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Autore: Ellygattina    25/02/2020    1 recensioni
Homura è una giovane ribelle in cerca di vendetta e non si fermerà davanti a nulla finché non l'avrà ottenuta. L'occasione giusta si presenta al ballo per festeggiare l'ascesa al trono del nuovo re, ma andrà davvero tutto secondo i suoi piani? E se scoprisse che le cose sono ben diverse da quello che aveva sempre creduto? Spero di avervi incuriosito!
[Personaggi: Homura, Weisz, Shiki, Rebecca, Valkyrie, Ziggy, un po' tutti]
*Questa storia avrebbe dovuto partecipare alla challenge “Masquerade” indetta dal gruppo Naruto Fanfiction Italia.*
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Homura, Rebecca, Shiki Granbell, Weisz Steiner
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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Capitolo 1

Era passato da un pezzo il tramonto quando Homura, una ragazza dai lunghi capelli neri finemente acconciati e un elegante abito viola che ben si abbinava alla maschera che le copriva il volto, entrò lentamente nell'enorme sala da ballo del palazzo reale cercando invano di non mostrare un eccessivo stupore di fronte a tanta magnificenza. Probabilmente esso era più che normale per chiunque la prima volta, ma il suo era comunque un caso a parte. Pur essendosi presentata all'ingresso come la figlia di un ricco nobile per portare a termine la missione a cui aveva dedicato la vita, infatti, era comunque cresciuta in uno sperduto paesino di campagna che non aveva nulla in comune con quell'ambiente tanto lussuoso, e per quanto le costasse ammetterlo, il contrasto con ciò che conosceva era davvero troppo grande perché il rancore e la diffidenza accumulati negli anni le impedissero di ammirarlo con gli occhi sgranati e la bocca semi aperta a proprio rischio e pericolo.
Nonostante la difficoltà nel tornare presente a se stessa, però, nel giro di poco si costrinse a concentrarsi invece sui
motivi che l'avevano costretta a infiltrarsi nel palazzo, e sull'onda di quei pensieri, le sfuggì quasi un istintivo gesto di stizza e disgusto per il falso splendore che si trovava davanti, ma per fortuna riuscì a trattenersi all'ultimo istante ripetendosi mentalmente, per l'ennesima volta, il suo piano d'azione e le raccomandazioni ricevute.

Senza curarsi degli sguardi meravigliati e dei sussurri che la seguivano in quel mare di abiti colorati e maschere di Carnevale, procedette quindi con studiata lentezza verso il tavolo del buffet intorno a cui si era già riunita la maggior parte degli invitati, accennando di tanto in tanto dei piccoli sorrisi e lievi cenni di saluto per salvare le apparenze. Sapeva bene che nessuna di quelle persone avrebbe potuto riconoscerla, e che quindi difficilmente qualcuno avrebbe ricambiato, ma si augurava che nessuno sospettasse di avere davanti un'intrusa prima del tempo. Era fondamentale che quella recita andasse bene perché difficilmente avrebbe avuto un'altra occasione.
Stando attenta a non lasciar trapelare le forti emozioni che le si agitavano dentro, prese infine uno degli eleganti piatti d'oro che si trovavano sul tavolo accanto a lei e cominciò a servirsi educatamente per poi sistemarsi in un angolino a osservare in silenzio l'ambiente che la circondava, rimanendo del tutto indifferente ai pettegolezzi e alle sterili conversazioni di circostanza che intrattenevano gli altri. La ragazza infatti, pur tenendoci a confondersi il più possibile con gli invitati e già in possesso in realtà di idee piuttosto precise su quella stanza meravigliosa grazie ai racconti della madre, preferiva studiarne di persona fin dall'inizio la struttura e qualunque elemento utile ad un'eventuale fuga. Per il momento tutto procedeva secondo i piani, ma in caso di guai era meglio sapere subito dove dirigersi in modo da non perdere del tempo prezioso.
Di tanto in tanto qualcuno le rivolgeva la parola presentandosi e augurandole buona fortuna per il suo ingresso in società, mettendo davvero a dura prova la sua pazienza. Sapeva che sarebbe successo, presto o tardi, visto che quella era la prassi per qualunque ragazza di buona famiglia che avesse avuto accesso per la prima volta ad una serata di gala, ma le attenzioni di quelle persone la infastidivano comunque. In realtà non avrebbe avuto il diritto di lamentarsi della falsità che trapelava fin troppo spesso dal loro modo di fare, visto che lei stava nascondendo pensieri e secondi fini decisamente peggiori, ma l'unica cosa che desiderava da quando era entrata era essere lasciata in pace fino al momento di entrare in azione.
Con un impercettibile sospiro di sollievo vide infine allontanarsi l'ultima donna che aveva deciso di importunarla e i suoi pensieri tornarono di nuovo alla defunta madre per amor della quale stava affrontando una prova tra le più difficili della sua vita. Chi avrebbe mai immaginato che i sontuosi banchetti a cui la maggior parte delle ragazze sognavano di partecipare fossero in realtà tanto noiosi? Senza contare poi il dolore ai piedi dovuto alle scarpe e il senso di soffocamento causatole da quel meraviglioso abito che le era costato anni di sacrifici, ma per nulla al mondo avrebbe rinunciato al suo obiettivo proprio adesso che vi era così vicina. Aveva fatto una promessa e l'avrebbe mantenuta ad ogni costo.


