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Autore: SimonaMak    26/02/2020    5 recensioni
Ariadna è la principessa del regno di Tahon, destinata a diventare regina. Lei si crede responsabile, matura e pronta per governare come una vera sovrana, ma i suoi genitori, Re Hector e la Regina Clarissa, non sono d'accordo: la vedono come una ragazzina ingenua e debole, che non se la sa cavare da sola né può occuparsi del regno. Il loro scopo è farla sposare per poter assicurare al popolo un degno sovrano, che sappia gestire tutto al posto di Ariadna. Ma lei non può accettarlo. Vuole dimostrare a tutti che è forte e indipendente, che nessun altro potrebbe regnare meglio di lei. Cercando di dimostrarlo, si mette nei guai, e viene salvata dalla stessa persona che l'ha minacciata: Killian. La sua presenza non fa altro che ricordarle quanto in realtà abbia bisogno di qualcuno che la guidi, che le insegni a difendersi e a combattere per sé stessa. Il problema, però, è che il misterioso ragazzo dagli occhi verdi, le nasconde un segreto che cambierà il corso delle loro vite e che svelerà altri misteri, fino ad allora mai scoperti. La principessa è stata incastrata.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 12
CONTRADITTORIO.
 
 
Eppure mi sento così debole adesso, in balìa dei miei sentimenti che mi impediscono di ragionare. La regina potrebbe anche avere ragione materialmente parlando, ma io ho bisogno di provare qualcosa per capire di essere viva, altrimenti di me non rimarrebbe che una statua, senza un Pigmalione che mi possa apprezzare.
Non capisco il motivo per il quale mia madre pensi che amare sua figlia sia una debolezza. Forse perché se mi avesse odiata, sarebbe stato più facile lasciarmi uccidere per salvare il regno? Perché l'amore condiziona le scelte più importanti? ?
Questo è vero, non lo metto in dubbio, ma il cuore porta sempre a prendere decisioni sbagliate?
Ci hanno fatto credere fin dall'inizio che la risposta giusta sia quella razionale e che rispetti le regole imposte. Quello che è successo con Killian appare come se fosse l'errore più grande al mondo, ma non sarebbe eticamente scorretto sposare qualcuno che non si ama solamente perché qualcun altro l'ha deciso?
Trattare male una figlia è giusto perché in questo modo non ci si offusca la mente a causa dei legami affettivi? Io non credo.
Mio padre è il Re di Tahon ma mi ha sempre dimostrato il suo affetto senza per questo essere debole.
Infatti, il giorno dopo, è venuto da me. Nessuno mi ha informata e probabilmente lui stesso ha deciso all'ultimo minuto.
Alla mia porta non bussa un suo collaboratore, una guardia o un consigliere ma lui in persona. Quasi temo mi voglia rimproverare per aver aggredito in quel modo la Regina, ma nei suoi occhi non vedo nessuna ombra di delusione. Solo rammarico.
Gli dimostro la mia sorpresa a causa della mia espressione sconvolta nel vederlo spuntare nelle mie stanze senza preavviso o annuncio e lui mi abbraccia, incrementandola ancora di più.
-"Come stai?"- mi chiede, liberandomi dal suo gesto.
-"Onestamente? Non lo so"- mi siedo sul letto seguita da lui.
È visibilmente stanco e preoccupato; senza la corona si nota ancora di più che sta perdendo i ricci castani che una volta gli riempivano il capo del tutto, anche troppo. Ha la barba poco curata rispetto al solito e più argentata.
-"Non voglio richiamarti per la discussione con tua madre, voglio solo cercare di capire cosa ti turba"- guarda le sue mani giunte, sfregandosele.
-"Dai papà, mi pare di averlo detto fin troppe volte. Ma il problema con lei non è stato il matrimonio o la mia ascesa al trono"-.
-"Non preoccuparti, non ti priveremo della presenza della tua dama di compagnia, ma vorrei che non bighellonassi nei corridoi dell'ala orientale"-.
