Ho dato ordine di attaccare battaglia, e adesso dovrei fuggire? Mi credi forse un vigliacco? -
- Non volevo dire questo, signore… -
Robbie tentennava. Si era aspettato una collaborazione maggiore.
- Bene bene bene… Mio caro Sir, vedo con piacere che siete restio ad abbandonare la vostra dimora! - Una voce li fece sobbalzare entrambi. Il conte di Coutances, padrone assoluto di quel territorio, era entrato di soppiatto, ed ora guardava con astio sir Guillame.
- Combatti, se ne hai il coraggio! - lo sfidò l’uomo. Era più giovane del conte, che aveva i capelli ormai del tutto grigi e due baffi incolti. Stava per assalirlo, quando Robbie gli bloccò il cammino, e affrontò di petto Coutances. Colpo, parata, affondo, parata. La situazione era in stallo. Sir Guillame cercava continuamente di interferire. Ciò mise in difficoltà il conte, che per un attimo si distrasse, dando così vantaggio al ragazzo. Robbie gli colpì la mano, facendo volare via la spada. Sir Guillame approfittò del momento per affondare la lama nel torace del conte, che cadde riverso al suolo, senza vita. Robbie respirava affannosamente.
- Chiama un soldato, avvisa i nemici. Il loro capo è morto. -
Sir Guillame cadde al suolo.
- Signore… -
Robbie accorse, ma l’uomo era soltanto svenuto, forse per l’agitazione. Si recò accanto alle mura interne, ordinando ai soldati di ronda di diffondere la notizia. Appena i nemici seppero, batterono in ritirata, non prima di aver lottato ancora per poco, per mantenere la dignità.
- Thomas! -
Il pensiero del giovane riscosse Robbie. Si mise alla ricerca, entrando in ogni casa distrutta, e chiedendo in giro informazioni, ma nessuno seppe dirgli nulla. La preoccupazione gli attanagliava lo stomaco.
“E se…?” scacciò subito quell’orribile ipotesi, continuando a entrare e uscire dalle porte distrutte. Quando ormai aveva perso le speranze, vide l’arco abbandonato accanto a una botte sfasciata. Un arco di tasso. Il suo. Chiamò a gran voce il compagno, senza ottenere risposta. E infine lo vide. Steso a terra, inerme, con una grossa ferita alla spalla che continuava a perdere sangue.
- Thomas! Thomas, rispondi! -
Silenzio.
Calde lacrime cominciarono a farsi strada sulle guance di Robbie. Singhiozzava accasciato sul corpo di Thomas.
- Aiuto! - gridò. - Aiuto! -
Dei soldati vicini accorsero.
- Est… un ami de Sir Guillame… -
Di nuovo il dannato francese. Si maledisse per non averlo imparato prima. Per fortuna, i soldati sembrarono capire. Trasportarono Thomas all’interno delle mura, aiutati da Robbie, che però stentava a camminare, dati gli occhi offuscati. Sir Guillame intanto si era ripreso.
- Che gli è successo? -
- Non lo so! -
Robbie non riusciva a smettere di piangere.
- Chiamate subito un medico! - ordinò l’uomo ai suoi servi.
Robbie venne invitato ad aspettare fuori. Un piccolo servo lo accompagnò in una stanza sotto comando di Sir Guillame, con la raccomandazione di riposarsi un po’.
“Come se fosse facile… Thomas, vivi, vivi! Altrimenti io… non so cosa sarei capace di fare…”
Le lacrime continuavano a scendere copiose. Si pentì di non averglielo detto. Come fotogrammi gli apparvero tutti i momenti passati insieme. Non poteva finire così. Non doveva. Lui, Robbie, non l’avrebbe permesso in nessun modo.

MeH
Il penultimo capitolo per voi! Me si è innamorata di Robbie *shishi*
   
 
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