Era ormai buio quando una bambina terrorizzata osò mettere il naso fuori dal proprio nascondiglio in un inquietante silenzio. Senza quasi vedere nulla, la piccola si mosse a tentoni verso il centro della stanza chiamando la madre con la voce rotta dal pianto. Aveva appena vissuto il più orribile degli incubi e mai come in quel momento avrebbe voluto sentire delle braccia amorevoli stringersi affettuose intorno a lei. C'era ancora qualcuno tra quelle mura, ora così fredde e minacciose?
Dopo quelle che le parvero ore, inciampò in qualcosa che emise un rumore a malapena percettibile e la bambina, sforzando il più possibile la vista nell'oscurità crescente con il cuore che batteva più forte che mai, si affrettò a raggiungere il punto in cui supponeva si trovasse il viso che stava cercando.

Mamma...” provò a chiamare in lacrime.
Mi dispiace, tesoro” sussurrò a quel punto una voce terribilmente affaticata che la piccola avrebbe però riconosciuto tra mille e in quel momento una mano stranamente fredda le accarezzò lenta una guancia.
Non mi lasciare, mamma! Perché quegli uomini...”
Non lo so ma ora scappa, Homura, e ricordati ciò che ti ho insegnato” la esortò la donna, sempre più debole, con un lieve gemito.
Voglio restare con te! Avevi detto che l'avremmo fatto insieme!”
Io sarò sempre al tuo fianco, Homura, te lo prometto, ma ora vattene” la supplicò questa dolcemente mentre la figlia, disperata, le si aggrappava stretta al braccio, promettendole che sarebbe guarita.
Le ferite sul suo corpo però erano troppo gravi e ben presto gli unici rumori furono le urla e i singhiozzi della bambina rimasta sola finché una vicina, impietosita, venne a prenderla per portarla via da quella casa che non l'avrebbe mai più ospitata.


La ragazza avvertì una fitta di odio e dolore a quel ricordo così vivido del suo passato che puntualmente tornava a tormentarla e per l'ennesima volta promise che un'azione tanto vile non sarebbe rimasta impunita. Allora era troppo piccola per poter fare qualcosa ma aveva riconosciuto subito il vessillo del re Ziggy sugli scudi dei soldati che quella sera si erano recati nel suo villaggio per uccidere sua madre e una volta compreso che questa non avrebbe più riaperto gli occhi, aveva giurato di vendicarla a qualunque costo. In fondo Valkyrie, fino a pochi anni prima valoroso capitano delle guardie al servizio di Sua Maestà, le aveva insegnato a combattere fin da piccolissima proprio perché un giorno, almeno lei, recuperasse il posto che le spettava per diritto di nascita. La donna non aveva mai saputo per quale motivo fosse stata improvvisamente rimossa dal suo incarico e costretta alla fuga per salvare se stessa e la figlia appena nata, ma ci teneva comunque a riscattare il buon nome di una famiglia che da molte generazioni forniva al regno di Granbell le più abili combattenti e l'allora bambina, da sempre fiera di appartenervi, era stata più che d'accordo.
A dispetto dei consigli e delle suppliche della madre adottiva che la notte della tragedia l'aveva presa con sé, aveva quindi continuato ad allenarsi con costanza e determinazione al solo scopo di potersi un giorno avvicinare tanto al re da fargli pagare con la vita il torto subito da entrambe. Non gli era bastato infatti togliere loro tutto da un istante all'altro, aveva anche inviato un drappello di uomini per uccidere una donna indifesa che fino a pochi anni prima era stata la sua guerriera più fedele e valorosa, lasciata infine agonizzante sul pavimento di casa dopo uno scontro impari. E come se questo non bastasse, benché gli adulti le avessero impedito di vederne il corpo prima che fosse seppellito, da una conversazione che aveva udito per caso una sera qualche tempo dopo aveva comunque saputo che i soldati dovevano aver infierito parecchio su di lei prima di decidersi ad andarsene, e quel pensiero la faceva impazzire da allora.