-"Ero solo con Sistiana. Lei mi è sempre stata vicina e, per quanto possa essere contro i vostri principi regali, io le voglio bene"- ammetto.
-"Lo so, ma anche io voglio bene ai miei collaboratori! Siamo tutti una grande famiglia"- mi sorride.
-"Allora qual è il problema?"-
-"Devi solo stare attenta alle conseguenze delle tue azioni. Purtroppo o per fortuna hai dei doveri e non puoi farti coinvolgere da altro"- mi guarda tristemente, come se gli costasse dirmelo.
-"Sei convinto anche tu che l'amore sia una debolezza?"- sbuffo.
-"Sai com'è tua madre, melodrammatica. Te l'ha detto solo per farti ragionare ma ha esagerato. L'amore sì è una debolezza, ma quella più forte che esista"- mi dà un bacio sulla fronte teneramente.
-"Ti voglio bene"- gli dico, con il cuore a mille pezzi.
Non sono ancora pronta all'idea di parlare con mio padre su quello che è successo con Steon Fevre e la donna in questione che è stata uccisa. Da un lato penso che potrei fidarmi di lui e dargli la possibilità di fare lo stesso; ma dall'altro credo che se ha deciso di occultarmelo per quasi vent'anni, non so se gli farebbe piacere che io gli parlassi della situazione. Immagino che sia convinto di proteggermi in questo modo, invece tenermi all'oscuro potrebbe solo mettermi in pericolo più del dovuto.


 
***


Adesso che il mese di luglio ha portato con sé delle temperature atroci, mi hanno permesso di organizzare la solita festa in piscina che programmo quasi sempre in estate. In questo modo, ho la possibilità di stare con i miei amici e passare del tempo con i miei corteggiatori senza la formalità di un appuntamento.
Non ho ancora incontrato intimamente il marchese Tristan Herbert, il che non mi dispiace per nulla, anche se vederlo dopo la cerimonia solo alla festa in piscina sarà un po' imbarazzante. Sono certa, però, che lui nemmeno ci farà caso, dato che non l'ho trovato interessato a me neanche per un secondo.
Mia madre mi evita dal giorno in cui le ho urlato contro; come biasimarla, è sempre stata distante e avrei dovuto immaginare che nel momento in cui glielo facessi notare si sarebbe allontanata ancora di più.
Per questo motivo, a dirigere l'organizzazione della festa sono io. Meglio così, posso stabilire gli invitati e come sistemare il giardino.
Oltre ad aver incrociato Killian mentre leggevo un libro sotto il gazebo, siamo stati insieme soltanto una volta per la lezione di difesa. È stato davvero difficile, almeno per me, far finta di niente mentre i nostri corpi si toccavano. Non abbiamo parlato di ciò che è successo tra di noi e lui si è mostrato distante; non ha neanche scherzato con le sue battute provocatorie. È frustrante per me vivere questa situazione, perché mi sento inevitabilmente attirata verso di lui, nonostante il suo carattere ostile. Voglio conoscerlo, anche se non posso avere nessun tipo di rapporto sentimentale a causa di quello che hanno deciso per il mio futuro.
Non che io voglia stare con lui...ma vorrei capire perché ha cambiato atteggiamento, vorrei sapere cosa pensa di tutto ciò.

Ho messo un costume intero di pizzo color coccio, uno tra quelli più belli che ho, e ho legato i capelli in uno chignon. Sono contenta di come abbiano sistemato lo spazio per la festa: vi sono asciugamani bianchi per ogni invitato e dei lettini impermeabili; vi è la zona bar dove un mixologo serve bibite rinfrescanti e snacks appetitosi. La piscina è composta da mattonelle che ricordano un mosaico arabo ed è talmente grande da sembrare un lago naturale.
