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Autore: devil_may_cry_wrath_92m    26/02/2020    0 recensioni
un nemico spietato, un odio antico e la genesi dei quattro cavalieri
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mei-fei continuava a guardare dagli spalti della cittadella con occhi increduli. Dove prima c’era una pianura ora c’era una voragine gigantesca di cui non si vedeva la fine. La ragazza non riusciva a crederci, un attimo prima i demoni che assediavano la cittadella stavano per attraversare le difese e un attimo dopo la terra aveva cominciato a tremare, a spaccarsi e infine ad aprirsi. La maggior parte dei demoni erano precipitati in quell’enorme baratro e il resto era fuggito e dubitava che sarebbero mai tornati. La giovane ancora osservava quello spettacolo quando il cancello delle mura venne divelto dagli enormi cardini da quella che sembrava una esplosione ma dopo che il suddetto cancello finì la sua caduta pochi metri più in là dalla sua vecchia posizione e il fumo si diradò, i soldati e i civili videro una creatura a cavallo, avvolta in un’armatura che reggeva una enorme pistola a quadrupla canna. “Toc, toc c’è nessuno in casa?” “Conflitto, dovresti aggiornare il tuo repertorio. Questa era già vecchia quando è nato mio nonno” “Oh, andiamo sorella, per l’effetto sorpresa è perfetto” “Vorrei sapere perché ci hai superato. Morte e Guerra potevano farci passare per il passaggio da cui sono entrati la prima volta” “Vuoi dire quello attraverso le fogne?! Non ho nessuna intenzione di sporcarmi gli stivali con i liquami e la merda altrui, e poi così è più d’effetto non trovi?” “Effetto di stupidità. Dobbiamo prendere una cosa senza che tutti lo sapessero” ringhiò Guerra al fratello giunto in quel momento. “Ahh, ma dai! Dobbiamo pur farci riconoscere, altrimenti non ci rispetteranno mai” rispose Conflitto mentre voltava lo sguardo a destra e a sinistra fissando gli spettatori che li guardavano terrorizzati “Ehi, puoi farmi scendere razza di bietolone?” chiese Marlene ancora di traverso sulla sella del cavallo di Conflitto. Un’ attimo dopo era faccia a terra nella polvere mentre Furia e Conflitto in sella ai loro destrieri le passavano accanto sorridendo. Quattro alabardieri puntarono le loro lance contro Furia e il suo destriero Distruzione ma la loro paura era talmente evidente che la guerriera passò tra di loro senza che nemmeno il filo delle loro armi la scalfisse e lo stesso discorso fu per gli altri tre cavalieri. “Pace, cittadini di Onyx” disse Morte “Siamo tornati qui solo per parlare con il vostro re” A quelle parole molti elfi scuri, sia tra i civili che tra i soldati, parvero rilassarsi a quell’affermazione, era chiaro che avrebbero preferito dare Minax ai cavalieri piuttosto che contraddirli, forse Morte intuì questo quando disse ai soldati e ai civili più vicini: “Portatecelo”. Quattro dei soldati più vicini corsero in direzione della fortezza a rotta di collo senza voltarsi indietro e sicuramente con il timore di quello che gli avrebbero fatto i cavalieri se fossero tornati a mani vuote. “Abitanti di Onyx, non abbiate timore. I cavalieri hanno sconfitto i nostri nemici” disse Marlene nella effimera speranza che la sua gente si tranquillizzasse ma niente cambiò nei loro sguardi pieni di paura. “E’ inutile. Puoi dirgli quello che vuoi, non cambierà niente” mormorò Guerra che le si era avvicinato. Prima che potesse dirgli qualcosa, la giovane, fu raggiunta da una manciata di terra gettatagli in faccia da Rovina quando l’animale aveva alzato lo zoccolo sinistro. “Non gli vai a genio dopo lo scherzo che gli hai fatto” le disse il cavaliere rosso mentre la ragazza si toglieva la terra dalla faccia. “signorina Marlene, signorina Marlene!” urlò Mei-fei arrivando tutta di corsa “Meno male che state bene. Non l’ho più vista e suo padre non mi ha detto niente” “Stai calma