Non avrò pace finché non l'avrò ripagato con la stessa moneta!” aveva deciso quella notte in preda alla rabbia, immaginando suo malgrado l'orribile scena di quel corpo martoriato, e quella promessa era stata il suo sostegno per lunghi anni di allenamenti di ogni genere.
Purtroppo Ziggy, gravemente ammalatosi a distanza di alcuni mesi, era morto molto prima che riuscisse a metterli in pratica, ma la ragazza, ben sapendo dai racconti della madre che questi doveva avere un nipote all'incirca della sua età, non se ne era preoccupata più di tanto.
Una parte di lei era consapevole che non era giusto vendicarsi su qualcuno che di certo allora non c'entrava nulla con le decisioni del nonno ma il rancore accumulato era davvero troppo per permettergli di morire insieme al vero colpevole, senza contare che per anni aveva visto i nobili spadroneggiare in ogni modo possibile sulla povera gente in nome di un re indifferente alle svariate proteste che si erano succedute, e non c'era motivo di pensare che il giovane Shiki, ormai arrivato all'età giusta per sedere veramente sul trono e prendere di persona tutte le decisioni, avrebbe fatto qualcosa per migliorare la situazione. In fondo, coloro che di fatto amministravano i diversi territori avevano comunque contribuito a regalargli la splendida vita che fino a quel momento era stato evidentemente ben felice di godersi senza mai preoccuparsi di verificare cosa succedesse nei paesi, quindi Homura non aveva dubbi che avrebbe continuato su quella strada, arricchendosi ulteriormente a loro spese. Eliminandolo subito avrebbe sicuramente evitato ulteriori danni all'intera popolazione, permettendo inoltre a sua madre e alle altre vittime di riposare finalmente in pace.
Dopo un tempo che le parve infinito, il cerimoniere annunciò l'ingresso del sovrano e la giovane si riscosse di colpo, cominciando a seguire con interesse ogni suo movimento mentre cercava di decidere come agire. La parte più difficile in realtà iniziava adesso, visto che non sapeva bene come approcciarlo. Per attuare la sua vendetta avrebbe infatti dovuto convincerlo a rimanere da solo con lei anche solo per pochi attimi, in modo da poterlo colpire con l'arma che teneva nascosta nel vestito e dileguarsi rapida nella notte, ma non era sicura che una del suo rango potesse aspirare a tanto. In ogni caso, doveva sbrigarsi a inventarsi qualcosa.
Mentre teneva d'occhio la sua preda valutando intanto le varie possibilità, un terribile imprevisto le complicò ulteriormente le cose.
Dopo un breve discorso, infatti, vennero aperte le danze, e con suo sommo orrore, il ragazzo si diresse subito verso una fanciulla con i capelli di un biondo chiarissimo, che evidentemente già conosceva, invitandola a ballare, e nello stesso istante Homura sentì qualcuno accanto a sé commentare, con malcelata invidia, il suo probabile fidanzamento con Lady Rebecca. E adesso come avrebbe fatto, dal momento che fin dall'inizio, per quanto le dispiacesse, aveva puntato soprattutto sulla sua innegabile bellezza per fare colpo sul sovrano?