Finalmente arrivano i miei amici, ognuno con un costume decoroso. Morgan non è solo: ha portato Gwenna, la ragazza con cui ha una sorta di relazione, mi sembra di aver capito. Adesso che sono a conoscenza dei sentimenti di Nevena, mi immedesimo in lei e la situazione mi disturba non poco. È impassibile e solo quando mi abbraccia capisco quanto sia in difficoltà.
-"Ti prego, dimmi che non l'hai invitata tu"- mi sussurra.
-"Non ne avevo idea"- le rispondo.
Cerca di nascondersi il più possibile, visibilmente a disagio nel trovarsi in costume davanti agli altri.
-"Ei, mettiti in mostra invece di coprirti!"- la sprono.
-"Parli tu che non fai altro che nascondere le tettone"- mi prende in giro, ridendo.
Le do un colpetto sul braccio e la fulmino con lo sguardo.
Gwenna è l'unica ad avere un bikini; è magrissima, il che rende tutte noi abbastanza in soggezione, nonostante abbia deboli forme.
-"Aria, non ti dispiace che io abbia invitato Gwenna, vero?"- mi saluta Morgan.
-"Fa' niente"- alzo gli occhi al cielo.
-"Siete due fighe comunque"- ci fa l'occhiolino.
Lui ha un bel fisico tonico, già abbronzato, non troppo muscoloso dato che non si sottopone agli esercizi dell'accademia militare. A differenza dei miei tre pretendenti, che camminano verso di noi come se avessero in sottofondo la siglia di Baywatch: marmo scolpito al posto di pettorali e addominali, scuriti dai primi raggi dell'estate, portano dei costumi firmati tenuti sopra il ginocchio.
Kade e Christopher mi salutano con un bacio sulla guancia e Tristan con il più formale baciamano.
-"Almeno uno lasciamelo"- mi dice a bassa voce Feliksa.
-"Prenditeli tutti e tre"-
-"Dai principessa, non ci credo che non te ne piaccia nessuno!"- interviene Hethel.
-"Non appena li conoscerò meglio vi farò la recensione"- incrocio le braccia, sbuffando.
Entriamo tutti in acqua e vedo subito Morgan e Gwenna baciarsi, mentre si lasciano trasportare dall'acqua.
-"Ma allora fanno sul serio"- suppone Nevena, sconvolta dalla vista di loro due insieme.
-"Prometto che ci parlerò, questa cosa non mi convince"-
Nuoto verso i due piccioncini e sfodero un sorriso fintissimo.
-"Scusate l'interruzione, ruberò il mio migliore amico solo per qualche minuto"- mi rivolgo a Gwenna, mentre trascino dal braccio Morgan. Lei mi guarda confusa ma non protesta.
Ci spostiamo dall'altra parte della piscina e mi appoggio al bordo; l'acqua ci arriva alle spalle.
-"Era una scenata?"- indaga, alzando un sopracciglio.
-"Mi spieghi adesso perché l'hai portata?"- gli domando in maniera diretta.
-"Qual è il problema? La conoscete tutti ed è molto simpatica. Non pensavo potesse infastidirti così tanto"- mi scruta perplesso.
-"Sì, va bene, ma potevi avvertirmi, ecco. È una cosa seria tra di voi?"-
-"Più o meno. Te l'ho detto la volta scorsa: ci vediamo anche se non troppo spesso a causa dei suoi genitori"-
-"E ti piace davvero?"- continuo l'interrogatorio.
-"Ei ei, vacci piano. Mi piace, però non so come andranno le cose. Perché tutte queste domande?"- si bagna i capelli e li tira indietro.
-"Sono la tua migliore amica, sono domande lecite!"-
-"A me sembri gelosa!"- mi schizza l'acqua in faccia.
Non gli passa minimamente nell'anticamera del cervello che, in realtà, quella gelosa è Nevena, ma è giusto che faccia io il "lavoro sporco" per non compromettere la mia amica.