Mei-fei. Sto bene io e i cavalieri dobbiamo…” “Si allontani da questi esseri” gli disse l’elfa bionda cercando di trascinarla verso di lei “Le hanno fatto del male? Cielo come è ridotta” Marlene guardò per un attimo i quattro cavalieri osservando lo sguardo duro di Guerra, l’alzata di spalle di Furia, il sospiro e il commento sarcastico di Conflitto di come li avrebbero accusati anche di pestaggio di un reale e infine guardò il cavaliere pallido. Morte, in sella a Disperazione, non la guardava nemmeno mentre attendeva il ritorno dei soldati con Minax. Marlene era furiosa, i cavalieri o almeno, Morte e Guerra, avevano rischiato le loro vite per sconfiggere i nemici che assediavano la città e nessuno che gli dicesse grazie, solo sguardi di paura e commenti di disprezzo. Marlene, non seppe mai che cosa le fece fare quel gesto, sta di fatto che ritrasse di forza il braccio liberandosi dalla presa di Mei-fei e in pochi passi era davanti a Morte e si rivolgeva alla sua gente con voce ferma ma autoritaria: “Ora ascoltatemi tutti! Non mi importa quello che raccontano o dicono gli angeli, i demoni o i creatori sui cavalieri. Sono agenti dell’Arso Consiglio e come tali devono essere trattati e rispettati. C’è una tregua stipulata da noi con il Consiglio e loro sono stati inviati come risposta alla nostra richiesta di aiuto. Adesso, i nostri nemici sono stati sconfitti, ma invece di ringraziare i cavalieri e portargli il rispetto che meritano li trattiamo alla stregua di mendicanti a cui facciamo una frettolosa elemosina per toglierceli di torno. Badate a voi stolti, il Consiglio potrebbe vedere questo come un atto di tradimento” quelle parole bastarono per mettere a tacere i mormorii che provenivano dalla folla e la giovane si voltò verso Morte e lo fissò “Era ora che mostrassi coraggio” gli disse il cavaliere pallido, Marlene stava per rispondergli quando uno dei soldati fece ritorno. Era tutto sudato e aveva il terrore dipinto negli occhi. “Ebbene? Dov’è Minax? Si nasconde e manda uno dei suoi lacchè invece che venire di persona?” L’elfo scuro che stava difronte a Morte era poco più di un ragazzino, indossava una armatura piena di ammaccature e la tunica sotto di essa era stracciata, sudava copiosamente, ma questo non per la corsa ma per la paura. Paura, che però Morte capì, non era solo verso di lui. “L-l-lord M-Morte….M-Minax, il mio re, non potrà parlare con lei” a quelle parole, gli occhi ardenti di Morte si aprirono talmente tanto da sembrare due tizzoni ardenti. Scese da cavallo e in poche falcate fu davanti al giovane soldato il quale sbiancò ancora di più in volto. “Scommettiamo che sviene?” sussurrò Furia a Conflitto “Io scommetto che se la fa addosso” gli rispose il fratello “Perché?” domandò il più antico fra i nephilim al giovane e questi rispose: “P-perché… Perché è morto!” Quella rivelazione colpì Morte e tutti i presenti come un maglio ma questo non fermò il cavaliere pallido che rapido come il pensiero stesso scavalcò il soldato e si fece largo tra la folla che lo lasciò passare. Il giovane soldato che aveva dato la notizia al nephilim, con un gemito cadde a terra “Scommessa vinta” disse Furia prima di scendere da cavallo e correre dietro a Morte. Conflitto passò accanto al ragazzo e dopo averlo fissato per un attimo urlò: “No, sorella abbiamo vinto entrambi!” Marlene rimase paralizzata davanti a quella notizia: Minax era morto, tutto le sembrava diverso e strano si sentiva come se non fosse più lì ma lontana miglia e miglia “Il re è morto, lunga vita alla regina” le disse Guerra con un sogghigno mentre procedeva anche lui nella direzione del palazzo. Quelle parole sembrarono risvegliare Marlene dal suo tepore, era vero, lei ora era la regina e a conferma di questo, Mei-fei e tutti coloro che erano lì si inginocchiarono di fronte a lei.
   
 
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