Mi concedereste l'onore di questo ballo?” disse in quel momento una voce maschile vicino a lei e Homura, girandosi, vide un ragazzo biondo con gli occhi azzurri che le tendeva una mano. Indossava l'uniforme di gala dei soldati del regno e la fanciulla, con un impercettibile brivido, si rese conto che doveva essere qualcuno di importante nell'esercito. Fortunatamente era troppo giovane per poter essere implicato di persona nell'assassinio di sua madre, ma per quanto riguardava i suoi parenti, non era sicura di voler conoscere la risposta. Stava già per respingerlo astiosamente quando si rese conto che insospettire un soldato avrebbe potuto esserle fatale e si costrinse quindi ad accettare a malincuore, inchinandosi e sorridendo come imponeva l'etichetta. Non doveva dimenticare quale fosse il suo ruolo in quel momento e tutto sommato forse le avrebbe fatto bene distrarsi per un po' dai dolorosi ricordi.
Con la sgradevole sensazione di star tradendo sua madre, gli permise di guidarla nella danza, sforzandosi di sembrare rilassata e perfettamente a proprio agio. Non poteva rischiare che percepisse la sua tensione e le rivolgesse domande a cui non avrebbe saputo come rispondere, facendosi immancabilmente scoprire, motivo per cui decise di provare a concentrarsi unicamente sul presente, ma in realtà anche l'idea del suo primo ballo era una fonte di agitazione non da poco, e nonostante sapesse di essersi impegnata come sempre in vista di un eventuale invito, le pareva che tutti la fissassero, riconoscendola all'istante come l'intrusa che era. Si trattava dei molti anni di pratica in meno rispetto alle tante ragazze che affollavano la sala o la rabbia e il disgusto che aveva dentro erano talmente visibili da risultare palesi a chiunque?
Mentre era immersa in questi pensieri che la facevano sentire a un passo dalla cattura, avvertì le braccia del suo cavaliere stringerla maggiormente a sé senza però bloccarla o farle del male e il suo cuore, già agitato, aumentò ancora sgradevolmente i suoi battiti quando di colpo realizzò, in mezzo a tanta paura e confusione, quanto fossero vicini i loro corpi. Nessuno si era mai preso una simile confidenza con lei e quella nuova sensazione la lasciò un attimo interdetta.

Non abbiate paura, siete bravissima” la rassicurò intanto il ragazzo, evidentemente lontanissimo dal pensare, come chiunque altro in quella sala, che alla festa ci fosse un'infiltrata con delle pessime intenzioni e la giovane, nonostante l'imbarazzo e il calore sulle guance, si sentì invadere dal sollievo alla confortante conferma che non tutto era ancora perduto, accorgendosi solo in quel momento, quasi per caso, della dolcezza del suo tocco. Era forse questa la reale attrattiva dei tanto decantati balli?
Homura sorrise suo malgrado mentre realizzava anche, con un leggero turbamento, che il biondo in fondo non era poi così male, con quella maschera che ne copriva parzialmente i lineamenti, donandogli un'aria misteriosa, e soprattutto quell'insolita premura che in condizioni normali non le avrebbe mai riservato, e improvvisamente si ritrovò a chiedersi, incuriosita, chi mai potesse essere. Negli anni aveva finito per convincersi che tutti i soldati del regno fossero dei mostri capaci solo di compiere i peggiori reati contro le donne e la popolazione indifesa, ma per qualche strana ragione non riusciva a considerare allo stesso modo il giovane uomo che la stava facendo danzare. Se questi avesse avuto anche solo il minimo sospetto sulle sue reali intenzioni sarebbe stato sicuramente molto meno gentile nei suoi confronti, ma per il momento la sua presa forte e delicata insieme la faceva sentire stranamente al sicuro persino dai ricordi, al punto che per qualche minuto riuscì a concentrarsi davvero soltanto sul ballo. Gli oscuri pensieri che la agitavano non erano certo svaniti, ma almeno adesso riusciva anche a sentire la musica e i suoi occhi si permettevano di vagare un po' più liberamente sulle luci e i colori dell'enorme sala, posandosi poi, di tanto in tanto, anche sul suo cavaliere, che da parte sua la guardava con un lieve sorriso.
Dopo un tempo indefinito, le ultime note si dispersero nell'aria e i due giovani si avvicinarono di nuovo al tavolo prendendo ciascuno un calice contenente, secondo il ragazzo, il miglior vino del regno.
Homura, incapace di giudicare e con le guance bollenti ora che tutto era tornato alla normalità, ricordandole la realtà dei fatti, si limitò ad un neutro commento e un educato sorriso cercando intanto di rimettere ordine nei propri pensieri. Una parte di lei avrebbe desiderato ballare ancora più e più volte, ora che aveva provato l'ebbrezza di essere accompagnata in quei movimenti che da sola aveva sempre trovato complicatissimi, ma era anche ben consapevole di avere cose decisamente più importanti da fare, maledicendosi quindi per quell'attimo di debolezza.
Piuttosto seccata con se stessa, riprese di nuovo a guardarsi in giro evitando lo sguardo azzurro del ragazzo e sussultando leggermente quando questi tornò a prestarle attenzione rivolgendole la parola.