-"Semplicemente mi preoccupo. Non voglio che vi usiate a vicenda, mi hai capita"-
-"Ti terrò aggiornata, adesso andiamo dagli altri o penseranno che ci siamo isolati per dei secondi fini"- ridacchia.
Nuoto verso la parte della piscina dove l'acqua è più bassa e mi siedo sugli scalini in modo da prendere il sole.
Si avvicina Christopher con un fare intrigante che mi mette subito in agitazione. Si siede accanto a me, scostandosi i capelli biondi come se sapesse di essere un modello.
-"Sembri una sirena"- mi dice ammiccante.
-"Una di quelle che portano gli umani nel fondo del mare per affogarli, però!"- scherzo.
-"Oh no! Abbiamo ancora così tante cose da dirci!"-
-"Per esempio?"- lo stuzzico.
-"Le promesse di matrimonio!"- si mette a ridere, anche se io vorrei sprofondare.
-"Beh, allora posso affogarti"-
Lo schizzo con l'acqua in modo da costringerlo a ripararsi. Per mia sfortuna, però, mi prende di peso e mi fa fare un tuffo. Volevo evitare di bagnarmi i capelli, dannazione.
-"Prometto che mi vendicherò!"- lo minaccio, strofinandomi gli occhi.
Guardo gli altri due corteggiatori per vedere le loro reazioni: Kade mi sembra infastidito dalla confidenza che abbiamo io e Christopher, mentre Tristan è di spalle, troppo occupato a chiacchierare con Feliksa per accorgersene.
Ma perché diavolo l'ho scelto? Avrei dovuto optare per qualcun altro. Vado verso di lui per intrattenere una conversazione ma lo sento parlare di me.
-"Sì mi hanno costretto i miei genitori per il suo titolo, in realtà non ho nessun interesse nel conquistarla"- sta dicendo.
Feliksa si accorge di me alle sue spalle e mi guarda con preoccupazione.
-"Se è così, puoi anche andartene. Che ci stai a fare qui sennò? Sparisci"- gli ordino.
Si gira dalla mia parte con un'espressione mortificata e al tempo stesso indignata.
-"Principessa, non intendevo offendervi. Ma che vi piaccia o no, sono certo che anche gli altri due ragazzi la pensano allo stesso modo"-
Non riesco a controllare il palmo della mia mano che risuona rumorosamente sulla sua faccia da poker. Tutti si girano a guardarci, sconvolti.
-"Solo perché tu sei spregevole non è detto lo siano tutti!"- gli strillo.
Esco dall'acqua a grandi falcate, con i nervi a fior di pelle che vorrebbero mettere in pratica tutti gli insegnamenti di Killian.
Ma come si permette quel deficiente? Non perché sono la sua principessa, ma in generale non si parla così alle persone!
Certo, anche io sono costretta dai miei genitori, il che non mi rende meglio di lui, ma non oserei mai ferire nessuno. Ha insinuato che Christopher e Kade vogliano corteggiarmi solamente perché anche loro sono stati indotti e non perché potrebbero trovarmi interessante. Io stessa l'ho pensato, ma sentirselo dire è umiliante. Come se fossi poco piacente o super noiosa.
Anche se potrebbe essere vero, gli altri hanno almeno la decenza di essere cortesi nei miei confronti.
Mi viene da piangere: in questo periodo è come se ogni cosa mi provocasse le lacrime. Non sono mai stata così tanto sensibile in vita mia.
Mi dirigo ancora gocciolante all'interno, il tempo di riprendermi e stare un po' per conto mio; ma non appena mi ritrovo nel corridoio, mi sento tirare verso destra, dentro lo spogliatoio messo a disposizione per cambiarsi e lavarsi nei pressi della piscina.
Penso subito che possa essere Nevena, Morgan o addirittura Dimitri ma in realtà è l'ultima persona che avrei potuto immaginare.
Killian chiude la porta a chiave e il cuore mi sale in gola. Che intenzioni ha?
-"Dove pensi di andare in queste condizioni?"- mi chiede, severo.
Lo guardo sbigottita, senza capire cosa ci faccia lui qui e soprattutto perché mi stia facendo questa domanda.
-"Sei tutta bagnata, mezza nuda e con le lacrime agli occhi"- risponde alla mia espressione.
Mi scruta attentamente, bruciando il mio corpo con l'attrazione che vedo riflessa nelle sue iridi. Solca con lo sguardo ogni centimetro della mia pelle nuda e coperta dal solo costume e mi sento terribilmente esposta...desiderata.
Prende un asciugamano posto sulle mensole dello spogliatoio e me lo adagia sulle spalle, avvicinandomi a sé.
-"Perché sei qui?"- lo osservo dal basso.
-"Ero nei paraggi"-
Mi scioglie i capelli dallo chignon e me li scuote per farli asciugare, immagino.
Vorrei tuffarmi tra le sue braccia per soffocare la collera, ma la situazione mi stranisce parecchio e inoltre la sua presenza mi fa agitare ancora di più: tremo, ma non perché io senta freddo; se ne accorge ed è lui che mi circonda, poggiando il mento sulla mia testa. Mi strofino la mano sugli occhi non appena capisco che le lacrime vorrebbero bagnarmi le guance.
Mi allontano all'improvviso, stringendomi all'asciugamano.
-"Lasciami stare"- gli intimo, senza però essere convincente.
-"Spiegami che è successo, non ti stavi divertendo?"- incrocia le braccia al petto.
-"Sì, prima che quell'idiota di Tristan non mi facesse infuriare"- rispondo, ancora irritata dalle sue parole.
-"Che ha fatto?"-
-"Non sono affari tuoi!"- mi giro dall'altra parte.
Lui si avvicina alle mie spalle e si poggia al lato del muro, per cercare di entrare nel mio campo visivo.
-"Non ti farò uscire finché non me lo dici"- accompagna la minaccia con un sorriso beffardo.
-"Mi metto ad urlare"-
-"Io ti tappo la bocca"- sussurra.
Lo guardo con imbarazzo e il mio corpo reagisce a ciò che ha affermato e alla sua vicinanza.
-"Ha detto che non gli interessa corteggiarmi perché l'hanno solo costretto e che sicuramente anche gli altri la pensano allo stesso modo"- rispondo alla sua domanda, a bassa voce.
Mi gira verso la sua direzione e mi incanta con il luccichio delle pagliuzze dorate dei suoi occhi verdi, ardenti di un desiderio già visto prima.
-"Meglio"-
-"Cosa?"- mi acciglio.
-"Una seccatura in meno"- alza le spalle.
Dovrebbe smentire, che so, consolarmi.
-"Ma ti rendi conto di quello che ha detto? Come se io non potessi davvero..."-
-"Adesso ti tappo la bocca"- mi interrompe.
Letteralmente preme le labbra sulle mie lasciandomi in preda alle emozioni che erano ridotte a soli ricordi, ma che adesso diventano finalmente reali. Il cuore prende a battere all'impazzata non appena sento nuovamente il suo sapore e solo ora mi accorgo di averlo bramato per settimane.
Lascio cadere l'asciugamano dalle mie spalle e mi avvinghio a lui, attorcigliando i suoi capelli tra le dita. Mi spinge a muro, come a voler colmare ogni spazio che divide i nostri corpi.
Riprendo a respirare grazie a Killian e, dal modo in cui mi divora, sembra che anche lui non abbia respirato durante tutto questo tempo senza assaporare la mia bocca.
Mi bacia il mento, il collo e ritorna sulle labbra, affamato. Le sue mani mi sfiorano ovunque: le cosce, il fondoschiena, e di nuovo le spalle, come se volesse marcare il territorio. Io faccio lo stesso: da sotto la maglia gli accarezzo i pettorali, gli addominali; è bollente e marmoreo.
-"Ariadna!?"- sento la voce di Nevena da fuori.