Non ci siamo ancora presentati, credo. Il mio nome è Weisz Steiner, capitano dell'esercito reale di Granbell” le disse con un inchino, baciandole galantemente una mano.
Io sono Lady Julia Nightingale della contea di Norma” rispose lei sorridendo e inchinandosi a sua volta, cercando intanto di non pensare alla fugace sensazione delle sue labbra sulla sua pelle.
Norma, eh? Che strana coincidenza, anche la mia famiglia è originaria di lì” la informò lui sorpreso.
Curioso davvero” commentò pacata la ragazza con un lieve sorriso, sforzandosi di mantenere un tono leggero mentre in realtà stava sudando freddo. Ma di tutti i giovani che affollavano la sala, proprio l'unico che poteva avere conoscenze nel suo paese doveva mostrarsi tanto interessato a lei?
Fortunatamente Weisz si limitò a chiedere notizie del conte, che credeva fosse suo padre, senza soffermarsi troppo sull'argomento prima di intavolare una piacevole conversazione sugli splendidi luoghi ricchi di animali e legname pregiato per cui la contea era famosa. Purtroppo però, a un certo punto, il discorso si spostò chissà come sul probabile e misterioso assassinio, avvenuto anni prima in circostanze poco chiare, di un'ex ufficiale dell'esercito molto cara al precedente sovrano, che aveva sperato fino all'ultimo di ritrovarla viva, e Homura, capendo che si stava riferendo a sua madre, si sentì ribollire il sangue dalla rabbia faticando terribilmente a mantenere il controllo. Come osava tentare di convincerla che al re importasse qualcosa della sfortunata Valkyrie e che la corte non sapesse nulla di quel vile omicidio di cui era stata suo malgrado testimone? Il giovane ufficiale non poteva ovviamente sapere chi aveva di fronte ma evitare di tradirsi con particolari compromettenti diventava sempre più difficile ad ogni parola che aggiungeva e probabilmente qualcosa del suo turbamento, alla fine, dovette trasparire dal suo sguardo perché Weisz, tornando a osservarla, si affrettò a scusarsi.

Vi chiedo perdono, questi non sono certo argomenti da trattare con una splendida fanciulla come voi, ma negli ultimi tempi abbiamo ripreso le indagini per cercare di capire cosa sia accaduto quel giorno e sentendo che siete della zona, mi è venuto naturale parlarvene. Spero vogliate scusarmi, milady” le disse con calma e la ragazza, sforzandosi di reprimere le parole cariche di rabbia e dolore che avrebbero tanto voluto uscirle dalla gola, si affrettò a cercare una risposta adatta.
Non vi preoccupate, capisco che per voi sia un grave problema e vorrei davvero poter fare qualcosa per aiutarvi, ma temo proprio di non esserne in grado. Vi auguro di trovare presto le risposte che cercate, capitano” pronunciò a fatica, nel tono più pacato che le riuscì di utilizzare.
Siete molto gentile e chissà che il vostro augurio non porti presto ai risultati sperati” la ringraziò il giovane e Homura gli sorrise di nuovo sospirando impercettibilmente di sollievo per essere riuscita a controllarsi.
Doveva però essere destino che parlare con lui le portasse guai a non finire, perché poco dopo Weisz, accennando alle “inspiegabili” rivolte che ultimamente agitavano la ricca contea di Norma, rischiò di far precipitare di nuovo una situazione già fin troppo delicata.