Ci fermiamo all'improvviso, anche perché la mia amica si è messa a bussare rumorosamente.
Killian mi guarda, accaldato e con un'espressione dubbiosa sul da farsi. Adesso sono io a tappargli la bocca, con la mano.
-"Sono qui dentro!"- le urlo.
-"Dai esci, quel coglione se n'è andato"- mi informa.
-"Arrivo, tu va' dagli altri"-
Quando sento il rumore dei suoi passi decrescere, libero il ragazzo dalla pressione della mia mano e ci guardiamo.
Non so cosa dirgli. Sono arrabbiata perché mi ha baciata come l'altra volta dopo avermi respinta e ignorata successivamente; dall'altro lato, però, sono grata che l'abbia fatto.
-"Devi ringraziare la tua amica per averci fermato"- mi sussurra, con la voce affannata, poggiando la fronte sulla mia.
-"Per quale dei tanti motivi?"-
-"Un altro secondo e ti avrei strappato questo costume"- afferma con un ghigno.
-"Anche l'altra volta l'hai detto, ma non lo fai mai"- lo provoco.
Si avvicina ancora di più al mio viso, con uno sguardo seriamente preoccupante.
-"Attenta, bambolina. Non istigarmi"-
-"Devo andare adesso, ma ne riparliamo, chiaro?"-
-"Oppure possiamo stare zitti come poco fa"- bisbiglia, stringendomi dai fianchi.
-"Solo se sarò soddisfatta dalla conversazione"-
-"Ti soddisferò in altri modi"- sorride con malizia.
-"Fammi andare adesso"- cerco di sfuggire dalla sua presa, costretta dalle circostanze.
Strano come non sia lui ad allontanarmi.
-"Mettiti qualcosa addosso almeno"-
-"E' una festa in costume!"- gli faccio notare.
Mi lascia andare ma prima di aprire la porta, si mette alle mie spalle e mi sposta i capelli da un lato. Mi bacia il collo delicatamente e mi costringe a rovesciare indietro la testa, chiudendo gli occhi.
-"Ripensa a questo quando gli altri ti corteggeranno"- mi sussurra all'orecchio.
Si distacca bruscamente, apre la porta ed è lui ad andarsene, senza aspettare che lo facessi io per prima.
Ma che cosa ho fatto? Certo, ho capito. Si sarà sentito minacciato dagli altri ragazzi e quindi ha voluto dimostrarmi che è lui ad avere il controllo del mio cuore. Semplicemente ha rivendicato la sua proprietà, come se io fossi ai suoi comodi. Perché mi sono lasciata andare? Non posso permettere ad una semplice infatuazione di farmi perdere così il controllo.
Ho ceduto. È talmente grave! Lui sarà soddisfatto dalle mie reazioni e dal modo in cui mi sono fatta abbindolare. Ma a che gioco sta giocando?
Ritorno in piscina e tutto è come l'ho lasciato, a parte Tristan che se n'è andato secondo le mie indicazioni.
-"Ma che è successo?"- mi chiede Morgan, preoccupato.
Decido di prendere da parte i miei due migliori amici e raccontargli finalmente ciò che è successo giorni fa con Killian e l'episodio di pochi minuti fa. Non posso più tenerlo per me, ho bisogno di opinioni esterne.
Pensavo mi potessero giudicare ma in realtà è andata diversamente:
-"Perché non ce l'hai detto subito? È a dir poco incredibile!"- esulta Nevena.
-"Incredibile?"- le chiedo, confusa dalla sua reazione.
-"Certo! Sembra la storia d'amore narrata in un libro o in un film. Anche se lui è parecchio strano e contraddittorio"- riflette.
-"Ma quale storia d'amore...Non so cosa sia preso a me e perché provo questa forte attrazione, ma non si capisce cosa lui pensi della situazione"-
-"Secondo me sta approfittando della tua momentanea infatuazione per divertirsi un po'"- borbotta Morgan.