A me risulta invece che la popolazione, soprattutto nelle campagne, sia ridotta alla fame” si lasciò sfuggire senza pensarci, mordendosi la lingua subito dopo appena si accorse che il ragazzo aveva cambiato di colpo espressione. Aveva forse usato un tono troppo astioso senza rendersene conto?
Come avete detto, milady?” domandò confuso, guardandola con gli occhi sgranati.
Ho detto che la popolazione è ridotta alla fame” ripeté lei più piano, aspettandosi tutta una serie di domande scomode una dopo l'altra ma non osando voltarsi e correre via, né cercare di ritrattare in qualche modo.
È molto strano” mormorò l'ufficiale pensieroso. “Ne siete sicura?”
S-sì. Ho visto con i miei occhi la gente affamata in condizioni disperate” rispose Homura con più sicurezza, colta da un'improvvisa illuminazione, parlandogli brevemente delle scene di miseria che aveva visto “dalla carrozza” negli ultimi tempi.
Il giovane la ascoltava attento con un'espressione indecifrabile, rimanendo in silenzio anche quando la voce le morì in gola alla vista del re e della sua fidanzata a pochi passi da loro in mezzo alla folla. Già infuriata com'era per quei ricordi dolorosi, senza neanche rendersene conto, strinse rabbiosamente gli occhi per un attimo, insieme alla presa sul calice che teneva ancora in mano, in una maniera rischiosissima per la buona riuscita della missione finché, in un lampo di lucidità, non si ricordò del ragazzo che aveva di fianco, augurandosi quindi con tutto il cuore che stesse guardando da un'altra parte. Non sarebbe sicuramente riuscita a trattenersi se le avesse chiesto spiegazioni in proposito e si rimproverò mentalmente per quell'errore tanto sciocco che sarebbe potuto costarle molto caro.
Purtroppo, rialzando lo sguardo, lo vide far segno a qualcuno di avvicinarsi e il respiro le si mozzò in gola per la paura. Era stata scoperta!
Mentre valutava in fretta in quale direzione tentare una fuga disperata, però, vide che a raggiungerli a fatica pochi istanti dopo non furono le guardie ma il suo obiettivo con Lady Rebecca.

Qualcosa non va, Weisz?” domandò il sovrano preoccupato mentre la ragazza al suo fianco la scrutava per un attimo con una strana espressione che Homura non riuscì a identificare.
No, anzi. Volevo solo presentarti Lady Julia Nightingale della contea di Norma. Mi ha appena raccontato qualcosa che penso dovresti sapere” gli rispose Weisz mentre i due nuovi arrivati posavano gli occhi su di lei.
Molto piacere” disse sorpreso il sovrano porgendole la mano e a quel punto la mora, dopo le dovute presentazioni, fu costretta a ripetere di nuovo la storia appena inventata, pregando tra sé chiunque la stesse ascoltando di aiutarla a non commettere pazzie prima del tempo. Il suo corpo tremava impercettibilmente di rabbia e tutto avrebbe voluto tranne che parlare in modo civile con quel ragazzo dall'espressione buona e quasi infantile che insieme al suo degno compare cercava di convincerla della propria innocenza. Doveva riconoscere che erano degli ottimi attori, ma non sarebbero riusciti a ingannare proprio lei. L'unica cosa che non capiva era il motivo del loro atteggiamento di fronte a una nobile di rango minore che, per quanto ne sapevano, non avrebbe potuto accusarli di nulla, ma in quel momento era troppo impegnata a non cedere all'istinto per rifletterci troppo.
È davvero strano, ma una simile situazione spiegherebbe quelle continue rivolte nella zona” commentò alla fine Shiki pensieroso.
È quello che ho pensato anch'io, ma è troppo pericoloso parlarne qui” disse piano Weisz, guardandosi intorno e accennando con lo sguardo a un gruppetto di uomini che conversavano tra loro a poca distanza.
Il sovrano lanciò a sua volta una rapida occhiata da quella parte e annuì con una strana espressione, prima di concentrarsi di nuovo su Homura.