-"Infatti vorrei capire se si tratta di questo. Mi aveva allontanata e respinta, perché adesso si è comportando di nuovo nel modo opposto?"- chiedo, più a me stessa che a loro.
-"L'unico modo è parlarne con lui"- puntualizza Nevena.
-"Questa è la mia intenzione, spero solo che non eviti il confronto"-
-"Da come ci hai detto, è come se lo stesse facendo già"- continua Morgan.
-"Ma quanto sei negativo!"- lo rimprovera la mia amica.
-"No, dico solo quello che penso. È normale che Ariadna sia intrigata da lui e dalla situazione ma Killian è bello grande e vaccinato quindi dovrebbe fare l'adulto e affrontarla. Se ti sta illudendo giuro che lo uccido"-
Rido della reazione protettiva che ha nei miei confronti e gli stringo la guancia in modo affettuoso, anche se Morgan socchiude gli occhi in segno di disapprovazione.
-"Il fatto è che non si tratta nemmeno di illudermi. È chiaro ad entrambi che io devo sposarmi e non posso frequentare nessun altro. Sicuramente è una sbandata momentanea che dobbiamo chiarire, ecco"- cerco di convincermi.
-"Spero che sia così, solo perché altrimenti sarebbe impossibile per te importi su questa decisione"-
-"Uffa, sarebbe fantastico che lei lottasse per amore di Killian. Magari
convincerebbe i suoi genitori e sarebbe felice"- sogna ad occhi aperti Nevena.
-"Non dire stupidaggini!"- ridacchio delle sue assurdità mentre Morgan scuote la testa, alzando gli occhi al cielo.
Ritorniamo dagli altri ospiti che nel frattempo stanno usufruendo del bar. Kade mi chiede di fargli compagnia per una nuotata e lo seguo in acqua.
-"Va meglio adesso?"- mi domanda.
-"Sì, mi dispiace di aver fatto quella scenata ma ero davvero furiosa"- sogghigno imbarazzata.
-"Oh no hai fatto benissimo, doveva essere richiamato per aver detto cazzate"- mi guarda sorridendo.
-"Quindi non è vero che voi fate finta di interessarvi a me solo perché siete stati indotti a farlo?"-
-"Io parlo per me, a differenza sua, e posso dirti con assoluta certezza che a venticinque anni nessuno può costringermi a corteggiare qualcuno che non mi interessa. Ho preso io questa decisione e non per secondi fini"- afferma, fermandosi sul bordo della piscina.
-"Grazie"- apprezzo che lui mi abbia rassicurato e sembra veramente sincero.
-"Per aver detto la verità? Non è difficile credere che tu possa piacere eh!"- passa delicatamente la mano sulla mia guancia.
È davvero bello con i capelli bagnati che gli ricadono sugli occhi d'ambra, i quali con il sole non fanno altro che luccicare. Vorrei dirglielo, ma non riesco a flirtare se ripenso a quello che ho fatto con Killian poco fa: mi sento quasi in colpa, perché dovrei concedere la mia attenzione solamente a Christopher e Kade, invece mi sbaciucchio con un altro ragazzo.
-"A cosa pensi?"- indaga, vedendomi cupa.
-"Non vi dispiace che io frequenti qualcun altro e non solo voi? Come sopportate il fatto che un altro mi corteggi e che io ricambi?"- ovviamente non mi riferisco a loro stessi, ma lui non può saperlo.
-"In realtà mi costa molto accettarlo, ma funziona così. Sei tu che devi decidere, anche se non mi piace il modo in cui te lo impongono: come se avessimo delle prove e dovessimo superarle per vincere il tuo cuore"- storce il naso nel pronunciare l'ultima frase.
-"Hai ragione in effetti. Qual è il mio premio? Senza offesa ovviamente, ma uno di voi vince la mia corona!"- rido amaramente della mia frecciatina.

-"In realtà spero proprio che a conquistare il regno possa essere tu principessa"-.
   
 
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