Sono desolato di chiedervelo così all'improvviso, Lady Julia, ma vorrei che ritardaste la vostra partenza per Norma di un paio di giorni, per poterne parlare più tranquillamente una volta terminati i festeggiamenti” le disse serio, guardandola negli occhi.
A quelle parole la giovane rimase interdetta, ma si affrettò a dare la propria disponibilità, e di colpo l'atmosfera sembrò distendersi. Per quanto la riguardava, Homura non sapeva bene cosa pensare al riguardo, ma forse l'imprevisto avrebbe potuto esserle d'aiuto. Certo avrebbe di gran lunga preferito uccidere il re di lì a poco nella confusione della festa, sfruttando poi il buio per far perdere le proprie tracce, ma se non altro era riuscita ad avvicinarlo e a trasmettergli il messaggio che il popolo non ne poteva più dei suoi soprusi. Chissà se una singola nobile, sebbene appartenente a un rango minore, sarebbe stata ascoltata più di migliaia di contadini ridotti alla fame? Il pensiero la faceva sentire male, in realtà, ma l'idea che ben presto avrebbe fatto giustizia era un grosso aiuto.
Leggermente rincuorata, si sforzò di riportare battito e respiro a ritmi normali, pregando la madre di darle la forza di resistere a una simile pressione mentre il gruppetto improvvisava una normale conversazione che la ragazza seguì a malapena finché, a un certo punto, Lady Rebecca non ebbe un lieve giramento di testa.
Il sovrano si affrettò a sorreggerla, offrendosi poi di accompagnarla in giardino a prendere una boccata d'aria fresca mentre Homura fremeva d'impazienza. Quella sarebbe stata un'occasione perfetta per colpire, ma come avrebbe fatto a seguire la giovane coppia senza destare i sospetti di Weisz?
Fortunatamente, mentre era immersa in quei pensieri, un uomo gli si avvicinò chiedendogli del nonno a quanto pareva indisposto, e la ragazza ne approfittò subito per allontanarsi con discrezione, ringraziando il cielo per quei doni inaspettati. Non era sicura, in realtà, di far bene a tendere un agguato al sovrano nel giardino del palazzo, dal momento che quel posto, a detta della madre, doveva essere un vero labirinto, ma la cosa avrebbe anche potuto volgere a suo favore. Ringraziando re Ziggy, non conosceva abbastanza il palazzo da poter sperare di fuggire incolume di lì a un paio di giorni dopo averlo ucciso a tradimento, e dubitava di poter mantenere quella farsa per un tempo tanto lungo.
Sperando di non destare sospetti, si diresse da sola verso l'enorme portafinestra che dava sull'esterno, augurandosi di ritrovare presto i due piccioncini. Le dispiaceva un po' per Lady Rebecca, che sembrava davvero molto innamorata, ma di lì a poco il suo fidanzato avrebbe raggiunto il nonno nell'inferno che sperava li avrebbe ospitati per l'eternità...


Angolo autrice:
Ciao a tutti e grazie di cuore per essere arrivati qui! Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto e di essermi spiegata bene, rendendo al meglio i sentimenti di Homura e le diverse scene (a proposito, scusate per i feels della morte di Valkyrie, ma purtroppo non potevo fare altrimenti T-T). Se qualcosa non vi fosse chiaro, chiedete pure e fatemi notare per favore gli eventuali errori, visto che a forza di riscrivere pezzi non ci capivo più niente. XD
Immagino che certi particolari vi saranno sembrati parecchio strani, ma l'idea di base della storia è nata ormai più di un anno fa, quando ancora non sapevamo nemmeno che aspetto avesse Valkyrie e tante altre cose (sappiate che mi è quasi venuto un colpo quando, poco dopo aver iniziato a scrivere, sembrava che effettivamente Homura aspettasse solo l'occasione buona per tradire i suoi compagni! O.O XD). So bene che attualmente, almeno per quanto ne sappiamo, la nostra spadaccina non cercherebbe mai di uccidere Shiki, ma una fic così mi ispirava troppo per rinunciarci e spero di poterla gestire al meglio, nonostante i molti particolari che, ovviamente, non coincideranno con il manga. Fatemi sapere che ne pensate di questo primo capitolo, se vi va, e grazie di cuore a tutti coloro che mi hanno dedicato un po' del loro tempo anche solo leggendo. :)
Come ho accennato nell'introduzione, la storia è nata grazie all'iniziativa di Carnevale dell'anno scorso del gruppo facebook “Naruto Fanfiction Italia” e la maschera all'inizio del capitolo (che ho subito immaginato su Homura durante la festa) era quella abbinata al prompt “Ballo”.
Se a qualcuno interessasse, vi informo di aver fondato tempo fa un gruppo fb principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma anche sugli anime e manga in generale. Per il momento siamo ancora in pochi, ma saremo felicissimi di accogliervi a questo indirizzo: https://www.facebook.com/groups/1510227842609212/?ref=bookmarks. Vi aspettiamo numerosi! :)
Non so bene quando riuscirò a pubblicare il prossimo capitolo, ma farò il possibile per non farvi aspettare troppo. Come ho detto, fatemi sapere le vostre opinioni su questo che va sempre bene, se vi va, e a presto, spero! <3
Buona serata e buonanotte per dopo,
Ellygattina

  
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